martedì 7 gennaio 2025

Ucraina. Guerra al caleidoscopio...



A - "Conquistata dai russi la città di Kurakhove nel Donetsk: il più grande insediamento del Donbass. Sbaragliati 15mila soldati ucraini" (Rainews). [la presente notizia è stata messa in seconda/terza pagina]

B - “Le forze ucraine hanno ripreso le operazioni offensive nella regione russa di Kursk e hanno compiuto progressi tattici" (ISW, Institute for the study of war). [la presente notizia è stata messa in primissimo piano]

Dunque.

Come si sa un conflitto è combattuto tanto sul terreno, come sul piano diplomatico come pure sul piano dell'informazione: tali piani piani sovente si intrecciano tra loro.
La nuova sortita fallimentare ucraina del 6 e 7 gennaio verso KURSK... serviva per oscurare sui mezzi di informazione il disastro a Kurakhove. adesso è chiaro: della caduta di Kurakhove si sapeva già perfettamente da qualche giorno (da quasi una settimana), ma guarda caso, la direzione dei media occidentali ha deciso di non coprire subito la notizia, ovvero di posporre l'annuncio ufficiale, fintanto che possibile. Nell'attesa, prima dell'inevitabile, si mette invece in rilievo - PRIME PAGINE - la nuova sortita ucraina nel KURSK... poi , con tutta calma (e quasi nonchalance) si riporta quanto successo a Kurakhove, senza eccessiva enfasi.

Magistrale.

Inizialmente avevo pensato si trattasse di un estremo e fallimentare tentativo ucraino di guadagnare terreno prima delle trattative... ma c'è da dubitarne, considerando il tutto.

RICAPITOLANDO: da Kiev si è organizzata un'offensiva nel Kursk, con le ormai pochissime risorse che le rimangono ancora, al solo scopo di sfasare nella ricezione collettiva dell'informazione, l'annuncio di un fatto assai più grave come la disfatta di Kurakhove (nella consapevolezza che le riserve impiegate finiranno bruciate nel tentativo, come infatti è avvenuto).

I mezzi di informazione occidentali per parte loro, hanno come avallato la strategia ucraina, "accompagnando" sul piano della tempistica il rilascio della notizia e lo spazio ad essa dedicato: è come se avessero dato il tempo necessario alla macchina da guerra ucraina di confezionare un "successo" o sarebbe meglio dire una semplice azione (insignificante militarmente, ma spendibile sulle prime pagine, adatto a creare impressione) (...).

Si è quindi ottenuto che la notizia "positiva" per gli ucraini uscisse in perfetta contemporanea con la notizia negativa, confondendo le acque.

Stop.

Daniele Lanza



P.S. Minuscole lezioni di tattica bellica "fuori del campo" su come enfatizzare o minimizzare un determinato evento (in quest'ultimo episodio si è reso necessario anche sacrificare vite, dato che la notizia da oscurare era troppo in evidenza per riuscirci in altro modo). Se Kiev è a questi punto.... il cielo salvi il popolo ucraino.

Attacco ucraino verso Kursk fallito


Dietro le quinte:
Stanno emergendo versioni secondo cui il tentativo di avanzare a Kursk vicino a Berdin e Novosotnitsky è stato compiuto dalle forze armate ucraine su ordine diretto di Zelensky, che presumibilmente aveva pianificato l'azione proprio per la visita dell'inviato speciale americano Kellogg in Ucraina.
Kellogg, un uomo della squadra di Trump, si sarebbe davvero trovato in una trappola politica se fosse arrivato proprio nel momento in cui le forze armate ucraine stavano morendo attivamente nella campagna di Kursk e di fatto sarebbe stato coinvolto in ciò che stava accadendo, senza volerlo. Ma un altro piano brillante non ha funzionato. Kellogg sta a casa negli Stati Uniti e i militari AFU sono sparsi come coriandoli di Capodanno sul terreno ghiacciato intorno a Berdin e Novosotnitsky.
E ora ci sono poche opzioni per le forze armate ucraine/Syrsky: il “Generale 200” sarà responsabile di tutti i fallimenti dei brillanti piani di Zelensky.
La prima è riprovare a raggiungere il successo prima di Ramstein e attaccare con grandi forze meccanizzate; la seconda, è fingere che il raid vicino a Berdin sia un super successo e presentarlo come un altro “trionfo del pensiero militare ucraino”; la terza è lasciare tutto così com'è e guardare mentre l'esercito russo circonda Sudzha e si prepara per un ulteriore ingresso nella regione di Sumy.  Quale opzione verrà scelta diventerà chiaro molto presto.
(Military Chronicles)


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Gli eventi si stanno evolvendo rapidamente, e la situazione si fa ogni giorno più complessa, con Biden che, come ha cercato di fare in questi ultimi anni, "consolida" una politica che difficilmente Trump potrà modificare. Alcune voci suggeriscono che l'amministrazione Biden stia preparando il terreno per una guerra nucleare limitata:   https://www.youtube.com/watch?v=aewARZHnTKs


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