martedì 29 marzo 2022

La portaerei Italia pronta a ricevere il primo colpo?




Con una Russia impegnata ad allontanare militarmente la Nato dall’Ucraina e il mondo anglosassone deciso a non cedere una regione chiave, come è appunto l’Ucraina, il pericolo attuale di un allargamento delle ostilità all’Europa sta assumendo connotati credibili e reali.

 

In tal senso se osserviamo la geografia dell’Europa balza subito all’occhio il ruolo assolutamente peculiare e strategico della portaerei allungata nel Mediterraneo che l’Italia rappresenta, con oltre centoventi fra basi e insediamenti militari nella Penisola, inclusi gli armamenti strategici nucleari.

 

Ci limitiamo qui a citare solo le più rilevanti:

· Aviano in Friuli che ospita stormi di cacciabombardieri Usa, accreditata di un deposito di 50 testate nucleari trasportabili dagli stessi,

· Ghedi, vicino a Brescia, con un deposito di poco inferiore ad Aviano di bombe nucleari e un cospicuo schieramento di F-35 e Tornado,

· Camp Darby vicino a Pisa, già la fonte logistica offensiva della guerra di Jugoslavia del 1999

· la Sesta Flotta Usa a Gaeta, con comando operativo a Napoli, di 40 navi,

· Vicenza con la 173ma divisione aerotrasportata Usa (5000 uomini di pronto impiego)

· Sigonella, la principale base terrestre Usa del Mediterraneo, da cui partono i droni per i rilevamenti nei cieli ucraini e i giganteschi aerei radar Awacs,

· Niscemi - dove è stato installato uno dei quattro sistemi di comunicazione satellitare Muos, - direttamente collegata a un altro polo simile, in Virginia, via fibra ottica.

 

Arrestiamoci qui e configuriamo uno scenario possibile: quello di un paese Nato che venisse infaustamente coinvolto nella guerra Ucraina-Russia.

 

Lo scontro potrebbe assumere repentinamente connotati estremi: la corrente dottrina nucleare Usa prevede infatti di sferrare un primo colpo di massima distruzione preventivo (first strike) col ricorso ai missili balistici a carico dell’arsenale nucleare russo e delle sue infrastrutture. In ogni caso risulta chiaro che l’Italia è strumentalmente utilizzata dagli Usa come, appunto, portaerei in funzione eminentemente antirussa e che la sua sovranità è solo apparente. Dal momento che la totalità delle basi e relative infrastrutture è comunque certissimamente nota ai russi, è evidente che gli stessi, a minuti di distanza da un potenziale first strike, per scongiurare la propria distruzione saranno di fatto obbligati a colpire almeno le basi più importanti con un’arma nucleare che possiamo credere già puntata allo specifico obiettivo.

 

È sgomentevole considerare la mancanza di consapevolezza da parte degli italiani e in particolare di tutti i partiti politici, sedicente opposizione inclusa, a fronte della minaccia della distruzione fisica totale del Paese. Gli analisti concordano infatti sul rischio quotidiano che lo scontro possa celermente degenerare in catastrofico confronto nucleare e Biden lo ha apertamente minacciato come riporta il Wall Street Journal del 25 marzo scorso.

 

Alla luce di questa spaventevole prospettiva, ancor più sgomenta l’azione di coloro che mirano, mediante fornitura di armi e di mezzi, a prolungare e a inasprire la guerra con innalzamento delle tensioni e del correlativo pericolo nucleare.

 

Va infine considerata la posizione degli Usa che, usciti indenni da due conflitti mondiali, confidano che anche un eventuale, ancorché massivo, confronto nucleare possa scaricarsi in massima parte lontano dal proprio territorio, sacrificando, una volta di più, la sola Europa.

C.A. Agnoli e P. Taufer



Tutte le basi Nato in Italia - https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2022/02/il-soave-profumo-dellimperialismo-e-la.html


Integrazione: Rai in camicia bruna - Dietro il Sipario - Talk Show

https://www.youtube.com/watch?v=sfADjm-WDS8

La Rai perde ogni pudore e magnifica le gesta dei nazisti del battaglione Azov. Gramellini spicca per faccia tosta e propensione alla menzogna. E' normale fare apologia di nazismo dentro i programmi pagati con i soldi dei contribuenti? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Giorgio Bianchi, Paolo Borgognone e Pino Cabras



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.