RadioTirananchio impazza in vista delle prossime amministrative di Roma e di altre importanti città... ogni giorno ospiti "illustri" e meno lustri ci deliziano per due ore con approfondite analisi sui mali delle precedenti amministrazioni e sulle taumaturgiche ricette dei candidati (vecchi e nuovi) che rimetteranno tutto a posto.
Zanchini, fior di conduttore esperto in cabotaggio radiofonico, a tutti offre una ribalta per rispetto della "par condicio" partitica.... tranne che agli astensionisti !
Ignorando (come del resto tutti gli altri suoi colleghi di RadioTiranauno e pure televisivi) che almeno metà degli italiani non votiamo piú (a Bolzano ieri il 60% di astensionismo), si permette pure di dare lezioni di civismo democratico citando o dando la parola ad "illustri" personaggi che invitano "a votare in ogni caso".
Magari glissando sul fatto che, per gli astensionisti,quelli nominati siano feccia da cui stare lontano proprio perché esponenti della partitocrazia corrotta e corruttrice.
Resta il fatto,incontrovertibile,di come sia possibile che, in un "servizio pubblico", non si trovi un solo ospite che rappresenti il variegato mondo del "nonvoto"....
O meglio, la risposta è elementare :
RadioTiranauno è emittente del regime partitocratico, si pretende forse che dia spazio a quanti non ci credono più ?
Vincenzo Mannello
P.S. le testate che volessero ospitare questo "sfogo" probabilmente si ritroverebbero messe all'indice tra quelle che fomentano il "populismo astensionista" ...io invece le ringrazio anticipatamente perché, magari non condividendone il contenuto, darebbero una ulteriore prova che il pluralismo ancora esiste in Italia.
Escludendo, ovviamente, la Rai e tutte le emittenti generaliste...
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Mia rispostina:
"Ho dato spazio alla tirata di Vincenzo Mannello anche se non condivido il suo parere "astensionista", ritengo che l'astensione avvantaggi solo il potere costituito... Come avviene negli USA dove talvolta vota meno di un terzo degli aventi diritto, ma i governi si formano lo stesso con i voti di coloro che hanno votato. Questa è dittatura della minoranza ed il non voto l'alimenta. Bisogna votare per il "meno peggio" sempre! E soprattutto bisogna andare a votare al referendum che è l'unica forma di "democrazia diretta" ancora consentita...."
(Paolo D'Arpini)
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