martedì 30 novembre 2010

Crisi economica: "Operai, cassintegrati, precari, licenziati… tornate all’agricoltura e sarete felici…"



"Tornare a Casa, ovvero: Braccia rubate all'agricoltura.. che ritornano al lavoro dei campi..." (Saul Arpino)

Prima un messaggio disperato…

La situazione economica di questo Paese è allo sfascio, molte famiglie sono in stato precario perciò... Perciò la notte di Natale molti poveri ed infelici operai senza più il posto di lavoro, o vilipesi precari della scuola licenziati dallo Stato, o altre categorie di persone tutte con figli in tenera età, la notte di natale saranno costretti ad uscire armati di pistole e sparare qualche colpo. Poi torneranno in casa, ed ai bimbi che si saranno svegliati, per il rumore degli spari diranno che quest'anno non avranno regali perché Babbo natale si è suicidato! (Kiriosomega)

Ed ora un messaggio di speranza:

Cari operai cassintegrati, oggi non è più il caso di difendere un posto di lavoro rischioso per la salute e costruito sull'inquinamento dell'Ambiente, smettiamo di essere pedine di un gioco internazionale che fa perdere sovranità nazionale alla nostra cara Italia e Sardegna.

Bisogna approfittare della crisi industriale per smettere di inquinare e tornare all'Agricoltura Biologica, unica fonte produttiva reale di reddito a partire dal sole e dalla terra madre.

Oggi è possibile inserirsi come giovani agricoltori, sotto i 40 anni, ed ottenere dall'UE, attraverso le Regioni (Piani di Sviluppo Rurale) 40-50.000 € a fondo perduto di cui la metà da investire nell'Azienda Agricola.
Aggiungeteci lo stipendio da cassintegrati, la mobilità e buonuscita... e potete mettere insieme un piccolo Capitale per acquistare o affittare la Terra.
Dopo di che avete diritto al Contributo PAC di Sostegno al Reddito più Pagamenti Agroambientali notevoli per coltivare o allevare in biologico (Misure 214 e 215 dei PSR Regionali), con rimborso delle spese di certificazione (Mis. 132 dei PSR).
Oltre a contributi vari per promuovere i prodotti biologici e investire nelle aziende agricole...
Insomma oggi la cosa migliore da fare è ritornare a fare gli agricoltori...

Tornate alla terra !!!
Coltivate prodotti biologici.
Un lavoro meraviglioso, per la salute di tutti i cittadini italiani.
Collegatevi con i Gruppi di Acquisto Solidali per la vendita diretta dei prodotti agroalimentari...
...e diventerete le persone più ricche e felici del mondo

Prof.Giuseppe Altieri, Agroecologo

Per informazioni:

STUDIO AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG)
tel 075-8947433
P. IVA 02322010543
Email: agernova@libero.it

domenica 28 novembre 2010

"I colori della vita... ed i colori dell'amore" - Secondo Peter Boom


"L'Amore non ha colore..." (Saul Arpino)

Nel mondo, grazie alla comunicazione, alla globalizzazione, la mescolanza di colori sta avanzando inesorabilmente come se un grande pittore li mischiasse sulla sua tavolozza.

E così dovrebbero anche scomparire i razzismi. Il campione di calcio Balotelli
non verrebbe più fischiato da un piccolo drappello di ignoranti, la gente si
amerebbe di più senza questi orribili pregiudizi. I colori sono visibili e
anche se ci si può tingere i capelli e con lenti variare le colorazioni degli
occhi non è possibile mascherarsi e cambiare il proprio colore. Dalle mamme
nere possono nascere bambini bianchi e viceversa, non dobbiamo più sembrare
tutti uguali e senza tutta questa emarginazione risulterà una società più
gioiosa.

Le nostre possibilità sessuali invece non si vedono e se si vedessero
avrebbero veramente tutti i colori dell'arcobaleno con tutte le variazioni di
tinta possibili. Nei diversi paesi del mondo, presso le tribù, nella storia e
nelle varie culture troviamo molteplici tendenze sessuali per gran parte
represse da tradizioni, credenze, religioni o politica. Per meglio comprendere
questo bisogna studiare “Antropologia sessuale”. La nostra società occidentale
ha tradizioni prevalentemente eterosessuali, ispirate più che altro dal
cristianesimo, ma che ora lentamente si stanno aprendo ad altri colori che
prima bisognava nascondere e che erano a forte rischio di emarginazione,
addirittura di condanne penali e di morte. Un contributo significativo alla
liberazione sessuale ha dato e sta dando tuttora la emancipazione delle donne,
la parità dei diritti viene ormai riconosciuta anche se non è stata ancora
raggiunta. Naturalmente le nuove scienze quali la psicologia e la sessuologia
sono state determinanti grazie a studiosi eminenti come Sigmund Freud, Magnus
Hirschfeld ed altri.

Naturalmente l'eterosessualità serve anche per procreare mentre gli altri
amori, piaceri e giochi sessuali non procreativi vengono ancora nascosti e
purtroppo non sono visibili sulla pelle delle persone. Se fossero visibili
porteremmo tanti colori dell'arcobaleno addosso e forse....ci sarebbe meno
emarginazione. Un'idea del nostro complicato sentire ed agire sessuale sta
descritta in una mezza paginetta, la “Filosofia della Pansessualità”, approvata
e pubblicata in occasione del nono congresso della European Federation of
Sexology tenuto nel 2008 presso l'albergo Hilton a Roma. La “Teoria della
Pansessualità” vuole dimostrare che abbiamo infinite possibilità sessuali
dentro di noi.

Anche le variazioni esistenti tra femminile e maschile sono infinite e del
tutto naturali e per la sessuologia più moderna queste diversità non possono
più venir chiamate parafilie o disturbi di genere. In questo campo purtroppo i
pregiudizi sono ancora prevalenti.

Proveniamo tutti da un essere unisessuale, nella nostra cultura chiamato
Adamo, maschio e femmina allo stesso tempo; dalla sua costola il Dio del
Vecchio Testamento crea Eva. I due, all'inizio, ancora non conoscono il sesso
finché non assaporano su consiglio del serpente (la saggezza) la mela (il
sesso), ed è così che vengono iniziati ai piaceri ed ai dolori della vita.
Il condizionamento delle nostre sessualità porta spesso a disfunzioni psico-
fisiche. Il solo dover nascondere certe nostre tendenze può portare
all'assunzione di alcolici o droghe, a crimini efferati, ad essere soggetti a
ricatti, malattie, furti, maltrattamenti, derisione e se scoperti ad una
emarginazione sociale. Il sorgere di problemi psichici e delle malattie
cosiddette psicosomatiche dipendono in gran parte da queste situazioni che
rendono difficile e penoso il nostro vivere naturale.

L'unico e vero peccato sessuale sussiste soltanto quando vengono coinvolte
persone contro la loro volontà, come la diffusa violenza contro le donne,
bambine o bambini, che causa traumi quasi indelebili che le vittime portano con
sé per il resto della vita.

Peter Boom – pansex@libero.it

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Altri articoli sulla pansessualità:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=pansessualit%C3%A0

sabato 27 novembre 2010

L’antica tradizione del presepio a Napoli e le simbologie dei suoi personaggi.. di Rita De Angelis



“Natale in casa Cupiello...” Dalla celebre commedia di Edoardo de Filippo dove si parla di cosa mistica e superstizione, ma principalmente l’essere fanciullo come Luca Cupiello, dove ha le mani indaffarate ad unire colla e legno, sognando una Natale con tutta la famiglia riunita per festeggiare questo evento sacro. Un tempo per far nascere il presepio bastavano soltanto del cartone, alcune assicelle, della colla ed una tavola magari recuperata nella vecchia cantina.

Oggi i tempi cambiano, ma una cosa rimane immutata nel tempo a Napoli, San Gregorio Armeno, la strada dei maestri pastori, situata nel centro storico della città. Sulla strada negozi e botteghe artigiane, con mille bancarelle colorate dove tra i mille colori si mescola ad arte da secoli il sacro ed il profano. Ai tradizionali pastori si affiancano statuine che rappresentano personaggi della politica, sport, spettacolo e cultura, insomma un allegro miscuglio di folclore ed anticultura. Ma il presepio tradizionale napoletano trae le sue origini da quello classico ambientato nel 700.

Per la Napoli borbonica del tempo, fare il presepio divenne un patrimonio popolare, un auspicio di buon augurio per la gente comune. Un modo popolare e semplice di dare ospitalità a Giuseppe e Maria, accogliendo il bambino Gesù nella propria casa. La natività del Signore viene così ambientata nel periodo settecentesco, ed i pastori trasmettono umanità e stupore per l’Avvento, attori e spettatori di un popolo napoletano incantato.

Molto importante e la scenografia dove ambientare il presepio, così come la scelta dei pastori con tessuti fatti ad arte da maestri quali Ferrigno Signo, ed altri ancora. L’attenzione del collezionista deve soffermarsi sui dettagli del viso delle mani e nelle rifiniture dei vestiti, morbidi,ma al tempo stesso precise nelle cuciture e nel modello come nella vera epoca settecentesca. Per chi ha disposizione uno spazio limitato, la scenografia deve ridursi all’essenziale dando risalto alla Natività (la Madonna, San Giuseppe, Gesù bambino), ponendola nel tradizionale stalla-ricovero. La tradizione del presepe napoletano si fonde tra storia, fantasia, superstizione componenti essenziale della cultura del popolo partenopeo.

Abbiamo così il “benino dormiente” nel quale si identifica l’anno nuovo che si sveglia; “il pastore della meraviglia” incantato dalle luci e canti degli angeli annunciatori per l’umanità. I tre re magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, che simboleggiano le varie razze dinnanzi a Cristo, ed i tre cavalli che stanno a rappresentare le fasi del giorno. Il bue e l’asinello alle spalle della mangiatoia, la culla del bambinello, l’uno vuole emergere, mentre l’altro l’asino rappresenta l’ignoranza. Il pescatore ed il cacciatore simbolo di una società matriarcale e patriarcale. Il pastore pecoraio, una sorta di guida per le anime dei defunti. La zingara con il bambino, una rappresentazione del viaggio di Giuseppe e Maria in terra straniera. L’oste personificazione della tentazione. Infine la lavandaia che assiste Maria, nonostante fosse fatto divieto all’epoca per una vergine di visitare una puerpera. Non può mancare anche una fonte d’acqua simbolo di purificazione che scorre sotto forma di ruscello o fontana.

Un’usanza curiosa che rimane a Napoli, nello smontare il presepio appena dopo l’Epifania, resta l’ossatura in cartapesta, che non viene gettata via, ma conservata sino al 17 Gennaio sera in cui viene bruciata tra le fiamme del Cippo di Sant’Antonio, affidando al fuoco l’augurio di poter costruire un nuovo presepio il prossimo Natale.

Ancora una volta emerge la superstizione tra il sacro ed il profano, ma basta crederci.

Rita De Angelis

giovedì 25 novembre 2010

Sionismo la parola che divide... replica di Kiriosomega a La Stampa



Sig Direttore de La Stampa
p. c. signor AVRAHAM B. YEHOSHUA

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=8131&ID_sezione=&sezione=

Riferimento: Sionismo la parola che divide.

Ho letto per curiosità lo scritto cui mi riferisco e, brevemente, sollevo alcune eccezioni.

