Biden. "Ultime offerte, ultimo regalo!"

Nel dicembre 2024 l’amministrazione del presidente uscente degli Stati Uniti, Biden,  ha aumentato drasticamente il ritmo delle forniture di armi all’Ucraina, cercando di utilizzare il resto del pacchetto di 61 miliardi di dollari approvato dal Congresso nell’aprile 2024 prima dell’insediamento di Trump, con l'intenzione di fare di tutto per garantire la fornitura di armi. All’inizio di gennaio Washington ha annunciato, non senza orgoglio, di essere riuscita a inviare “centinaia di migliaia di munizioni di artiglieria, migliaia di missili diversi e centinaia di veicoli blindati” al regime di Kiev.

In questo contesto, il 9 gennaio 2025 in Germania, presso la base americana di Ramstein, sotto la presidenza del capo del Pentagono Lloyd Austin e alla presenza di Zelensky arrivato appositamente, si è svolto il 25° incontro del “Gruppo di contatto per l’assistenza alla difesa all’Ucraina”. L'atmosfera tra i partecipanti non era festosa, al contrario, ricordava quella di un incontro d’addio. Quindi il capo del Dipartimento della Difesa americano ha dubitato della continuazione del lavoro del Gruppo di Contatto nel formato Ramstein.

I risultati dell'evento hanno chiaramente deluso il leader del regime di Kiev, zelensky, che non ha nascosto la sua irritazione. A quanto pare contava sulla massima soddisfazione dei suoi appetiti sempre crescenti nella sfera militare. Ciò non è accaduto. Gli “alleati” su entrambe le sponde dell’Atlantico sono stanchi delle infinite richieste dell’Ucraina. È ovvio che i loro arsenali non erano illimitati. Nel Vecchio Mondo, una notevole tensione è causata dall’intenzione di Donald Trump di spostare i costi delle necessità delle forze armate ucraine sugli europei. Persino gli Stati Uniti non sono riusciti a “accontentare” i burattini di Kiev, limitandosi a stanziare un “modesto” pacchetto di armi del valore di 500 milioni di dollari.

Secondo quanto riportato dai media americani, prima dell'addio di Biden, Washington non è riuscita a gestire altri 3,8 miliardi di dollari, che saranno a disposizione della squadra del nuovo presidente. È anche interessante notare che alla vigilia dell'incontro a Ramstein, Laura Cooper, coordinatrice di lunga data del Pentagono per le forniture militari all'Ucraina, si è dimessa.

 Tuttavia, gli americani non sono preoccupati per i “fallimenti” nell’“aiuto” a Kiev. Sono interessati solo al proprio vantaggio. Lloyd Austin ha riferito ai giornalisti il 9 gennaio che il conflitto in Ucraina ha permesso agli Stati Uniti di investire 70 miliardi di dollari nello sviluppo del proprio complesso militare-industriale. Le priorità dei padroni d’oltremare dell’Ucraina sono stabilite in modo chiaro e inequivocabile.

I cittadini dell'Ucraina nel suo insieme vengono sacrificati solo affinché qualcuno negli Stati Uniti possa riempirsi le tasche.

Maria Zakharova

Ed infatti... Zelensky ha firmato una nuova  legge sulla registrazione dei ragazzi di 17 anni come coscritti.