lunedì 31 agosto 2009

"Ove gli opinionisti non osano" - Affettuosa lettera ecologista per ritornare sulla terra.... e trucida lettera sessuale per ritornare alla politica

Caro Paolo,

sarà la mia "griglia" che in questo periodo ha fori solo per far passare queste cose, sarà stata la tua vicinanza, sarà il libro di Etain, sarà il mio essere cinghialessa, sarà che più mi guardo intorno e più vedo che non stiamo agendo per il verso giusto, per noi e per i nostri figli ma penso sempre........ alla terra.
Vedo la terra come l'"essere" che più ha bisogno di amore e che di più ce ne può dare, assieme al calore, al sostentamento, alla sicurezza anche emozionale..... Stamattina sono stata a trovare un'amica contadina nel suo campo e, se fuori da lì è già una persona serena, lì, tra somari, ricci (abbiamo salvato un piccolo dalle grinfie di un gatto che ci stava giocando), grappoli d'uva che mostra con lo stesso orgoglio che avrebbe se fossero dei figli, mele (domani raccoglie le renette), l'ho vista e l'ho "sentita" veramente felice. Grazie della "lezione", Maria.
Paolo, ti abbraccio piena di affetto, tua Caterina"

Rispostina: "Mia dolce Caterina, la tua lettera è così piena di belle sensazioni e di amore per la vita che la pubblico nel sito... come esempio di "buon auspicio e speranza".
Qui le cose procedono con forza emendatrice, l'energia di Diana è notevole, pur nella sua modestia estrema... Ieri mi ha tolto una spina dal piede che mi si era conficcata l'altro giorno mentre stavo per guadare il torrente. Una spinetta piccola piccola ma che mi stava procurando costante fastidio. Domani mattina metteremo mano alla "casupola" (dove abito) per fare una pulizia generale prima dell'inverno. Questa ragazza è veramente eccezionale, già mi sta dicendo che la prossima volta vuole venire con il suo fidanzato così possono approfittare assieme della bella dimensione che lei sente di vivere a Calcata. Figurati cosa ne penso io...
Sono un po' meravigliato eppure è così...
Ho scritto a Peter che probabilmente non sarò a Viterbo, come preventivato, per il 3 settembre... mi pare che non ci sia una buona occasione di viaggio e la cosa si è fermata all'intenzione".

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Seconda lettera.

Premessa non riesco a censurare Antonino Amato perché, malgrado l'improponibilità, è uno che canta fuori del coro... dicendo però una verità. Non che sia d'accordo con le sue posizioni ma apprezzo l'espressione fiorita e la critica a tutto campo, ove gli altri opinionisti non osano... (p.d'a.)

Per favore, non facciamo confusione.
Un antico proverbio siciliano afferma che “un pelo di femmina traina più di due buoi”. Solo che l’antico saggio non aveva calcolato quante montagne poteva spostare un pelo di gay. Ed invece.....

Ed invece ci tocca assistere al triste e tristo spettacolo di Berlusconi che viene pubblicamente svillaneggiato, in Italia e all’estero, per certe frequentazioni con femmine più o meno facili. Nel generale consenso dei tanti che inneggiavano alla “libera stampa” e al “libero giornalismo”. Poi “il Giornale” sparò la notizia che tale Dino Boffo, direttore di “Avvenire”, era coinvolto in rapporti omosessuali e tutti insorsero, denunciando “la sconcia irruzione nella vita privata altrui”.

Convengo che tra i due casi c’è tanta differenza. E, difatti, le femmine hanno le mestruazioni e, se ingravidate, figliano. Un omosessuale, invece, no. Pertanto nessun paragone è possibile tra uno sconcio rapporto eterosessuale (roba da trogloditi) e un fine rapporto omosessuale (che fa tanto chic). E, dunque, non facciamo confusione. E continuino pure a dare addosso a quello svergognato di Berlusconi.

Io ho sempre preso le distanze dalle accuse lanciate contro Berlusconi. E dichiaro la mia totale indifferenza per il fatto che “Silvio ama darlo” e “Boffo ama prenderlo”. E concludo che de gustibus......

Osservavo ed osservo che a questo fango ricorrono quei politici e quei giornalisti che non hanno altri argomenti che rimescolare il fango. Anche perché, essendo tutti “americani”, non avevano modo di spiegare perché osteggiassero tanto Berlusconi. Fino a quando si è scoperto che i “moralizzatori” erano più sporchi di Berlusconi. Con tanti saluti alle campagne per la moralità sessuale altrui.

Torno a ribadire che noi, con 113 basi americane in Italia e con 11.000 soldati italiani inviati all’estero a combattere le guerre americane, abbiamo da risolvere il problema della nostra “indipendenza e sovranità”. Se a questo aggiungete il fatto che le azioni della Banca d’Italia sono in mani private, il quadro si fa più complicato: sudditi degli USA e divorati dalle Banche.

Il resto, tutto il resto, sono distrazioni pecorecce. Agitate per farci scordare i problemi veri. Veri e terribilmente reali.

Antonino Amato

domenica 30 agosto 2009

Francesco Musco esprime la sua opinione sul progettato mega aeroporto di Viterbo

A proposito di Aeroporto a Viterbo

Sta per terminare anche questo rovente agosto italiano ma la temperatura non accenna a scemare, anzi, dalle parti di Viterbo, sembra destinata a nuovi record, specialmente nei dintorni dei “Palazzi”. Questa ebollizione deriva dalla scellerata deriva regionale che, forse per allontanare da sé i problemi di una legislatura morente, così come sta morendo la speranza di riconquistare la Pisana, distribuisce aeroporti a chiunque lo desideri: todos caballeros, tanto il più cavaliere di tutti regna indisturbato tanto in Padania tanto nel resto (ininfluente ) dell’Italia.

Il bello è che gli amministratori comunali ma anche, ahimè, provinciali, nel sentirsi menomati, attaccano lo scalo ciociaro con gli stessi, identici, giusti argomenti validi per inficiare anche il loro amato scalo internazionale. Non staremo qui ad elencare le malefatte di una classe politica priva dell’unica cosa veramente essenziale per governare: il buon senso, ma dotata, in grandi quantità, di peli, fioriti dai loro stomaci, mai sazi di usare le risorse dello Stato e la salute sia dei loro territori che dei loro amministrati per i loro affari legati spesso a bassi vantaggi elettorali ma, a volte, anche a veri e propri imbrogli.

Infatti come fanno a non sapere che la costruzione di questo mega aeroporto va contro tutte, ma proprio tutte, le più semplici regole urbanistiche sia locali che nazionali.

Oppure pensano di risolverla alla “Berlusconi” facendosi magari una bella leggina nuova nuova, ad hoc ? Come fanno a non sapere che nessuna compagnia low cost (Raynair in testa) che, per chi non lo sapesse, significa a basso costo, è disposta a far sbarcare dopo un paio d’ore di volo al costo di una cena in pizzeria, passeggeri a più di due ore da Roma, una Roma che già da qualche anno vede diminuire, e non di poco, i suoi flussi turistici anche perché non esiste una seria programmazione di settore, una minima cura dei suoi beni architettonico-paesaggistici e una adeguata civiltà dell’accoglienza.

Come fanno a non sapere che il quartiere S. Pellegrino è ormai semivuoto, privo di una sua vita quotidiana con la maggior parte dei suoi locali vuoti e abbandonati o che i loro progetti cancellerebbero una delle zone di maggior pregio naturalistico della intera regione: il bullicame. E che vengono ad ammirare i turisti? Il Poggino?

Ma voglio qui ricordar loro qualcosa che non sanno o, forse, fingono di non sapere, ad esempio qualche dato sugli aeroporti della provincia italiana.

Passeggeri nei primi mesi del 2009 : Crotone – 90%, Forlì – 60%, Bolzano – 40%, Ancona – 33%, Siena – 60% e ancora e ancora… in tutti gli aeroporti italiani il calo è stato del 15% per i passeggeri e il 33% per le merci.

A questo punto è inutile dire che costruire un aeroporto oggi, indipendentemente dai danni che può arrecare al territorio, indipendentemente dalla green economy, indipendentemente dalla tendenza mondiale all’alta velocità ferroviaria, indipendentemente dai costi che, di partenza, si aggirano sul miliardo di Euro e dei quali solo pochi spiccioli ricadrebbero sul territorio, è un semplice esercizio di furbizia politica e stupidità etica, come purtroppo in questo paese oramai è disgraziata prassi.

Mi rivolgo, quindi a tutte quelle forze che, perlomeno a parole, si auspicano un vero cambiamento di tendenza, che ribalti lo sciagurato assetto che vede i cascami della vecchia politica, riciclati sotto le sigle più varie e gli accoppiamenti più innaturali, ancora volti ad esercitare un potere fondato solo sulla demagogia e sul tornaconto personale.

Francesco Musco da Viterbo - Italia dei Valori

sabato 29 agosto 2009

Fantascienza o triste realtà? Scie chimiche...

Caro Paolo,

ho trascritto quella cosa sulle scie chimiche, dopo aver cercato sul sito del Circolo cosa ne avevate detto voi. Mi pare che riporti, in più, delle ipotesi e delle implicazioni fantascientifiche e, spero, non vere. non posso non mandartelo, ma prendilo con beneficio d'inventario. se sono cose vere mi sento a dir poco impotente........ non so perchè ma 'sta cosa mi ha sconvolto più del pensiero di una guerra nucleare. comunque, guarderò il cielo più spesso, d'ora in poi. spero di vederci solo il sole, la luna, le stelle, gli uccelli, l'arcobaleno e qualche nuvola "normale" e di pensare che magari nello stesso momento, anche tu stai facendo la stessa cosa...... te lo invio in fretta prima che mi venga da cancellare tutto... (C.R.)

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Cosa sono le scie chimiche?
Sono scie di polveri di bario, alluminio, ma anche di polimeri (filamenti di silicio) scaricate a migliaia (?) di tonnellate, in tutti i cieli del mondo da aeroplani appositamente attrezzati.
I governi, interpellati sull’argomento da singoli cittadini o da loro associazioni hanno:
- in generale, ignorato le domande (Italia, Francia);
- quando hanno risposto hanno fornito risposte vaghe quali:
fanno parte di studi per contrastare l’effetto serra,
fanno parte di studi per contrastare il terrorismo (Germania)
in realtà servono per studiare come controllare il clima a proprio piacimento.


Essere in grado di controllare il clima equivale a possedere un’arma di distruzione di massa infinitamente più potente ed efficiente delle armi nucleari.
Le armi nucleari distruggono e contaminano con le radiazioni tutto ciò che ricade nel loro raggio d’azione, una siccità, un’alluvione, un ciclone distruggono solo gli esseri viventi e le loro attività, ma lasciano intatte le risorse, a disposizione dei “signori del clima”.
Inoltre possono essere utilizzate senza il consenso dell’opinione pubblica (l’effetto dell’arma è indistinguibile da una catastrofe naturale; se ad esempio una siccità colpisce una regione le cause sarebbero attribuite alla natura e non ad una nazione che si vuole impossessare delle ricchezze in esso contenute).

Le nuvole artificiali hanno forma e consistenza diverse dalle consuete nuvole a seconda delle sostanze utilizzate per produrle e ai trattamenti cui sono state sottoposte.
I prodotti chimici per la produzione di nuvole artificiali possono essere liberamente acquistati su Internet.
Ovviamente queste polveri immesse nell’aria sono molto dannose per la salute.
Tutte provocano problemi all’apparato respiratorio.
I polimeri sono filamenti di silicio e respirare il silicio provoca la silicosi.
Le polveri di alluminio nel breve periodo hanno effetti negativi sulla memoria e sulla capacità di concentrazione, nel lungo periodo provocano sintomi simili a quelli dell’Alzheimer.
Le polveri di bario producono stati di spossatezza in quanto fanno contrarre i muscoli e provocano inibizione del sistema immunitario.
Per saperne di più puoi effettuare ricerche su Internet usando le parole chiave “scie chimiche” oppure “chemtrail”.
Oppure visitare direttamente i seguenti siti: in italiano www.sciechimiche.org/ e in inglese www.rence.com/politics6/chemdatapage.html

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Commento: ho visto che sul sito del Circolo (http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=scie+chimiche)

avevate già parlato delle scie chimiche e che alcune informazioni sono sovrapponibili a queste, ma qui mi sembra che ci siano delle ipotesi, che non posso che definire fantascientifiche e, spero, non vere. Possibile che l’uomo sia così perverso e incosciente? Non bastano le calamità naturali “naturali”? Non mi piace mettere in giro cose di cui non sono sicura e trovo che Internet, da questo punto di vista, possa essere una fonte inesauribile di bufale e spero proprio che questa lo sia. Hai presente quando parlando di risparmio enegetico, raccolta differenziata, minor consumo di territorio mi veniva da dire che mi sentivo tanto un granello di sabbia in un deserto? E c’è gente che osa solo immaginare queste forme di “snaturamento della natura”

Caterina Regazzi

venerdì 28 agosto 2009

Dopo le schiume e la puzza nella grotta azzurra di Capri.... cosa ci aspetta ancora?