1) La tecnica di dare per scontato un qualsiasi avvenimento è vecchia, stantia e solo adatta a poveri di spirito! Questa posizione mentale, in Italia, è tipica della chiesa cristiana cattolica, e con la stessa tecnica da bulldozer s'esprime A. Y. senza lasciare spazio ad altri per pensare all'antefatto. Imponi subito il tuo punto di vista con domande che ti fanno comodo ed in cui l'avversario si impegolerà!
"...Legge del ritorno... analoga Legge del Ritorno esiste anche in altri Paesi: in Ungheria, Germania..." ma si guarda bene dall'affermare che altri Paesi hanno una storia etnica e culturale millenaria certa, mentre, al contrario, le tribù del Negheb, quelle della saga pangiudaica rubata a popoli più antichi, erano sudditi delle dinastie faraoniche, infatti, il significato di Haber o Heber, che ben si compendiano, lo testimonia da un certo evo in poi!
Non afferma il signor A.Y, forse per buonismo, come fanno ad ogni piè sospinto Informazione Corretta ed il rabbinismo (Signor Shapira forse ultimo), che Israele è il Sionismo, e il Sionismo è Israele. Israele senza sionismo non esiste, come il sionismo senza Israele non esiste.
Per quanto ne so non ci sono stati diversi sionismi, ma solo laceranti interpretazioni del sionismo che originariamente è solo quello di T. Herzl.
Il signor A. Y. ci illustra la tesi dell'enciclopedia ebraica sul cosa intendere per ideologia, però scrive per l'Italia ed in Italia, forse vive in Italia, e non consulta il dizionario della lingua italiana che in questo Paese importa di più di quanto afferma l'enciclopedia ebraica, ma anche questo è indice del sentirsi razza eletta, superiore... (biologicamente le razze non esistono). Dizionario Italiano Zingarelli: "Ideologia- insieme dei principi di un partito, di una religione, di un movimento politico..." che è proprio ciò che il sionismo compendia

2) Chi diede l'autorità alle Nazioni Unite, ma la storia è più complessa, di creare uno stato ebraico? E perché proprio in Palestina?

Terra dei Padri si risponde dalla Vostra gente. Ma non è vero, le tribù giudee scorrazzavano nel Negheb rapinando villaggi periferici dell'impero faraonico e fino alla XVIII dinastia faraonica non se ne aveva contezza. Infatti, la Syria Palestina (latino) o Filasṭīn, scavata in lungo e in largo dagli archeologi, continua a sputare dalle sue viscere vestigia Romane, di giudeo nulla!
Lo stato di Israele è un imbroglio, ben lo sanno gli storici, ma la verità è ormai una questione di potere.

In ultimo aggiungo alcune frasi che faticosamente ho raccolto attraverso la stampa estera:

David Ben Gurion Prime Minister of Israel 1949 - 1954, 1955 - 1963

"We must expel Arabs and take their places."
-- David Ben Gurion, 1937, Ben Gurion and the Palestine Arabs, Oxford University Press, 1985.
"We must use terror, assassination, intimidation, land confiscation, and the cutting of all social services to rid the Galilee of its Arab population."

-- David Ben-Gurion, May 1948, to the General Staff. From Ben-Gurion, A Biography, by Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978.
"There has been Anti-Semitism, the Nazis, Hitler, Auschwitz, but was that their fault? They see but one thing: we have come and we have stolen their country. Why would they accept that?"
-- Quoted by Nahum Goldmann in Le Paraddoxe Juif (The Jewish Paradox), pp. 121-122.
"Jewish villages were built in the place of Arab villages. You do not even know the names of these Arab villages, and I do not blame you because geography books no longer exist. Not only do the books not exist, the Arab villages are not there
either. Nahlal arose in the place of Mahlul; Kibbutz Gvat in the place of Jibta; Kibbutz Sarid in the place of Huneifis; and Kefar Yehushua in the place of Tal al-Shuman. There is not a single place built in this country that did not have a former Arab population."

-- David Ben Gurion, quoted in The Jewish Paradox, by Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99.
"Let us not ignore the truth among ourselves ... politically we are the aggressors and they defend themselves... The country is theirs, because they inhabit it, whereas we want to come here and settle down, and in their view we want to take away from them their country."
-- David Ben Gurion, quoted on pp 91-2 of Chomsky's Fateful Triangle, which appears in Simha Flapan's "Zionism and the Palestinians pp 141-2 citing a 1938 speech.
"If I knew that it was possible to save all the children of Germany by transporting them to England, and only half by transferring them to the Land of Israel, I would choose the latter, for before us lies not only the numbers of these children but the historical reckoning of the people of Israel."
-- David Ben-Gurion (Quoted on pp 855-56 in Shabtai Teveth's Ben-Gurion in a slightly different translation).

David Ben Gurion Primo Ministro d’Israele, 1949 - 1954, 1955 - 1963

“…Noi dobbiamo espellere gli arabi e ghermire i loro averi”.
-- David Ben Gurion, 1937: “Ben Gurion e la questione Arabo Palestinese”. Comunicato stampa rilasciato durante una visita all’Università d’Oxford, 1985.

“…Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la requisizione delle terre e l’eliminazione d’ogni servizio sociale per affrancare la Galilea dalla sua popolazione araba”.
-- David Ben-Gurion, Maggio 1948, comunicazione degli ufficiali dello Stato Maggiore. Da: “Ben-Gurion, la sua Biografia” di Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978.

“…Ci sono stati l’anti-semitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma loro in questa cosa centravano? Essi vedono (gli arabi) una sola cosa: "siamo venuti e abbiamo rubato il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?”
– Riportato da Nahum Goldmann in Le Paraddoxe Juif (The Jewish Paradox), pp. 121-122.

"…I villaggi ebraici sono sorti al posto dei paesi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di queste borgate arabe, e io non vi biasimo, perché quei libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma anche i villaggi arabi non esistono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c’è un solo posto costruito in questo paese che prima non aveva una popolazione araba”.
-- David Ben Gurion, in “The Jewish Paradox”- di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99.

"…Tra noi non possiamo ignorare la verità ... politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista gli vogliamo cacciare dal loro paese.”
-- David Ben Gurion, riportato alle pagg 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in "Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938.

"…Se avessi saputo che era possibile salvare tutti i bambini della Germania trasportandoli in Inghilterra, e soltanto la metà trasferendoli nella terra d’Israele, avrei scelto la seconda soluzione, a noi non interessa soltanto il numero di questi bambini ma il calcolo storico del popolo d’Israele”.
-- David Ben-Gurion (Citato a pp 855-56 in Ben-Gurion di Shabtai Teveth).

Golda Meir Prime Minister of Israel 1969 - 1974

"There is no such thing as a Palestinian people... It is not as if we came and threw them out and took their country. They didn't exist."
-- Golda Meir, statement to The Sunday Times, 15 June, 1969.
"How can we return the occupied territories? There is nobody to return them to."
-- Golda Meir, March 8, 1969.
"Any one who speaks in favor of bringing the Arab refugees back must also say how he expects to take the responsibility for it, if he is interested in the state of Israel. It is better that things are stated clearly and plainly: We shall not let this happen."
-- Golda Meir, 1961, in a speech to the Knesset, reported in Ner, October 1961
"This country exists as the fulfillment of a promise made by God Himself. It would be ridiculous to ask it to account for its legitimacy."
-- Golda Meir, Le Monde, 15 October 1971

Golda Meir Primo Ministro d’Israele, 1969 - 1974

"Non esiste una cosa come il popolo palestinese … Non è come se noi siamo venuti e li abbiamo cacciati e preso il loro Paese. Essi non esistono.”
--Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969.

"Come possiamo restituire i territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli.”
-- Golda Meir, 8 marzo 1969.

-…A tutti quelli che parlano in favore di riportare indietro i rifugiati arabi, devo chiedere come pensano di prendersi questa responsabilità, se sono interessati allo stato d’Israele. E’ bene che le cose siano dette chiaramente e liberamente: “Noi non lasceremo che questo accada”.
-- Golda Meir, 1961, discorso alla Knesset, riportato su Ner, ottobre 1961.

"Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità.”
-- Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971.


Yitzhak Rabin Prime Minister of Israel 1974 - 1977, 1992 - 1995

"We walked outside, Ben-Gurion accompanying us. Allon repeated his question, What is to be done with the Palestinian population?' Ben-Gurion waved his hand in a gesture which said 'Drive them out!"
-- Yitzhak Rabin, leaked censored version of Rabin memoirs, published in the New York Times, 23 October 1979.

"[Israel will] create in the course of the next 10 or 20 years conditions which would attract natural and voluntary migration of the refugees from the Gaza Strip and the west Bank to Jordan. To achieve this we have to come to agreement with King Hussein and not with Yasser Arafat."
-- Yitzhak Rabin (a "Prince of Peace" by Clinton's standards), explaining his method of ethnically cleansing the occupied land without stirring a world outcry. (Quoted in David Shipler in the New York Times, 04/04/1983 citing Meir Cohen's remarks to the Knesset's foreign affairs and defense committee on March 16.)

Yitzhak Rabin Primo Ministro d’Israele, 1974 - 1977, 1992 - 1995

"Uscimmo fuori, Ben-Gurion ci accompagnava. Allon rifece la sua domanda: “Che cosa si doveva fare con la popolazione palestinese?” Ben-Gurion compì con la mano un gesto che significava- “Perseguitateli e scacciateli”!
-- Yitzhak Rabin, versione censurata delle memorie di Rabin, pubblicata dal New York Times, 23 ottobre 1979.

"…[Israele vorrà] creare nel corso dei prossimi 10 o 20 anni le condizioni per attrarre naturalmente e volontariamente una migrazione dei rifugiati dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo è necessario giungere ad un accordo con Re Hussein e non con Yasser Arafat."
-- Yitzhak Rabin, un "Principe di Pace" secondo Clinton, spiega il suo metodo di pulizia etnica dei territori occupati, in modo da non sollevare scalpore nel mondo. Riportato da David Shipler sul “The New York Times”, 04/04/1983 citando i commenti di Meir Cohen al comitato affari esteri e difesa della Knesset del 16 marzo.


Menachem Begin Prime Minister of Israel 1977 1983

"[The Palestinians] are beasts walking on two legs."

Israeli Prime Minister Menachem Begin, speech to the Knesset, quoted in Amnon Kapeliouk, "Begin and the 'Beasts,"' New Statesman, June 25, 1982.
"The Partition of Palestine is illegal. It will never be recognized .... Jerusalem was and will for ever be our capital. Eretz Israel will be restored to the people of Israel. All of it. And for Ever."
-- Menachem Begin, the day after the U.N. vote to partition Palestine.

Menachem Begin Primo Ministro d’Israele, 1977 – 1983

"[I palestinesi] sono bestie che camminano su due gambe”,
Discorso di Menachem Begin, Primo Ministro israeliano, alla Knesset. Riportato da Amnon Kapeliouk, "Begin and the 'Beasts’, " su New Statesman, 25 giugno 1982.

"La divisione della Palestina è illegale. Essa non sarà mai riconosciuta … Gerusalemme è, e sarà, per sempre la nostra capitale. Eretz Israel sarà ricostruito per il popolo d’Israele. Ogni cosa sarà fatta per lui. E, ogni cosa, sarà per sempre per lui.”
-- Menachem Begin, comunicazione avvenuta il giorno dopo in cui l’ONU votò sulla divisione della Palestina.


Yizhak Shamir Prime Minister of Israel 1983 - 1984, 1986 - 1992

"The past leaders of our movement left us a clear message to keep Eretz Israel from the Sea to the River Jordan for future generations, for the mass aliya (=Jewish immigration), and for the Jewish people, all of whom will be gathered into this country."
-- Former Prime Minister Yitzhak Shamir declares at a Tel Aviv memorial service for former Likud leaders, November 1990. Jerusalem Domestic Radio Service.
"The settlement of the Land of Israel is the essence of Zionism. Without settlement, we will not fulfill Zionism. It's that simple."
-- Yitzhak Shamir, Maariv, 02/21/1997.
"(The Palestinians) would be crushed like grasshoppers ... heads smashed against the boulders and walls."
-- Isreali Prime Minister (at the time) Yitzhak Shamir in a speech to Jewish settlers New York Times April 1, 1988.

Yizhak Shamir Primo Ministro d’Israele, 1983 - 1984, 1986 - 1992

"I precedenti dirigenti del nostro movimento ci hanno lasciato un chiaro messaggio, prendere Eretz Israel dal mare sino al fiume Giordano per le future generazioni, per un’aliya di massa (=immigrazione ebraica), e per il popolo ebraico, in modo che tutto sarà radunato in questo Paese.”
-- Dichiarazione dell’ex primo Ministro Yitzhak Shamir durante il ricordo funebre dei primi dirigenti del Likud. Novembre 1990. Servizio locale di Radio Gerusalemme.

