Aleppo e Mosul, l’ipocrisia dei media occidentali non conosce limiti. Questa la prima sensazione che ho provato nel vedere le immagini dell’inizio offensiva per “liberare” Mosul dalla occupazione dell’Isis di Al Baghdadi. Ancor più acuita dai commenti degli inviati radiotelevisivi e della carta stampata sulla epicità dell’impresa.
L’esercito iracheno, appoggiato dagli alleati delle milizie sciite, dai peshmerga curdi, dagli americani, dagli inglesi, dai francesi e pure dagli italiani (in caso di “bisogno”) ha iniziato il bombardamento delle postazioni del Califfo.
L’Onu ha messo in guardia questo imponente schieramento dal pericolo del ricreare “una nuova Aleppo” presupponendo che si combatterà quartiere per quartiere e che 1.500.000 civili resteranno intrappolati nella battaglia.
Vero e giusto, il rischio che accada proprio questo è concreto e reale ma,allora, perché il doppio peso di valutazione politica e mediatica degli occidentali Nato ed UEisti ??
Aleppo è una grande e storica città della Siria sottratta al controllo del legittimo (piaccia o meno tale è di fronte all’Onu) governo di Assad (più o meno dal 2012) grazie alla “rivolta” di terroristi armati e finanziati dagli Usa,dalla Turchia e dalla Arabia Saudita che, parzialmente, se ne impossessarono schierando uomini in gran parte neppure siriani…
Dopo una eroica resistenza dei quartieri “governativi” e grazie al massiccio intervento degli alleati russi, iraniani, hezbollah e pure palestinesi, i soldati di Assad hanno quasi completato la difficilissima riconquista della città. La battaglia tra le due fazioni (governativi e rivoltosi) ha causato numerosi morti tra i civili.
Lo strepito ed il (finto) pianto dei corrispondenti dei media generalisti nostrani per il “massacro di Aleppo” non ha tenuto in conto alcuno le ragioni di diritto internazionale che, per l'altra metà del mondo (Cina e Russia per prime), danno ragione alla Siria di Assad nella difesa della propria sovranità ed integrità territoriale.
Mostro viene definito il “Presidente Leone”, mostro Putin che lo difende, “terroristi” Hezbollah Palestinesi, guerrafondai a Teheran..
Ora inizia l’assalto a Mosul degli “alleati” iracheni (pure sciiti filo-iraniani) ad una città che, peraltro, sunnita fedele a Saddam Hussein era e tale si è dimostrata accettando Al Baghdadi ed i generali del defunto Rais. Risulta quindi evidente, a chiunque appena rifletta sulle notizie che sente e legge, porre una domanda. Perché un legittimo governo può assaltare e bombardare una città occupata da terroristi se siamo in Iraq e non può farlo se siamo in Siria?
Vincenzo Mannello
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