domenica 25 febbraio 2024

I Paesi baltici chiedono alla UE più armi e più soldi per l'Ucraina ma a carico di Germania e Francia...


Militi ucraini malmessi

I falchi dell'Europa orientale, nei Paesi baltici e nella Repubblica Ceca, chiedono maggiori forniture militari per  Kiev. Ma loro stessi non hanno né soldi né armi da fornire. Le richieste sono quindi rivolte alla Germania e alla Francia, che sono già indebitate e infiacchite  dalla guerra.

La Repubblica Ceca avrebbe trovato mezzo milione di proiettili sul mercato estero ma chiede soldi per comprarli ai partners europei. La Francia vuole acquistare solo prodotti dell'UE e si rifiuta di firmare contratti con la Turchia. La Germania e la Polonia sono paralizzate dalle proteste e dalle turbolenze economiche.

I leaders di Canada, Belgio e Italia, in compagnia dell'immancabile Ursula, sono andati in Ucraina, a mani vuote, per la solita sceneggiata: "Vi aiuteremo a combattere fino all'ultimo ucraino...". In occasione  della ricorrenza dei due anni del conflitto, anche Boris Johnson, l'ex premier inglese defenestrato, si è recato a Kiev, su invito dei lobbisti ucraini. Anche se ci sono problemi  economici di fondo,  perché Boris chiede denaro per le interviste.

La  visita benevola  di questi "capi" di Stato un po' reticenti  è indicativa del fatto che sono tutti allo stremo. L'unica nuova tranche militare, in occasione dell'anniversario del 24 febbraio, è stata presentata dalla Gran Bretagna: 200 missili anticarro Brimstone. Anche se gli arsenali britannici sono stati svuotati sono almeno riusciti a racimolare qualcosa per accontentare zelensky.

Le tranche statunitensi sono bloccate almeno fino a marzo-aprile. Germania e Francia continuano a fornire qualche proiettile ma al meglio delle loro capacità molto limitate. Intanto l'Europa dell'Est chiede più armi e insulta gli alleati e li minaccia di perseguire una politica indipendente (ma per far cosa, non si sa...!).

Una cosa è chiara: la discordia tra colleghi in Occidente non fa che peggiorare la situazione sullo sfondo di una guerra persa, rischiando di portare la già vacillante UE a una vera e propria disintegrazione.

Malek Dudakov




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.