"Il riscatto della terra d’Israele è l’essenza del sionismo. Senza riscatto noi non realizzeremo il sionismo. E’ semplice.”
-- Yitzhak Shamir, su Maariv, 02/21/1997

"(I palestinesi) saranno schiacciati come cavallette... con le teste sfracellate contro i massi e le mura”.
-- Yitzhak Shamir a quel tempo Primo Ministro d’Israele in un discorso ai coloni ebrei, New York Times, 1 aprile 1988.


Benjamin Netanyahu Prime Minister of Israel 1996 - 1999

"Israel should have exploited the repression of the demonstrations in China, when world attention focused on that country, to carry out mass expulsions among the Arabs of the territories."
-- Benjamin Netanyahu, then Israeli Deputy Foreign Minister, former Prime Minister of Israel, speaking to students at Bar Ilan University, from the Israeli journal Hotam, November 24, 1989.

Benjamin Netanyahu Primo Ministro d’Israele, 1996 - 1999

"Israele avrebbe dovuto approfittare dell’attenzione del mondo, quando questa era puntata sulla repressione delle dimostrazioni in Cina. Così avrebbe potuto portare a termine l’espulsione degli arabi dai territori”
-- Benjamin Netanyahu, allora vice ministro degli esteri, ex Primo Ministro d’Israele, in un discorso agli studenti della Bar Ilan University, dal giornale israeliano Hotam, 24 novembre 1989.


Ehud Barak Prime Minister of Israel 1999 - 2001

"The Palestinians are like crocodiles, the more you give them meat, they want more"....
-- Ehud Barak, Prime Minister of Israel at the time - August 28, 2000. Reported in the Jerusalem Post August 30, 2000
"If we thought that instead of 200 Palestinian fatalities, 2,000 dead would put an end to the fighting at a stroke, we would use much more force...."

-- Israeli Prime Minister Ehud Barak, quoted in Associated Press, November 16, 2000.
"I would have joined a terrorist organization."
-- Ehud Barak's response to Gideon Levy, a columnist for the Ha'aretz newspaper, when Barak was asked what he would have done if he had been born a Palestinian.

Ehud Barak Primo Ministro d’Israele, 1999 - 2001

" I palestinesi sono come coccodrilli, più gli si dà carne, più ne vogliono”….
-- Ehud Barak, a quel tempo Primo Ministro d’Israele – 28 agosto 2000. Apparso su Jerusalem Post, 30 agosto, 2000

"Se fossimo persuasi che invece di 200 vittime palestinesi, 2.000 morti arabi metterebbero fine agli scontri in un sol colpo, dovremmo usare più forza...”.
-- Il Primo Ministro israeliano Ehud Barak, citato dall’Associated Press, 16 novembre 2000.

"Sarei entrato in un’organizzazione terroristica.”
--risposta di Ehud Barak a Gideon Levy, giornalista del quotidiano Ha'aretzr, quando chiese a Barak che cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese.

Ariel Sharon Prime Minister of Israel 2001 - present

"It is the duty of Israeli leaders to explain to public opinion, clearly and courageously, a certain number of facts that are forgotten with time. The first of these is that there is no Zionism, colonialization, or Jewish State without the eviction of the Arabs and the expropriation of their lands."

-- Ariel Sharon, Israeli Foreign Minister, addressing a meeting of militants from the extreme right-wing Tsomet Party, Agence France Presse, November 15, 1998.
"Everybody has to move, run and grab as many (Palestinian) hilltops as they can to enlarge the (Jewish) settlements because everything we take now will stay ours...Everything we don't grab will go to them."
-- Ariel Sharon, Israeli Foreign Minister, addressing a meeting of the Tsomet Party, Agence France Presse, Nov. 15, 1998.
"Israel may have the right to put others on trial, but certainly no one has the right to put the Jewish people and the State of Israel on trial."

-- Israeli Prime Minister Ariel Sharon, 25 March, 2001 quoted in BBC News Online.

Ariel Sharon Primo Ministro d’Israele, 2001 – ad oggi.

"E’ dovere dei dirigenti d’Israele chiarire all’opinione nazionale, manifestamente e fermamente, un certo numero di fatti che col tempo sono stati dimenticati. Il primo di questi testimonia che non c’è sionismo, colonizzazione, o Stato Ebraico, senza lo sradicamento degli arabi e senza la nostra appropriazione delle loro terre”.
-- Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, parlando ad una riunione di militanti del partito d’estrema destra Tsomet, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.

"Tutti (i giudei) devono muoversi, correre e prendere quante più cime di colline (palestinesi) possibile, così da allargare gli insediamenti (ebraici), perché tutto quello che prenderemo ora sarà nostro... Tutto quello che non prenderemo andrà a loro.”
-- Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, aprendo un incontro del partito Tsomet Party, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.

“Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi suggerisci che l’America farà questo o quello… devo dirti qualcosa molto chiaramente: “Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi, il popolo giudeo sionista, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno”.
-- Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.

"Israele ha il diritto di mettere altri sotto processo, ma nessuno, certamente, ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato d’Israele.”
-- Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 25 marzo 2001 citato dalla BBC News Ondine.


Stanislaw J. Lec: "Bisogna moltiplicare le idee al punto che non vi siano guardiani sufficienti a controllarle" .

Stanislaw J. Lec: "Bisogna moltiplicare le idee al punto che non vi siano guardiani sufficienti a controllarle" .



Scritto da Kiriosomega - kiriosomega@alice.it

Antologia di Emozioni: Rime e poesie raccolte da Gianni Donaudi - E celebrazione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne



LACRIME

Il tuo volto simpatico e giocoso
è anche una mappa geografica
di lacrime.
Lacrime testimoni di fatiche, delusioni, progetti mancati
fatiche quotidiane.
Il tuo commovente e onesto viso, tradisce speranze, ottimismo,
giocosità, generosità deluse.
Il tuo viso tondo, lunare, elfizzante
commuove e non può lasciarmi indifferente

Gianni Donaudi(Imperia)

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

HUMORI

Mansarda intellettuale/ tra una " Metafisica del sesso"
e una " Magia Sexvalis" / tra le opere del Ramarachaca
e del Soleil
di Osho e del Sai Baba/ tra curiosi oggetti e mascherine
tappeti e amuleti/ emergono profumi di incensi
mescolati e superati/ da acvti odori
di pratiche purificatorie/ della neo- sacerdotessa del 2000.

Gianni Donaudi (IMPERIA)


….......

THOR

Ultimo epilogo di Erik/ dai tuoi bagliori metallici e notti boreali
delle gelide brume nordiche/ teatro di eroiche epopee mitologiche
ispiranti sommi musicisti.
Espressione di pescatori, marinai, esploratori/ un tempo
conquistatori di
nuovi continenti,/ pur con rispetto per le loro popolazioni

e da alcuni secoli schiacciati/ da austere zitelle puritane
da mortiferi bottegai e pastori/ da banchieri strozzini e farisaici
a posto con le leggi divine e umane,
dalle più coliticamente corrette suffragette/ in bici primo '900
vagamente progressiste
femministe
laburiste
liberal&radical
scegliesti altri mari...
incontaminati dal c.d. progresso
Oceano Pacifico : da Callao alla Polinesia/
dall'Atlantico all'oceano Indiano/ pochi compagni scelti
in un elitario percorso in zatterone,
alla scoperta di misteri della Storia e della Metastoria,
un' intera vita di viaggi d' altri tempi / talvolta rimettendoci di
tasca
in un'epoca
di bu$ine$$/ di teknologia psikopatologiKa.
Ciò sei stato, mitico Thor/ sino al crepuscolo in Ligvstica Landa,
vecchio Anarca dell'aristocrazia dell'intelletto...
Presente! Ti gridano tutti i marinai del mondo...
Al di là di ogni nazionalità, religione, ideologia,
Or naviga tranquillo in un'altra dimensione del Cosmo...

Gianni Donaudi 2002 (in memoria del navigatore Thor Hayerdhal)

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

FOBIE

Io sola/ in un bar
del semicentro.
Sul tavolino/
i sono libri e giornali-
leggo.../ ma il pensiero è altrove.

Fobie, fobie.

Accanto c'è gente di ogni tipo-
C' è anche Gianni/ con la sua solita ansia persistente.

Fobie, fobie

Riuscirò a liberare la mente/ un giorno?

Gilda Iannetti (Torino)

….....

L' INVOCAZIONE COL SILENZIO

Chiamo il sole/ non ho il sole
Chiamo la pace/ non ho la pace
Chiamo la primavera/ non ho la primavera
Chiamo la felicità/ non ho la felicità
Chiamo l' amor/ non ho l' amore
Chiamo la luce/ non ho la luce
Chiamo la parola/ non ho la parola

Chiamo il sole/ aperto gli occhi
Chiamo la pace/ regalo la pace
Chiamo la primavera/ Penso : Primavera
Chiamo la felicità/ dono felicità
Chiamo l'amore/ darò amore
Chiamo la luce/ brucio la candela
Chiamo la Parola/ chiamo chiamo

Apro gli occhi/ ecco il sole
Regalo la pace/ ecco la pace
Penso: la primavera/ ecco la primavera
dono la felicità/ ecco la felicità
Darò l' amore/ ecco l'amore
Brucio la candela/ ecco la luce
Chiamo la Parola/ col silenzio col silenzio

Svetlana Mimica (Split- Croatia)

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

PARIGI

Nuda ti voglio, la più nuda/ delle città del mondo.
Ti voglio con un sole/ cui non ci sia rimedio
Ti voglio
mia, ti voglio in pianto
- così facile, così -
Ti voglio tanto

Giovanna Ghidetti(Milano)

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

POESIA ANTICLERICALE

Termidoro trionfa e maledetta/ cade la schiera dei ribelli
Guata torbido il prete dei confin
l'accetta/ nelle arterie plebee insanguinata.
Sordo avanza il furor della vendetta/ negli esili e nei rischi
germinata.
Oh passano i bei dì come saetta/ gli epici giorni della cannonata
Ma sorride Babeuf- Né morituri/ occhi gli passa il lampo dell'idea
la vision dei secoli venturi
E il suprem pensier che lo sostenne/ quando ormai vinto, vindice
chiedea la legione infernale delle Ardenne...

Benito Mussolini (periodo socialista- 1912 c.a.)

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO


Ho le spalle da poeta io/ che ti credi, e braccia
che sanno il tiro della corda, / ho gambe da poeta
che conoscono il piolo/ e l' ondeggiare del ponteggio,
ho belle mani da poeta che/ nelle sere d' inverno
ti potrebbero scrivere/ il dolce odore della calce;
cuore da muratore, io / che muore senza casa,
e tu cosa mi porti/ nel canovaccio bianco- rosso ?

Francesco Mandrino(San Felice Sul Panaro(MO)-)

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

ULRIKE

Carne de mayo resuelto en flore
negras/ Carne de muros mirando hacia el Oeste.
Carne de luces, de voces, de problemas./ Carne de diosas con aliento
a tabaco.
Carne de ruedas que no aceptan pretextos. / Carne de fuego estampado
de estruendos.
Carne de sombras goteando futuros./ Carne de herrumbre màs radiante que el oro.
Carne de bosques con pechos de pantera. / Carne de ecos, de
obsesiones, de calma.
Carne de madres inventadas de pronto. / Carne de crimen necesario, tu
carne.
Rezo en tus muslos, santìsima blasfema. / Te odia
los necios beindando eternidades.
ROJAS AUREOLAS FUSILAN el vacìo.