Schiume schiumose e schifose....

Che cosa farebbero i titolari della ditta di espurgo pozzi neri, i cui operai sono stati sorpresi a scaricare liquami o lavaggi di fogna nel mare di Capri, se mi presentassi nelle loro private case e gli versassi in camera da letto un vaso da notte con i miei personali e privati escrementi del giorno prima ? Mi coprirebbero di botte, suppongo, e farebbero bene. Che cosa dovrei fare io, se i predetti versassero, come risulta che abbiamo fatto, gli escrementi di alcune abitazioni private nel mare che è anche mio, che è parte di "casa mia" ?

L'episodio dello sversamento di liquami nel mare di Capri è la metafora di tutte le violenze ambientali, compresi l'abuso nelle costruzioni abusive, lo sbarco di un arzillo sessantenne in autobarca nella spiaggia rosa dell'isola di Budelli, eccetera. Lo sversamento di liquami che ha fatto finire agli arresti i due operai, è stato riconosciuto anche come reato di "deturpamento di bellezze naturali". E' tutta questione di "bellezza" ?

Quando è sbarcata anche in Italia la contestazione ecologica, quarant'anni fa, la difesa dell'ambiente è stata praticata dai "pretori d'assalto" che sono riusciti a trovare, nelle pieghe delle leggi allora esistenti (scritte decenni prima senza pensare a particolari violazioni ecologiche, ma "solo" per la difesa del diritto alla salute umana), i motivi per colpire gli inquinatori. Per anni si è dibattuta la necessità di leggi per la difesa dell'ambiente e sono state formulate, o ereditate dalla Comunità europea, norme, ma sempre nel rispetto degli interessi privati ed economici, leggi che comunque mostravano la massima delicatezza verso ogni persona che, come scriveva Marx per gli inquinatori del suo tempo, intraprende 'to turn an honest penny', per guadagnarsi qualche meritato soldo; leggi poi lentamente svuotate mediante deroghe, testi unici, condoni, le uniche con cui anche la parte attenta della magistratura può operare.

L'inquinamento del mare, al di là della formulazione del reato, è un crimine perché tocca un delicato e fragile insieme di rapporti ecologici che coinvolgono le catene di esseri viventi presenti nel mare --- come spiega il dimenticato bel libro di Rachel Carson, "Il mare intorno a noi", Einaudi, 1973 --- e le alterazioni di tali equilibri ricadono, in forma diretta, sulla vita umana, di chi fa il bagno nelle acque inquinate, di chi consuma il pesce avvelenato dagli agenti inquinanti, dal carico di batteri e virus delle merde, dai prodotti petroliferi, dalle sostanze chimiche di rifiuto agricole e industriali, eccetera.

Un secondo punto riguarda i soldi. I reflui domestici o qualsiasi altro flusso di sostanze inquinanti che finiscono nel mare (limitiamoci a queste per ora) potrebbero essere trattati i con adatte tecniche che fanno diminuire le sostanze inquinanti per renderle meno offensive per il mare, ma questa operazione costa dei soldi e, se venisse praticata, renderebbe più costose le merci e i servizi e, nel caso considerato, il prezzo del soggiorno a Capri e qualcuno dei turisti magari non verrebbe a Capri e andrebbe altrove e ne soffrirebbe l'economia della città; da questo punto di vista i due inquinatori e tutti quelli come loro che fanno risparmiare i loro clienti scaricando i reflui in uno spazio che, secondo la mentalità corrente, è considerato "di nessuno", sono benemeriti difensori dell'economia, del turismo di Capri o di Ischia o quel che è.

Un terzo punto riguarda la proprietà; alcuni privati offendono e si appropriano di "beni" --- il mare, i fiumi, l'aria, il suolo --- che sono non "di nessuno", ma che sono miei e vostri, di ciascun lettore e cittadino italiano. Non usciremo mai dalle trappole ecologiche fino a quando la normativa ambientale non riconoscerà il mare --- la "bellezza" di quello di Capri e la vita di qualsiasi mare --- e tutti i beni ambientali come proprietà privata di tutti coloro che hanno il diritto di fruirne in forma pulita e non dannosa perché sono "loro", con lo stesso diritto di non vedere sporcata la propria camera da letto. Questi discorsi erano abbastanza comuni e accettati quarant'anni fa, quando l'ecologia è stata scoperta come nuova forma di violazione di diritti; allora i giuristi discussero con passione sulla classificazione dei beni ambientali: come "res nullius", di nessuno, o "res omnium" e molti conclusero giustamente che proprio "res omnium", proprietà privata di tutti, erano da considerare; col passare del tempo, a furia di furbizie e compromessi, siamo arrivati al mare di Capri di ieri l'altro o dell'Adriatico e del Tirreno o dello Jonio di tutti gli anni passati e futuri.

Un ultimo punto, infine, riguarda i rapporti di classe associati alle alterazioni dell'ambiente. Lascio stare i rapporti fra padroni e operai, i muratori che, in cambio del salario, assicurano profitti ai loro padroni nella costruzione di edifici abusivi o fuori norma, i dipendenti delle imprese che inquinano il mare o l'aria per assicurare profitti ai loro padroni, vittime e complici di reati che colpiscono nella salute loro stessi e le loro famiglie. Anche i danni dovuti agli inquinamenti hanno carattere di classe; sono le classi più povere, i miserabili che fanno un bagno domenicale in spiagge sovraffollate e in un mare pieno di merde, umane e merceologiche, a essere colpiti da malattie; i loro padroni sanno dove trovare mare meno inquinato muovendosi con le loro barche potenti --- e inquinanti. Per farla breve, le violazioni ambientali sono inevitabili figlie della violenza del profitto e dell'interesse privato, la quale colpisce non solo i pesci che guizzano nel mare o gli uccelli che ci rallegrano col loro canto, ma colpisce gli altri esseri umani, specialmente i più deboli e i più poveri, trascinati dagli inquinatori ricchi a diventare anche loro inquinatori. Così con la società dei consumi, i poveri sono promossi da inquinati a inquinatori di se stessi e quindi ancora più poveri. E' il capitalismo, bellezza. So bene che non è politicamente corretto parlare così, ma va pur detto.Tutto il resto è chiacchiericcio.

Giorgio Nebbia - nebbia@quipo.it

giovedì 27 agosto 2009

"Da Calcata in Vista del Soratte, 18 - 27 settembre 2009" - Narrazione per conoscere meglio il territorio in cui viviamo: l'Agro Falisco

Introduzione:

18 settembre 2009 - Primo giorno della manifestazione "In Vista del Soratte". In preparazione alla passeggiata, con la luna nuova del 18 settembre, con partenza alle h. 17.30 dal Circolo Vegetariano di Calcata, arrivo a Calcata nuova per via di Capomandro, visione del Soratte e ritorno, e per far conoscere, almeno teoricamente, la bellezza del territorio in cui viviamo ed in cui avviene l'incontro che vuole celebrare gli antichi Riti Fescennini, sacri ai Falisci, Sabini, Etruschi e Romani, ecco qui di seguito un testo che descrive la bioregione dell'Ager Faliscus.

Approfitto di questa descrizione per incitare la Regione Lazio ed i comuni del bacino del Treja affinché essi tutti, con le loro variegate bellezze e ricchezze, entrino a far parte di una nuova area protetta che potrebbe denominarsi "Ager Faliscus" e di cui il Parco Valle del Treja e la Riserva Soratte sono un primo minuscolo lembo.

Ringrazio in modo particolare i Comuni di Sant'Oreste e di Poggio Mirteto ed i loro amministratori, che con lungimiranza e intelligenza politica han voluto ospitare questa manifestazione di carattere bioregionale, sociale, culturale ed ecologista teso alla riaggregazione delle aree omogenee ed alla valorizzazione del nostro territorio a cavallo fra la Tuscia e la Sabina.

Paolo D'Arpini
Referente per la Tuscia della Rete Bioregionale Italiana. Fondatore del Comitato per l'Agro Falisco e presidente del Circolo vegetariano VV.TT.
circolo.vegetariano@libero.it

Per l'adesione alla Mostra sull'Ager Faliscus che si tiene a Palazzo Canali Caccia di Sant'Oreste dal 19 al 27 settembre 2009, contattare Laura Lucibello
info.apai@virgilio.it

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Il territorio falisco.

Attorno al luogo sacrale del Soratte, tra il bacino del Treja e la bassa valle del Tevere, si stende il territorio, che fu abitato dal XV al III secolo avanti l'era volgare dai Falisci. Attraversare questa contrada è assai interessante per il naturalista, sebbene essa sia quasi impervia ed assai faticosa.

Faleria, Calcata, Mazzano, Magliano Romano, etc. sono siti dell'alta valle del Treja o dei suoi affluenti, i paesi sparsi su un terreno ondulato, tormentato da quei profondi burroni. Il varcare queste forre non è sempre impresa facile là dove mancano le strade. Non c'è da pensare né all'automobile né al motociclo: di cavalli od asini pochi ve ne sono, né si possono avere a nolo. I luoghi sono in generale troppo privi di ombra per prestarsi alle escursioni esclusivamente pedestri.

La bicicletta forse è uno strumento adatto, sebbene spesso bisogna rassegnarsi a condursela a mano, o peggio, a portarsela in spalla, allora la passeggiata assume presso a poco la fisionomia di un cross country. Ma le divagazioni primaverili ed autunnali su questo suolo pittoresco, situato fra le vette blandamente coniche dei vulcani Cimini e Sabatini e le rudi scogliere solitarie di Sant'Oreste, sono piene d'incanto. Si può vagare alla ventura dappertutto dove le strade o i sentieri serpeggiano, sicuri di trovar pascolo alla curiosità, alla meditazione e allo studio. Talora il cammino è ombreggiato da fitte boscaglie falle di grossi ed annosi ceppi di ontano, di faggio, di quercia mozzati in gioventù all'altezza di un metro, e da allora coronati ad ogni stagione da ciuffi di polloni giovani che si recidono ogni due o tre anni. Vaste estensioni, tenute in questa forma speciale di ceduo forniscono a Roma la legna sottile per l'uso domestico.

Centinaia di migliaia dì piccole fascine tutte eguali, saldamente legate in vincoli dì rami attorcigliati, appoggiate le une alle altre, formano immensi depositi, dì cento o più metri di lunghezza per cinquanta dì larghezza. Una capanna o una tana scavata nel tufo ricovera ì poveri custodì. Nelle boscaglie adiacenti corrono numerose le lepri e dicesi anche che vi sì nascondano i cinghiali. Campagnano fu anzi un tempo famoso per le cacce riservate, abbondantissime dì questa grossa selvaggina. Ma per il turista il cinghiale è un po' come il camoscio per l'alpinista. È ben certo che l'animale c'è, ma pochi lo vedono. Certi valloni che nelle bassure raccolgono un po' d'acqua semistagnante, o trasudano umidità dai fianchi, verdeggiano più dei terreni alti che lì dominano, ed invece dei poveri vigneti scaglionati sui pendii, sì distendono sul loro fondo grandi praterie magre, e povere di fiorì, infestate, dagli asfodeli, cariche dì lumachelle, ove pascolano gravemente mandrie dì vaccine grigie a lunghe conia. In qualche luogo è invece il formicolio dì greggi dì pecore da cui sopra-vantano colle spalle i becchi puzzolenti lentamente brucanti sul maggese, guardate intorno da ringhiosi cani maremmani cattivi nell'aspetto, e dai quali si può attendere tutto.

