Forse è questa la vera “semplificazione”, tanto sbandierata, della riforma del Basta un Sì!
Basta un semplice Sì e gli italiani, in un batter d’occhio si ritrovano in competizione (guerra) con altri popoli, a loro insaputa! Basta un Sì e le decisioni di governo di obbedire rapidamente e senza discutere ai diktat della Nato si realizzano con la “democrazia alla sveltina” (proposta dal renzie) di cui si faceva portavoce, poche sere fa al tavolo di Lilly Gruber, il compagno Luciano, convertito al “verdinismo costituzionale”, nuova frontiera del Partito Denisiatico.
In campana! Dietro le chiacchiere di quelli che dicono che aspettavamo da 30 anni questa riforma e dietro le prinzellacchere di quelli che …“meglio di nulla”, si cela proprio e solo questo: la volontà di imporre regimi facili da tenere sotto controllo per pilotare a piacimento e nell’interesse di pochi il viaggio del mondo intero.
Basta un Sì e nel prossimo contingente da inviare in missione di pace, potresti esserci anche tu! Non di persona, ma attraverso quelli che saranno spediti al fronte grazie al tuo Sì!
“La caduta del muro di Berlino e la globalizzazione hanno aperto una nuova fase della modernità. Hanno messo in discussione i vecchi equilibri, ponendo nuovi interrogativi, che investono le sovranità nazionali, … La globalizzazione richiede velocità, semplificazione, competitività”. (Il Parlamento nella modernità – Luciano Violante, Bari 1998)
Forse è per tutte queste belle cose che - in barba al principio costituzionale (articolo 11) per cui “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” – il nostro governo (mai eletto) ha stabilito
senza che alcun cittadino italiano si sia potuto esprimere in merito.
Adriano Colafrancesco
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