E così, strizzati tra il dovere di "obbligo di salvataggio" degli equipaggi incaricati e la umana comprensione per quanto avviene, perdiamo la capacità di analizzare il perché non si sia in grado di controllare il "fenomeno migrazione". In Italia specialmente, visto che da noi arrivano tutti "via mare"...dalla Libia quasi sempre.
E qui inizia l'ipocrita gioco delle parti tra il nostro governo, l'Unione Europea, l'Onu, la Nato e persino il jihadismo libico...tutto supportato da gran parte dei media.
Altrove, nell'Europa Centrale e dell'Est (ma pure a Calais), hanno innalzato muri di filo spinato ed usato le maniere forti per limitare l'afflusso incontrollato di profughi ed affini...in Italia non è possibile perché è il Mediterraneo il confine: l'acqua dove è obbligo morale ed internazionale salvare chi si trovi in difficoltà.
Già a suo tempo, non appena iniziati i viaggi, avevo indicato la soluzione più ovvia per fermare esodo e stragi di innocenti : bombardare e distruggere le imbarcazioni ed i depositi dei trafficanti "prima" dell'uso, agli attracchi od in spiaggia.
Io, come tanti altri, fummo ignorati dalle autorità e dai media generalisti e pure segnati come "guerrafondai ignoranti".
La Libia era nel caos e le leggi internazionali vietavano qualunque intervento militare. Supreme balle, per coloro (tantissimi) che non hanno l'anello al naso e seguono l'informazione libera...il caos lo avevamo creato noi occidentali aggredendo Gheddafi ed ammazzandolo brutalmente servendoci dei tagliagole di oggi.
In totale violazione delle leggi internazionali, peraltro.
Ma, già da due mesi la Libia ha un "governo legittimo", imposto dall'Onu, dagli Usa, dalla UE e pure dall'Italia con la forza e senza alcuna "elezione democratica".
Al Sarraj, il presidente, tale è perché sostenuto con le armi da truppe americane, inglesi, francesi e (si dice) pure italiane.
Allora, come la mettiamo? Visto che ora siamo "alleati" perché non gli diamo una smossa?
Vincenzo Mannello
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