Se l'abbaiare astioso dì questi animali semiferoci minaccia il ciclista, deve mettersi in volata se il terreno glielo permette o scendere dì macchina per evitare gli acuti loro denti. Nei bassifondi sì trovano anche qui gli abbeveratoi caratteristici della campagna romana, lunghi, stretti, colla bocca d'acqua ad una testata: acque tutte malefiche, calde, torbide, abbondanti dì microrganismi. Un silenzio indisturbato incombe sopra questa contrada selvaggia: né canti, né rumori dì carri o dì persone. Solo da qualche eminenza sì scorge lontano nell'aria, la scarna fila dei pali dì ferro che sostiene la conduttura dei tram elettrico da Civita Castellana a Roma. In certe epoche dell'anno un sordo galoppo avverte nella mattinata che delle artiglierie sono condotte per i tiri dal Campo dì Bracciano a qualche vallone. Allora su certe eminenze perimetrali alla zona di tiro si inalberano dei bandieroni rossi, che delimitano ì luoghi pericolosi. Le batterie, spariscono nascoste coi cassoni, piazzate giù il più basso possibile. Soltanto il rombo prolungato degli spari che sì diffonde a intervalli, e, a grande distanza, un lieve fumo su dì un clivo colpito dalle granate, rivelano la presenza delle macchine da guerra. Il mistero copre l'insidia dì quest'arte micidiale, che mira un bersaglio nascosto e lo colpisce a tradimento senza poter neppure contemplare la distruzione che opera, ed è per vedere quest'invisibile che su qualche dosso si raccolgono, in gruppi eleganti, le nere figure degli ufficiali muniti dì binocoli, corruscanti nei riflessi del sole. Le scarse acque che scorrono nei borri incisi profondamente nel terreno vulcanico, lambiscono in qualche posto alte sfaldature dì rocce inaccessibili.

Questi villaggi hanno serbato dei tempi feudali l'impronta minacciosa, ma quasi tutti sono privi dì avanzi monumentali notevoli. Gli squarci delle rocce si prestano a creare ì contrasti più pittoreschi dì pianori rotti da precipizi, dì praterie e dì boschi, dì straducole inerpicantesi su per ì fianchi dirupati come nei presepi natalizi, percorse nel passato da asinelli e da uomini colle brache corte, in carovana, da donne cariche sul capo dì grossi fardelli, in acconciature caratteristiche ed in vestimenta, che, almeno nel colore, conservano l'uniformità dì un costume locale.

Tale è il paese notevole per tante particolarità che sì estende fra la Flaminia e la Cassia, a nord dì Veio e a sud dì Falerii, dominato dal Soratte, bagnato dal Treja, in più luoghi solcato dalle antiche vie romane ancor lastricate dai grandi poligoni dì selce che sfidano le alluvioni e l'aratro come se fossero rocce radicate nel suolo, incrociate qua e là da ben più antichi avanzi dì strade falische, così che quando le legioni romane lo attraversarono nei primi tempi, esse calpestavano già le necropoli etrusche, ricche da secoli dei prodotti dì un'arte propria, e di non spregevoli imitazioni locali degli splendori ellenici. Queste terre che ì Falisci avevano fecondato colla loro antichissima civiltà, cominciata nel XV e finita nel III secolo avanti l'era volgare, ci hanno serbato molti reperti degni dì ammirazione, che ora sono raccolti nel i museo di Forte Sangallo a Civita ed in quello dì Villa Giulia a Roma, poco fuori dì Porta del Popolo, messe ricca, che potrebbe certo decuplicare con tutta facilità se più larghi mezzi permettessero altri scavi.

mercoledì 26 agosto 2009

Italia 2009: "Bambini irragiati dai elefonini malefici e adulti imbambolati dal gioco d'azzardo..."

Una notizia sul male che fa usare i telefonini, soprattutto ai bambini:

"Una equipe di ricercatori americani e danesi ha condotto uno studio in cui si afferma: “Se i bambini durante la gestazione sono esposti ai campi elettromagnetici dei telefonini hanno l’80% in più di possibilità di soffrire di problemi comportamentali e iperattività durante la loro infanzia. Una prima grande inchiesta che ha coinvolto oltre 13.000 bambini danesi dell’età di 7 anni aveva già confermato il timore espresso dalle associazioni in merito alla particolare sensibilità dei bambini nei confronti dei campi elettromagnetici. Anche i ricercatori dell’Università di Porto Alegre (Brasile) hanno dimostrato che il cervello di un bambino assorbe il 60% in più di irradiamento rispetto ad un adulto. Un altro studio fatto nel 2003 dall’istituto olandese TNO confermava un aumento dell’aggressività nelle persone esposte anche a campi magnetici molto deboli".

Franco Libero Manco

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Ed un'altra che ci dice quanto gli italiani siano ingenui...

(Eco-new 23/8/09) Oggi la metà degli Italiani (30 milioni) giocano abitualmente e il gioco d’ azzardo (soltanto quello legale) fattura cifre da capogiro (42 miliardi di euro nel 2007): quindi in media ciascun giocatore (senza protestare, volontariamente ed entusiasticamente) finanzia l’ Erario con circa 1.400 euro/anno.

Bravissimi. Ma forse anche un tantino “relativisti” e “nichilisti”: com'é che gli odierni Moralisti tacciono? Al contrario, per i Socialisti dell’ 800, accaniti moralisti (a differnza dei recenti epigoni della Craxi & C.), il duro lavoro era l'unica e legittima strada per fare denaro (forse non avevano torto). Disprezzavano, quindi, il gioco del Lotto e, coerentemente, "L'Avanti" (direttore il mitico Bissolati) era l’unico giornale che non pubblicava le estrazioni del Lotto ……………… finché fu costretto a pubblicarle (evidentemente erano troppi i Compagni-lettori che protestavano). Ma, perché non ci fossero dubbi sulla linea politica, il titolo, cubitale, era molto eloquente: “LA TASSA DEGLI IMBECILLI”.

Per la cronaca, le lotterie furono inventate dagli Imperatori Romani. Geniali: così impinguavano l’ Erario senza aumentare le tasse e i Cittadini, entusiasti, si lasciavano pacificamente “spremere” senza protestare

martedì 25 agosto 2009

Buoni consigli per non dover più ricevere consigli...

Maha Prajna Paramita Sutra

La forma non è differente dal vuoto, il vuoto non è differente dalla forma.

Forma è vuoto, vuoto è forma. Ciò vale anche per gli altri quattro elementi: sensazione, percezione, discriminazione, coscienza.

Non esistono occhio, orecchio, naso, lingua, corpo, intelletto.
Non c'è il mondo che si vede nè il mondo della coscienza, non ci sono tenebre nè fine delle tenebre, nè vecchiaia nè morte, nè inesistenza di vecchiaia e di morte.

Non ci sono le quattro verità: sofferenza, causa della sofferenza, distruzione della sofferenza, ottuplice sentiero.

Non esiste nè saggezza nè miglioramento in quanto non c'è nulla da raggiungere.

Il Bodhisattwa mediante la Prajna Paramita supera tutti gli ostacoli ed è libero.

Essendo libero non esiste più paura, gli errori e le illusioni vengono allontanati e si arriva al Nirvana."

lunedì 24 agosto 2009

"Ciò che è vuoto può essere riempito e ciò che è pieno può essere svuotato...." con commento di Caterina Regazzi

Ti trascrivo l'allegato che non sei riuscito ad aprire:

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Guardar_mejor_renovar

Hai l'abitudine di accumulare oggetti inutili, credendo che un giorno, chissà quando, ne avrai bisogno?

Hai l'abitudine di accumulare denaro e non spenderlo perchè pensi che nel futuro potrà mancarti?

Hai l'abitudine di conservare vestiti, scarpe, mobili, utensili domestici ed altre cose della casa che non usi già da molto tempo?

E dentro di te?

Hai l'abitudine di conservare rimproveri, risentimenti, tristezze, paure ed altro?

Non fare questo! Va contro la tua prosperità!

E' necessario che lasci uno spazio, un vuoto, affinchè cose nuove arrivino alla tua vita.

E' necessario che ti disfi di tutte le cose inutili che sono in te e nella tua vita, affinchè la prosperità arrivi.

La forza di questo vuoto è quella che assorbirà ed attrarrà tutto quello che desideri..

Finchè stai, materialmente o emozionalmente, conservando sentimenti vecchi e inutili, non avrai spazio per nuove opportunità

I beni devono circolare......

Vuota i cassetti, gli armadi, la stanza degli arnesi, il garage da quello che non usi più.

L'atteggiamento di conservare un mucchio di cose inutili incatena la tua vita.

Ma non sono gli oggetti conservati quelli che stagnano la tua vita, bensì il significato dell'atteggiamento del conservare.

Quando si conserva si considera la possibilità di mananza, di carenza........

Si crede che domani potrà mancare e che non avrai maniera di coprire quelle necessità.

Con quell'idea stai inviando due messaggi al tuo cervelloe alla tua vita:
che non ti fidi del domani, che pensi che il nuovo e il migliore non facciano per te.

Per questo motivo ti rallegri conservando cose vecchie e inutili.

Disfati di quello che già perse il colore e la lucentezza.

Lascia entrare il nuovo in casa tua e dentro te stesso..............

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Commento aggiunto: ovviamente tu non rientri in questa categoria....... io un po' ancora si (per quello che posso comprendere).
Finalmente ho trovato la lettera di Antonella. No comment.
Oggi ho fatto il sugo con i pomodori di Felix e ho messo a bagno un po' di fagioli, poi ho guardato quando vanno seminati e, a questo clima, si parla di primavera inoltrata......... Ho letto un po' qua e là il libro di Etain Addey, specie le parti dove parla degli animali e lo trovo meraviglioso. Grazie di avermelo dato!
Un bacio, Caterina

domenica 23 agosto 2009

Citazione edificante di Omraam Mikhaël Aïvanhov per superare lo sconforto di Beppe Sini

Ho ricevuto due lettere che fatalità possono essere ritenute due aspetti dello stesso problema, una è di Beppe Sini, del Centro La non Violenza è in cammino, in cui si compiange l'umanità per il senso di separatezza in corso... La seconda è invece un invito, di Omraam Mikhaël Aïvanhov, al superamento del pessimismo attraverso la chiara visione.
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"Non morirebbero in mare i migranti se non vi fosse l'apartheid planetario.
Non morirebbero in mare i migranti se ad ogni essere umano fosse riconosciuto il diritto di visitare tutto il mondo.
Non morirebbero in mare i migranti se cessasse la scellerata rapina, il
vampiresco saccheggio del Nord sul Sud del mondo.
Non morirebbero in mare i migranti se in Italia non dominasse una politica
razzista e assassina.
Non morirebbero in mare i migranti se decidessimo di salvar loro la vita".
(nonviolenza@peacelink.it)

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Stralcio della lettera di Hari Atma.
Ho trovato stamane una bella citazione che ti allego di seguito, secondo me si adatta bene alla tua attività di scrittura in rete e di condivisione attraverso "il cuore"! (H.A.)

"Persuaso che gli esseri umani siano cattivi e che il mondo andrà
sempre peggio, il pessimista si accontenta di regolare i propri affari senza preoccuparsi degli altri; e che soddisfazione constatare che le difficoltà o le disgrazie da lui previste effettivamente si verificano!
Il pessimismo genera quindi l’egoismo, la durezza persino, ma anche la pigrizia. Sì, nella sua convinzione che non ci sia niente da fare per migliorare la situazione, il pessimista diventa pigro… salvo quando si tratta di spiegare tutte le buone ragioni che egli ha per essere pessimista!
Quanti libri hanno come autori persone che avevano il bisogno di sottolineare che il mondo è votato al male, che l’esistenza è assurda, e che non vale mai la pena di fare qualcosa! Ma, Dio mio, se il bene non deve mai trionfare, se nulla ha senso, e se non vale la pena di fare qualcosa, perché allora fare lo sforzo di parlare e scrivere? Sarebbe più logico restare muti.
Sì, che bisogno malsano hanno quelle persone di oscurare di nubi nere la
mente e il cuore di tutti coloro che li ascolteranno o li leggeranno?"

Omraam Mikhaël Aïvanhov

sabato 22 agosto 2009

"ancora su Papa Ratzinger e...Libera chiesa in libero stato" - Analisi religiosa e storica di Massimo Sega

Ho letto i diversi vostri articoli (sul sito e del Circolo e qui nel blog) aventi per oggetto la discussione sull'insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Naturalmente condivido pienamente la vostra posizione, che é quella del nostro Risorgimento, cioé diciamo "LIBERA CHIESA IN UN LIBERO STATO".

Mi si permetta però dire che una tale concezione in nessun modo può essere conciliabile con la Chiesa di Roma, e forse neppure con qualsiasi chiesa, specie quelle di derivazione abramitica, cioé cristiana, ebrea e mussulmana. Le loro dottrine, per non dire la loro dottrina, sono tutte arroganti ed invadenti e in nessun modo lasciano spazio a pensieri diversi dai loro. Quindi la battaglia non va condotta occasionalmente in presenza di comportamenti che appaiono maggiormente antilaici, ma va portata avanti contro le relative dottrine in ogni momento e con ogni forma senza paura delle reazioni.

