Niccolò Machiavelli. Un genio
tipicamente italico, il Niccolò: intelligente, acculturato, cinico e
spregiudicato. E pure fine scrittore: il suo “Principe” dovrebbe essere un
libro di testo nelle scuole superiori della Repubblica, ancorché delle banane. “Se hai un nemico, o lo uccidi, o ti ci
allei”. Forse non
letterale, ma sul senso ci metto la faccia.
Ora vediamo un
po’.
Con l’islam i più
liberi e virili concordano nel dire che siamo in guerra. Se proprio vogliamo
essere pignoli, per me questa non è una guerra di religioni, ma di razze. Che
le religioni siano il veicolo, il TIR che trasporta le polluzioni delle genti è
pacifico. Ma le religioni sono solo il
più comodo, semplice, facile pretesto. Lo dico da lustri: giudaismo,
cristianesimo, islam sono la stessa religione che si adatta alla etnia, alla
cultura di chi la recepisce.
Per forza si odiano: sono le razze che si
scontrano, non l’essenza dei credo, a parole buone e caritatevoli. Tutte balle!
Andatevi a leggere quei libri del terrore, quelle bufale che sono i cosiddetti
“testi sacri”: ridondanti di sangue e macelleria sparsa. I film di Dario
Argento al confronto sono documentari da asilo.
Quindi: con
l’islam siamo in guerra.
O lo uccidiamo o ci alleiamo.
Ovviamente sono
metafore. O lo mettiamo in condizioni di non nuocere, distruggendo la sua forza
armata e terrorista, o lo aggreghiamo alla nostra storia. Anche un democratico
radical chic può (con sforzo, lo ammetto) capire che entrambe le soluzioni son
di difficilissima attuazione.
Gli islamici (non
chiamateli maomettani: si offendono) hanno dalla loro soldi petroliferi, per lo
più. Non distribuiti ma concentrati nelle mani di pochi. Con i petroldollari si
comprano dall’odiato occidente e dalla sorniona Cina armi a quantità
industriale. Sono peraltro ricchi di mano d’opera allo sbando, sbrindellata e
affamata. Pronta a ricevere per sé e per eventuali eredi la certezza del pane.
Del resto il lavoro non è una delle mete sognate. Non hanno tecnologia che non
sia quella del loro corpo, gli islamici. Devono importare la tecnologia vera e
moderna dagli odiati, infedeli e servi del grande satana. Hanno anche un
fanatismo di origine razziale: una specie di assicurazione anche psicologica
sull’aldilà. Contenti loro… Invidia inconscia, forse, per il diffuso stato
sociale europeo e nord americano. Lo bestemmiano, ma forse lo vorrebbero.
Ed in
più ci sono anni di sottomissione coloniale, economica, sociale. Del resto
sono quattordici secoli che gli arabi sono in guerra con gli europei.
Ora all’Europa si
presentano due strade.
O li uccidiamo o
ci alleiamo con loro.
Le vie di mezzo,
le furbate buoniste e democratiche ci hanno portato allo stato attuale. Non era
difficile prevederlo. E non lo dico io, che non sono nessuno (ipocrita
professione di umiltà, in verità). Lo disse il leader tunisino Ben Bellah:
“Conquisteremo l’Europa: la vittoria ce la darà il ventre delle nostre donne”.
Ed anche Craxy: “Quelli (i nord africani, n.d.r.) verranno anche a nuoto!”
Erano gli anni ottanta del secolo scorso, per essere precisi.
Ora l’Europa, prima
che sia troppo tardi, può o ucciderli o
aggregarli al suo destino.
Ucciderli vuol
dire far neri sul serio i cieli dei luoghi ove allignano i più scalmanati
terroristi. Ed i loro finanziatori.
Radere al suolo concentrazioni, pozzi, depositi, strade, porti….. Cinico e brutale,
come atteggiamento.
Le sette sorelle, la City londinese, la finanza
ebraica arricciano il becco inorridite: e il petrolio? E la vendita di armi? E
gli affari della finanza creativa che sguazza nei petroldollari?
La seconda strada
è ancora di più difficile attuazione: creare una specie di Stati Uniti del
Mediterraneo, come ho avuto già modo di proporre: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/05/20/fantapolitica-gli-stati-uniti-del-mediterraneo-ovvero-la-riedizione-riveduta-e-corretta-dellimpero-romano/.
Aggregare a parità. Togliere
dall’inconscio collettivo arabo la frustrazione e l’odio. Facile a scriversi, quasi impossibile a
mettersi in pratica: in entrambi
i campi troppe polluzioni particolari, troppa diffidenza all’interno del
proprio campo, troppa storia contrastata.
I mezzi vermi che
guidano oggi lo scempio democratico europeo cercheranno invece di cincischiare,
di barcamenarsi in quello che credono essere un “grande gioco” che non sanno
governare. Né capire. Accelerano i tempi dell’armaggheddon, dello scontro
finale, del macello che si avvicina e digrigna i denti in un sorriso laido e
feroce.
Bella eredità
lasciamo alle prossime generazioni
Stralcio di una lettera di Fabrizio Belloni
Mio commentino: A compendio di questa
lettera "blasfema" ripropongo un mio articolo:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/04/09/soccombere-al-degrado-sociale-o-preparasi-ad-affrontarlo/
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