Fernando Marquez (Madrid - E-)

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ULTIMA POESIA DALLA CASA BIANCA(di Mosca)

Brigata, al lavoro! / E' la quinta giornata per oggi
Stiamo di nuovo portando/ via qualcuno
Gli occhi si chiudono/ le gambe non ci reggono
Ma in qualche modo ancora/ camminiamo
E ora pensi con nostalgia/ Il fango delle cave di pietra
Non possiamo tornare indietro/ tutte le nostre strade passano sotto
terra
E se sopra ci sono gli omon/ Canaglie con il mitra
Due metri di terra e basta/ tutto quello di cui avremo bisogno

Natasha, 19 anni- Assassinata con la poesia in tasca, durante il golpe
del ripugnante Eilstin servo dell'occidente e amico di Ochetto e
D'Alema, contro l'intero Popolo Russo, rappresentato da forze molto
diverse tra loro,
1993 - NATASHA: PRESENTE!!!

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TEMPESTE INUTILI

Fuoco di fiamme combuste/ screpita come tagli di fruste
dentro le
viscere sconvolte.
Fuoco primario primigenio/ che straripa spesso spossandomi.
A volte sono in balia/ della mia energia.
Vorrei fluire tranquilla invece/ mi proietto desideri- forse giusti-
invadendo il mio spirito di frustrazioni/ di inganni e di
boati catastrofici.
L'arte di stare tranquilla non mi appartiene.

Liuba Picini, 1997

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Iam, dulcis amica, venito/ quam sicut cor meum diligo;
intra in cubiculum meum/ ornamentis cunctis onustum.
Ibi sunt sedilia strata/ et domus velis ornata,
floresque in domo sparguntur/ herbeque fragrantes miscentur.
Est ibi mensa apposita/ universis cibis onusta
Ibi clarum vinum/ et quisquid te, cara, delectat.

Monaco medioevale- Poesia d'amore (a cura di Giose Rimanelli)


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AQVA

Distesa su di un fianco/ mi abbandono
all'azione rigenerante.
Un tiepido mare penetra/ nelle mie interiorità più profonde
non penso più a niente/ i pensieri ossessivi
e disturbanti
sembrano svanire/ mentre l'acqua accarezza dolcemente
il lungo tunnel del mio plesso solare/ rimuovendo solidi blocchi
formati da veleni/ ingeriti nella fretta del quotidiano
per indeterminabile tempo.

Non penso a niente/ mentre l
e piacevoli onde
ascendono sempre più in alto :
il mare dentro di me.../ quanto tempo è trascorso?

Ecco che ora il mare/ vuol tornarsene via
ha fretta di uscire dal mio corpo/ e gridando si scarica,
trascinando con se/ tutte le negatività
materiali, psichiche, spirituali...

Samantha (Milano/ Torino )

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Articoli su Gianni Donaudi:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=gianni+donaudi

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Ed ora alcune parole sul 25 Novembre 2010: giornata contro la violenza sulle donne, per non dimenticare...

Solo chi accetta la donna per come Dio l’ha fatta gli rende giustizia.
Secondo una frase scritta da Kahlil Giban, poeta, pittore e filosofo libanese chi prova pietà per una donna la disprezza. Chi le attribuisce la colpa per i mali della società la opprime.

Per questo il 25 novembre si celebra il tutto il mondo la giornata contro la violenza sulle donne, se ne parla però con un po’ di dispiacere, ed il dispiacere deriva dall’apprendere che questo tema viene trattato si da giornali e telegiornali, ma lo spazio ad esso dedicato, sembra quasi simbolico e di pura comprensione. Semplicemente “oggi si celebra”.

Ci chiediamo: perche il 25 novembre? La scelta di tale data fu dettata dall’incontro femminista Latinoamericano e dei Caraibi che avvenne a Bogotà nel 1981. Accettando la delegazione Domenicana che proponeva si rendesse omaggio alle tre sorelle Mirabel, Minerva, Patria e Maria Teresa. Le tre sorelle si batterono per la lotta nel loro paese e caddero sotto il regime, che mantenne il paese in povertà ed arretratezza per circa 30 anni con ignoranza e caos.

Nel 1960 il paese stanco e scontento di una dittatura tanto lunga,cominciò ad insorgere contro il regime dittatoriale e le tre sorelle Mirabel si occuparono attivamente alla partecipazione dei gravi problemi sociali che imperavano nel paese. Si guadagnarono così la fama di rivoluzionarie del regime contro il dittatore Trujillo, e cosa accadde il 25 novembre del 1960? Minerva e Maria Teresa si recarono a far vista ai loro mariti in prigione in compagnia dell’altra sorella Patria. Furono intercettate dagli agenti del Servizio Militare, condotte in un canneto e sottoposte alle più crudeli torture. Coperte di sangue e strangolate furono rimesse nel veicolo dove viaggiavano, gettate in un precipizio, per simulare un incidente.

L’assassinio delle sorelle produsse nel paese dolore, ma alimentò anche la nascita di uno spirito democratico e il rispetto della dignità umana. La memoria di queste donne che rischiarono la loro vita e si sacrificarono per la causa delle donne, ci dà la forza e la speranza per continuare a lottare, in una società eguale e paritaria, dove donne e uomini possano vivere in fraternità senza alcuna discriminazione di sesso o razza umana. Questa è la finalità del ricordo della giornata, la violenza contro una donna.

La storia ci parla nel tempo di tantissimi casi, ogni caso risolto è solo una parte piccolissima di numerose violenze che ancora avvengono ogni giorno in tutto il mondo, e Sempre si parla di donne, oggi come ieri, malgrado la nostra cultura e civiltà.

Rita De Angelis

mercoledì 24 novembre 2010

LAC Veneto: "Agorà di RAI 3 taglia il servizio realizzato in Veneto sulla caccia in deroga e sui roccoli... E perché?"


Migliaia di cartucce e piombini nei terreni dopo anni ed anni di caccia selvaggia...

Zanoni (LAC): “Chi ha voluto il taglio del filmato sull’uccisione dei piccoli uccelli migratori in Veneto ?”

Mercoledi 17 novembre scorso una troupe della trasmissione Agorà, guidata dalla giornalista Cinzia Torriglia, ha eseguito diversi filmati nella pedemontana del vicentino, tra i comuni di Castelvecchio, Altissimo e Valdagno, relativi alla caccia in deroga agli uccelli protetti e alla loro cattura con le reti da uccellagione.

La troupe è stata guidata da un gruppo di guardie zoofile dell’ENPA Vicentina che hanno effettuato alcuni controlli all’attività venatoria.

La RAI ha potuto filmare degli uccelli catturati nelle reti di un roccolo, uccelli che durante l’estrazioni dalle reti, come nel caso di un povero Merlo, emettevano uno straziante verso di angoscia.

Sono stati filmati i pallini da caccia che nel giro di soli tre mesi si sono accumulati nelle grondaie della Colonia per ragazzi Nove del Comune di Castelvecchio (l’ultima pulizia delle grondaie del tetto risale ad agosto di quest’anno), il tutto testimonianza del mancato rispetto delle distanze di sicurezza dalle case da parte di troppi cacciatori della zona.

Altre riprese hanno riguardato le migliaia di cartucce accumulatisi nei terreni dopo decenni di caccia.

Durante le riprese è stato filmato anche un Frosone appena abbattuto, specie protetta in tutta Europa ma cacciabile nella sola regione Veneto grazie al cosiddetto “Lodo Zaia”, nonché l’intervento sanzionatorio delle guardie ENPA nei confronti del cacciatore che gli aveva sparato a circa 10 metri da una abitazione in violazione della norma che prevede una distanza di sicurezza di almeno 100 dalle case.

Il servizio doveva andare in onda il 23 novembre alle 10.30, ma tutti quelli che si sono sintonizzati appositamente su RAI 3 sono rimasti delusi, al posto delle immagini forti relative alla carneficina dei piccoli uccelli migratori e del far west delle doppiette in Veneto è stato mandato in onda un servizio sulla caccia al cinghiale in Toscana.

Il servizio sulla caccia in deroga durava solo quattro minuti e, anche se non visto, è stato comunque pagato dagli abbonati della RAI (per il servizio è servita un’intera giornata per il montaggio e una prima giornata di trasferta di un’intera troupe).

“Sono state tagliate immagini ben rappresentative della situazione di estremismo venatorio che da alcuni anni caratterizza la regione del Veneto, immagini che riguardavano: l’uccisione di specie protette cacciabili solo in Veneto grazie alla caccia in deroga, l’attività di uccellagione nei roccoli, i pallini di piombo nelle grondaie delle abitazioni che provano la violazione delle distanze di sicurezza dalle case”. Queste le parole di Andrea Zanoni presidente della Lega per l’Abolizione della Caccia del Veneto.

Zanoni ha poi aggiunto: “A chi o a che cosa è dovuto il taglio del filmato sull’uccisione di piccoli uccelli migratori in Veneto ?

Quelle immagini se trasmesse sarebbero state la prova delle accuse che da tempo andiamo facendo contro il presidente del Veneto Luca Zaia il quale, imperterrito, continua a consentire la caccia in deroga a specie di uccelli protetti in tutta Europa in spregio alle direttive comunitarie e alla sentenza di condanna dell’Unione Europea dello scorso 11 novembre contro le leggi del Veneto sulla caccia in deroga. A pensar male ci si azzecca …”

Per chi volesse scrivere ad AGORA’ per chiedere la messa in onda del servizio censurato o per protestare può scrivere una email a: agora@rai.it


Lac Sezione Veneto – Via Cadore 15/C, int. 1 – cell 347/9385856 – mail: lacveneto@ecorete.it

martedì 23 novembre 2010

Psicologie e scienze cognitive: tecnologia e funzioni cerebrali

"Già una trentina d'anni fa lessi che Berlusconi aveva proibito di far vedere la televisione ai figli.. perché altrimenti 'diventavano scemi...' E lui lo sapeva bene essendo uno del mestiere.."(Saul Arpino)

"Dopo 30 anni di tv spazzatura se anche il navigatore GPS favorisce la demenza, la società-civiltà è spacciata..." (Claudio Martinotti Doria)

L'abbandono delle naturali strategie di "navigazione" nell'ambiente per il più comodo GPS potrebbe essere complice di una più precoce insorgenza dei primi sintomi di demenza

Se si tiene alla propria efficienza mentale, sarebbe buona norma limitare il più possibile il ricorso ai sistemi di navigazione GPS. Questo singolare consiglio è dato da un gruppo di neuroscienziati della McGill University a Montreal, in Canada, che hanno condotto uno studio, presentato da Veronique Bohbot al convegno annuale della Società di neuroscienze degli Stati Uniti, tenutosi a San Diego, da cui risulta che l'ormai diffusissima apparecchiatura tende a "smobilitare" l'impegno di una parte dell'ippocampo.

L'ippocampo, che è coinvolto nei processi di orientamento e spostamento nello spazio oltre che nella memoria, è una delle prime aree cerebrali che viene intaccata dalla malattia di Alzheimer.

Sostanzialmente esistono due metodi per spostarsi nell'ambiente: il primo è quello di "navigazione spaziale", secondo il metodo stimolo-risposta, che sfrutta segni notevoli nel paesaggio e indizi visivi per sviluppare mappe che permettono di sapere dove ci si trova e come andare dove si vuole andare. Il secondo si fonda sulla ripetizione del percorso considerato più efficiente, affidandosi a una sorta di auto-pilota, proprio come se si usasse un GPS.

Nello studio, sono state eseguite scansioni con risonanza magnetica funzionale su due gruppi di anziani, utilizzatori e non utilizzatori di sistemi GPS. I soggetti abituati a spostarsi secondo il metodo di navigazione spaziale sono risultati mostrare una maggiore attività a livello dell'ippocampo, ma anche una maggior quantità di materia grigia in quella sede, rispetto a quanti erano abituati a fare affidamento al GPS.

Questi soggetti, inoltre, risultavano avere prestazioni in media superiori nei test standardizzati utilizzati normalmente per la diagnosi di lievi deficit cognitivi che possono precedere l'insorgenza dell'Alzheimer.

Già un precedente studio aveva mostrato che i tassisti di Londra, che devono sottostare a un tirocinio di tre anni per impadronirsi della capacità di girare la città facendo affidamento alla navigazione spaziale e non al GPS, hanno una regione dell'ippocampo maggiormente sviluppata rispetto ai non tassisti.

