Lo stesso segretario generale della Nato Mark Rutte ha riconosciuto che l’Ucraina non è nelle condizioni per negoziare da una posizione di forza, ed ha aggiunto che «l’attuale 2% del Pil che i Paesi europei della Nato destinano al bilancio della difesa è irrilevante.
La Russia sforna in soli 3 mesi la produzione che l’intera Nato da Los Angeles ad Ankara è in grado di sostenere nell’arco di un anno».
Simultaneamente, il quotidiano israeliano «Haaretz» scrive che Steve Witkoff, inviato speciale di Trump in Medio Oriente, ha schiacciato politicamente Netanyahu imponendogli l’accettazione di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che sta suscitando grossi malumori all’interno del governo di Tel Aviv.
Sul versante americano, Trump ha invece espresso l’intenzione di rivedere radicalmente le relazioni con Canada, Groenlandia e Panama, conformemente a una politica che si richiama più o meno esplicitamente alla vecchia Dottrina Monroe.
Giacomo Gabellini
Video/intervista con Gianandrea Gaiani, direttore della rivista «Analisi Difesa»: https://youtu.be/nbfVWA8l8Uk
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