lunedì 12 novembre 2012
Miseria, degrado, dittatura finanziaria, disinformazione, manipolazione... è l'Europa che ce lo chiede!?
Ma è davvero L'EUROPA CHE CE LO CHIEDE?
Siamo inerti spettatori di un paradosso.
Peggio ancora, di un gioco delle tre carte
eseguito con gli "idola".
Al termine di un ventennio consacrato - con
regolari vampate di sacerdoti salmodianti -
al culto del "bipolarismo"(a Berlusconi -
se non altro - veniva attribuito il merito
di averlo favorito)i medesimi idolatri sono
passati - con analoga foga - a quello della
"coesione".
All'orizzonte si profila il nuovo dogma:
"FARE, TUTTI INSIEME, LE COSE CHE CONTANO".
E' fondamentale, ovviamente, che "siamo tutti
d'accordo".
Il bipolarismo non solo ha distrutto la
cosiddetta "PRIMA REPUBBLICA" - che nessuno
rimpiange - ma ha ridotto la sinistra alla
caricatura di se stessa, a una macchietta
speculare della destra, tutta protesa a
"contendere il centro alla destra".
Usando le stesse armi lessicali e concettuali
dell'antagonista. La sinistra è diventata, via
via, meno sinistra.
Dovendo fare insieme "le cose che contano",
cioè far deglutire ai gruppi sociali più deboli
una cura da cavallo a botte di tassazione
indiretta, centro-destra e centro-sinistra
archiviano il bipolarismo.
E lo fanno per un periodo lunghissimo.
La cura da cavallo - per essere efficace -
dovrà durare almeno 20 anni.
FRAU MERKEL - per non spaventarci - ha detto
cinque. Quale è stata la procedura?
1) Si abroga il proporzionale e si innesca
il maggioritario, in omaggio all'idolatria
del bipolarismo,
2) il bipolarismo comporta la penalizzazione
delle ali estreme e la convergenza al centro
dei due poli,
3) tale conquista ha come effetto la crescente
rassomiglianza fra i due poli che ben presto
rinunciano a chiamarsi destra e sinistra
e si acconciano a una formula che, al 50%,
ribadisce la COINCIDENZA fra i due poli,
4) a questo punto si constata che la "via
d'uscita" dal grave momento nazionale
(e mondiale) non può che essere la "coesione".
Il suo maggior cantore, 56 anni orsono,
era "coeso" con i carri armati sovietici.
5) Il bipolarismo viene archiviato e la marcia
al centro dei due poli procede a tappe forzate.
Sulle cose fondamentali "si deve" andare d'accordo!
6) Chi aveva teorizzato il "superamento" della
distinzione destra/sinistra esulta.
Un "intellettuale" che ha sparato per vent'anni
cazzate sulla prima pagina del Corriere propone
di dar vita a un "PARTITO DELLA NAZIONE".
E che a) il partito fascista non si chiamò
"nazionale" b) i seguaci di Franco non erano detti
"nazionali" c) il partito del Fuhrer non era
socialista-nazionale?
Ha forse nostalgie?
7) L'effetto della progressiva assimilazione
fra i due poli - culminata nella coesione -
è il NON-VOTO di coloro che non si riconsocono
nella melassa.
8) Pensate che ciò preoccupi l'ormai coesa "èlite"
passata giocosamente dal "bipolarismo" alla
"coesione"? Volete scherzare?
9) Un passo in più e si può sperare di raggiungere
il record delle cosiddette "grandi democrazie"
dove vota la metà (e talvolta meno) degli aventi
diritto.
10) Tripudio finale:
i più sfacciati affermano che il NON-VOTO è
il segno della maturità della democrazia.
11) Matura? E se fosse già marcita? E se non fosse
mai esistita?
Luigi Caroli
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