giovedì 19 ottobre 2023

Gaza. All'ospedale Al-Ahli il missile cadde per "sbaglio" (all'insaputa di tutti...)




I giornali mainstream  mandano in onda un video realizzato dall' IDF per dimostrare che  l'esplosione avvenuta il 17 ottobre all'ospedale Al-Ahli nella Striscia di Gaza  non è imputabile ad un missile israeliano bensì ad un razzo "difettoso"  sparato da Hamas. Questo dovrebbe convincere gli "alleati".


Anche prima del suo viaggio in Israele, a Biden sono state presentate le prove che "la parte israeliana non era coinvolta nell'incidente dell'ospedale di Gaza" - Ha detto Netanyahu.

Quindi sì. Questa è la prova vera, inconfutabile,  stavolta non ci sarà nemmeno bisogno di un oggetto di scena come una provetta. Si è deciso  che un  video sarebbe stato sufficiente per convincere il mondo intero della cattiveria palestinese (peggio di quella dimostrata da Milosevic, Gheddafi, Saddam, Assad, Talebani... ecc.)

Intanto, in attesa della visita di Biden,  il governo sionista sta discutendo se e quando  lanciare un'operazione di terra.  Ma questa indecisione  indica che la leadership del Paese non è sicura al cento per cento della bontà di questa scelta,  che porterebbe ad una escalation inarrestabile del conflitto.  Per il momento   "Bibi", in attesa di un eventuale intervento diretto degli USA,  si accontenta di sganciare tonnellate di  bombe  su tutto il territorio di Gaza, un'azione senza rischi per Israele.

Notizie da varie fonti raccolte da Paolo D'Arpini


P.S. -  A proposito delle responsabilità della distruzione dell'ospedale di Gaza ho letto su alcuni notiziari  di un "tweet" (pubblicato su "X" di Musk  subito dopo ll fattaccio) scritto da  un funzionario che lavora nell'intelligence israeliana,  poi subito cancellato, in cui veniva ammesso che il missile  è israeliano, lanciato dopo aver appurato che alcuni razzi palestinesi partivano dal perimetro dell'ospedale (come spesso succede anche in Ucraina in cui si allestiscono basi militari in ambiti civili, in modo da scongiurare la reazione nemica per tema di offendere cittadini inermi). 

Che la cosa possa essere andata così lo si intuisce anche dal video ora diramato dal governo sionista in cui si afferma che alcuni razzi di Hamas erano partiti da una costruzione adiacente l'ospedale,  subito dopo si vede un missile che scende dal cielo e colpisce il nosocomio. Insomma, a lume di logica, c'è il  sospetto che dopo aver scoperto il luogo da cui venivano lanciati i razzi di Hamas l'IDF abbia risposto con un missile di precisione. Purtroppo ci sono andati di mezzo centinaia di innocenti nell'ospedale, da sommare alle altre centinaia (e  migliaia) finiti sotto le bombe israeliane dall'inizio della ritorsione punitiva su Gaza...  (P.D'A.) 

Video israeliano:   https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/10/18/gaza-israele-ecco-il-video-del-razzo-palestinese-su-ospedale_b0116cfe-3bba-4332-8002-63b277173f3a.html





Il parere  di Sabri Ben Rommane,  sull’attacco contro l’ospedale di Gaza. “Hamas non ha in dotazione missili distruttivi come quello utilizzato contro questi poveri innocenti”: https://www.youtube.com/watch?v=dl_2OID29K8

4 commenti:

  1. Causa di guerra “ab origine” – Scrive Giorgio Vitali: “Per muovere alla conquista della Palestina, il sionismo aveva creato questo motto: "Un popolo senza terra per una terra senza popolo". Niente di più falso, perché i sionisti, ovvero gli ashkenaziti, erano insediati da secoli nell'ex Kanato di Kazaria (situato tra Russia, Ucraina e Mar Caspio). Alla fine della seconda guerra mondiale iniziò la lenta invasione sionista della Palestina (allora controllata dai britannici) popolata da arabi, sefarditi, e cristiani dalle molte declinazioni. Quando gli inglesi fecero le valigie, nel 1948 subentrò la fondazione dello stato israeliano e per la popolazione originaria della Palestina fu “Nakba”. Ma la ribellione permane come un vulcano apparentemente spento...”

