lunedì 3 ottobre 2016

Roma. Napol'insano ed il suo badante... ancora non hanno chiuso bottega!


Mentre il Suo badante, ancora reticente sui nomi dei finanziatori delle cene politiche romane fa finta di non ricordare quello che Salvatore Buzzi dichiarava qualche tempo fa – “ho versato 15 mila euro al PD e 5 mila alla Leopoda” – e cerca pateticamente di abbinare l’onta di

Mafia Capitale



alla giunta Raggi, il più longevo politico (mantenuto) della storia politica del nostro Paese - migrante dagli inizi dell’appartenenza ad un gruppo universitario fascista, a tutte le varianti della sinistra italiana, fino a oggi – scende in campo a supporto della vergogna delle vergogne della storia nazionale contemporanea: la scelte del Sì alla consultazione referendaria del prossimo mese di dicembre.

Che si sia ormai di fronte all’evidenza sfacciata di una tragica condizione di sudditanza del nostro Paese a poteri che rispondono a tutto tranne che alla volontà – e quel che è peggio, agli interessi – del popolo sovrano, è graniticamente scolpito nelle facce toste di questi sedicenti governanti, subiti con troppo spirito di sopportazione degli italiani.

Adriano Colafrancesco 

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