Il programma di quest'anno per commemorare il bombardamento di San Lorenzo (il 19 luglio 1943), sembra un po' poco. Mancano i temi attuali.
Certo, l'ANPI non è un partito ma dovrebbe comunque far politica, non solo commemorare il passato. Come del resto ognuno di noi, nella propria vita lavorativa e civile.
L'ANPI Nazionale lo fa, e bene. Pure l'ANPI Provinciale di Roma.
Ma ANPI San Lorenzo?
Parlare con le realtà associative del quartiere e cantare contro le guerre, per commemorare il 19 luglio secondo il programma, sono cose buone. Ma sono anche poche, visto il fascismo strisciante che dovremmo invece, come impegno politico personale e collettivo, sforzarci a contrastare. Per fascismo strisciante intendo:
-- il crescente Stato di Sorveglianza (l'OVRA non era niente; siamo sempre più controllati, persino nei nostri cellulari, e sempre più censurati se esprimiamo vedute antagoniste),
-- il crescente militarismo (la NATO e quindi anche l'Italia, dopo aver istigato la Russia a fare guerra in Ucraina, per indebolirla, ora annunciano a Madrid una prossima guerra con la Cina).
-- il crescente sacrificio dell'ambiente sull'altare del profitto (ora la penuria di gas russo è la scusa per usare più combustibili fossili, accelerando così i futuri disastri climatici),
-- il crescente annullamento del Parlamento (Draghi vuole emanare decreti interministeriali per sostituire il dibattito parlamentare su questioni come l'invio delle armi o l'uso del PNRR).
-- il crescente marginalizzazione dei sindacati antagonisti (esclusi dalle trattative, meno ore di assemblea, ignorati dai media: hanno scioperato contro l'invio delle armi ma nessuno lo sa);
ecc. ecc.
Il Fascismo non era soltanto il Duce al balcone. Era anche e soprattutto lo Stato di Sorveglianza, il militarismo, il predominio incontrastato degli imprenditori che saccheggiavano l'ambiente e sfruttavano i lavoratori, la soppressione dei sindacati, l'annullamento del parlamento. Era, in una parola, "la dittatura dei padroni", voluta e finanziata per scongiurare la rivoluzione comunista e la dittatura del proletariato che era nell'aria.
Oggi i padroni riescono a far tornare il fascismo. Ma in modo strisciante. Cioè, niente manganelli e olio di ricino. Ottengono lo stesso risultato usando i social media e i continui Stati di Emergenza.
Non dovremmo, come ANPI, discutere tutto questo?
Ripeto: parlare con le realtà associative del quartiere e cantare contro le guerre il 19 luglio sono cose buone. Ma sono anche poche, visto il fascismo strisciante che noi, come ANPI, dovremmo essere in prima linea a contrastare.
Non vi pare?
Patrick Boylan - Nowar Roma
Integrazione di Franca
Raponi: “...si, manca qualcosa d'importante, manca il motivo per
fare e organizzare, perché non è solo una data di ricorrenza che
ricordiamo, ma il motivo perché questa data è importante da
ricordare, proprio per non ricadere e che la memoria sia di baluardo,
perciò bisogna parlare dei bombardamenti che la gente ancora subisce
come ne abbiamo subiti noi, e della messa al bando della parola
e delle verità che la stampa ufficiale sottace, come "La
Pace proibita" di Santoro e Vauro, come l'estradizione di Julian
Assange, perché se ci piace dire che siamo democratici e che siamo
componenti nella Nato come alleanza atlantica e che difendiamo i
nostri valori, all'ora dobbiamo difendere che la guerra continui e
faccia strage, e i costruttori gli speculatori si sfregano le mani
pensando ai loro dollari che faranno con la ricostruzione e quelli
che già ne fanno con le armi che mandano alla Ucraina, perché
questa non è una lotta di liberazione dall'occupante ma solo una
lotta di due imperi, quello "Americano" che ha attaccato i
confini dell'altro impero la "Russia" che difende i suoi
confini.Se ci sentiamo veri democratici questi sono i temi
d'affrontare e l'Anpi ci deve fare i conti, per rispetto ai
Partigiani che rappresenta...”
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