mercoledì 21 settembre 2022

USA. Satanisti premiano Mario Draghi per la sua opera a favore del male...


 "Pape Satàn, pape Satàn aleppe

Henry Kissinger una volta disse del superfalco repubblicano Donald Rumsfeld: «he’s the most ruthless man I had ever met» («è l'uomo più spietato che abbia mai incontrato»). Detto da Kissinger, che pure ha intinto quasi un secolo di vita nel cinismo più impassibile rispetto alle sorti di interi popoli, significava che egli scopriva comunque - e in modo quasi divertito - una scala di spietatezza in grado di sorpassarlo dal lato dell’Inferno. E in ogni caso sembrava essere un complimento.


Quando il 20 settembre 2022 il decano dell’establishment statunitense ha partecipato alla cerimonia che insigniva Mario Draghi di una onorificenza cornuta, avrà certamente notato che lo sguardo del premiato era ancora più vitreo del materiale che dava una luminescenza sinistra all’oggetto già di suo inquietante, stretto fra le mani dello “statista dell’anno” (o satanista dell'anno? ndr). In quel mondo in cui “statista” non è colui che difende il proprio Stato, ma chi apparecchia il letto su cui si sdraiano gli interessi dominanti di centri di potere che maneggiano una finanza che è multipla degli Stati, fino a devastare crudelmente la società.

Mentre da questo lato dell’Atlantico si corre allegramente verso una guerra ancora più intensa e si va incontro alla penuria in modo cinguettante, sulla sponda americana il maggiordomo capo italiano ripete roboticamente tutto il “basic english” dell’ideologia padronale al cospetto di chi vorrà schiacciare qualsiasi esitazione. Perché, beninteso, le esitazioni “sono sfruttate dalle autocrazie”.

Pappa e ciccia

Non hanno perciò esitazioni tutti i vice-maggiordomi che capeggiano i partiti che hanno fatto parte della maggioranza di governo di Draghi, né esita l’aspirante maggiordoma Giorgia Meloni, la quale non solo ha appoggiato Draghi nella corsa alla guerra, ma ha impostato la sua campagna elettorale su un concetto che non esplicita fino in fondo, ma che noi possiamo rendere esplicito: «sfrutto tutti i guadagni della posizione formale dell’opposizione, ma guardate che non intendo cambiare nulla di importante contro i padroni universali una volta che sarò maggiordoma in capo. Non avrò esitazioni».

Cerchiamo allora di votare fuori dal perimetro dell’atlantismo. Sapendo che presto saremo tutti chiamati a prove molto difficili per mano di spietati che faranno a gara per premiarsi fra loro come i più spietati. Qualcosa che va oltre questa prova parlamentare. È a questo punto che andrà costruita una grande alternativa.

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