I vertici della Repubblica hanno installato il governo Draghi in stretta combinazione con le istituzioni dell’UE e in accordo con gli imperialisti USA e sionisti. Un governo, quello Draghi, che rimette in sella i partiti delle Larghe Intese e imbarca quegli esponenti del M5S che si sono venduti proprio a quella “casta” per estirpare la quale erano approdati in Parlamento con il voto e il sostegno popolare. Un governo che ha un solo mandato: attuare senza se e senza ma il programma comune della borghesia imperialista.
Nel suo discorso al Senato Draghi ha avuto perfino la sfrontatezza di dire che quello che il governo italiano deve fare nei prossimi dieci anni è già deciso: lo hanno deciso i gruppi imperialisti UE. Quale che sia il risultato delle elezioni politiche, se mai se ne terranno ancora, non cambierà nulla.
La grancassa mediatica messa in piedi per manipolare l’opinione pubblica a sostegno del governo Draghi è un indice del distacco crescente tra masse popolari e sistema politico della borghesia imperialista nel nostro paese. Tanto baccano per esaltare Draghi, banchiere in carriera da quando negli anni ’90 fu a capo dell’asservimento del sistema economico pubblico del nostro paese ai gruppi imperialisti e della sua privatizzazione, si spiega con la difficoltà che la borghesia imperialista incontra nel far accettare i suoi uomini di fiducia alle masse popolari.
Il distacco tra masse popolari e sistema politico della borghesia imperialista già cresceva da anni: diminuiva la militanza popolare nei partiti che avevano preso il posto del PCI revisionista, cresceva l’astensione dalle elezioni, si moltiplicavano le clientele. Con le elezioni del marzo 2018 ha fatto un balzo: ha aperto una breccia interrompendo la successione quarantennale di governi di Larghe Intese che il Patto del Nazareno (gennaio 2014) aveva da poco consacrato. Anche se ora con il governo Draghi i vertici e i padrini della Repubblica hanno rabberciato la breccia, il distacco è destinato ad aumentare.
Il commissariamento UE dell’Italia sancito con l’installazione del governo Draghi e le misure “lacrime e sangue” che applicherà alle masse popolari accresceranno questo distacco e non potranno che renderlo ancor più acuto rispetto a come si è espresso negli ultimi anni. Esso è oramai una delle condizioni oggettive della lotta di classe nel nostro paese e alimenta continuamente le mille forme di resistenza delle masse popolari al corso disastroso delle cose entrato nella sua fase acuta e terminale con l’ulteriore aggravamento della crisi causato dalla gestione capitalista della pandemia.
Occorre impedire con 10-100-1000 iniziative di protesta il consolidamento del governo Draghi!
Nel 100° anniversario della fondazione del primo PCI, bando al disfattismo e all’attendismo!Delegazione del (nuovo)PCI - delegazione.npci@riseup.net
Commento di Rete Ambientalista:
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