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  2. Commento di Giorgio Stern: "Il dramma in Palestina straccia i veli dell'ipocrisia e della pusillanime doppiezza dei Paesi che si definiscono "civili".
    Ma svela anche particolari curiosi e strani.
    Uno di questi mi ha reso più attento di altri. Televideo Rai qualche giorno fa scriveva che alcuni (non ricordo se centinaia o migliaia) di cittadini italiani di religione ebraica erano pronti a partire, o stavano partendo per prestar servizio nell'esercito di Tel Aviv.
    Anzitutto è da verificare (ed io non ho la possibilità di farlo approfonditamente) se la notizia corrisponde al vero. Altri potrebbero, anzi dovrebbero, farlo.
    Perchè, se la cosa avesse fondamento, se fosse vera, molti interrogativi sorgerebbero.
    Queste persone di religione ebraica, che dispongano o no di doppia nazionalità, verso quale Stato impegnano la loro fedeltà di cittadini? E in caso di guerra (ed è questo il caso) a quale Stato giurano quella fedeltà che, se infranta, li porterebbe davanti alle rispettive Corti Marziali?
    Esistino situazioni in essere nelle quali cittadini italiani potrebbe trovarsi opposto militarmente all'esercito di Tel Aviv. Ad esempio, in Libano, al confine con Israele, dove l'Esercito Italiano è nell'UNIFIL con posizioni di comando. O la provincia di Gerico, dove come ho appreso da notizie recenti, presta servizio un reparto della "fedelissima", cioè i carabinieri.
    Sono solo esempi. Il Governo italiano è saldamente al fianco di Tel Aviv, ma queste situazioni possono mutare. È successo nel settembre1943 quando tutto l'Esercito Italiano si è trovato opposto ai suoi alleati dal giorno alla notte. È successo nell'ottobre 1985 a Sigonella quando è mancato poco che due formazioni alleate nella NATO, l'Esercito Italiano e quello degli Stati Uniti, aprissero il fuoco l'una contro l'altra. La Storia non va sempre e solo là dove propende il momento e dove chi comanda prevede.
    E allora, nel caso, remoto o remotissimo quanto si voglia, ma pur sempre possibile, verso chi presterebbero fedeltà questi cittadini italiani, che oggi, se ciò fosse dimostrato, intendono, partono, o sono partiti a prestare servizio militare in un altro esercito?" (Giorgio Stern)

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  3. Commento di Antonio Castronovi: "L'arrivo di Biden in Israele e il suo sostegno incondizionato alla tesi della sua innocenza per il massacro di Gaza, ha legittimato la narrazione che i veri responsabili andrebbero ricercati fra i palestinesi di Hamas .
    La propaganda occidentale viene in soccorso quindi di Israele , in difficoltà dopo la terribile strage nell'ospedale di Gaza.
    La narrazione che viene imposta ora a tutti i media occidentali e a noi poveri e frastornati telespettatori, è che non c'è certezza su chi ne sia stato il vero responsabile . Per cui non si può accusare Israele dell'orribile massacro. Ci sono opinioni diverse sull'accaduto. Appunto, opinioni, non verità. L'opinione dei media occidentali, dopo lo sbandamento iniziale, è che responsabile della strage sia stato in realtà un razzo di Hamas e costituiscono prove al riguardo che, sostenute da "esperti " di fiducia, si presentano come inoppugnabili anche se sfidano la logica. Ma tant'è. Resta il fatto che per noi occidentali la verità che ci viene proposta è questa. E non può essere contraddetta. Se un giornale non allineato, ove esistesse, sostenesse oggi la responsabilità di Israele in questa strage, rischierebbe come minimo una querela. Infatti tutta la stampa oggi sostiene questa tesi ufficiale: non c'è nessuna prova che sia stata Israele. Anzi . L'evidenza direbbe che i responsabili siano stati proprio quei terroristi di Hamas che Israele sta bombardando notte e giorno, insieme alla popolazione inerme di Gaza, che hanno la colpa di essere palestinesi e di occupare "arbitrariamente" da millenni terre che i sionisti considerano proprie dalla notte dei tempi. Il loro "lato umano" li consiglia di espatriare fuori dalla Palestina se vogliono avere salva la pelle e non crepare di fame, di sete o di malattie non curabili, in quanto tutti gli ospedali di Gaza sono stati considerati da Israele obiettivi militari da sgomberare. Ce lo stanno spiegando 24 ore al giorno a reti unificate.
    Se non c'è accordo sulle responsabilità, allora Israele è innocente, fino a prova contraria.
    Ma nessuna prova contraria potrà inficiare questa narrazione, perché l'Occidente non lo consentirà mai. Israele non si processa. È il suo lato "oscuro". Se si illuminasse questa oscurità, la coscienza occidentale ne rimarrebbe inorridita. Ma questa sarebbe l'unica via per la sua salvezza."
    (Antonio Castronovi)

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  4. Notizia Ansa: "Fidatevi! Non è il momento per un'indagine internazionale".
    Lo ha detto l'ambasciatore israeliano presso l'Ue e la Nato, Haim Regev, nel corso di un incontro con la stampa a Bruxelles commentando quanto accaduto all'ospedale Al-Ahli a Gaza.
    "Il responsabile è Hamas e noi abbiamo mostrato le prove per quanto possibile poiché non possiamo condividere pubblicamente tutte le informazioni: spero che vi fidiate più di noi, di un Paese democratico, che di un'organizzazione terroristica".

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