Io non dico che bisogna combattere la religiosità umana, in quanto è ancora una esigenza dei poveri in spirito, ma le dottrine che appaiono pericolose per l’evoluzione dell’umanità, questo, si. E’ come dire che io non voglio eliminare dalla terra la politica, ma intendo rimuovere quelle ideologie che appaiono, almeno a me, nocive in se e per se. Pretendere dalla Chiesa di Roma, che si rifa alla dottrina della Bibbia, Vecchio e Nuovo Testamento, una forma di rispetto della laicità dello Stato, a me appare solo una fantasia, anzi una pericolosa fantasia in quanto essa, attribuendo alle attuali istituzioni la responsabilità di certi comportamenti, sembrerebbe assolvere la sottostante dottrina. Cioe’ la colpa dei comportamenti che critichiamo sarebbe da ricondurre a forme di “peccato” delle singole gerarchie e non alle relative norme religiose. Mi si permetta innanzitutto riportare quanto si legge nel Mein Kampf di hitleriana memoria.

POICHE’ L’IDEA DEL MONDO NON PUO’ SOPPORTARE NE’ RITENERSI PAGA DI ESSERE UN PARTITO VICINO AGLI ALTRI MA RICHIEDE DI ESSERE CON FORZA DI ESSERE ACCETTATA COME LA SOLA ED ESCLUSIVA, COSI’ COME RICHIEDE CHE TUTTA LA VITA PUBBLICA VENGA MODIFICATA E ADATTATA ALLE SUE IDEE. PERCIO’ NON PUO’ PERMETTERE CHE ESISTA ACCANTO A SE’, LA SITUAZIONE PRECEDENTE. CIO’ E’ VALIDO PER LE RELIGIONI. ANCHE IL CRISTIANESIMO NON POTE’ APPAGARSI DI COSTRUIRE IL SUO ALTARE: DOVETTE PER FORZA DISTRUGGERE LE AREE PAGANE. SOLO COMINCIANDO CON QUESTA ENTUSIASTICA INTOLLERENZA POTE’ FORMARSI LA FEDE INDISCUTIBILE, DI CUI L’INTOLLERANZA E’ PROPRIO LA NECESSARIA CONDIZIONE PRELIMINARE. ……….ATTUALMENTE L’INDIVIDUO DEVE NOTARE CON SOFFERNZA CHE NEL MONDO ANTICO, MOLTO PIU’ LIBERO DEL MODERNO, APPARVE , CON LA VENUTA DEL CRISTIANESIMO, LA PRIMA PAURA SPIRITUALE. …………..COME SI PUO’ INCULCARE AD ALTRI CIECA FEDE NELLA PRECISIONE DI UNA DOTTRINA SE CON CONTINUE MODIFICHE FATTE ALLA STRUTTURA ESTERNA DI QUELLA SI SPARGE LA PERPLESSITA’ E IL DUBBIO? ………. PURE SU QUESTO PUNTO LA CHIESA CATTOLICA CI E’ MAESTRA. ANCHE SE LA SUA COSTRUZIONE DOTTRINALE E’ SU MOLTI ARGOMENTI IN LOTTA CON LE SCIENZE POSITIVE E CON L’INDAGINE SCIENTIFICA, ESSA NON E’ DISPOSTA A MODIFICARE NEANCHE UNA PAROLA DEI SUOI INSEGNAMENTI. SI E’ ACCORTA CHE LA SUA CAPACITA’ DI RESISTENZA NON STA IN UN ADEGUAMENTO PIU’ O MENO GRANDE AI PASSEGGERI RISULTATI DELLA SCIENZA , MA IN PRATICA ETERNAMENTE SOGGETTI A CAMBIAMENTI, MA NEL MANTENERE SALDI I DOGMI, STABILITI E FISSATI, I QUALI DANNO AL TUTTO IL CARATTERE DI UNA FEDE. E’ QUINDI ATTUALMENTE PIU’ FORTE CHE MAI. SI PUO’ PRESAGIRE CHE MENTRE I FENOMENI PASSANO, ESSA, PUNTO FISSO NEI FENOMENI OSCILLANTI, AVRA’ SEMPRE PIU’ CIECHI ADEPTI. ………….

LE QUALITA’ ORATORIE DI UN CARATTERE DI UN APOSTOLO E DI UN DOMINATORE SARANNO PIU’ CAPACI DI CONVINCERE ALLA NUOVA VOLONTA’ INDIVIDUI NATURALMENTE PIU’ INDEBOLITI NELLE LORO CAPACITA’ DI RESISTENZA, CHE INDIVIDUI ANCORA NEL COMPLETO POSSESSO DELLE LORO FACOLTA’ VOLITIVE ED INTELLETTUALI. A QUESTO SCOPO E’ UTILE PURE L’ARTIFICIALE E SEGRETA SEMIOSCURITA’ DELLE CHIESE CATTOLICHE, I CERI ACCESI, L’INCENSO, IL TURIBOLO, ECC.

POTREI IO STESSO SENTIRE E COMPRENDERE CON QUANTA FACILITA’ IL POPOLANO SI SOTTOMETTE ALL’INCANTO DI UNA POTENTE MESSINSCENA.


Come ci si può aspettare di modificare la Chiesa di Roma se essa ha a suo fondamento la Casa di Giacobbe, cioé di un ricattatore del fratello, un truffatore del padre e un arrogante nei riguardi dei pastori come ci insegna il vecchio testamento, e che, come dice San Paolo, é stato amato da Dio? Come si può immaginare di modificare la Chiesa di Roma se Gesù, e quindi ora il suo vicario, nel caso Benedetto XVI, siede sul trono del regno di David? E chi era David?

Ecco quanto si legge nella Bibbia: II SAMUELE 3/29 DAVID UDITO L'ACCADUTO PROTESTO' SDEGNATO E DISSE: ................... NON MANCHI MAI NELLA CASA DI GIOAB CHI SOFFRA DI SCOLO, O DI LEBBRA, CHI TENGA IL FUSO O PERISCA DI SPADA O SIA PRIVO DEL PANE.

II SAMUELE: 4/12 DAVID DETTE ORDINE E I SUOI UOMINI LI UCCISERO; POI TRONCATE LORO MANI E PIEDI LI SOSPESERO SOPRA LA VASCA DI EBRON

II SAMUELE 5/10 INTANTO LA POTENZA DI DAVID SI FACEVA SEMPRE PIU' GRANDE, PERCHE' IL SIGNORE, DEGLI ESERCITI, ERA CON LUI. ................. DAVID PRESO POI ANCORA CONCUBINE E MOGLI IN GERUSALEMME, DOPO CHE ERA VENUTO DA EBRON, DALLE QUALI EBBE ALTRI FIGLI E FIGLIE.

Questo sarebbe quel David che la Chiesa Cattolica richiama con orgoglio nella genealogia di Gesù. Ecco cosa dice la Chiesa Cattolica Apostolica : DAVID FU IL VERO FONDATORE DEL REGNO ISRAELITA CHE RESE GLORIOSO ASSOGGETTANDO TUTTI I POPOLI VICINI ( si vede che per la Chiesa e' un orgoglio assoggettare tutti i popoli vicini ). EGLI REALIZZO' L'IDEA TEOCRATICA FACENDO DI GERUSALEMME LA CAPITALE POLITICA E RELIGIOSA, ORGANIZZO' E RESE BELLO IL CULTO COLLA MUSICA E CON LA POESIA, EBBE COLPE MA PIU' GRANDI FURONO LE VIRTU' DEL PIU' GRANDE ANTENATO DI CRISTO.

Quindi per la Chiesa Cattolica Apostolica aver ucciso, aver maledetto, aver preso infinite moglie e concubine, ecc.ecc., sono indici di grande virtù . Ora chi vuole essere con le radici cristiane non puo' rifiutare dette "virtù", e queste virtù sono molto significative. Ma quel che é più grave é il fatto che in dette radici é altresì motivo di gloria realizzare una societa' teocratica. Quindi perché scandalizzarsi se l’attuale vicario di Cristo, e quindi di Dio, in terra, segue alla lettera e nella sostanza le norme e le disposizioni di chi lui é Vicario? Ma andiamo avanti su David e il relativo Dio.



II SAMUELE 12/13 DAVID RISPOSE A NATAN: HO PECCATO CONTRO IL SIGNORE! ALLORA NATAN ASSICURO' DAVID DICENDOGLI: IL SIGNORE DA PARTE SUA HA PERDONATO IL TUO PECCATO. TU NON MORRAI; MA IL FIGLIO CHE TI E' NATO, POICHE' HAI OLTRAGGIATO IL SIGNORE CON TALE COLPA, MORRA' SENZA DUBBIO...................... DOPO SETTE GIORNI IL BAMBINO MORI'.

Ancora una volta siamo di fronte ad un episodio sconvolgente che fa parte delle radici cristiane ma che nulla ha a che vedere con la attuale cultura europea. Non viene condannato il colpevole, ma l’innocente. A questo si aggiunga che questo Dio una volta dice che le colpe dei padri non debbono ricadere sui figli, e un'altra volta dice l'inverso. Di conseguenza, perche’ dovremmo trovare una onesta’ intellettuale in una Chiesa che a questo Dio si rifà?

Nel vecchio testamento cos^, inoltre, si legge: ESODO 32/27 ( MOSE) SI FERMO' SULLA PORTA DEL CAMPO E GRIDO: CHI E' PER IL SIGNORE ? ..... A ME. ED EGLI ORDINO' LORO: HA DETTO IL SIGNORE, IDDIO D'ISRAELE: CIASCUNO DI VOI SI METTA UNA SPADA AL FIANCO: ANDATE IN GIRO PER IL CAMPO, DA UNA PORTA ALL'ALTRA, E OGNUNO UCCIDA IL FRATELLO, L'AMICO, IL PARENTE. ALLORA I FIGLI DI LEVI FECERO SECONDO LE PAROLE DI MOSE': E IN QUEL GIORNO MORIRONO FRA IL POPOLO CIRCA TREMILA UOMINI. POI MOSE' DISSE: OGGI VOI SIETE STATI CONSACRATI AL SERVIZIO DEL SIGNORE, CHI AL PREZZO DEL PROPRO FIGLIO, E CHI DEL PROPRIO FRATELLO; PERCIO' EGLI OGGI VI DONA LA BENEDIZIONE.

Ecco il commento della Chiesa Cattolica Apostolica MOSE' CAPO DI QUEL POPOLO COSI' POCO ACCESSIBILE ALLA VOCE DELLA RAGIONE E DEL SENTIMENTO, DOVETTE INFLIGGERE UN SEVERO CASTIGO, E CHI LO ESEGUI' FECE OPERA GIUSTA. Se questo é il commento dell’attuale Chiesa Cattolica, è consequenziale che la medesima ordini, come ha sempre fatto fino a quando aveva il potere materiale, di prendere la spada e di andare ad uccidere il padre, il figlio, il fratello, e così via, per il solo fatto di avere un Dio diverso o avere nessun Dio. A questo si aggiunga che San Paolo é rappresentato nella basilica di Roma a lui intitolata,, con un libro in una mano e con la spada nell'altra, il che ci ricorda molto “libro e moschetto” di dittatoriale memoria.

NUMERI 25/3 ISRAELE ADERI' AL CULTO DI BAAL-FEGOR, TANTO CHE L'IRA DEL SIGNORE SI ACCESE CONTRO DI LUI. E IL SIGNORE DISSE A MOSE': RADUNA TUTTI I CAPI DEL POPOLO E FA IMPICCARE I COLPEVOLI DAVANTI A ME, ALLA LUCE DEL SOLE, E L'ARDENTE IRA SARA' DISTOLTA DA ISRAELE. ALLORA MOSE' DISSE AI GIUDICI DI ISRAELE : CIASCUNO DI VOI METTA A MORTE QUELLI DEI SUOI UOMINI CHE HANNO ADERITO AL CULTO DI BAAL-FEGOR. .


