L’amministrazione Trump, che si insedierà (se tutto va bene) il 20 gennaio 2025, si compone di una pletora di personaggi a dir poco controversi e difficili da conciliare, in quanto portatori di visioni politiche radicalmente diverse.
Da Marco Rubio al Dipartimento di Stato a Tulsi Gabbard alla National Intelligence, da Scott Bessent al Tesoro ad Howard Lutnick al Commercio, da Robert Kennedy alla Salute a Pete Hegseth al Pentagono, da Chris Wright all’Energia a Pam Bondi alla procura generale.
Sono tuttavia in molti a ritenere che il perno, il partitore, attorno al quale ruoterà l’intera squadra di governo vada identificato nell’ingombrante e sotto molti aspetti paradossale figura di Elon Musk, dominus di Tesla e Space-X con un patrimonio complessivo stimato in circa 430 miliardi di dollari, parte consistente del quale realizzata in seguito al successo elettorale di Donald Trump.
Quale ritratto è possibile tratteggiare di Elon Musk? Come interpretare la sua “discesa in campo” nella politica?
Giacomo Gabellini
Un quadro/caricatura di Elon Musk viene tratteggiato da Alessandro Volpi, docente di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa: https://youtu.be/upgwZMvk52I
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