...fu con Mellini e Spadaccia che le
grandi sfide ebbero un sorriso in quel di Largo Argentina, quando si
interrompevano le notti con le Gauloise ed i ciclostili x riconoscersi civili
ad ogni costo!
Ma Marco era dippiù, era un Coccio Catartico di ‘blasfemiapolitica’
dove il non senso si erigeva a religioso documento di estrema socialità! che
altro, se non le sue ‘verbali denunce ad ogni prima comparsa della ‘sfiatata
politica italiana’ che non aveva mai un senso sociale e mira’a risolvere i
diritti della gente!
Per Marco Pannella era: chi va su, lì sulle poltrone, non
sarà mai una persona con le persone!
Adesso sono guai seri, anche senza le sua
Gauloise! Poi, c’è la perdita del tutto
…quando poi vennero ‘i simil Radicali’ che interruppero il solco nel terreno scavano da
Marco… S'è perso il detto e s'è perso il fatto!
Lì in Largo Argentina abbiamo lasciato il fumo
delle ’francesi’ eppure il salto della civiltà-civica carezza per crescere
meglio, con la battaglia del referendum
sul divorzio, si ebbe la rivincita del buon senso! L'ultima volta fu in Montecatini,
al congresso, sarò pure un Radicale di
una volta oppure sono un radicale da sempre, Marco Pannella, non ci sarà
un altro! Inutile ‘coccodrillo’ di chiunque possa adesso parlarne, ma si sa che
l’Italia non ha potuto mai amarlo ‘di viso’ ma amarlo con ipocrisia ‘sentita’
come un filmine che ti colpisce e non fa una piega…
Marco era la gente comune
l'operaio puro della parola, ma tant’è adesso abbiamo i ’seduti’ che non parlano. Ma in Sardegna nella lontana
guerra per la salvaguardia della Maddalena (anni70) erano con i Radicali! ben
vengano tutti gli altri a dir la sua, Marco andava dritto ‘al mistero della
voce e della parola, dove insigni operatori della dialettica hanno fatto il
significato Politica della Nazione: Pannella oltre non faceva sconti
all'ipocrisia!! (c’è da ricordarlo, ancora).
Era ottobre del 2010, in Montecatini il
congresso dei Radicali. l’ultima volta che l’ho visto; ma anche a Roma prima
volle fare la passeggiata sotto il carcere, con altri che ascoltavano il suo
dialogo aperto come un menestrello ‘benpulito’ da ogni smargiassata ‘del
sistema’.
ALBERTO ZADRO
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