venerdì 27 maggio 2016

Siamo giunti al bivio: di male in peggio - Quale strada prendere? Machiavelli docet!


Niccolò Machiavelli. Un genio tipicamente italico, il Niccolò: intelligente, acculturato, cinico e spregiudicato. E pure fine scrittore: il suo “Principe” dovrebbe essere un libro di testo nelle scuole superiori della Repubblica, ancorché delle banane. “Se hai un nemico, o lo uccidi, o ti ci allei”. Forse non letterale, ma sul senso ci metto la faccia.

Ora vediamo un po’.
Con l’islam i più liberi e virili concordano nel dire che siamo in guerra. Se proprio vogliamo essere pignoli, per me questa non è una guerra di religioni, ma di razze. Che le religioni siano il veicolo, il TIR che trasporta le polluzioni delle genti è pacifico. Ma le religioni sono  solo il più comodo, semplice, facile pretesto. Lo dico da lustri: giudaismo, cristianesimo, islam sono la stessa religione che si adatta alla etnia, alla cultura di chi la recepisce. 

Per forza si odiano: sono le razze che si scontrano, non l’essenza dei credo, a parole buone e caritatevoli. Tutte balle! Andatevi a leggere quei libri del terrore, quelle bufale che sono i cosiddetti “testi sacri”: ridondanti di sangue e macelleria sparsa. I film di Dario Argento al confronto sono documentari da asilo.

Quindi: con l’islam siamo in guerra.
O lo uccidiamo o ci alleiamo.

Ovviamente sono metafore. O lo mettiamo in condizioni di non nuocere, distruggendo la sua forza armata e terrorista, o lo aggreghiamo alla nostra storia. Anche un democratico radical chic può (con sforzo, lo ammetto) capire che entrambe le soluzioni son di difficilissima attuazione.

Gli islamici (non chiamateli maomettani: si offendono) hanno dalla loro soldi petroliferi, per lo più. Non distribuiti ma concentrati nelle mani di pochi. Con i petroldollari si comprano dall’odiato occidente e dalla sorniona Cina armi a quantità industriale. Sono peraltro ricchi di mano d’opera allo sbando, sbrindellata e affamata. Pronta a ricevere per sé e per eventuali eredi la certezza del pane. Del resto il lavoro non è una delle mete sognate. Non hanno tecnologia che non sia quella del loro corpo, gli islamici. Devono importare la tecnologia vera e moderna dagli odiati, infedeli e servi del grande satana. Hanno anche un fanatismo di origine razziale: una specie di assicurazione anche psicologica sull’aldilà. Contenti loro…  Invidia inconscia, forse, per il diffuso stato sociale europeo e nord americano. Lo bestemmiano, ma forse lo vorrebbero. 

Ed in più ci sono anni di sottomissione coloniale, economica, sociale. Del resto sono quattordici secoli che gli arabi sono in guerra con gli europei.

Ora all’Europa si presentano due strade.
O li uccidiamo o ci alleiamo con loro.

Le vie di mezzo, le furbate buoniste e democratiche ci hanno portato allo stato attuale. Non era difficile prevederlo. E non lo dico io, che non sono nessuno (ipocrita professione di umiltà, in verità). Lo disse il leader tunisino Ben Bellah: “Conquisteremo l’Europa: la vittoria ce la darà il ventre delle nostre donne”. Ed anche Craxy: “Quelli (i nord africani, n.d.r.) verranno anche a nuoto!” Erano gli anni ottanta del secolo scorso, per essere precisi.

Ora l’Europa, prima che sia  troppo tardi,  può o ucciderli o aggregarli al suo destino.

Ucciderli vuol dire far neri sul serio i cieli dei luoghi ove allignano i più scalmanati terroristi. Ed i loro finanziatori. Radere al suolo concentrazioni, pozzi, depositi, strade, porti….. Cinico e brutale, come atteggiamento. 

Le sette sorelle, la City londinese, la finanza ebraica arricciano il becco inorridite: e il petrolio? E la vendita di armi? E gli affari della finanza creativa che sguazza nei petroldollari?

La seconda strada è ancora di più difficile attuazione: creare una specie di Stati Uniti del Mediterraneo, come ho avuto già modo di proporre:  http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/05/20/fantapolitica-gli-stati-uniti-del-mediterraneo-ovvero-la-riedizione-riveduta-e-corretta-dellimpero-romano/

Aggregare a parità. Togliere dall’inconscio collettivo arabo la frustrazione e l’odio.  Facile a scriversi, quasi impossibile a mettersi in pratica: in entrambi i campi troppe polluzioni particolari, troppa diffidenza all’interno del proprio campo, troppa storia contrastata.

I mezzi vermi che guidano oggi lo scempio democratico europeo cercheranno invece di cincischiare, di barcamenarsi in quello che credono essere un “grande gioco” che non sanno governare. Né capire. Accelerano i tempi dell’armaggheddon, dello scontro finale, del macello che si avvicina e digrigna i denti in un sorriso laido e feroce.

Bella eredità lasciamo alle prossime generazioni



Stralcio di una lettera di Fabrizio Belloni




Mio commentino: A compendio di questa lettera "blasfema" ripropongo un mio articolo: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/04/09/soccombere-al-degrado-sociale-o-preparasi-ad-affrontarlo/  

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