Foto ANSA
Le tragiche conseguenze del terremoto che il 6 febbraio 2023 ha devastato la parte settentrionale della Siria sono ingigantite dalle enormi difficoltà che incontra il governo siriano, e che incontrano anche le organizzazioni umanitarie impegnate nei soccorsi, a causa delle sanzioni e dell’occupazione di larghe zone della Siria da parte di truppe straniere.
Infatti da oltre 11 anni la Siria è sottoposta ad un feroce regime di sanzioni da parte degli USA, dei paesi della NATO e dei loro satelliti, che impedisce l’acquisto, non solo di macchinari e attrezzature, ma anche di medicinali e generi di prima necessità. Le perduranti sanzioni, non revocate anche dopo la tragedia del terremoto, rendono difficilissimo l’invio di aiuti e mezzi di soccorso in un paese già devastato da 11 anni di una feroce guerra per procura indotta dai paesi della NATO.
Inoltre circa un terzo della Siria, quello più ricco di risorse petrolifere, come la provincia di Deir-Es-Zor, è occupato illegalmente da anni da truppe degli Stati Uniti che prelevano il petrolio rivendendolo per proprio conto sui mercati internazionali e sottraendolo allo stato siriano. Purtroppo a questa operazione si prestano anche le milizie curde con la scusa della “guerra di liberazione” che in questo caso diventa occupazione di territori dove non abita nemmeno un curdo. Questa situazione impedisce ad esempio di far affluire carburanti per il riscaldamento, i trasporti e la produzione di energia elettrica nelle zone terremotate. Si aggiunga che buona parte delle zone terremotate si trova ancora sotto il controllo delle bande di Al Qaida (come ad esempio la zona di Idlib) protette dall’esercito turco.
Chi è sensibile alla tragedia del popolo siriano sta cercando di trovare canali alternativi per recare aiuti. Un canale è indicato nell’articolo di Enrico Vigna che trovate in allegato a questo articolo. Altri canali sono indicati dall’associazione Ora Pro Siria. Man mano che si aprono altre vie saranno segnalate per mail e altri canali di comunicazione.
CHIEDIAMO LA FINE DELLE SANZIONI E DELL’OCCUPAZIONE STRANIERA DELLA SIRIA. AIUTIAMO IL POPOLO SIRIANO.
Vincenzo Brandi
Nota di Marinella
Correggia: “Per sostenere i siriani con contributi dall’Italia è
impossibile inviare direttamente denaro a gruppi in Siria (era
possibile fino al 2021, ora non più a causa del Caesar Act che ha
inasprito le sanzioni da parte di quegli stessi paesi occidentali che
prima hanno piegato la Siria con una guerra per procura e che adesso
elemosinano gli aiuti). Per fortuna da tempo il CIVG (Centro di
iniziative per la verità e la giustizia), con la campagna Sos Siria
da 11 anni sostiene progetti anche con la Ugsd. Ecco dunque come
contribuire, precisando la causale come sotto indicato versamento su:
INTESA SANPAOLO - Conto corrente n° 115513 - IBAN:
IT30M0306909606100000115513 - BIC: BCITITMM - PER: S.O.S. Yugoslavia-ODV
causale: “Campagna SOS Siria - per la UGSD”
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