Intervista
a Enrico Vigna di Radio Irib, ParsToday Iran
Radio Irib:
Da quasi cinque anni il popolo inerme dello Yemen soffre di una
aggressione da parte della cosiddetta coalizione araba guidata
dall’Arabia Saudita. Ma perché nessuno parla di questa tragedia?
Perché tutta questa disinformazione o indifferenza della Comunità
internazionale e dei media?
Enrico Vigna:
La guerra contro lo Yemen è un'altra guerra sporca proprio come
l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria, ecc.. Non ha alcuna
motivazione ideale, ma è un massacro di civili su scala genocida
statunitense e la distruzione di un paese. Il Regno dell'Arabia
Saudita e la sua cosiddetta coalizione agiscono sotto la procura USA
che finanzia le bombe che vanno poi a devastare il popolo yemenita.
Sono gli Stati Uniti a scegliere gli obiettivi, ed essere al centro
di comando e controllo di questa sporca guerra.
In
questi anni, a partire dall'amministrazione Obama, gli Stati Uniti
hanno fornito all'Arabia Saudita bombe, munizioni, carburante.
Secondo il Washington Post, gli Stati Uniti hanno venduto ai sauditi
solo nel 2016, un totale di 20 miliardi di dollari in armi. Anche la
Gran Bretagna ha venduto quasi 4 miliardi di dollari di armamenti.
Anche
altri paesi beneficiano della guerra, come il Regno Unito, i paesi
dell'UE, tra cui l’Italia e il Canada.
Lo
Yemen è il più povero dei paesi arabi, ma si affaccia e domina lo
stretto di Bab el-Mandeb, dove transita il 40%
del petrolio mediorientale
ed essendo un paese confinante con l’Arabia saudita è quindi un
punto strategico fondamentale sia economico che militare
Così
come con Iraq, Afghanistan, Libia e Siria e tanti altri piccoli paesi
che gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere nemici, lo Yemen non
rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati
Uniti. Ma occorre anche farsi un’altra domanda: perché gli Stati
Uniti distruggono dei piccoli paesi e perché gli Stati Uniti stanno
distruggendo lo Yemen?
La
guerra iniziata nel 2015 è ha lo scopo di proteggere gli
investimenti statunitensi delle multinazionali, il neoliberismo e la
concezione di un nuovo ordine mondiale. Il popolo dello Yemen è
stato fiero oppositore del neoliberismo e dell’ ordine mondiale che
lo sostiene. Il suo popolo con le sue avanguardie di lotta, Ansar
Allah in prima linea, dopo essersi ribellati contro il dominio di 33
anni di Ali Abdullah Saleh che aveva venduto lo Yemen al
neoliberismo, si ribellarono poi anche al governo ad interim di Hadi
per il suo disegno di svendita e assoggettamento che progettava con
l'impero neoliberista.
Negli anni '90 con il crollo dell'URSS, gli Stati Uniti iniziarono a costruire un impero per dominare il mondo e non ne fecero segreto. Il piano americano per il dominio del mondo ha assunto diversi nomi, come la dottrina Wolfowitz, il Progetto per un nuovo secolo americano (PNAC), la nazione indispensabile, l'eccezionalità americana, il nuovo ordine mondiale e più sottilmente il ruolo di Leadership mondiale USA.
Negli anni '90 con il crollo dell'URSS, gli Stati Uniti iniziarono a costruire un impero per dominare il mondo e non ne fecero segreto. Il piano americano per il dominio del mondo ha assunto diversi nomi, come la dottrina Wolfowitz, il Progetto per un nuovo secolo americano (PNAC), la nazione indispensabile, l'eccezionalità americana, il nuovo ordine mondiale e più sottilmente il ruolo di Leadership mondiale USA.
Gli
Stati Uniti bramano la ricchezza dello Yemen e la sua posizione
strategica, come parte del neoliberale Nuovo Ordine Mondiale. La
visione americana del Nuovo Ordine Mondiale è un mondo dominato
dalle multinazionali statunitensi, dalle istituzioni finanziarie
statunitensi e dalle ricche dinastie familiari statunitensi.
Un
altro motivo per questo silenzio assordante, tuttavia, può essere
perché la maggior parte delle uccisioni di donne, bambini, civili
sono concretamente commessi usando armi fornite dall'Occidente e,
come ben si sa quest’ultimo, ha tra le sue prerogative, l’ipocrisia
di voler essere maestro dei “diritti umani” in ogni angolo.