Ora la Chiesa di Roma ha due possibilità: o abiurare la sua dottrina o applicare come ora fa la stessa, in tutti i suoi elementi. Il nuovo testamento non e’ diverso da quello Antico. Ecco quello che dice Gesù agli Apostoli: E SE QUALCUNO NON VI RICEVE, NE' ASCOLTA LE VOSTRE PAROLE, USCENDO DA QUELLA CASA O DA QUELLA CITTA', SCOTETE LA POLVERE DAI VOSTRI PIEDI. IN VERITA' VI DICO: NEL GIORNO DEL GIUDIZIO IL PAESE DI SADOMA E GOMORRA SARA' TRATTATO MENO SEVERAMENTE DI QUELLA CITTA'. Quindi giustamente la Chiesa cattolica, da grande buona madre, fa del tutto per evitare che i figli di Dio subiscano pene peggiori di Sadoma e Gomorra. Pretendere che la Chiesa di Roma non faccia del tutto per salvare i poveri suoi figli peccatori, e’ contro ogni logica, e’ contro ogni precetto d’amore cristiano ed e’ fuori di ogni forma di carita’ evangelica. Io sono ormai anni che non mi meraviglio piu’ e non combatto piu’ le gerarchie:ma illustro qual e’ la verita’ della Bibbia. Per me, ben vengano le lezioni sulla religione cattolica nelle scuole. Quel che dovremmo imporre e’ che la religione cattolica sia illustrata nelle forme dovute, richiamando i genocidi commessi dal Dio della Bibbia, le arroganze di Gesu’, le immoralita’ delle parabole, i raggiri di Giacobbe, quelli di Gesu’ quelli degli Apostoli, quelli di San Paolo, gli editti degli imperatori romani cristiani, come quello di Teodosio e quello di Giustiniano, ecc.ecc. Mi si permetta di ricordare quanto ebbe a dire San Paolo sulle donne: 11/3 VOGLIO TUTTAVIA CHE SAPPIATE QUESTO: CRISTO E' IL CAPO DI OGNI UOMO, L'UOMO E' CAPO DELLA DONNA, E DIO E' CAPO DI CRISTO.

11/4 OGNI UOMO CHE PREGA O PROFETIZZA A CAPO COPERTO, DISONORA IL SUO CAPO. AL CONTRARIO OGNI DONNA CHE PREGA O PROFETIZZA A CAPO SCOPERTO, DISONORA LA SUA TESTA. L'UOMO INVECE NON DEVE COPRIRSI LA TESTA, PERCHE' E' IMMAGINE E A GLORIA DI DIO, MENTRE LA DONNA E' GLORIA DELL'UOMO. INFATTI L'UOMO NON EBBE ORIGINE DALLA DONNA, MA FU LA DONNA AD ESSERE TRATTA DALL'UOMO. NE' FU CREATO L'UOMO PER LA DONNA, BENSI' LA DONNA PER L'UOMO.

In un altro passo sempre Paolo così si esprime: COME IN TUTTE LE CHIESE DEI SANTI, LE DONNE NELLE RIUNIONI TACCIANO, PERCHE' NON E' STATA AFFIDATA A LORO LA MISSIONE DI PARLARE MA STIANO SOTTOMESSE, COME DICE LA LEGGE. SE VOGLIONO ESSERE ISTRUITE IN QUALCOSA, INTERROGHINO I LORO MARITI A CASA, PERCHE' E' INDECOROSO CHE UNA DONNA PARLI IN UNA ASSEMBLEA. FORSE E' USCITA DA VOI LA PAROLA DI DIO ? O E' GIUNTA SOLTANTO A VOI ?

Commento della Chiesa cattolica romana: L'UOMO DOVEVA PREGARE O PARLARE IN CHIESA A CAPO SCOPERTO, PERCHE' PRESSO I GRECI ERA SEGNO DI SCHIAVITU' E DIPENDENZA IL CAPO COPERTO; LE DONNE A CAPO COPERTO PERCHE' DIPENDONO DALL'UOMO, quindi sono schiave dell'uomo.

Di conseguenza, perché attaccare il Papa, le relative gerarchie e i loro fedeli? Bisogna far vedere che seguire la religione cristiana ha come conseguenza la distruzione dello Stato laico e anche dell’uomo nella sua dignità. Se poi in Italia gli uomini sono soltanto delle pecore, come Cristo definì i suoi fedeli, e dei poveri in ispirito, ai giovani non resta altro che emigrare, non solo per trovare lavoro e giusto riconoscimento del loro merito, ma anche per poter vivere nella loro dignità di esseri umani.

Massimo Sega

venerdì 21 agosto 2009

Canapa in Italia: perché è stata proibita la sua coltivazione e qual'é il suo vero uso - L'invenzione politica delle cosidette "droghe leggere"

Premessa.

"Mi è stata girata da un amico.. credimi Paolo, mi sono veramente divertita a leggerla e soprattutto a valutare il concetto di verità!" (a.p.)

Sull'argomento della canapa italiana mi ero già espresso in vari articoli apparsi sul nostro sito del Circolo vegetariano VV.TT. (vedi url:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=canapa+) ma ho voluto egualmente pubblicare questo documento che meglio compendia le motivazioni storiche ed i retroscena economici e politici sulla proibizione e sul conseguente "proibizionismo" di questa pianta salvifica che è amica dell'uomo e che nel mediteranneo contribuì alla sua civilizzazione.
Paolo D'Arpini

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La canapa, o marijuana (spagnolo), o cannabis (latino) o hemp (inglese) è una pianta che si potrebbe definire miracolosa, ed ha una storia lunga almeno quanto quella dell'umanità. Unica pianta che si può coltivare a qualunque latitudine, dall'Equatore alla Scandinavia, ha molteplici proprietà curative, cresce veloce, costa pochissimo da mantenere, offre un olio di ottima qualità (molto digeribile), ed ha fornito, dalle più antiche civiltà fino agli inizi del secolo scorso, circa l'80 per cento di ogni tipo di carta, di fibra tessile, e di combustibile di cui l'umanità abbia mai fatto uso.

E poi, cosa è successo? E' successo che in quel periodo è avvenuto il clamoroso sorpasso dell’industria ai danni dell'agricultura, e di questo sorpasso la cannabis è stata chiaramente la vittima numero uno.

I nascenti gruppi industriali americani puntavano soprattutto allo sfruttamento del petrolio per l’energia (Standard Oil - Rockefeller), delle risorse boschive per la carta (editore Hearst), e delle fibre artificiali per l’abbigliamento (Dupont) – tutti settori nei quali avevano investito grandi quantità di denaro. Ma avevano di fronte, ciascuno sul proprio terreno, questo avversario potentissimo, e si unirono così per formare un'alleanza sufficientemente forte per batterlo.

L'unica soluzione per poter tagliare di netto le gambe ad un colosso di quelle dimensioni risultò la messa al bando totale. L’illegalità. Partì quindi un'operazione mediatica di demonizzazione, rapida, estesa ed efficace ("droga del diavolo", "erba maledetta" ecc. ), grazie agli stessi giornali di Hearst (è il famoso personaggio di Citizen Kane/Quarto Potere, di O. Wells), il quale ne aveva uno praticamente in ogni grande città. Sensibile al denaro, e sempre alla ricerca di temi di facile presa popolare, Hollywood si accodò volentieri alla manovra, contribuendo in maniera determinante a porre il sigillo alla bara della cannabis (a sin. la locandina del fim "Marihuana: assassina di giovinezza - Un tiro, una festa, una tragedia").

La condanna morale viaggiava rapida e incontrastata da costa a costa (non c’era la controinformazione!), e di lì a far varare una legge che mettesse la cannabis fuori legge fu un gioco da ragazzi. Anche perchè pare che i tre quarti dei senatori che approvarono il famoso "Marijuana Tax Act" del 1937, tutt'ora in vigore, non sapevano che marijuana e cannabis fossero la stessa cosa: sarebbe stato il genio di Hearst ad introdurre il nomignolo, mescolando le carte per l'occasione.


THOUGHTS ON CANNABIS
"How many murders, suicides, robberies, criminal assaults, holdups, burglaries and deeds of maniacal insanity it causes each year, especially among the young, can only be conjectured...No one knows, when he places a marijuana ciga-rette to his lips, whether he will become a joyous reveller in a musical heaven, a mad insensate, a calm philosopher, or a murderer..."

"Quanti omicidi, suicidi, furti, aggressioni criminali, rapine, scassi e gesti di follia maniacale provochi ogni anno, lo si può solo indovinare. Nessuno sa, nel mettere ad altri fra le labbra una sigaretta di marijuana, se ne faranno un allegro visitatore di paradisi musicali, un folle delirante, un tranquillo pensatore, o un assassino..."
HARRY J ANSLINGER . Commissioner of the US Bureau of Narcotics 1930-1962

Fatto sta che a partire da quel momento Dupont inondava il mercato con le sue fibre sintetiche (nylon, teflon, lycra, kevlar, sono tutti marchi originali Dupont), il mercato dell'automobile si indirizzava definitivamente all'uso del motore a benzina (il primo motore costruito da Diesel funzionava con carburante vegetale), e Hearst iniziava la devastazione sistematica delle foreste del Sudamerica, dal cui legno trasse in poco tempo la carta sufficiente per mettere in ginocchio quel poco che era rimasto della concorrenza.

Al coro di benefattori si univa in seguito il consorzio tabaccai, che generosamente si offriva di porre rimedio all'improvviso “vuoto di mercato” con un prodotto cento volte più dannoso della cannabis stessa.

E le "multinazionali" di oggi, che influenzano fortemente tutti i maggiori governi occidentali, non sono che le discendenti dirette di quella storica alleanza, nata negli anni '30, fra le grandi famiglie industriali. (Nel caso qualcuno si domandasse perchè mai la cannabis non viene legalizzata nemmeno per uso medico, nonostante gli innegabili riscontri positivi in quel senso).

Come prodotto tessile, la cannabis è circa quattro volte più morbida del cotone, quattro volte più calda, ne ha tre volte la resistenza allo strappo, dura infinitamente di più, ha proprietà ignifughe, e non necessita di alcun pesticida per la coltivazione. Come carburante, a parità di rendimento, costa circa un quinto, e come supporto per la stampa circa un decimo.

Abbiamo fatto l'affare del secolo....

Massimo Mazzucco

giovedì 20 agosto 2009

Tuscia - Squallidi "Reloaded festival", spacciati per operazioni ecoambientali, procurano danni morali e materiali alla natura ed all'uomo

Lo stralcio dell'articolo-denuncia che segue è apparso su "Eco-news.it" e mi trova perfettamente in sintonia ed accordo. Faccio presente che il "rave party" di Monte Gelato (Mazzano Romano) è durato ben 4 giorni continuati, giorno e notte senza tregua alcuna....

Comunico inoltre che si è costituito il Comitato di Salute Pubblica ed Ambientale per la Tuscia, come sezione provinciale di European Consumers, ente di tutela dei cittadini riconosciuto dalla Regione Lazio.

Stralcio dell'articolo citato:
"Molti giovani trovano particolarmente gratificante saltellare, ben imbottiti di alcol e pasticche varie, mentre una mostruosa supermusica, sparata a 30.000 watt, spacca loro i timpani (anche lo stomaco e i polmoni) e fa scempio del silenzio dell’ambiente circostante per un raggio di alcune decine di kilometri. Ora le assatanate orde aggrediscono anche siti naturali ed agricoli.

VALLE DEL TREJA (VITERBO). Una tranquilla e verde vallata a nord di Roma, preziosi centri storici sulle colline (Calcata, Faleria, Mazzano), é stata assalita da un’orda di 7000 deliranti neoconsumisti, ammaestrati, inebetiti e drogati di inciviltà: per quattro intere giornate, senza sosta, hanno sadicamente torturato gli animali, le piante e gli umani della valle col frastuono supersonico ad altissimo volume.

Ora i Responsabili della micidiale tirata "musicale" dovranno essere chiamati a risarcire i danni ambientali causati e, con essi, gli Amministratori Comunali di Mazzano che hanno autorizzato lo scempio (contrario il parere del Parco del Treja, del TAR e della Regione Lazio), violando allegramente circa una trentina di leggi nazionali e regionali.

Però questa aggressione all’ambiente un fatto positivo lo ha prodotto: nasce un altro presidio a difesa del territorio. Dopo decine di segnalazioni alla forza pubblica e denunce penali, si sta costituendo il Comitato di Salute Pubblica per la tutela ambientale della Valle del Treja - Per informazioni: circolo.vegetariano@libero.it".
(Tratto da: http://www.eco-news.it)

Commento aggiunto sul "rave party" di Monte Gelato (Mazzano Romano) nel Parco Valle del Treja:

Inoltre confermo che malgrado le ripetute denunce e segnalazioni alla forza pubblica per il rumore assordante, gli addetti si sono limitati al controllo delle licenze comunali senza mai impicciarsi sullo sforamento dei decibel... dicendo che non era di loro competenza... Nota bene i partecipanti al "reloaded festival" -così veniva chiamato il "rave party"- giunti da ogni parte d'Europa, hanno pagato biglietti da 100 (cento) euro cadauno.... per stare lì 4 giorni a far rumore ed invadendo massicciamente la quiete dei boschi... e senza essere segnalati come ospiti (la legge lo impone dopo 48 ore)...