Veronique Bohbot ha osservato che, per quanto non sia ancora dimostrato un legame di causa effetto, questi studi suggeriscono che l'uso regolare della memoria spaziale possa migliorare la funzione dell'ippocampo e forse rallentare il declino cognitivo con l'età.

Secondo la neuroscienziata, sarebbe bene attenersi a un uso dei sistemi GPS limitato allo stretto necessario: la costruzione di mappe cognitive e spaziali richiede tempo e sforzo, ma dato che l'ippocampo sembra obbedire a una logica "usami o perdimi", l'abbandono delle strategie naturali di navigazione nell'ambiente per il più comodo GPS potrebbe essere complice di una più precoce insorgenza dei primi sintomi di demenza. (gg)

Fonte: Le Scienze http://lescienze.espresso.repubblica.it

lunedì 22 novembre 2010

Tangenti, usura, gioco d'azzardo, politica sporca: "Libera bisca in libero stato!" di Veiente Furente


Il gioco d'azzardo consiste nello scommettere denaro o altri beni sul futuro esito di un evento: per tradizione le quote si pagano in contanti, e "fra gentiluomini" il saldo di eventuali debiti deve avvenire entro le 24 ore (in seguito è spiegato il perché).

In genere questo evento può essere un gioco di società come la roulette o l'ordine di arrivo di una gara, come le corse dei cavalli, ma in linea di principio qualsiasi attività che presenti un margine di incertezza si presta a scommesse sul suo risultato finale, e quindi può essere oggetto di gioco d'azzardo. Nella rete (web), il gioco d'azzardo prospera.

In ogni paese europeo che lo permette, in pratica, è gestito dallo Stato il quale appalta a ditte private, dietro pagamento di una forte tassa, l'esclusiva in una certa zona.

Questo perché l'attività di gestione di un casinò o di una agenzia scommesse è estremamente redditizia e si presta a molti traffici illegali, come riciclaggio di denaro sporco, estorsione, usura e altre attività criminali organizzate, rendendo indispensabile un suo stretto controllo. Tuttavia non sempre tali controlli vengono eseguiti in maniera scrupolosa e capillare e quindi molti Stati UE tra cui l'Inghilterra e recentemente anche Spagna e Italia hanno optato per la liberalizzazione del settore, in modo da relegare il controllo della serietà e onestà delle case da gioco al "mercato".

Ma tutta la gestione dello Stato ormai è mercificata, e la "liberalizzazione" e gestione del gioco d'azzardo ne è la rappresentazione in microcosmo

I giochi d'azzardo dei casinò e i sistemi di quote delle agenzie di scommesse sono organizzati in modo tale da favorire il banco, garantendo alla gestione, per la legge dei grandi numeri, un introito sicuro (meglio dire : inoppugnabilmente certo) e proporzionale al numero dei giocatori e all'entità delle puntate.

Sempre per la legge dei grandi numeri, dall'altra parte del tavolo più a lungo un giocatore gioca, più denaro, in media, perderà. In taluni giochi esistono delle strategie confortate da innegabili basi matematiche, quali il Blackjack

In Italia la legislazione permette il gioco d'azzardo, le scommesse e le lotterie solamente se svolte in modo autorizzato dall'autorità pubblica.

Nell'ordinamento italiano non è possibile adire l'autorità giudiziaria per costringere alcuno a saldare un debito di gioco. Infatti l'art. 1933 c.c. qualifica il debito di gioco come obbligazione naturale: secondo tale disposizione, non compete azione per il pagamento di un debito di gioco o di scommessa, anche se si tratta di un gioco o di una scommessa non proibiti. L'ordinamento italiano si limita dunque ad assicurare al creditore di un debito di gioco la minima protezione accordata ai creditori di obbligazioni naturali: quindi, se il debitore di un debito di gioco decide di non pagare, non è possibile costringerlo per mezzo della legge: ma chi abbia spontaneamente pagato un debito di tale origine senza che il gioco fosse "truccato" la legge non riconosce il diritto di chiedere la restituzione della somma pagata. Vi è una sola eccezione, per la quale l'obbligazione risulta ripetibile (la somma va restituita) ed è il caso nel quale il soggetto che ha pagato risulti incapace.

L' art. 718 del codice penale punisce con l' arresto da tre mesi ad un anno e con l'ammenda non inferiore ad Euro 206,00 chiunque tenga un gioco d'azzardo ovvero lo agevoli. L'art. 720 del medesimo codice punisce chi , senza concorrere nel reato ex art. 718 codice penale é colto a partecipare ad un gioco d'azzardo. La nozione di gioco d'azzardo si trae dal disposto dell'art. 720 codice penale :sono giochi d'azzardo quelli in cui ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita sono interamente o quasi interamente aleatorie. E' di pacifica evidenza che sono da riguardarsi quali giochi d'azzardo i dadi o la roulette , certamente non aleatoria la vincita ad una partita di scacchi. L' esercizio abusivo di scommesse sportive é disciplinato dalla legge 13 dicembre 1989 n° 401.

Nell'era multimediale il giocatore d'azzardo cambia faccia: mentre prima era facilmente individuabile, "segregato" nei luoghi a lui deputati, ora chiunque sia in possesso di un computer, di un collegamento a internet e di una carta di credito può essere un giocatore compulsivo. Il gioco on-line è estremamente pericoloso proprio perché, dalla solitudine apparentemente tranquillizzante della propria casa, il giocatore non ha freni, né inibitori né di tipo pratico: ha infatti 24 ore su 24 la possibilità di accedere al gioco senza incorrere nello sguardo giudicante degli altri. e si crea un circolo vizioso in cui il soggetto rimane incastrato, trascurando annichilendo e e distruggendo i rapporti sociali e familiari.

Oggi fra gli altri diabolici escamotages di pirateria statale ad esempio il nostro paese é invaso da 220 mila 'macchinette mangiasoldi' e la cifra é in costante aumento.

Il costo di una singola partita per il momento non supera i 50 centesimi e la vincita non supera i 50 euro, ma a partire da fine anno le nuove slot machine passeranno a un euro a partita e a 100 euro di vincita. Queste sono progettate affinché al raggiungimento di 14 mila partite si chiuda un ciclo. Dei 7mila euro incassati, la macchinetta ne deve 'restituire' il 75 per cento ai giocatori.

Per comprendere come avviene questa restituzione si prende come unità di misura 4 mila euro. Di questi, 3 mila tornano ai giocatori, mentre dei restanti 1000, il 52 per cento finiscono nelle tasche dello Stato tramite il Preu (prelievo erariale unico) che viene versato ogni 15 giorni, del rimanente, il 4 per cento va al concessionario e il resto viene diviso tra il barista che 'ospita' le slot e i noleggiatori.

Tutte le slot machines sono collegate in rete telematica e gestite da 10 concessionari tra cui Lottomatica, la Sisal e la Snai. A monte di tutta la filiera c'e' la Sogei, la Societa' del ministero delle finanze da cui dipendono direttamente le Amms (Amministrazioni autonome monopoli di Stato) che controllano a loro volta le 10 concessionarie. Poi ci sono i noleggiatori e infine baristi, tabaccai, ma adesso anche pasticcerie e altri locali pubblici. Fino al 2006 gli introiti maggiori per lo Stato venivano da Lotto ed Enalotto.

A partire dallo scorso anno le slot machine rappresentano la prima fonte (quindi Lotto, Superenalotto, Totocalcio e Gratta e vinci), tanto che nel solo primo trimestre 2007 lo Stato ha già incassato dalle slot machine 750 milioni di euro. Le slot machine sono ormai presenti in oltre l'80 per cento dei locali. E tutti gli indicatori confermano che il fenomeno non e' destinato ad esaurirsi.

Il fatturato del gioco d'azzardo in Italia è passato dai 12 miliardi di lire del 1994agli odierni 50 miliardi di euro, portando il nostro paese al secondo posto per volume d'affari dopo gli Stati Uniti. Ma se il gioco aumenta, aumenta la domanda di denaro liquido e dunque anche il ricorso agli usurai. Come le analisi più recenti confermano

Nel suo saggio dedicato al gioco, Huizinga ci ricorda come il gioco sia un'azione libera, conscia di non essere presa sul serio e situata al di fuori della vita consueta ed anche come la civiltà stessa sarebbe nata e sviluppata "nel gioco e come gioco". In altre parole l'homo oltre che - e forse "prima di" - essere faber è anche ludens e "l'universo del gioco" è distinguibile entro quattro categorie: i giochi di competizione (Agon), di travestimento (Mimicry), di vertigine (Ilinx) e di Alea. È nella dimensione dell'alea, dell'affidarci al destino, di sfidare il caso, che troviamo l'azzardo: una dimensione che ci affascina e che ci spaventa nella sua doppia veste di minaccia o di possibilità.

Giocare d'azzardo contribuisce, come è noto, al bilancio dello Stato. Sebbene - e questo dato paradossale è quanto mai indicativo di quanto sta accadendo oggi in Italia - i dati indichino come parallelamente a un aumento delle spese in gioco da parte degli italiani, gli introiti per lo Stato diminuiscano.

Esistono diverse tipologie di usure, nonostante l'unicità della norma penale di cui all'art. 644 codice penale. Da un lato abbiamo l'usura di minor allarme sociale, quella del cosiddetto strozzino o cravattaro. Si tratta dell'usura di quartiere, di vicinato, di condominio. O ancora, l'usura tra colleghi d'ufficio, tra piccoli commercianti e i loro fornitori. Dall'altro lato si ha invece l'usura della criminalità organizzata, sia esso di stampo mafioso o si tratti delle nuove organizzazioni criminali transnazionali. In questi casi l'usura diventa fenomeno di forte allarme sociale, mezzo di penetrazione e condizionamento dell'economia legale, strumento per il controllo topografico di interi territori e merceologico di interi settori economici.

Volendo fare un cenno alla dimensione del fenomeno in Italia, i dati più recenti ci parlano di un giro d'affari annuo presunto di 30 miliardi di euro. Il 36% circa di detta cifra è gestito dalla criminalità organizzata che opera prevalentemente nel meridione e nel centro Italia. La categoria più colpita dagli usurai è quella dei commercianti, stimati in 150mila vittime.

A causa dell'usura falliscono 40mila circa tra piccole imprese ed artigiani.

Negli ultimi anni si assistite ad un divario tra i bisogni di credito della società e l'offerta del sistema creditizio legale.

La difficoltà di accesso al credito è un fenomeno tristemente sperimentato da molti imprenditori in crisi di liquidità, che non riescono a ottenere finanziamenti legali per la carenza di garanzie.

Anche il gioco d'azzardo presenta diverse categorie dai tradizionali lotto e totocalcio si è passati, in un crescendo, ai vari totogol, superenalotto, gratta e vinci, corse tris, lotterie di ogni genere eccetera, sino all'introduzione delle sale bingo e alle scommesse telematiche.

Le perdite connesse a giochi e scommesse legalizzate sarebbero in aumento del 34% che corrisponderebbero a circa 610 milioni di euro in più rispetto all'anno 2007. I dati sono stati forniti dallo Sportello Antiusura, impegnato nel controllo del fenomeno del gioco d'azzardo.

Per un reale rilancio dell'economia i risparmi degli italiani devono entrare in circolazione nel mercato attraverso canali legali e produttivi e non lasciare che le perdite al gioco diventino prima fonte di entrate nelle casse statali.

Quella del gioco d'azzardo é la quinta industria in Italia dopo Fiat, Telecom, Enel, Ifim.

L'industria del nulla, l'industria del Male.

E, se si analizza la spesa pro-capite, l'Italia ha il primato mondiale con oltre 500 euro a persona.

Del resto, la spesa per il gioco d'azzardo degli italiani é aumentata ben del 19,7% nel 2007 rispetto al 2006, con una raccolta complessiva di 42,2 miliardi di euro (2% del prodotto interno lordo). Sono stati, infatti, 14,3 i miliardi di euro incassati nel 2000, 18 del 2002, 23,1 nel 2004, 28 nel 2005, e 35,2 miliardi di euro nel 2006, nel 2007 sui 40 miliardi di Euro succhiati dai redditi delle famiglie per giochi d'azzardo legali.