Tant’è che da almeno vent’anni ha forgiato il nuovo concetto di
“diritto umano” ,quello di essere costretto a fare guerre e
aggressioni ma come... “GUERRE
UMANITARIE”
!..
ECCO i motivi reali della disinformazione ed il suo ruolo in occidente.
ECCO i motivi reali della disinformazione ed il suo ruolo in occidente.
RI: In un recente rapporto pubblicato il 3 settembre e rilanciato dalla Reuters, un gruppo di esperti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha rivelato il ruolo degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia nella guerra devastante contro lo Yemen, accendendo il dibattito sulle responsabilità dei massacri. Qual è un suo commento al riguardo?
EV:
L’ONU dovrebbe essere il vettore principale per trovare nei vari
teatri di guerra e conflitti planetari, soluzione di pace e
negoziali, invece è
dominato dagli Stati Uniti e dalle sue politiche e logiche aggressive
e imperiali, per dare un impressione di legalità “illegale” (
in quanto fatta ad una sola parte in conflitto), è stato adottato un
blocco e un embargo unilaterale sulle armi contro lo Yemen.
Occorrerebbe chiedere perché non vi sia un embargo sulle armi delle
Nazioni Unite, contro l'Arabia Saudita, ovviamente questa è una
domanda retorica.
Le
Nazioni Unite non fanno nulla per fermare il genocidio saudita
guidato dagli Stati Uniti e la distruzione dello Yemen, e continua a
falsare e minimizzare il numero di morti civili.
L'ex ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite Nikki Haley aveva denunciato veementemente, quando le Nazioni Unite osarono esprimere leggere critiche contro gli Stati Uniti, quando essi spostarono la propria ambasciata a Gerusalemme. Ha asserito che le Nazioni Unite "non rispettano" gli Stati Uniti e ha minacciato ritorsioni finanziarie contro le Nazioni Unite e i paesi che hanno votato in contrasto con i desideri degli Stati Uniti
L'ex ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite Nikki Haley aveva denunciato veementemente, quando le Nazioni Unite osarono esprimere leggere critiche contro gli Stati Uniti, quando essi spostarono la propria ambasciata a Gerusalemme. Ha asserito che le Nazioni Unite "non rispettano" gli Stati Uniti e ha minacciato ritorsioni finanziarie contro le Nazioni Unite e i paesi che hanno votato in contrasto con i desideri degli Stati Uniti
Nel
corso di una conferenza stampa alle Nazioni Unite il 29 giugno, HRW e
Amnesty International ( due enti non certo definibili anti USA…)
hanno rivelato che,
"attacchi
aerei illegali da parte della coalizione saudita havevano ucciso e
mutilato centinaia di bambini in Yemen e danneggiato decine di
scuole…”,
ma
la coalizione ha imposto, forte del sostegno statunitense il
Segretario generale, a non effettuare una inchiesta approfondita su
questa denuncia e a rimuovere l'Arabia Saudita dalla lista della
vergogna delle Nazioni Unite. Il Segretario Generale Ban
Ki-moon
si è dopo essere stato vittima di pressioni durissime ha detto:
"…C'è
stata una feroce reazione alla mia decisione di rimuovere
temporaneamente i paesi della coalizione a guida saudita
dall'allegato del rapporto. Questa è stata una delle decisioni più
dolorose e difficili che ho dovuto fare. Il rapporto descriveva
orrori cui nessun bambino dovrebbe affrontare... ".
Ecco i fatti.
RI:
L’Italia che ruolo ha giocato nel conflitto yemenita?
EV:
In questa foto di repertorio di anni fa, si può vedere missili
ammassati nell’aeroporto civile di Elmas (Cagliari) con
destinazione il conflitto in Yemen.
Le armi e munizioni per 21 milioni di euro, erano stati poi
trasportati in nave da Genova all’Arabia Saudita, provenienti dalla
fabbrica della società
RWM a Domusnovas.
La Sardegna è il punto di partenza degli armamenti per rifornire la
coalizione
araba a guida saudita/USA che combatte i ribelli yemeniti.
