giovedì 4 febbraio 2021

Mario Draghi. Caronte, Mefisto o "tecnico" della fine d'Italia?



... Bisogna riconoscere a Mario Draghi che, diversamente dai suoi danticausa, compari e sicari, non s'è mai nascosto sotto una maschera. Anche perchè ha una faccia da alligatore che gli si addice. E che ha addirittura messo per iscritto. Ricordate la letterina-statuto che i due governatori della BCE, lui e Trichet, hanno indirizzato al nostro governo intimandogli di farla finita con il popolo sovrano e la sua obsoleta democrazia?

Morte al pubblico, vita globale al tecnoprivato, farmaprivato, digitalprivato, miltarprivato

Prima c'era Stato il panfilo di Elisabetta II "Britannia", alla fonda  davanti a Civitavecchia, con a bordo la créme de la créme della Finanza internazionale, il nostro ministro Andreatta, lo speculatore e promotore di  golpe sanguinari, George Soros e, appunto, Mario Draghi. Qualcuno dice anche Grillo. L'uomo a varie riprese lustro mondiale di Goldman Sachs, la banca più vicina a dio, era allora direttore generale al Ministero del Tesoro, retto da Ciampi. Per i meriti acquisiti sul Britannia, i due diventeranno Governatore di Bankitalia, l'uno e capo dello Stato, l'altro. 

Draghi scende dal "Britannia" con le tavole della legge


Nel giugno del 1992, i convenuti a bordo del Royal Yacht della massoneria reale britannica, dopo aver già guadagnato pozzi  di sterline con la speculazione su quella valuta, decisero di ripetere la stessa rapina con la svalutazione dell'italica lira. Abbassatone drasticamente il valore attraverso  vendite miliardarie, rattoppate malamente da Ciampi presidente, ma sottratte all'impiego per il paese, agli avvoltoi europei e americani fu offerto a prezzi di saldo l'intero apparato produttivo italiano. Tornammo a essere l'italietta d'antan, "l'espressione geografica" di Klemens von Metternich, cancelliere di Stato dell'Impero austroungarico, quando i milanesi e i bersaglieri non lo cacciarono dall'Italia. Multinazionali angloamericane, francesi, tedesche arrivano in Italia per “fare shopping”, ma anche i giganti italiani guadagnano dallo smembramento del patrimonio nazionale: il gruppo Benetton si aggiudica per 470 miliardi GS Autogrill che poi rivende ai francesi di Carrefour per 10 volte tanto. 

Leggete in rete la "lectio magistralis" di Mario Draghi ai cospiratori del "Britannia",  nella quale si esige che nulla più deve restare in mano al popolo e tutto deve passare nei depositi dei paperoni amici. L'ha recentemente ripubblicata e promossa Stefano Feltri, correligionario dei suoi omonimi e pari e per questo e come vicedirettore, allora, dell' "indipendente" "Fatto Quotidiano", membro d'onore di Bilderberg e, oggi, direttore del quotidiano di Debenedetti "Domani". Tout se tien.


Draghi e Trichet

Assunto alla Banca Centrale Europea ("l'euro, costi quel che costi!"). padrone, riproduttore e dispensatore di euro alle banche (che non li prestavano all'economia, ma se li tenevano e poi li ridepositavano nei suoi caveau), dette subito un segno perentorio di cosa avrebbe dovuto succedere ed è successo. Aprendo la strada alle magnifiche sorti e progressive del Nuovo Ordine Mondiale globalizzato, fece sapere al nostro governo in che modo realizzarle. 

La lettera della BCE al premier Berlusconi, voluta segreta, ma trapelata, , firmata dal governatore uscente, Trichet, e da quello entrante, Draghi, dettava allo Stato Nazione e al popolo sovrano come procedere. Anzittutto ammazzando l'eccessiva democrazia procedurale e governare per decreto (Conte imparò al volo) al fine di liberalizzare e privatizzare quanto restava dallo tsunami successivo al Britannia. Andava strappato al controllo pubblico perfino quanto restava in mano alle istanze intermedie, regioni, province, comuni. Su queste mosse, sia l'uomo di Arcore, sia il suo ministro Tremonti tardavano troppo (e diffatti alla fine vennero rimossi).

 

Compreresti una macchina usata  da questo qui?

Di Draghi, banchiere mandato a fregare l'inclita e il colto, cioè tutti tranne soci, fratelli e amici, non si può dire che non ci abbia avvertito. A Draghi dobbiamo la distruzione del patrimonio industriale e umano di questo paese, i 18 milioni di poverissimi e poveri, la disoccupazione giovanile al 30%, una democrazia prima messa alla Colonna Infame e poi sul rogo. Sopratutto gli dobbiamo e gli dovremo una nazione di rilevanza strategica mondiale, ridotta allo straccetto per lucidare le scarpe a Bill Gates e Zuckerberg; un popolo antico, depositario della massima ricchezza culturale donata all'umanità, analfabetizzato e dimentico di se stesso, messo sotto ai piedi, neanche di don Rodrigo, ma di quelli dei Bravi al servizio del signorotto.

Siamo al 90°. Si va ai rigori. Ma mancano quelli dell'altra squadra...

L'imperatore ha insegnato a messaggeri, delegati, proconsoli, a procedere per colpi di Stato e rivoluzioni colorate. Abbiamo subito trent'anni dei primi e non ce neanche stato bisogno di subire quelle. Che anzichè arcobaleno, ci sarebbero servite tricolori. Vorrei tanto credere che, stavolta, i pendagli da forca abbiano fatto il passo più lungo della gamba e che, con Manzoni, si possa vedere 

"Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,   

Dai boschi, dall’arse fucine stridenti,

Dai solchi bagnati di servo sudor,

Un volgo disperso repente si desta;

Intende l’orecchio, solleva la testa

Percosso da novo crescente romor...."

Fulvio Grimaldi -  www.fulviogrimaldicontroblog.info



Eppure è già successo !


Commento di un  insospettabile:

Un vile. Un vile affarista!

Non si può nominare presidente del Consiglio dei Ministri

chi è stato assunto dalla Goldman Sachs,

grande banca d’affari americana.

E male, molto male, io feci ad appoggiarne

e quasi a imporne la candidatura a Silvio Berlusconi.

Male, molto male!

 

Cattura.PNG 

 

E’ il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia,

dell’industria pubblica italiana, quando era

Direttore Generale del Tesoro.

Immagina cosa farebbe da Presidente del Consiglio dei ministri!

Svenderebbe quel che rimane – Finmeccanica, l’Enel, l’Eni –

e certamente ai suoi ex comparuzzi di Goldman Sachs

 (Francesco Cossiga)



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La caduta di Conte e l'ascesa  di Draghi era stata decisa  dal club Bilderberg:


"Il governo Conte cadrà entro fine anno.
A farlo cadere sarà Matteo Renzi. È stato deciso al Bilderberg del 2019,dove gli hanno chiesto di rendersi garante dell’accordo PD/M5S. Di fondare poi un proprio partito ed uscire dal PD in modo da diventare ago della bilancia in attesa del prossimo segnale. Segnale che arriverà se troveranno un’intesa su un nome tipo Draghi, sostenuto anche da Forza Italia e dalla parte anti-salviniana della Lega."
Francesco Amodeo. 30 agosto 2020

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