venerdì 31 gennaio 2025

Di BRICS si vince o si perde?...

 


Il BRICS è un raggruppamento di economie mondiali emergenti, formato dai Paesi del precedente BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) con l'aggiunta di Sudafrica (2010; con il suo ingresso si aggiunse la S al nome), Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran (2024), Indonesia (2025).

Nel frattempo sono state accettate le candidature come Partner  di Bielorussia, Bolivia, Cuba, Kazakhstan, Malaysia, Thailandia, Uganda e Uzbekistan, con la possibile adesione di Turchia e Malesia.

Gli Stati “partner” dei BRICS potranno partecipare alle sessioni straordinarie dei vertici del gruppo, nonché alle riunioni dei ministri degli Esteri. Potranno inoltre contribuire all’elaborazione dei comunicati e delle dichiarazioni finali dei vertici.

Quest'anno tra i principali obiettivi della presidenza  brasiliana dei BRICS, iniziata ieri, figurano il mantenimento dell’apertura del gruppo ai Paesi del Sud del mondo.

Tutto ciò porta ad un rafforzamento alla causa del non allineamento in coincidenza con una congiuntura storica che vede gli Stati Uniti e il cosiddetto “Occidente collettivo” ancorarsi a una logica delle relazioni internazionali sempre più dicotomica, segnata cioè dalla contrapposizione amico-nemico.

Infatti recentemente Donald Trump ha affermato che gli Stati Uniti imporranno tariffe sulle importazioni pari al 100% ai paesi BRICS se questi ultimi cercassero di sostituire il dollaro nel commercio globale.




(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)




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