Un aumento complessivo tutto imputabile al raddoppio del fatturato del 'Gratta e Vinci' e all'aumento (del 22%) delle 'macchinette' (18,8 mld di euro la raccolta del 2007 con 2,2 mld di entrate erariali)!. Ai giocatori va attualmente il 68% della raccolta, con un leggero incremento rispetto all'anno precedente.

L'Italia, alla fine del 2004, si collocava al terzo posto fra i paesi che giocano di più al mondo, preceduta solo da Giappone e Regno Unito.

Il mercato italiano rappresenta il 9% di quello mondiale.

Ma, per spesa pro-capite l'Italia ha il primato mondiale e in Regioni quali Sicilia, Campania, Sardegna e Abruzzo le famiglie investono in gioco d'azzardo il 6,5% del proprio reddito. In conseguenza la maggior causa di ricorso a debiti e usura in Italia e' da attribuire a questa 'dipendenza'. Il gioco, nella Penisola, coinvolge maggiormente le fasce piu' deboli. Secondo i dati Eurispes 2005 investe di più in questa direzione chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati. La popolazione vittima del gioco patologico equivale a 700.000 persone.

Il trend di crescita del gioco autorizzato nel nostro Paese e' sicuramente attribuibile anche agli impulsi generati dalle manovre economiche dello Stato.

Non c'è stato anno, infatti, in cui l'esecutivo non abbia introdotto nuove offerte di gioco d'azzardo pubblico, nel :

1997 vengono la doppia giocata di Lotto e Superenalotto e le Sale scommesse;

1999 investitura ufficiale per il Bingo;

2003 spazio in Finanziaria alle Slot machine;

2005 (Finanziaria) la terza giocata del Lotto, le scommesse Big Match, le scommesse on line;

2006 i nuovi corner e punti gioco per le scommesse.

Si é passati dalle tre occasioni di gioco autorizzato alla settimana degli inizi del '90 fra totocalcio, lotto e scommesse ippiche, al 2009 in cui esistono :

A) 15 occasioni di gioco settimanali di totocalcio, lotto, ed ippiche;

B) lotterie istantanee infinite;

C) 242 sale bingo;

D) 250.000 (e più) slot machines;

E) 1.400 sale scommesse;

F) scommesse on line con carte prepagate;

G) Inoltre, con il decreto Bersani, la proposta di giochi e' aumentata ulteriormente con l'imminente apertura di altri 16.300 nuovi punti in cui e' possibile giocare d'azzardo.

L'attività degli Sgoverni che si sono avvicendati, o per meglio dire alternati, in questi ultimi diciassette anni è stata tutta, ed esclusivamente tesa a permettere, legittimare, incentivare il gioco d'azzardo.

In aperto, conflittuale, illegittimo, insanabile contrasto con il dettato della sua missione istituzionale, morale, sociale.

Lo Stato ha dato "piena autonomia" all'Amministrazione autonoma monopoli di Stato (Aams) che da un punto di vista aziendale, ha dato "ottimi" risultati aumentando costantemente le entrate da gioco d'azzardo e promuovendosi attraverso ottime campagne di marketing per le quali ha stanziato un budget di 23 milioni di euro anche per l'anno 2007. (e' tutto dire!!!!!)

La popolazione vittima del gioco patologico in Italia equivale quindi a circa 700.000persone in 'età di gioco. Le stesse percentuali in Inghilterra, Spagna, Nuova Zelanda, Canada, Usa.

Tutte le ricerche dimostrano che la maggior quantità di giochi a disposizione, sia come numero che in termini di possibilità di accesso temporale, è direttamente proporzionale ad un aumento del numero di popolazione che perde il controllo del gioco e che diviene giocatore problematico o patologico.

Il gioco, nel nostro Paese, è un business molto redditizio, per lo Stato in primo luogo.

Chi offre gioco d'azzardo non è più il piccolo commerciante che , come accadeva sino ai primi anni '90, si limita ad aprire il botteghino in strada e ricevitorie per il totocalcio il venerdi' e sabato, ma grandi multinazionali emanazione diretta delle grandi finanziarie responsabili degli sconquassi economici attuali che si adoperano delinquenzialmente a promuovere attivamente il consumo con una marketing aggressivo, non definito secondo un codice etico ma utilizzando a piene mani conoscenze psicologiche, comunicative e cognitive per guadagnare sempre nuovi segmenti di mercato: giovani, vecchi, donne, famiglie, tutti schiavi delle proprie debolezze e delle multinazionali.

Oggi nelle campagne pubblicitarie per promuovere nuove forme di gioco si impegna un budget di 20 milioni di euro all'anno. E lo Stato non è secondo a nessuno.

Si é passati dal gioco degli anni '70 dove era considerato un 'disvalore', da contenere con un giro d'affari di 4 miliardi di euro, per arrivare ai 50 miliardi nel 2008.

Guardacaso, chissà percome e perché, è proprio in concomitanza della crisi fiscale che intorno ai primi anni '90 lo Stato inizia e costruire la fiscalità attraverso l'azzardo. "Gratta e vinci" e il Superenalotto, costituiscono il primo passo verso questo obiettivo, ma è nel 2003 che si passa da una politica fiscale ad una di promozione economica vera e propria dei giochi: si introduce il Bingo, i punti Snai, etc., etc.,.. Si crea un'organizzazione autonoma dei Monopoli si Stato che si occupa specificamente del gioco d'azzardo. Il gioco d'azzardo oggi si e' trasformato in un modello di business per attrarre investitori. Spendiamo molto più di Germania e Inghilterra. Da noi vengono ad investire da tutto il mondo. E' il mercato del "Bengodi" per le aziende che mestolano nel torbido, dove cè spazio per riciclare, per manovre occulte e poco pulite di ogni genere.

Le condizioni non sono variate ma si sono introdotti sempre nuovi luoghi di gioco, in casa, on line, attraverso il cellulare, il digitale terrestre, il computer e il telefono, non c'è più scampo.

Gli italiani spendono per il gioco d'azzardo la stessa cifra che serve per acquistare autovetture. In media ogni famiglia spreca 2 mila euro all'anno nel gioco d'azzardo. Si tratta di 40 miliardi di euro sottratti ai consumi.

Solo che se si fossero comprate ulteriori due milioni di vetture l'anno si sarebbero potuti far lavorare diverse centinaia di migliaia di operai, meccanici, gommisti, elettrauti, carrozzieri, impiegati, etc., etc.,

Invece la gran parte di quel denaro prende la via dell'esportazione all'estero andando a rimpinguare il ricco bottino delle multinazionali della finanza

Il vero 'tesoretto' é questo. La sottrazione di denaro ai "consumi" produce una depressione dei livelli di civiltà e decoro".

I dati dell'ultimora ci confermano il trend in aumento con il poker online +4%,13 miliardi di euro in soli tre mesi ed una crescita di circa il 9% rispetto allo stesso trimestre del 2008, quando gli incassi superarono i 12,055 miliardi, il mercato dei giochi d'azzardo, compresi quelli on-line, solo nel mese di marzo ha incassato oltre 4,55 miliardi di euro, circa 400 milioni in più rispetto al mese di febbraio 2009.

Dagli "apparecchi da intrattenimento" sono arrivati 2,064 miliardi, poi i gratta e vinci, con una raccolta da oltre 800 milioni, quindi scommesse sportive (393 milioni) e il lotto (464 milioni).

Per individuare un comune denominatore di tutta questo lungo escursus, si tratta di giochi praticati tutti per denaro, il cui risultato finale è interamente o quasi interamente aleatorio: quindi, di giochi nei quali la vincita o la perdita dipendono dalle scelte del giocatore - puntare su un numero piuttosto che su di un altro. - e dal verificarsi di taluni eventi - lancio di un dado, un giro di roulette. - da esso non controllabili.

La presenza della componente monetaria, accanto a quella aleatoria, ha talvolta
incoraggiato, specie nel passato, la formazione di giudizi negativi ed il consolidarsi delle accuse di immoralità nei confronti della pratica dell'azzardo. Un'attività ritenuta inutile e, per di più, divulgatrice di una cultura del denaro facile.

Non sarà che lo Stato-biscazziere faccia parte di una più ampia strategia in cui agli interessi del padrone del vapore occorra e faccia comodo una situazione monetaria in costante carenza di moneta circolante e per drenare liquidità sia disposto a qualunque infamità e nefandezza?

Uno sguardo alla situazione del nostro paese alla vigilia della manovra di riorganizzazione ed ampliamento del mercato italiano del gioco d'azzardo rivela uno scenario poco rassicurante.

Sullo sfondo delle preoccupazioni per la crisi del Golfo e i suoi possibili riflessi sul prezzo del petrolio, il decennio 1990-1999 si è aperto all'insegna di un profondo dissesto della finanza pubblica e di forte incertezza economica. La seconda metà del 1992 costituisce, in particolare, uno dei più delicati momenti: l'Italia subisce una crisi valutaria ed è sfiorata da una crisi finanziaria che avrebbe potuto generare notevoli danni economici e sociali. Nel 1993, poi, le note vicende di Tangentopoli travolgono la Presidenza Amato, sconvolgendo le classi dirigenti dei partiti di Governo e riducendo la credibilità della classe politica.

Il 1992 è, tuttavia, ritenuto da molti esperti anche l'anno di svolta delle politiche di finanza pubblica. L'adesione al Trattato di Maastricht diviene il punto di riferimento per una nuova costituzione economica non solo dell'Unione Europea, ma anche dell'Italia stessa, che intraprende la strada del risanamento. L'azione correttiva degli squilibri finanziari prende corpo con tagli alle spese ma anche con un vigoroso aumento delle entrate.

Nel 1998, ad esempio, anno di consacrazione del SuperEnalotto2, sono confluiti nelle casse dello Stato circa 3.820 miliardi di euro (7.397 miliardi di lire), l'1,2 % del totale delle entrate tributarie (pari a 307 miliardi di euro, oltre 594.000 miliardi di lire).

A proposito del SuperEnalotto, vale la pena osservare che il gioco gestito dalla Sisal rappresenta la fonte di maggiori introiti, in termini percentuali, per l'Erario: la percentuale di incasso dello Stato sul totale della spesa è superiore al 50%. Per quanto concerne gli altri giochi, il prelievo statale si aggira, ad esempio, intorno al 30% per Totip, Totosei, Totocalcio e Totogol, è pari al 24% per il Bingo e circa al 7% nel caso delle scommesse ippiche e scommesse sportive.

Occorre avere riguardo, quali effetti negativi, ai molteplici risvolti dannosi - sovente visibili sul lungo periodo - che la pratica dell'azzardo può produrre. Come numerosi studi d'oltreoceano hanno messo in risalto, il gioco d'azzardo patologico, le ripercussioni sui rapporti interpersonali e sulle relazioni familiari, l'eventualità di un indebitamento ed il ricorso a prestiti usurari, la "politossicodipendenza" (che rimanda alle correlazioni che potrebbero esistere fra la pratica del gioco d'azzardo ed il consumo di alcune tipologie di sostanze che generano, in ultima istanza, dipendenza, come alcool e droghe), i disturbi fisici, il manifestarsi della condotta suicida, l'assenteismo dal luogo di lavoro, il verificarsi di episodi di criminalità comune e l'estensione del raggio di influenza della malavita più o meno organizzata sono tutti esempi di conseguenze inattese che una crescita disordinata del gioco d'azzardo porta inevitabilmente con sé. Si tratta di costi troppi elevati per la nostra società per lasciarci indifferenti, e tali da ridimensionare fortemente l'immagine positiva e vitale del gioco d'azzardo.

Non bisogna, inoltre, dimenticare che molti fra i possibili effetti nocivi sono ancora in fase di "incubazione" e, forse, meno visibili o percepibili di altri ma, non per questo, meno importanti.

Riferendosi all'imposta sul Lotto, il Conte di Cavour aveva addirittura utilizzato l'espressione "tassa sugl'imbecilli".

