sabato 2 luglio 2022

Sicilia. Crisi energetica, mafia e pale eoliche...



E così, quando sdraiati sulla spiaggia catanese della Plaia rivolgeremo lo sguardo  verso l'orizzonte, non verremo attratti dalle sagome delle navi lontane in avvicinamento al porto od in transito né le vele, seguite con curiosa attenzione per verificare la "stazza" della imbarcazione, ci beatificheranno per lo splendido "quadro di insieme" che creano assieme al multicolore variare del tappeto marino, fuso all'arcobaleno del cielo soprastante...

NO, vedremo sempre, e soprattutto, LE PALE EOLICHE piazzate ad un "passo" dalla costa (per la prospettiva 36 km. sono niente). 

La Sicilia (quotidiano) si astiene dal rendere noto ai lettori la altezza dal livello del mare di questi  giganti del vento, "strumenti del progresso", credo trattasi di minimo 100 metri. 


Vista l'orribile esperienza visiva delle pale piazzate in cima a monti e colline siciliane per produrre "energia pulita", nonché quella economica, inesistente alla luce dei continui aumenti delle bollette subiti in primis da noi siciliani, la vedo malissimo sia sul profilo della reale convenienza ed utilità per le tasche dei consumatori, sia per la gioia dei turisti e degli indigeni che usufruiscono del paesaggio e, non ultimo, delle preoccupazioni (vagamente accennate) dei pescatori locali per gli effetti sullo habitat marino.

Tralascio il mio personale stupore (visto che mi ritroverei all'incirca sul posto) nell'apprendere che i cavi elettrici sottomarini di raccordo "approderanno" all'altezza dello aeroporto di Catania, per poi poi proseguire interrati fino alla centrale Terna. 

Ovvero arriveranno (praticamente a vista) in mezzo al litorale della spiaggia della Plaia, tra decine di migliaia di bagnanti nella stagione estiva, in gran parte bambini.

Chi rassicura che questi cavi non siano pericolosi per qualunque dispersione di corrente o di onde elettromagnetiche? 

Certo, sono ignorante in materia... ma di sicuro non mi fido delle autorità preposte né, tantomeno, delle "società benefattrici" che portano questo tipo di "progresso".
Dell'eolico terrestre si è già  "interessata" la mafia e di quello Marino...?

Vincenzo Mannello 



P.S. Ovviamente lo stesso discorso si pone e vale per tutte le altre località, siciliane e non, interessate dalla creazione dei parchi eolici marini...


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