(Anche Maurizio Blondet riceve mail da amici americani. Diversi da John Podesta però. Quindi posso rendere pubblica l’ultima, dell’amico U. Pascali:
Vedi lista of State Dinner per Renzi. Vedi Mae Podesta la figlia del Rasputin di Hillary John Podesta il quale e’ anche il tramite tra Wall Street e Obama (ha guidato il team di transizione quando Obama e’ stato eletto presidente). John Podesta e’ quello del “catholic spring”.
Mae, la figlia ha lavorato a lungo per la Clinton Foundation e ne e’ stata a capo della parte africana.
E’ 20 anni che non c e’ uno state dinner per un primo ministro italiano. Lo stanno veramente pompando come quello che e’ leale e coraggioso e sa anche mettersi contro il suo popolo pur di ubbidire a washington e Wall Street.
Lo vogliono leader dell’Italia ma anche (dice Biden) dell’Europa. Biden ha detto che Renzi e’ coraggiosissimo con i temi di piu’ grande attualita’. E ha citato i principali problemi del mondo dove Renzi si e’ distinto, in ordine di importanza: ”accoglienza dei rifugiati che hanno quasi messo in trouble l’italia, LBTG, donne nel governo, matrimonio gay…”
(Dunque nozze gay, LGBT, accoglienza immigrati senza limiti sono ordini “americani”. Da far ingollare ai popoli occidentali, lo vogliano o no. Interessante, ndr)
“Ho visto tutti i discorsi al pranzo oggi al Dipartimento di stato con il segretario di stato John Kerry e il vice presidente Joe Biden (che precede la cena alla Casa Bianca) ed e’ chiaro che quello che chiedono a Renzi e’ 1) di portare il voto degli italoamericani a Hillary.
Il cretinoide si e’ genuflesso in maniera ignominiosa, Ripetendo frasi come ”Gli Stati Uniti sono il nostro punto di riferimento e il nostro chiaro leader… La presenza degli USA nel nostro destino e’ un dono…” E poi ha fatto riferimenti velenosi contro Trump: “lottiamo insieme contro la cultura dell’odio. la cultura della mancanza di rispetto… Gli Stati Uniti sono il modello in questa lotta. e abbiamo bisogno di fare un nuovo sforzo IN QUESTO PARTICOLARE MOMENTO…”
Vomitevole…
Renzi: “And we consider United States of America as our point of reference, our clear leader, and we will continue to work together. But the real challenge today is not simply to create a common value to work together in international issues. It’s fight together against the culture of hate, against the culture of intolerance, against the culture of lack of respect. United States are a model in this fight, and I think we need a new efforts in this particular moment, because we risk not only out of our borders, a deviation, a deviation from our ideals and from our identity. For that reason, I think the presence of great country as United States in our destiny is a gift…”
Aggiungo solo una nota: Matteo Renzi non può essere andato a baciare il culo nero di un presidente morto, che fra un paio di mesi non ci sarà più. Il vice Joe Biden, grande gaffeur che quindi spesso dice senza volere delle verità, lo vuole “in Europa”. Sembrava sicuro della durata del Sistema oltre le votazioni di novembre.
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