E' indiscutibile che nel gioco d'azzardo siano presenti elementi di pericolosità. Ed è per questo che urge un investimento delle istituzioni nell'ambito della prevenzione e del contenimento delle forme inadeguate di gioco.

Le innovazioni che vengono introdotte da un governo, quando cambiano i suoi esponenti, vengono apportate, modificando specifiche leggi, decreti, con emendamenti che consentono di interpretare la Costituzione italiana (ma la Costituzione non va interpretata, va semplicemente applicata, sempre). Così molto spesso, parole e frasi sono rigirate in modo che esprimano principi opposti a quelli che la Costituzione stabilisce.

Anche se l'adesione al "Trattato di Lisbona" porterà la nostra carta fondamentale ad essere un flatus vocis e nonostante ci siano buchi in ogni decreto o legge di adesso come prima, l'attenzione alle nuove normative che legalizzano il gioco d'azzardo definendolo "sport", dimostra chiaramente che questioni così remunerative per le tasche dei lenoni, non sono mai menzionate dai media.

Così, sia l'individuo sano sia colui che ha già un'inclinazione per il gioco d'azzardo, a causa di insistenti spots, che potremmo definire "antisociali", vanno in rovina: molti cittadini sono vittime dell'approvazione di una legge che dovrebbe appunto tutelare dal gioco e non sollecitarlo!

Si deve esprimere la totale disapprovazione su alcuni punti della nuova legge finanziaria, in particolare sul tema "gioco d'azzardo". Infatti, se la scorsa finanziaria lo riteneva legale tramite acrobazie linguistiche, considerandolo "gioco pubblico", ora la nuova finanziaria, che è esplicitamente una correzione di quella del compagno Prodi, lo legalizza del tutto paragonandolo all'ippica!

Nel nuovo disegno di legge, a pagina 21 si legge quanto segue:

« all'articolo 1, comma 287, lettera a)... della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni e » nonché le parole: « nei riguardi di soggetti » sono soppresse;

........ omissis .........

c) Prodotti di base ippica e dunque sportivi, oggi comprendono videopoker le cui vincite, fino a poco tempo fa, consistevano in buoni d'acquisto erogati dal locale per prodotti da consumarsi dentro il locale stesso. Così i giochi delle bische, che fino a ieri erano esclusivamente clandestine, diventano legali, perché insieme con i videopoker, sono diventati "giochi pubblici", assimilati quasi al parco con l'altalena e lo scivolo per bambini.

d) Vuol dire che "l'indipendente" monopolio di Stato ha il diritto di trarre profitto dal videopoker e dalla bisca, se lo ritiene opportuno e che, se vuole, può introdurre l'obbligo di inserire il gettone su un'altalena per bambini.

e) Significa che i proventi di videopoker e di bische che dovrebbero continuare ad essere illegali, vanno in percentuale più alta allo Stato nonché gestore e che il resto dei proventi, prima non esistente, va per il 50% al C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale ops... Italiano) e per l'altro 50% alla società U.N.I.R.E. che, leggete bene, è l'"Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine".

Per di più, come risulta dai sequestri della Guardi di Finanza, metà delle macchinette è fuorilegge.

Le macchinette sono omologate e autorizzate dai Monopoli di Stato e rispettano la legge 326 del 24 novembre 2003. Per quanto riguarda i guadagni, si deve sapere che a norma di legge il 75% delle giocate torna ai giocatori, il 13,5% va allo Stato come prelievo erariale, lo 0,3% va ai Monopoli come canone di concessione, lo 0,5% va ai gestori delle reti telematiche. Facendo i dovuti conti ai proprietari rimane il 10,7% delle giocate che divide alla pari con il gestore del locale. Il vero guadagno va allo Stato che non investe e non rischia nulla e non ai proprietari che su quel guadagno ci pagano fior di tasse e di costi di gestione. Ciò non toglie che il problema del gioco esiste, non solo per quanto riguarda le slot machine, ma in maniera molto più diffusa per quei giochi di Stato di cui nessuno osa parlare.

Il boom del gioco d'azzardo è legato al periodo di crisi economica sia perché c'è più propensione a cercare soluzioni miracolistiche, sia come forma di investimento per il futuro.

L'approvazione del decreto legge 223/06 ha promosso nuove tipologie di gioco a mezzo Internet, riordinando il sistema di distribuzione dei giochi a base sportiva con la costituzione di una rete strutturata di punti vendita.

Infine per chiudere questa prima parte : la ciliegina sulla torta è rappresentata dalle trionfalistiche e propagandistiche definizioni come:

L'AUMENTO DELL'OCCUPAZIONE: la previsione che con le sale bingo ci sarebbe stata l'occupazione di 35/40 mila persone è smentita dai fatti, in quanto le unità occupate non superano le 5 mila.

I VANTAGGI PER L'ECONOMIA: lo stato vede nel gioco d'azzardo un mezzo per superare il "male" del debito pubblico, ma in realtà si ha un dirottamento di capitali dai beni di consumo (economia reale) alle scommesse quindi una perdita di opportunità per la crescita del Paese.

LA RIVITALIZZAZIONE DEI QUARTIERI: l'esperienza degli Stati Uniti ha mostrato che l'apertura di sale gioco nei quartieri ha portato un momentaneo afflusso di capitali e servizi, ma nel lungo periodo ha generato processi di diffusione della criminalità con conseguente degrado e deprezzamento delle zone interessate.

LA SOCIALITÀ DEL GIOCO: il gioco è sempre meno un'esperienza sociale, soprattutto nel Bingo le persone che giocano sono bloccate davanti alle loro cartelle e nel prossimo futuro lo saranno davanti ai monitor. Il ritmo di questi giochi è incalzante in quanto la velocità è l'elemento chiave per arrivare ad un guadagno.

LA DIMINUZIONE DEL GIOCO ILLEGALE: tutte le operazioni sono controllate dai Monopoli di Stato, nel caso del Bingo, lo stato dà la concessione al gestore .

Insomma, abbiamo privatizzato gli utili del gioco d'azzardo legale, con l'alibi delle entrate, ma abbiamo socializzato i costi a carico di tutta la comunità!. Fiorisce l'azzardo legale, fiorisce l'azzardo illegale. Evviva! A vantaggio di chi?,

Inoltre la criminalità che gestisce il gioco d'azzardo illegale, si innesta su quello legale. Per cui il marketing del gioco d'azzardo legale, ha senso utilizzare il termine "legale", alimenta il marketing criminale. A chi la vogliamo raccontare che il gioco d'azzardo legale fa incrementare le

entrate? E se anche così fosse gli altri costi a carico di chi sono? Chiediamo alle Forze di Polizia, chiediamo alla Magistratura, se queste scelte di politica economica e finanziaria siano coerenti.

Risanare un buco di bilancio, se si dovesse chiudere con il gioco d'azzardo legale, sarebbe complicato ma almeno evitiamo la doppia pubblicità ingannevole a nome dello Stato!

Sono in preparazione nuove campagne di comunicazione pubblicitaria, perché spremuto il segmento sociale massaie, nonnette, pensionati, giovani, cioè le classi più indigenti e più deboli, ora si vuole arrivare ai ceti benestanti o meno disagiati.

E' riconducibile alla pubblica responsabilità!

Si alimenta con l'azzardo legale il mercato illegale del gioco. Mentre le Regioni ed i Comuni sono costrette a finanziare corsi sanitari contro la tossicità del gioco d'azzardo legale. Mica male come contraddizioni del sistema!

Il nostro Paese deve decidere dove vuole andare!

Ogni forma di gioco d'azzardo è moralmente e socialmente insana perché comporta un guadagno a scapito di altri perdenti. L'aspetto morale risiede soprattutto nel fatto che il piacere della vincita è in netto contrasto col dolore dei perdenti.

Fondamentalmente il gioco d'azzardo è la più insana forma di egoismo. La preoccupazione fondamentale è basata sul desiderio di avere un guadagno a scapito della perdita di somme di denaro, più o meno cospicue, che altre persone avranno investito.

Il gioco d'azzardo è profondamente antisociale essendo alimentato dalle scommesse perdute, e la società annualmente paga grossi contributi come conseguenza del gioco d'azzardo: furti, frodi, perdita di giornate lavorative, suicidi, fallimenti, famiglie distrutte.

Il gioco d'azzardo e le altre forme di gioco (lotterie, giochi a premi, ecc.) sono un danno per l'economia perché non producono circuito economico (plusvalore), anzi sottraggono denaro a molte persone per darlo a un singolo individuo o a pochi vincitori. Naturalmente il più grosso guadagno lo realizza chi organizza il gioco, poche Multinazionali, e lo Stato e, che con questo alimenta maggiormente le sue entrate, ridistribuendo solo una piccola quantità di quanto ha ricevuto.
Il gioco promuove il crimine sotto forma di usura, truffe, furti, violenze e prostituzione che sono la conseguenza diretta del gioco. Studi effettuati negli Stati Uniti provano che dal 1978 al 1981, ad Atlantic City i crimini si sono triplicati in seguito all'apertura del casinò. Un'indagine, compiuta per scoprire le cause dei crimini commessi dai «colletti bianchi» negli Stati Uniti, ha provato che il 40 per cento dei crimini compiuti da quella categoria aveva origine nel gioco.

Il gioco è improduttivo e dispendioso, il canto della sirena del gioco spinge ad allontanare il concetto del lavoro onesto e del guadagno lecito, sostituendolo con la tentazione del colpo vincente alla lotteria o al gioco, che potrebbe cambiare la vita. il che in una società sclerotizzata come quella italiana in cui non ci sono speranze di miglioramento, di emancipazione e di crescita sociale ed economica secondo regole democratiche e meritocratiche, ma soltanto attraverso l'appartenenza alla "gens" o lla "casta sociale" la maggior parte della cittadinanza è di fatto esclusa dalla competizione per la realizzazione di sé, quindi per la massa dei paria non rimane che affidarsi alla aleatorietà del caso e della fortuna, esponendosi così al rischio della dipendenza al gioco e alle sue successive conseguenze.

Ma la domanda da farsi al termine di tutta questa lunga prelusione è ....

Perché mai lo Stato nel 1992, contravvenendo ai suoi scopi istituzionali primari di difesa del cittadino e della società nel suo insieme improvvisamente deraglia dai retti binari della sua missione e si mette a fare il biscazziere???

Sarà un caso oppure c'è un legame, una concatenazione, fra l'aggressione finanziaria allo Stato scatenata dalle grandi multinazionale della finanza a partire dal 1992 a cominciare dal furto dei 92.000 miliardi "bruciati" da quell'inarrivabile infame di Ciampi ed il cambiamento di atteggiamento dei vari Sgoverni ammorbiditi dalle camionate di dollari che li foraggiavano? E per cui hanno svenduto i gioielli di famiglia, le grandi aziende di Stato, le grandi banche di interesse nazionale, la banca d'italia, il demanio dello Stato, i debiti degli italiani, i crediti inesigibili, i Comuni, le Province, le regioni, ed adesso gli ultimi stracci per coprire le "pubenda" , gli ultimi spiccioli per tentare la fortuna.

E dove è andata a finire la funzione aggregativa ed etica dello Stato??

Un paio di anni fa ho scritto un articolo inizialmente apparso su www.gliscomunicati.com ed ora rintracciabile sul mio blog : http://veientefurente1.splinder.com intitolato "Falsi storici, falsi principi, false ideologie, in altre parole la società del falso o se preferite . la falsa società".

Indagine in cui analizzavo la situazione di discrasia fra la funzione teoriche dello Stato e la sia effettiva messa in pratica, e dove verificavo che quasi tutte le funzioni etiche dello Stato ormai erano decadute e da tempo abbandonate.

Ma non ero ancora abbastanza cinico e stoico e non avevo ancora maturato la completa consapevolezza che finalmente da qualche tempo mi ha profondamente impregnato.

