Stanno mandando in campo tutte le truppe pur di riuscire a vincere questo referendum costituzionale. Ha iniziato Bersani che è andato a ripetizione in TV a dire che voterà SI', con la sua solita ipocrisia dissimulata da un falso sorriso bonario e da un invito al laisser faire sostenuto dalla calata emiliana (e finalizzato a fare gli interessi dell'establishment).
La sera del 22 maggio Napolitano era ospite di Fazio, ed abbiamo assistito alla solita melensa e servile prova del conduttore con il penoso scivolone finale su Napoli, di cui hanno parlato senza menzionare neppur lontanamente il bel lavoro di De Magistris che è riuscito a risolvere completamente il problema dei rifiuti su cui PD e PDL avevano fallito ignominiosamente.
Berlusconi, che dichiara che voterà NO (dicendo una falsità tanto per non smentirsi), oltre al figlio che si dichiara "renziano", passa ai fatti "reali" sostituendo alla direzione di Libero Belpietro con il SI-al-referendum Feltri. Ma sono in molti a "toccare ferro".
La Boschi dall'Annunziata è stato un autogol, ma ci siamo abituati e non fa più effetto. Certo è deprimente vedere una giovane far mostra di cattivo gusto e mancanza di tatto al punto da tirare in ballo una generazione oramai quasi interamente defunta, e che ha dato gloria a questo paese, riscattandolo dal fascismo sovvenzionato dalla J.P.Morgan (la banca che appoggia il suo socio politico) e donandoci una costituzione che solo degli incapaci (o dei venduti) non sanno difendere agli occhi del mondo anglosassone.
Giorgio Mauri - 23 maggio 2016
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