l’agricoltura su piccola scala fornisce la base alimentare per l’80% della produzione mondiale. la produzione alimentare locale può essere rivitalizzata. per fare questo ogni famiglia può avere accesso a una superficie sufficiente a coltivare frutta e verdura, adatte al contesto geografico in cui si trova. questo rende necessaria la sovranità dei semi, che significa il libero utilizzo dei semi autoriprodotti senza poter dipendere dalle multinazionali sementiere... e poi c’è anche la relazione somma, quella con il mondo trascendente nel quale ci rispecchiamo: se coltiviamo un bel giardino interiore, coltiviamo anche la dimensione trascendente.
la terra e il cielo un cerchio continuo armonioso. il materiale, la terra e lo spirituale, il cielo, il doppio uomo l’uomo materiale e l’uomo spirituale. in tutte le relazioni il filo conduttore è l’empatia attraverso la cura e l’attenzione. dalla terra e dal cielo provengono le forze per la crescita delle piante, così l’uomo si nutre non solo di ciò che proviene dalla terra, anche di ciò che proviene dal cielo.
la fertilità è strettamente legata alla vitalità del suolo, definibile come l’insieme delle energie o forze vitali o eteriche. queste forze provenienti dal cosmo e non percepibili dai nostri sensi sono imponderabili, intrinseche all’organismo suolo. in quest’ottica il suolo assume il ruolo imprescindibile di filtro vivente fra cosmo uomo e pianta. infatti se un suolo è vitale, la sua vitalità sarà trasmessa alle piante che vi crescono e naturalmente anche all’uomo attraverso il cibo che da esse deriva. possiamo quindi concepire il suolo come vita per la vita, un organismo che sostiene altri organismi viventi.
quando facciamo un viaggio su una tratta ad alta velocità, arriviamo a destinazione stanchi, pur essendo stati seduti tutto il tempo. è il nostro corpo vitale, il famoso corpo eterico, come lo chiama rudolf steiner (scienziato e filosofo fondatore dell’antroposofia e dell’agricoltura biodinamica) che in un certo senso si è sfilacciato, è rimasto indietro e si ricongiungerà pienamente al suo corpo fisico solo dopo un certo periodo di tempo, viaggia più lentamente. insomma prendiamocela un po più comoda ricordando che sempre steiner raccomandava, per stare bene, di non superare la velocità massima consentita per il corpo umano, ovvero” quella di un cavallo lanciato al galoppo”.
immergiamoci a fondo nel contesto in cui ci troviamo: sperimentiamo sapori profumi odori, assaggiamo i cibi locali e scopriamo come si preparano, ovunque noi siamo. viaggiamo anche attraverso i sensi.
con la nuova stagione concentriamoci su buone pratiche e idee luminose in questo momento di transizione di una comunità che sta diventando sempre più resiliente green e consapevole. la rivoluzione parte dai campi e dalle strade, non sprecare è un atto di responsabilità il cambiamento inizia con l’educazione alimentare fondamentale per un futuro migliore, impariamo a conoscere il cibo e a valorizzarlo. scopriamo come coltiviamo gli alimenti, come li acquistiamo e anche in che modo li usiamo, perchè il cibo è soprattutto cultura salute comunità e non solo consumo ed economia. gesti semplici e piccole azioni quotidiane.
ci sono momenti in cui possiamo sentirci particolarmente confusi e disorientati, non riuscendo a ordinare le nostre idee, c’è uno stretto nesso tra le nostre azioni e il nostro pensiero, tra l’ordine che diamo a ciò che ci circonda e quello interiore. quando ci troviamo in un momento particolarmente caotico dal punto di vista emotivo, possiamo agire in maniera pratica, cominciando con il prenderci cura dello spazio fisico in cui viviamo.
anche del tempo per dedicarci ad attività pratiche che comprendano un certo sforzo fisico, questo aiuta a scaricare stress e tensioni, liberando la mente, alleggerendola dall'overthinking, il pensare troppo. ad esempio spazi più luminosi e ordinati hanno effetti positivi sul nostro umore. riflettiamo su cosa ci rende felici e cosa ci preoccupa, ragionando sulle priorità e sui bisogni. alleggerendo il nostro bagaglio diventiamo più consapevoli della differenza tra ciò che realmente conta per noi e ci aiuta a vivere nel presente, a lasciar andare ciò che non serve e a trattenere l’essenziale.
Ferdinando Renzetti
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