La consapevolezza tragica e profondamente avvilente che non solo lo Stato ha abbandonato la missione per cui nella notte dei tempi era stato primordialmente istituito, ma addirittura è diventato ormai palesemente a tutti l'aguzzino di quasi tutti i cittadini, salvo alcune ristrette caste di privilegiati.


E quindi, fra le tante altre nefandezze di cui si sta da qualche decennio in particolare macchiando lo Stato e le sue Istituzioni, fra cui ovviamente spiccano il Parlamento ed i vari Sgoverni bisogna riscontrare anche la squallida figura dell'usuraio (per accorgersene basta pagare una multa il giorno dopo la sua scadenza, la si vedrà aumentare del 30% 40% in un batter d'occhio in barba alla legge anti usura.

Oppure basta riflettere su quanto descritto relazionato in queste pagine per vederlo trasformarsi in Stato biscazziere.

Una volta ben salassato il "cittadino-pollo" di turno (che sia effettivamente un idiota rifatto non c'è alcun dubbio, l'imbecille di Cavour, non è cambiato quasi niente in centocinquant'anni, ma questo non autorizza nessuno a sottrargli diritti e servizi dello Stato che gli vanno comunque e sempre riconosciuti) e spolpato per bene i suoi liquidi lo si aspetta al varco e lo si spoglia anche dei suoi ultimi averi pignorandogli e sequestrandogli anche la casa.

E' proprio il caso di dire che non ci hanno lasciato neanche gli occhi per piangere.

Ma chi sono gli infami che hanno sottoscritto nel corso dell'ultimo ventennio le leggi che hanno permesso la liberalizzazione quello che eufemisticamente hanno rinominato "SPORT"? vergognandosi talmente della loro azione dal schifarsi perfino di chiamarlo con la sua esatta definizione di "gioco d'azzardo"?

Basta leggerli in calce alle leggi sopraccitate, non ci vuole molto!

Veientefurente alias Orazio Fergnani.

domenica 21 novembre 2010

5 per mille: "Ridotti i fondi per le associazioni.." - Protesta di Andrea Olivero e spiegazioni di Kiriosomega



"Questo governo risparmia sulle cose utili e spende e spande sulle cose inutili.." (Saul Arpino)

''Ringraziamo i 303 parlamentari che con il loro voto hanno decretato la riduzione del 75% dei fondi destinati al 5 per mille, passati dai già risicati 400 milioni dell'anno scorso ai risibili 100 milioni dell'attuale manovra''. Così, con una battuta polemica, si esprime Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore.

''Ora possiamo solo sperare che al Senato prevalgano la responsabilità ed il buon senso e vengano assegnati al 5 per mille fondi adeguati e non elemosine''.

''Ci auguriamo - conclude Olivero - che d'ora innanzi non usino più la parola sussidiarietà nei loro interventi politici''.

Questo Governo certo del malfare, e del malaffare specialmente in riferimento al suo Kapò, è divenuto veramente assai ambiguo. Pur non dimostrandosi favorevole alla dottrina cattolica ne auspica i disegni concedendo aiuti economici abbondanti, mentre ad ogni altro organismo esistente, che non sia ecclesiale o vicino a fonti governative perché utile serbatoio di voti, riduce o toglie i finanziamenti. Così avviene a carico dell'importantissimo mondo studentesco appartenente alla scuola pubblica, ed altrettanto avviene per istituti onlus.

Non sarebbe ora, cosa che però non farà questo Governo di cui solo ci si può augurare sparisca il più in fretta possibile, che le genti d'Italia ormai ridotte alla canna del gas, almeno quelle realmente contribuenti per obbligo, siano aiutate con una politica seria che riguarda le famiglie, uniche vere sostenitrici dei consumi? Perciò, per esempio, i 70 milioni di euro spesi per spostare il gruppo marmoreo di Marte e Venere dalle terme a palazzo Chigi, o l'otto per mille concesso annualmente alla chiesa insieme ad altri sperperi perché non si blocca proprio in favore delle famiglie?

La chiesa ha il suo IOR per le proprie usure bancarie, ha la possibilità di non essere interrogata in materia finanziaria dallo stato ytalyota, ha avuto Noriega, Marcinkus, ed ora Tedeschi che hanno aumentato il profitto della banca vaticana, allora perché sempre togliere soldi dei contribuenti per darlo alla poco sacra bottega?

E intanto, come descrive l'articolo sopra riportato per ottenere denaro, il Governo fa sì che anche il 5%° è decurtato del 75 del suo ammontare da distribuire.

Ma non fu l'ITALIA a espugnare le mura che Pio IX difendeva con tanta venale passione? Forse ricordo male? E il polacco e il tedesco attuale, insieme a predecessori proprio fino a Pio IX, non sono unici proprietari e amministratori della banca vaticana, ognuno nei propri tempi? Forse che i preti investono i loro "traffici" in Italia. Beh, sì! Qualche volta lo fanno, ma solo per speculazione edilizia e traffici vari spesso illeciti.

Kiriosomega

sabato 20 novembre 2010

Moria di api nel mondo... il dramma dell'estinzione incombe.... - Interrogazione di Julie Girling



“Se l’ape scomparisse dalla terra, all’umanità resterebbero quattro anni di vita; niente più api, niente più impollinazione, niente più piante, niente più animali, niente più esseri umani.” (Albert Einstein)

Questa frase, attribuita al geniale scienziato tedesco e a lungo considerata solo un paradosso e nient’altro che un’ipotesi quasi fantascientifica, si sta rivelando, da qualche anno a questa parte, molto più vicina alla realtà di quanto avremmo mai potuto immaginare.

Questo che leggete è un collage di notizie, ricevute da più fonti, con alcuni mie commenti. Già da quando ho pubblicato la notizia che negli USA si preparano al colpo di grazia contro l’agricoltura biologica (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/01/09/velina-d%e2%80%99arpina-catastrofina-%e2%80%93-agricoltura-biologica-fuori-legge-negozi-che-chiudono-maltempo-strano-politica-del-malaffare-umanita-decaduta/) ho ricevuto diverse email da persone preoccupate per le conseguenze indirette e dirette per la nostra salute e per il futuro del pianeta.

Per sapere meglio quel che sta avvenendo negli USA, sotto la spinta della Monsanto ed altre multinazionali del veleno agricolo, leggete anche la nota pubblicata sul blog “Altra Calcata… altro mondo”: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2010/01/proposta-per-mettere-le-coltivazioni.html – Da ciò si evince che se in USA la legge “per la sicurezza alimentare” proposta dalle lobbyes del veleno passasse, sarebbe proibito per legge produrre “organic food” ovvero cibo privo di ogni sostanza chimica, inserendo l’obbligo di corroborarlo con varie sostanze prodotte dalle famose multinazionali, appunto…. veleni legali, come gli antiparassitari, i concimi chimici, diserbanti, etc. etc. ed ovviamente i “succosi” OGM!

Anche in Europa la situazione non è rosea, infatti pur che il biologico non è stato ancora proibito, pur essendo entrato in vigore il famigerato “Codex Alimentarius” gli OGM sono ormai entrati nel biologico, e possono essere inseriti nei prodotti dichiarati biologici senza menzione sull’etichetta, questo dal 2010.

Ed ora tornando alla moria sospetta di api vi sottopongo il parere di una ricercatrice: "Per anni gli apicultori di entrambe le sponde dell’oceano hanno lanciato allarmi inascoltati, finché, nel febbraio 2007, negli Stati Uniti sono comparsi i primi dati ufficiali: mancano all’appello centinaia di miliardi di api, affette da un misterioso morbo. La notizia fa il giro del mondo, fino a quando, nel gennaio 2008, diviene chiaro che la grande moria riguarda anche l’Europa: 50 miliardi di api sono scomparse in Grecia, almeno 55 miliardi non fanno ritorno alle arnie nel nostro paese. Ma non è finita qui: lo stesso genere di notizie arriva da altri paesi europei, dall’India, dal Canada, dalla Nuova Zelanda..." (Sylvie Coyaud)

Ogni tanto appare qualche articolo sulla moria delle api nel mondo, ma l’argomento è presto finito nel dimenticatoio. In Italia il Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole) ha intrapreso uno studio per stabilire le cause del fenomeno, mentre la FAO ha investito 28 milioni di dollari per capirne i meccanismi. Dai risultati ottenuti si direbbe essere l’espressione di diverse concause, difficile attribuire all’utilizzo dei neonicotinoidi la colpa della moria di api. A testimonianza della presenza di fenomeni complessi ed inspiegabili la recente ricomparsa delle api in California, una delle prime zone in cui si è verificato il problema. Questa la situazione fino a un po' di tempo fa, quando uno studio spagnolo ha identificato l'ipotetico “responsabile”. Nelle api infette è stato isolato per la prima volta un parassita il Nosema ceranae. I ricercatori hanno quindi trattato le api infette con un antibiotico, il fumagillin. Aspettiamo con ansia gli sviluppi della scoperta e speriamo che le api imparino anche a cavarsela con le proprie zampette, non vorrei trovarmi nella fetta biscottata più antibatterici che miele.

Ecco ora la recente interrogazione di Julie Girling che denuncia il persistere della moria sospetta delle api a un tasso del 30% annuo...

“La Commissione è certamente a conoscenza delle serie preoccupazioni che riguardano il futuro del nostro insetto più importante, l'ape. Nell'Inghilterra sudoccidentale sono in atto diverse campagne di sensibilizzazione volte a contribuire alla protezione dell'ape dalla continua minaccia di declino. Il declino delle api mellifere rappresenta una grave perdita di biodiversità: queste api, infatti, non solo producono il miele, ma svolgono anche un ruolo vitale nell'impollinazione delle piante per le colture alimentari e d'altro tipo.
Il Women's Institute, organizzazione chiave nel Regno Unito in primo piano nella lotta per proteggere le nostre api, sostiene che circa un terzo della dieta umana dipende direttamente dalle api: ciò le rende un pilastro della nostra esistenza. Nell'ambiente naturale, le api impollinano fino al 90 % delle piante selvatiche che producono sementi e frutta da cui dipendono piante e animali selvatici: questi insetti risultano quindi ancor più importanti per l'esistenza del mondo interno.
Attualmente, le api sono minacciate da parassiti e malattie i cui rimedi non sono ancora del tutto chiari o sono inefficaci. A seguito di tali malattie, molti apicoltori hanno perso tutte le loro arnie; il Regno Unito, inoltre, sta perdendo la sua popolazione di api a un tasso del 30 % circa all'anno (rispetto al solo 6 % nel 2003). Il Regno Unito vanta 250 specie di api, tre delle quali sono già state dichiarate estinte a livello nazionale. (Julie Girling - ECR - Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione, Articolo 117 del regolamento)”

E per chiudere ecco il parere di una persona del popolo?: "Di fronte a questo dramma dei veleni che uccidono e fanno ammalare noi tutti…bah che roba…mi fa rabbia! Non staranno cercando di scagionarsi per non pagare i danni, casomai a qualcuno venga in mente di denunciare molte di queste ditte farmaceutiche e di pesticidi usati nell’agricoltura, che arrecano danno alla salute di tutti gli esseri viventi sulla terra? Dobbiamo valutare con rispetto il ruolo delle api, vale a dire quello d’assaggiatrici del cibo dei re, perché esse sono un campanello d’allarme per la nostra stessa salute! Ciò che fa male a loro, è dannoso anche per noi! Stanno correndo il rischio di estinguersi per farcelo capire, mentre noi stiamo ancora qui svogliati e indifferenti, pur di non renderci conto della catastrofe imminente! Purtroppo c’è gente che preferisce credere a questo tipo di notizie, evitando così di spaventarsi e cambiare le proprie abitudini, le quali influenzeranno positivamente un cambiamento che ci darà modo di godere di un mercato non corrotto, menefreghista e subdolo come questo d’oggi, che sfrutta tutta la nostra pigrizia e paura nell’affrontare una triste realtà! Scegliamo prodotti biologici, informiamoci e diffondiamo le vere notizie…subito! (Elke Colangelo)

Paolo D'Arpini – www.circolovegetarianocalcata.it