Eppure esiste una normativa italiana che vieta di esportare armi in
Paesi “in stato di conflitto armato, oltrechè in contrasto con i
principi dell’articolo
51
della carta delle Nazioni Unite”.
E’
la legge
185 del 1990,
che è tra l’altro molto chiara. Nel testo la parola “guerra”
compare una volta, nel primo comma dell’articolo 1, in cui si
precisa che la regolamentazione avviene secondo i principi della
costituzione repubblicana che “ripudia
la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali”.
E
invece le
armi arrivano dal nostro Paese. Come ha spesso annotato Giorgio
Beretta,
analista dell’Opal (Osservatorio permanente sulle Armi leggere), le
autorizzazioni per l’esportazione dall’Italia verso l’Arabia
Saudita risalgono al 2014.
Per
esempio le bombe
MK81 da 250 libbre,
prodotte dalla Rwm Italia negli stabilimenti di Domusnovas, oltre
ai Droni fabbricati dalla
PIAGGIO Aerospace di
Villanova d’Albenga
A
dispetto dell’italico nome, l’intero pacchetto societario della
Piaggio Aerospace è in mano alla Mudabala Development Company ( come
documentato dal SardiniaPost),
una compagnia fondata nel 2002 dal governo di Abu
Dhabi
(capitale degli Emirati
Arabi Uniti)
“come
vettore principale della diversificazione economica dell’Emirato”,
si legge nel sito ufficiale. Il presidente del consiglio di
amministrazione è “Sua
Altezza lo Sceicco
Mohamed Bin Zayed Al Nahyan“,
principe ereditario di Abu Dhabi e vice comandante supremo delle
Forze armate.
Inoltre
non bisogna dimenticare che l’Arabia Saudita è
il principale cliente dell’industria militare italiana.
Ecco
perché l’Italia è pesantemente coinvolta nelle tragiche vicende
yemenite.
Purtroppo
in Italia e in occidente in generale non esiste più un vero
Movimento per la Pace e contro la guerra, in grado di protestare e
influenzare una vasta opinione pubblica. L’Italia è un paese
occupato da oltre 70 anni, militarmente, politicamente,
economicamente e anche culturalmente, così i vari governi
succedutisi nel tempo, non hanno mai messo in discussione questa
colonizzazione del paese da parte degli USA e della NATO: l’Italia,
dopo il Giappone è il paese con più basi straniere del mondo!
Eppure i più fermi assertori della Sovranità nazionale in questo
paese, quelli del “Prima
gli Italiani”,
di questo non ne hanno mai neanche accennato.
Come
CIVG
(Centro Iniziative per la Verità e la Giustizia)
facciamo parte di una rete di associazioni che si battono contro le
guerre. La nostra è impegnata sui vari teatri di guerra con un
lavoro di INFORMAZIONE
e di Solidarietà concreta
con decine di Progetti di Solidarietà (dalla Siria alla Palestina,
dal Donbass al Kosovo, dall’Afghanistan al Venezuela, a Cuba…),
rivolti a bambini, sempre vittime innocenti delle guerre di
aggressione scatenate dalle politiche banditesche di USA, NATO e suoi
alleati locali ( Arabia Saudita, Paesi Golfo...).
Oltre
al ruolo internazionale del WPC
( Consiglio Mondiale della Pace) che è impegnato in molteplici
battaglie contro le guerre imperialiste nei vari angoli del mondo.
7 Ottobre 2019
QUI la
versione audio dell’intervista:
Shima
Skhansefid, intervista a Enrico Vigna 5 ottobre 2019 per ParsToday
PARSTODAY:
" Come mai un' organo come le Nazioni Unite che dovrebbe tenere
conto degli aspetti umanitari e cercare di impedire i massacri dei
civili non fa nulla di concreto contro il massacro degli
yemeniti e contro la distruzione di questo Paese e non impone
l'embargo di armi all'Arabia Saudita?...”: “…l'Onu
infatti non ha un ruolo determinante nei teatri tragici della guerra
ma sono ormai sotto ricatto economico e politico e anche militare
degli Usa....", queste
le parole di Enrico Vigna, delegato del World Peace Council nonchè
responsabile del Centro dell'Iniziativa per la Verità e la
Giustizia a Parstoday sulla guerra in Yemen e sul ruolo degli Usa nei
massacri degli yemeniti, nell’intervista a Radio IRIB..
Shima Skhansefid
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