Così procede la legalità in Italia.

Paolo D'Arpini

Coordinatore del Comitato di Salute Pubblica ed Ambientale costituito in European Consumers, provincia di Viterbo.

mercoledì 19 agosto 2009

Nei campi dove giunge solo la poesia... Minagawa Shunzaemon

Come nasce la poesia zen?

Minagawa Shunzaemon, poeta famoso, cultore della rima e adepto dello Zen, sentì parlare di un celebre maestro, Ikkyu, che era a capo del Tempio di Daitoky-ji nella regione dei Campi viola.
Volendo divenire suo discepolo, si recò a fargli visita. Iniziarono a dialogare all'ingresso del tempio.
" Chi sei?" chiese Ikkyu.
"Un buddista" rispose Minagawa.
"Da dove vieni?"
"Dalla tua terra....."
"Ah! E quali notizie mi rechi da quei luoghi?"
"I corvi gracchiano, i passeri cinguettano"
"E in che luogo ora ritieni di essere?"
" Nei Campi viola"
" Perchè?"
" I fiori, gloria del mattino....... aster, crisantemo, zafferano...."
" E qui in questo campo cosa accade?"
"Scorre il fiume, soffia il vento"
Stupito nell'udire queste parole che avevano un sapore di Zen, Ikkyu condusse l'ospite nella sua stanza e gli offrì il tè. Poi, improvvisò questi versi:
Una vivanda raffinata vorrei ora servirti, ma aihmè, lo Zen non ha nulla da offrire.......
E Minagawa rispose:
" Lo spirito che nulla può offrire se non il nulla, è il vuoto originario, vivanda raffinata fra tutte"
Profondamente commosso, il maestro concluse
" Molto hai appreso, figlio mio"

martedì 18 agosto 2009

Religione nel Mediterraneo - Cultura popolare e religiosità nella Puglia garganica: "Ove dividere il sacro dal profano è praticamente impossibile"

Ritorno a parlarti del "caso".. esiste, non esiste? Chissà?

Fatto sta che, da quando ho cominciato a scriverti le mie riflessioni sull'importanza dello studio "consapevole" della religione anche a scuola, non faccio altro che essere coinvolta in "gite" alla scoperta delle chiese e delle tradizioni religiose qui nel foggiano.. ora ti racconto!

Ieri mattina (giornata di ferragosto, con temperature intorno ai 42°), vengo invitata da alcuni conoscenti a far visita devozionale alla Chiesa di San Ferdinando, nell'omonima cittadina. Ho così il piacere di incontrare il vice-parroco della chiesa in questione, che mi offre genilmente, alcuni santini di San Ferdinando, accompagnando il gentile gesto con la storia del Santo. Cito solo alcune note biografiche: "Figlio di Alfonso IX re di León e Berenguela di Castiglia, fu governatore modello dai solidi principi cristiani. Nel1217, all'età di 18 anni, ereditò la Castiglia, la terra di sua madre e nel 1230 il León, quella di suo padre. In questo modo unificò i due regni. Re prudente, si circondò sempre di persone fidate, con cui si consultava per le questioni più problematiche e urgenti. Di Ferdinando erano note anche la profonda devozione alla Madonna e la grande umiltà. Si sposò in prime nozze con Beatrice di Svezia (1219) e poi con Maria de Ponthieu (1235). Dalle due unioni nacquero complessivamente tredici figli".

Ma la storia ricorda Ferdinando anche per le guerre contro i saraceni che gli permisero di riconquistare i regni di Cordova, Siviglia, Jaén e Murcia. Nel 1221 il sovrano fondò la cattedrale di Burgos, si deve a lui anche l'ampliamento dell'università di Salamanca. Morì il 30 maggio 1252 e fu sepolto nella cattedrale di Santa Maria a Siviglia. È stato canonizzato da Papa Clemente X il 4 febbraio 1671.San Ferdinando III, re di Lèon e Castiglia, sino ad oggi è stato l’unico sovrano spagnolo ad essere ritenuto dalla Chiesa meritevole della gloria degli altari e tutti i cronisti, persino l’arabo Himyari, concordano nel riconoscergli purezza nei costumi, prudenza, eroismo, generosità, mansuetudine ed un innato spirito di servizio nei confronti del suo popolo. Furono proprio cotante virtù, unite al saggio governo dei suoi regni, a santificare la sua vita raggiungendo una tale perfezione morale da costituire un vero modello di sovrano e governante cristiano.

Il suo culto, inizialmente limitato alla città di Siviglia, fu poi esteso alla Chiesa universale: nel 1629 ebbe inizio il processo di canonizzazione, volto a dimostrare il suo culto immemorabile, la veridicità di molti miracoli e l’incorruzione del suo corpo, finchè il 4 febbraio 1671 fu finalmente canonizzato da Papa Clemente X. L’arma dei genieri dell’esercito lo elesse suo patrono, ma anche i carcerati, i poveri e i governanti lo invocano loro speciale protettore. L’iconografia lo raffigura sempre giovane, senza barba, con i classici attributi reali quali corona, scettro e sfera, a volte anche con una statuetta della Madonna che portava con sé nelle sue campagne militari o con una chiave in mano in ricordo di quella consegnatagli dal re moro dopo la conquista di Siviglia.

Nel pomeriggio di ieri, ricevo, da altri conoscenti, la proposta di una tranquilla passeggiata presso il lungomare di Margherita di Savoia! Il "caso" ha voluto che, tra questi lieti miei accompagnatori, ci fosse anche un "esperto" di icone, il quale, spinto da amabile desiderio di bellezza, ci ha guidati verso la Chiesa del SS Salvatore non distante dal lungomare dove si stava "pascolando"! In effetti la Chiesa è preziosamente arricchita da una tela di fine cinquecento con l’immagine del SS. Salvatore alla colonna, venerato come patrono della città. Non ho potuto però chiedere ulteriori informazioni, perchè stava per cominciare la Messa, ma sicuramente provvederò!

Infine stamane, (bellissima esperienza), per una specie di "commissione" affidatami, le circostanze mi hanno condotta a Cerignola (sempre nel foggiano), dove gli occhi e i sensi tutti si sono dilettati nel "gustare" lo splendore della Cattedrale ivi presente. Con calma ti racconterò anche del piacevole incontro con il Parroco locale!

Antonella Pedicelli

lunedì 17 agosto 2009

Come sfamare 6 miliardi di persone .. è solo questione di fosforo..?!

"Riusciranno i nostri eroi a trovare il fosforo perduto nel deserto?"

Una domanda non banale. Il fosforo è essenziale per la produzione vegetale e quindi degli alimenti destinati agli animali, fra cui gli esseri umani. Il fosforo fa parte di numerose molecole organiche responsabili dei processi di ossidazione e riduzione, fra cui quelle che consentono all'energia solare di fissare l'anidride carbonica atmosferica e l'acqua, mediante la fotosintesi, trasformandole in molecole organiche, e tutte quelle che presiedono alla vita vegetale e animale. Il fosforo è un costituente essenziale delle ossa e dei denti, costituiti da fosfati di calcio, e il corpo umano contiene circa l'uno percento dell'elemento fosforo. Le piante traggono il fosforo dai fosfati inorganici solubili presenti nel terreno e le piante e gli animali restituiscono il fosforo al terreno attraverso le proprie spoglie e escrementi. Il ciclo del fosforo "sarebbe", in via di principio, chiuso: dal terreno, ai vegetali, agli animali e di nuovo al terreno; ma non lo è per tre motivi.

Il primo sta nel fatto che, da alcuni secoli a questa parte, l'aumento della popolazione umana e l'aumento della richiesta di alimenti hanno portato a colture intensive che sottraggono dal terreno più fosforo di quello che il ciclo naturale restituisce; il secondo è che le piogge e l'irrigazione asportano dal terreno, per erosione e dissoluzione, una parte del fosforo che contiene e lo fanno finire nei fiumi, nei laghi e nel mare; qui il fosforo ha effetto nocivo, perché diventa nutrimento per le alghe, un fenomeno chiamato eutrofizzazione responsabile di cattivi odori, della morte di pesci e di danni alla pesca.

Il terzo motivo è che "la civiltà", con la diffusione di sempre migliori impianti igienici domestici, ha interrotto la restituzione direttamente al terreno degli escrementi umani e animali; tali escrementi contengono una parte del fosforo introdotto con gli alimenti e finiscono nelle fogne e, prima o poi nel mare, o in discariche; il fosforo va così perduto perché si è rotto il ciclo naturale. L'impoverimento del fosforo (e di altri elementi essenziali per la vita) nei terreni viene compensato applicando crescenti quantità di concimi artificiali, col che aumenta il flusso di tali elementi nell'ambiente; la soluzione andrebbe invece cercata rallentando e fermando l'erosione del suolo.

Per evitare l'eutrofizzazione occorre regolare per legge la massima quantità di concimi che è permesso applicare ai terreni e incentivare il recupero di sostanze nutritive per il terreno dal flusso di escrementi e di scorie vegetali e animali che finiscono nei fiumi e nel mare; la legge sulla difesa del suolo del 1989 spiegava bene che tale difesa avrebbe avuto importanza anche per la diminuzione dei consumi di concimi artificiali. Questa parte della legge non è mai stata applicata e la legge è stata abrogata nel 2006; sembra che si voglia continuare a tenere "rotto" il ciclo delle sostanze nutritive nella natura per far vendere maggiori quantità di concimi, con la conseguenza di far aumentare l'inquinamento dei mari. Non basta: l'aumento del consumo dei concimi fosfatici, comporta un crescente sfruttamento delle riserve di fosfati naturali, non rinnovabili, col rischio che anche queste riserve, come ormai quelle del petrolio, finiscano per esaurirsi; sarà fra 50 o cento anni, poco conta, ma la nostra miopia oggi sarà pagata ancora una volta dalle generazioni future.

Nel 1959 il grande scrittore, non solo di fantascienza, Isaac Asimov (1920-1992) intitolò un articolo: "Il fosforo è la strozzatura del futuro della vita". Il professor Vaccari ha di recente ripreso l'argomento nella rivista "Scientific American" (se ne può leggere la traduzione nel fascicolo di agosto 2009 di "Le Scienze") mostrando dove sono e quanto sono grandi le riserve di minerali fosfatici, concentrate in pochi paesi: Cina, Stati Uniti, Marocco e Sahara occidentale (quest'ultima terra appartenente al popolo Sahrawi e occupata dal Marocco), e pochi altri. Le riserve potenziali mondiali sono stimate di 15.000 milioni di tonnellate, da cui nel 2008 sono stati prelevati circa 170 milioni di tonnellate, una quantità in continuo aumento ogni anno.

Ma alcuni dei minerali fosfatici mondiali dovranno essere usati con crescente cautela perché nella loro trasformazione in concimi fosfatici si consumano grandi quantità di acido solforico e si formano grandi quantità (5 tonnellate per ogni tonnellata di concime) di fanghi contenenti arsenico e altri elementi tossici e radioattivi di difficile smaltimento. La domanda iniziale, "dove prenderemo tutto il fosforo?" non ha una facile risposta. Una parte dei fosfati che vengono buttati via, per esempio negli escrementi animali, potrebbe essere usata come concimi "organici" previa depurazione, col vantaggio che il fosforo dei concimi organici è più difficilmente asportato dal terreno ad opere delle acque.

Altri fosfati potrebbero essere recuperati con perfezionamenti nella depurazione dell'acqua di fogna delle città umane; in questo modo si eviterebbero i fenomeni di eutrofizzazione che alterano gli equilibri del mare e si recupererebbero sostanze nutritive per le piante necessarie per il cibo umano. Ma ecco che si casca in un'altra trappola; le fogne urbane non contengono soltanto gli escrementi, ma molte altre sostanze: si pensi ai detersivi domestici sintetici e ad altri materiali non biodegradabili, buttati distrattamente negli scarichi fognari, che intasano i depuratori e rendono non utilizzabili i fanghi di depurazione, quelli in cui si concentrano il fosforo e l'azoto utili per il terreno. Non si tratta di tornare a (scusate il termine) fare la cacca nel prato, ma di razionalizzare i consumi di sostanze chimiche nelle comunità urbane e i processi di depurazione per recuperare quanto è utile (compresa l'acqua) per la vita.

Giorgio Nebbia
nebbia@quipo.it

domenica 16 agosto 2009

Psicostoria ed anatomia comparata - Come fu che l'uomo primitivo iniziò a cibarsi di cadaveri - Testo di Armando D'Elia

Per introdurre più incisivamente il lettore nel tema che dà il titolo al presente lavoro è opportuno richiamare la sua attenzione sull'evento forse più decisivo per le sorti dell'umanità verificatosi nella preistoria umana.

