giovedì 4 marzo 2021

Se la censura imperversa... Il caso Byoblu in Commissione Pluralismo

 

Il caso Byoblu in Commissione Pluralismo

"Un’audizione voluta dal Presidente della Commissione vigilanza sul pluralismo dell’informazione (Regione Lazio) Davide Barillari, sul tema della censura social che ha visto la partecipazione di vari soggetti fra questi blogger e giornalisti che fanno informazione indipendente vittime, nell’ultimo periodo, di atti censori ad opera dei social. Byoblu ha partecipato con il direttore responsabile Virginia Camerieri.  Ecco alcune parti del suo intervento.

Ad essere invitati anche i responsabili italiani dei grandi social: Twitter, YouTube, Facebook e Google che però hanno declinato l’invito ad un dibattito pubblico sulla censura all’interno delle loro stesse piattaforme, non rispondendo così neppure alle domande di una istituzione.

“Conseguenza dell’ultima azione dal carattere censorio di YouTube alla testata giornalistica Byoblu è stata la demonetizzazione del canale. Canale dal quale Byoblu raccoglieva legittimamente oltre un quinto del fabbisogno per il sostentamento delle spese tecniche, logistiche, degli impianti e degli oneri del lavoro. Il mondo Byoblu mentre tutto è in regressione, è riuscito a creare lavoro per una squadra di circa 20 persone impiegate nei diversi ruoli. Persone che, pur nel limite dei budget creati esclusivamente dal sostegno dei cittadini, con donazioni e abbonamenti, e fino a febbraio anche dagli introiti provenienti dalla monetizzazione di YouTube, riescono ogni giorno a dar vita a iniziative editoriali che trovano ampio consenso! Questo dimostra che l’offerta editoriale di Byoblu incontra pienamente una domanda.

La questione principale che qui voglio sottoporre è che lo Stato italiano ha le sue istituzioni preposte al controllo della correttezza e della trasparenza del dibattito pubblico, oltre a garantire il diritto costituzionale della libertà di espressione, e ci si chiede come si possa consentire a multinazionali straniere di superare le leggi italiane, censurando una testata giornalistica, laddove questo compito spetterebbe unicamente a un tribunale come stabilito dall’art. 21 dalla Costituzione”. "

Virginia Camerieri



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