sabato 10 novembre 2012

Libertà di sballo - Petizione contro le mafie della droga proibita


Canapa risorsa contadina


Appello del Partito Radicale

Denunciamo il fallimento di decenni di politiche proibizioniste e riteniamo che la legalizzazione di produzione, commercio e vendita delle droghe rappresenti l’unica e necessaria alternativa

Chiediamo alla Camera dei Deputati di discutere ed approvare la Proposta di Legge n. 2641 (Bernardini e altri) per la depenalizzazione della coltivazione domestica di piante dalle quali possono essere estratte sostanze stupefacenti o psicotrope.

Chiediamo a Comuni e Province, ivi compresi quelli interessati dalle elezioni amministrative del maggio 2012, di attivare quelle iniziative di riduzione del danno (dalle narcosale agli scambiasiringhe, dalle analisi gratuite delle droghe sintetiche alla pura e semplice informazione scientifica sugli effetti delle sostanze) che incidono sulla vita e sulla qualità della vita non solo dei consumatori di sostanze illegali ma anche di tutti gli altri cittadini.

Chiediamo al Governo italiano di promuovere politiche di riduzione del danno in analogia a quanto avviene in Europa,  reintroducendone il concetto anche nei documenti ufficiali da cui era stato espulso persino il termine, e di favorire le misure alternative alla pena (collocamento in comunità o agli arresti domiciliari) per i detenuti tossicodipendenti in modo che possano scontare la pena usufruendo di misure alternative, assicurando una migliore assistenza socio-sanitaria oltre a un notevole risparmio economico per lo Stato

Chiediamo alla RAI e alle radiotelevisioni nazionali di garantire informazione e approfondimento rispetto alle politiche sulle droghe, ai risultati conseguiti e alle proposte alternative di governo del fenomeno.

 Radicali Italiani,  Via di Torre Argentina, 76 (terzo piano) - 00186 Roma

Telefono: 0668979243
Fax: 0668979315


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Mio parere: "Non sono molto convinto sulla "legalizzazione" delle droghe  chimiche in generale bensì propendo alla "liberalizzazione" della coltivazione di piante psicotrope bioregionali" (Paolo D'Arpini)

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