In estrema sintesi l'uomo per lunghissimo tempo ha vissuto nell'Africa intertropicale sua patria d'origine nutrendosi esclusivamente con la frutta che trovava nella foresta in armonia con le sue caratteristiche di animale fruttariano (frugivoro) comprovate dalla sua anatomia, dalla sua fisiologia, dai suoi istinti.

Quando, per effetto di grandiosi accadimenti geologici e meteorologici (glaciazioni, pluviali, siccità, formazione della Great Rift Valley), la foresta scomparve l'uomo perse il suo habitat originario il suo paradiso terrestre e divenne animale da savana. Non trovandovi più la frutta che era ed è il suo cibo naturale dovette per sopravvivere nutrirsi oltre che di semi di graminacee anche di carne e divenire quindi cacciatore da raccoglitore qual’era, con l'aiuto del fuoco naturalmente. “Pertanto - afferma l'etologo inglese del mondo Desmond Morris - l'uomo è un vegetariano divenuto carnivoro”

Ma c'è da fare una considerazione ben più importante: mentre nella sua foresta l’uomo da fruttariano si alimentò utilizzando le proteine fornitegli in giusta misura dalla frutta suo cibo naturale, quindi l'ottimale sul piano nutrizionale, quando divenne animale da savana dovette invece forzatamente utilizzare le proteine della carne altamente concentrate fornitegli dai cadaveri degli animali trovati uccisi (sciacallaggio) o che lui uccideva; orbene, le conseguenze sulla vita dell'uomo di una così cospicua devianza alimentare furono immediate e catastrofiche sia in termini di salute che di durata della vita come accertato dal più dai più illustri paleoantropologi, basta citare per tutti Reay Tannahili che nella sua pregevole “Storia del cibo”, ci documenta al riguardo con ampiezza a conclusione dei suoi studi “Meno della metà della popolazione l sopravviveva oltre all'età di vent'anni e 9/10 degli adulti restanti morivano prima dei quarant'anni” E ancora “Un uomo di quarant'anni doveva sembrare un centenario”,

Naturalmente, occorre mettere in conto anche il fatto che mentre un frutto è un cibo vivo (ne è prova tra le tante anche il fatto che la sua maturazione spesso può continuare anche dopo che è staccato all'albero), la carne ricavata da un cadavere oltre che fornire un'energia degradata , è sede ormai solo di processi degenerativi (decomposizione, putrefazione) che sono segni indubbi di morte già avvenuta.



Prof. Armando D’Elia: “ Miti e realtà nell’alimentazione umana” – Capitolo introduttivo, paragrafo 8.

www.unionevegetarianaanimalista.it

sabato 15 agosto 2009

"Cari cattolici... adesso sta a voi scendere in piazza!" - Invito provocatorio di Doriana Goracci

Sta a voi, adesso, care donne cattoliche e cari uomini di fede, attaccare, lottare con le unghie e con i denti, ricorrere al Tar, indignarvi, fare appelli e scrivere lettere a Signori e Monsignori, Ministre e Ministri di questo Libero e Democratico Paese. Mettetevi in Sicurezza e Protezione voi cari Giovani Benedetti: la Vita è una cosa seria. Accrescetevi e moltiplicatevi.

Fate tutto quello che potete, con tutti i mezzi e i Media in vostro possesso. Non vi mancano danari e proselitismo, ascolti e mondi globali: raschiate dal basso verso l´alto e viceversa.

Indecente! A scuola non potete essere neanche per un attimo padroni del futuro di chi va per imparare cosa è la libertà.

Ieri sera un amico giovane afghano, rimpiangeva di non esserci mai stato, i suoi primi dieci anni se li è fatti con la testa su e giù ad imparare il Corano, gli altri 15 a sbatterla contro un muro di indifferenza.

Sbatteteci voi: è la vostra ora. Provate per credere e tornate a sentirvi vittime, perseguitati, come ai tempi delle Crociate.
InCrociate le dita, brandite crocefissi e martiri, partite con papamobili e somari, pregate e aprite i dibattiti. I corsi e i ricorsi, si snodano alla luce di questo Evo , infame, come i precedenti, infiorati dal Catechismo.

Non bussiamo al Regno di Dio, rimaniamo fuori, come in tante e tanti dai Corsi di Religione.

Un consiglio per Ferragosto, non fatevi aprire solo i portoni delle carceri, bussate anche a quelli dei Centri di Identificazione, anticamera dell´Inferno, e chiedete se potete ospitare quante e quanti albergano là, nel Vostro Regno dei Cieli. Poi fateci sapere chi ha vinto la corona di reginetta Miss Padania e quanto avete volato e solidarizzato per la Famiglia e la Libertà in questo caldo week end.



Perchè giù giù, la luna bussò...

E allora giù
quasi per caso
più vicino ai marciapiedi
dove è vero quel che vedi
tra le ciglia di un bambino
per potersi addormentare
c´è bisogno della luna
giù giù giù


Doriana Goracci

venerdì 14 agosto 2009

Il Laboratorio Eudemonia di Danilo D'Antonio ci scrive su: droghe leggere, suicidi in carcere, funzione pubblica e statali...

Cari amici.

1) Agosto è il mese degli appelli. Dopo quello per la difesa della Rete dalle querele, oggi il nuovo appello riguarda la depenalizzazione delle droghe leggere. Troppe persone sono arrestate e non tornano più a casa per uno spinello, da Aldo Bianzino a Stefano Frapporti. In molti paesi d'Europa la marijuana è libera. In Italia c'è la libera circolazione delle droghe pesanti e l'arresto di poveri diavoli per un spinello. A Milano i consumatori abituali di cocaina sono stimani in 150.000. Il porto di Gioia Tauro è la porta d'ingresso per ogni tipo di droga in Europa. ... ##

2) Verso il “record” di detenuti suicidi dall’unità d’Italia.
Suicidi in carcere in “lieve riduzione”, come sostiene di Sottosegretario Caliendo? Secondo noi è esattamente il contrario, a fine anno probabilmente "conteremo" il numero più alto di detenuti suicidi dall’unità d’Italia.
Redazione: Centro Studi di Ristretti Orizzonti
Via Citolo da Perugia n. 35 - 35138 - Padova
E-mail: redazione@ristretti.it ##

Ed ora, cortesemente, mi si conceda un commento.

Di fronte ad evidenze come queste non possiamo non pensare che oggi l'obiettivo politico di maggior rilievo dev'essere un complessivo processo di liberazione dall'oppressione statalista. Nè "destra" nè "sinistra". Non son più questi gli schieramenti da individuare, bensì tra esseri umani che giustamente perseguono libertà ed oppressori che vogliono loro toglierla! Tra liberi e statali!

Il primo passo da compiere è infatti quello di non pensar più che gli unici responsabili di come vanno le cose in Italia e nel mondo siano i politici. Bisogna considerare che, ad esempio qui nel nostro Paese, i politici, pur disponendo, sì, del potere di rappresentanza, son comunque sempre solo poche migliaia di persone a fronte di tre milioni e mezzo di statali, di assunti a vita in quei ruoli che dovrebbero essere pubblici ed invece sono da loro accaparrati, monopolizzati fin per mezzo secolo.

Queste tre milioni e mezzo di persone compongono una fedelissima cerchia protettiva intorno ai politici, un fossato di sbarramento, una spessa muraglia che isola i cittadini dai governi ed impedisce ogni interazione tra di loro. Dobbiamo poi considerare che son soprattutto gli statali a creare la cultura, a diffonderla, a dire cosa dobbiamo pensare, cosa dobbiamo fare, cosa è giustizia e cosa non lo è, come la si deve applicare e come no, come ci dobbiamo curare, etc. etc. etc. Sono loro, in RAI, nelle Università, nei tribunali, nelle ASL, nei mille e mille Enti ed Uffici pseudo pubblici, a piegare il corso della nostra vita per indirizzarla verso dove voglion loro.

I riflettori dei media illuminano i politici, ma nell'ombra vi sono loro, gli statali, a disporre di un potere meno evidente ma spesso perfino più marcato di quello dei governanti. Un governante dopo qualche anno deve cedere il suo posto ad altri. Uno statale NO! Gli statali rimangono al "loro" posto per tutta la vita e per tutta la vita essi tessono fra loro rapporti di indebito potere che possono giungere perfino a sovrastare quelli dei politici.

Carissimi Presenti, in Italia come nel resto del mondo, gli statali rappresentano il più reale, concreto ostacolo alla felicità collettiva. Ai politici noi cittadini non possiamo dir nulla: essi sono regolarmente eletti. Ma gli statali non hanno alcun diritto di appropriarsi di un bene, i ruoli della Funzione Pubblica, che è di proprietà collettiva!

Bisogna prendere coscienza di questo inceppo, di questo meccanismo decrepito, bisogna produrre materiale, non solo letterario ma d'ogni genere, per diffondere ovunque questa coscienza ed il progetto di una società rinnovata basata su una reale partecipazione alla gestione della Res Publica.

Non solo l'Italia, ma l'intero mondo sta attendendo il vostro contributo.

Buonissime cose, Danilo D'Antonio - http://www.hyperlinker.com

giovedì 13 agosto 2009

Simbologie celate nella fiaba di Pinocchio... riscontrabili però nella vita quotidiana...

Per caso, tempo fa' avevo salvato questo articolo in una cartella.......
è una bella lettura! Hari Atma


Pinocchio è un opera ricca di simboli, archetipi e significati occultati nella gradevole maschera della fiaba.

Solo tre autori hanno approfondito questi aspetti: Elemire Zolla, il Cardinale G. Biffi e il critico G. Manganelli.
Personalmente ho ulteriormente sviluppato questa prospettiva interpretativa trovando evidenti conferme a questa tesi. Possiamo enucleare tre linee di approfodimento dell'opera: Pinocchio quale fiaba alchemica accennante ad una trasformazione interiore e ontologica dell'essere umano; Pinocchio quale gioco di architetture-itinerari estetizzanti-magici e mitologici, Pinocchio quale insieme di parabole religiose e cristiane.

Per il primo aspetto risulta evidente che moltissime sono le concordanze fra la struttura stessa dell'opera e i suoi tratti salienti con le immagini-tipo e le dimensioni dell'achimia: Il burattino appare quale materia grezza universale già piena di vita propria che viene plasmata da un demiurgo-architetto e la Fata appare quale Iside-Grande Madre, signora della api, delle trasformazioni e degli animali.
Il legno stesso è segno della nave e del viaggio e Pinocchio passa più volte attraverso i quattro elementi della natura alla ricerca perenne della quintessenza! Viene infatti bruciato dal fuoco nei piedi e rischia di essere del tutto bruciato per opera del gatto e la volpe nel bosco di notte, naufraga due volte nell'isola della Fata e nel ventre del Pesce, vive l'esperienza dell'aria due volte: appeso alla quercia grande e volando sul colombo!

Si tratta quindi sempre di "prove iniziatiche" dove il nostro protagonista rischia spesso al morte e ciò gli apre nuove vie e stadi di maturazione interiore. Per non parlare della trasformazione asinina simile a quella di Apuleio. Ogni caduta segue una crescita, un allontanamento e un ritorno, in un viaggio senza vero spazio e vero tempo, ma un viaggio mentale che segue un percorso a spirale e ciclico!

Frequenti sono i segni simbolici: il serpente, il cane, il pesce, fino ad arrivare alla manifestazione evidente dei significati occulti contenuta nella ricetta magica per "moltiplicare l'oro": acqua - terra e un pizzico di sale. Ma è di facile conoscenza che il sale significa lo spirito, l'acqua significa la mutazione/anima volatile e la terra significa il corpo o il cuore.

È chiaro quindi che la centralità dell'oro (zecchini), nascosta sotto il fragile ma abile velo essoterico del denaro borghese, significa la ricerca della sublimazione spirituale, della pietra filosofale, della palingenesi interiore.

Altre volte il velo si ala: quando il burattino, incatenato come un cane (le trasformazioni simboliche avvengono anche in pesce e colombo) sospira nella notte: "Oh se potessi rinascere un altra volta..!"

Uno dei temi centrali è quello della rinascita infatti! Il mutar pelle per manifestare l'Essere.

Secondo la successiva prospettiva di tipo letterario-magico-mitologico c'è da confermare il fatto che l'opera è ricca di risonanze simboliche, sia classiche che medioevali.

Ad esempio il "pescatore verde" ricorda molto Polifemo (la vita selvaggia e asociale nella sua brutalità e unidimensionalità elementare), il burattino si mette gli zecchini sotto la lingua quando corre nella notte e ciò ricorda immediatamente l'obolo a Caronte (e questo ci conferma come un altro tema essenziale sia l'esperienza attiva della morte), il campo dell'inganno della volpe e del gatto si chiama "campo dei miracoli".

Si intende dire che sussistono molti parallelismi e come una rete invisibile ma sensibile di relazioni fra i personaggi e le situazioni che creano un'atmosfera magica e suggestiva. Ad esempio c'è un parallelismo fra l'oscurità della selva dove vive la Fatina e l'oscurità del ventre del pesce: due notti rischiarate da una luce magica!

Infine, sconvolgenti sono le trasformazioni della fata: da bambina-fantasma a bambina sorellina, da donna viva e poi come morta a mamma di Pinocchio.

Altri parallelismi/contrapposizioni sussistono fra mastro ciliegia e il pescatore verde (omicidi per ignoranza) e fra l'omino e Mangiafuoco (il finto buono e il finto cattivo). Ma anche nella scelta dei nomi utilizzati è chiara l'impronta mitologica: da "Melampo" ad "Alidoro" fino alla capra che ricorda quella del monte Ida che allattò Zeus!

Filosoficamente l'opera è tutto un teatro dialettico abilissimo fra il libero arbitrio e il destino, fra la volontà e la necessità, fra il sogno e la vita. Finisce infatti in modo prodigioso: una storia tutta onirica si conclude nell'unico sogno "veramente" raccontato, un sogno teurgico e taumaturgico che libera l'essere dal legno e lo restituisce alla sua vera dimensione. Un sogno che ricorda quelli incubati nei Templi di Asceplio o Demetra.

Dal punto di vista religioso è innegabile che anche in tale dimensione i riscontri sono molteplici e profondi: Geppetto è falegname come Gesù, e lo crea senza una donna. La fata è simile a Maria per il suo intervento provvidenziale e per la sua strumentalità a Geppetto, mentre il pesce è simbolo cristiano e ci ricorda il battesimo e la morte-rinascita.

Dopotutto la storia di Pinocchio è la storia della ribellione e del ritorno al Padre: è un'espansione della parabola del figliuol prodigo.

Pinocchio vive tutti i misteri della salvezza, dal battesimo alla croce: appeso alla quercia grande, attraverso lo Spirito Santo (il Colombo).

Un capolavoro che non stanca mai e che è così grande da poter accogliere le più differenti interpretazioni senza esaurirle.

Giacomo Maria Prati

mercoledì 12 agosto 2009

Lettere inviate e ricevute con un certo significato….. ed il rispecchiarsi reciproco inscindibilmente uniti

Diana:

Buongiorno Paolo, sono Diana, ci siamo sentiti a Giugno via mail.
Se sei ancora disposto ad ospitarmi, mi piacerebbe venire a trovarti per qualche giorno a fine agosto o primi di settembre, i giorni precisi li saprò quando, ricevuta la tua conferma, prenoterò l'aereo.
Spero di non risultare invadente proponendoti qualche giorno in più, è che mi piacerebbe cercare di assaporare e apprezzare la vita in romitaggio, e poi vivi in un posto meraviglioso e mi piacerebbe girare un pochino nei dintorni, adoro camminare nella natura. Ovviamente se proprio non ne potrai più della mia compagnia, potrai in qualsiasi momento dirmelo ed io andrò via. Ti ringrazio di cuore dell'ospitalità.

Sì, Diana, ho ancora tutta la corrispondenza conservata. Per me va bene, portati almeno un sacco a pelo. Magri per una comodità potrai dormire qui al Circolo, su una stuoia per terra, ma almeno c'è il bagno. Credo che ce la farai e magari la tua presenza sarà un aiuto anche per me, sono alquanto trascurato e pigro e se ho qualche ospite divento un po' più attivo, comunque le passeggiate le adoro e mi piace anche chiacchierare di argomenti spirituali e naturalistici... Se non ti spiace in questi giorni ti invierò il mio Giornaletto di Saul, in cui descrivo le news giornaliere del circolo, così ti avvicini meglio al luogo ed allo spirito... Ciao, Paolo

Sì Paolo. Ti ringrazio, sarò lieta di ricevere le news del Circolo.
Il tuo stile di vita mi affascina molto, non vedo l'ora di essere lì, da profani è difficile riuscire a immaginare nel concreto cosa possa significare fare determinate scelte di vita. Vorrei portare qualcosa per ringraziarti dell'ospitalità, che cosa può essere utile? (che può stare in uno zaino). Per dormire anche l'idea della grotticella era parecchio intrigante, anche se non c'è il bagno...ma andrà benissimo tutto. Mi adopero per prenotare il volo e comunicarti la data precisa in cui arriverò. Grazie mille.
Ciao, Diana

Diana. Prima cosa da sapere: non sono scelte di vita ... al massimo possiamo definirle combinazioni in cui ci si aggiusta. Ti aspetto e nello zaino mettici tanta pazienza e buona volontà. Ciao, Paolo

…………………………………

Caterina:

Mia dolce Caterina, devi sapere che la Cinghialessa era nel periodo neolitico il simbolo della Dea Madre, della Terra munifica ed allo stesso tempo crudele (nel senso di cruda, semplice). La Cinghialessa sta a rappresentare la capacità di provvedere a se stessi senza ritegno, accettando la soddisfazione delle necessità come una dato di fatto e non una convenienza. Ho osservato attentamente il comportamento della mia maialina vietnamita, quando c'era il maschio con lei si manifestava sempre una certa lotta fra i due per procurarsi i bocconi migliori e lei il più delle volte veniva scacciata ma di tanto in tanto era lei a mordere il maschio in modo più forte e lui abbozzava.
Un maiale sceglie il cibo cominciando da quel che gli piace di più e via via ---- scusa un impedimento improvviso mi costringe ad interrompere il discorso, ciao ci risentiamo, Paolo

Paolo. Aspetto paziente la fine della tua descrizione della Cinghialessa, ma ti dico già che sono già "soddisfatta" (la soddisfazione delle necessità, che non sempre sono solo materiali, anzi) dalla lettura della tua risposta di oggi alla ragazza romana che più universale di così non poteva essere.
La necessità più grossa che ho io in questo momento è di "imparare a voler bene a me stessa". ho letto tante volte, e anche fra i tuoi scritti, anche oggi, della necessità di capire il proprio vero sé e di accettarsi ed io tante volte mi sono trovata a dibattermi tra la voglia di farlo e la voglia di essere diversa....... vedo che ci sto arrivando, all'accettazione, anzi, mi ci sto avvicinando è più corretto, ma per ora purtroppo è ancora molto un fatto mentale e non lo vivo ancora emotivamente e spontaneamente. Mi arrovello sui motivi che portano alcune persone a non volersi bene così come sono e me in particolare, ovviamente, e credo anche di essermi data delle risposte plausibili: dipende secondo me dalla mancanza di amore ricevuto nell'infanzia oltre che dalla diversa sensibilità. La genetica ci da una attrezzatura di base per cui possiamo essere più o meno dotati fisicamente e intellettualmente. L'amore che riceviamo da piccoli per quello che siamo, comunque siamo, fa il resto. I diversi corredi genetici e le diverse storie familiari portano alla miriade di possibili risposte caratteriali, in cui , per fortuna, l'essere umano può ancora manifestarsi . Spesso mi sdoppio e mi osservo da fuori e un po' mi giudico (e forse questa sarebbe la parte da eliminare), un po' valuto la sincerità con me e con gli altri del mio essere in quel preciso momento. senza guardare né al passato, né al futuro. Scusa se ho fatto un po' di confusione, ma voglio imparare a volermi bene anche per questo. Un abbraccio, Caterina.

………………………..

Angela:

Caro Paolo Saul, ti ringrazio per la tua risposta, o meglio dire per le tue riflessioni...
(http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/08/11/lattenzione-nella-spiritualita-laica-per-rispondere-ad-una-domanda-%e2%80%9cil-maestro-e-completamente-tuo%e2%80%a6-ma-sei-tu-completamente-del-maestro%e2%80%9d-swami-muktananda/)
Poiché, in effetti, non è una risposta, mancando una domanda... Sono felicissima che pubblichi le tue parole per tutti, seppur a me dedicate....
"Maestro è colui che ti porta ad essere il tuo stesso Maestro" quindi posso chiamarti Maestro, perché mi stai già dando una chiave di lettura per ritrovarmi.... "scavarmi dentro" senza avvertire il bisogno di appartenenza, o attaccamento... Ricondurre la molteplicità all'Uno e dall'Uno al molteplice... Essenza divina che appartiene a noi tutti... compito alquanto difficile...
Ogni parola che hai scritto non è caduta ma rimasta in sospeso dentro di me, anch'io devo riflettere.... Hai colto con la profondità che ti appartiene il mio vero grande blocco che mi impedisce di proseguire il cammino... Barbara e Francesca ti hanno dato la fonte d'ispirazione l'una e una protezione dagli eccessi l'altra, so che sei loro molto grato per quello che hanno fatto per te...
Continua a diffondere la tua saggezza, di cui tutti hanno bisogno e non rinunciare ad un progetto che stai perseguendo da molto solo perché ti sembra irrealizzabile... Paolo...Adesso so almeno su cosa mi devo interrogare e per me è già tantissimo...
Shalom, Angela
PS: ancora non mi hai detto se Leslie sia partita con te... Vabbè!! Ma forse uno dei tuoi grandi crocevia per la direzione giusta è stata proprio l'isola....

Nell'immediato, poiché, cara Angela, vuoi risposte concrete, Leslie ha continuato il viaggio da sola per via terra (un po' anche per sfida a me ed a se stessa), affrontando diverse difficoltà ed alla fine accorpandosi ad un altro viaggiatore (un ragazzo delle filippine) che poi lei convinse a seguirla a Jillellamudi. Lì, ti puoi immaginare le "vendette" che orchestrò... (essendo una cancerina..) ma per fortuna malgrado avesse scatenato contro di me il filippino e ne avesse raccontate di cotte e di crude a tutti quanti, la presenza benefica della Madre fu sufficiente a lenire il suo ed il mio dolore e ad evitare spiacevolezze... Ma se vuoi queste cose te le racconterò a voce, anche se non riesco a capire perché ti interessino... forse hai delle ragioni personali che a me in questo momento sfuggono... Ciao, Paolo

…………………………..

Hari Atma:

Ciao Paolo, finalmente un po' di "calma" per scrivere.. sono tornata in Puglia! Il viaggio è stato allucinante, tra il caldo e il traffico, beh, stavolta, mi sento veramente "umana" e ti dico che non vedevo l'ora di arrivare! Il timido paese che quest'inverno mi ha "coccolata" con le sue mille anime.... oggi sembra una specie di giungla selvaggia: ho persino beccato un tipo che girava in Ferrari... immaginati la scena! Ovunque mi girassi vedevo gente mai incontrata prima, "Lucidata a nuovo" con un'abbronzatura da "invidia". I vecchietti del luogo si godono le simpatiche new entry con ironia e garbo, continuano a parlare il loro bel dialetto, a vendere verdura davanti alla porta di casa, a sonnecchiare nel primo pomeriggio, a divertirsi giocando la schedina "vincente" del superenalotto.... Il silenzio ha lasciato il posto al "rumore"... mi sento un'estranea, ma l'aria che respiro giova alla mia salute fisica e mentale: se riesci ad entrare nell'energia del posto, puoi veramente "Godere" di tanti benefici. San Michele veglia dall'alto del Monte Sant'Angelo e, come al solito..."tutto scorre", o forse sarebbe meglio dire "tutto corre.." nella solita fretta di "arrivare", come tanti pesci che inseguono un amo fluorescente credendo che offra loro chissà quale piacevole diletto....e si sa come va a finire! Mi viene in mente Pinocchio e il paese dei balocchi, ogni tanto quella favola merita una approfondita lettura! Che ne pensi? Passo e chiudo! Un abbraccio forte, Hari Atma

Hari Atma, mia cara, ti ascolterò sempre.... Paolo

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In seguito a questa corrispondenza, ieri pomeriggio, ispirato dai vari argomenti, ho scritto una “riflessione” in chiave di spiritualità laica, la pubblicherò sul sito del Circolo Vegetariano VV.TT. appena sarà riesumato (il sito è in riaggiustamento).

martedì 11 agosto 2009

Scuotersi la terra dalla groppa... storia edificante di un cavallo caduto nel pozzo.. e

Un giorno, il cavallo di un contadino cadde in un pozzo. Non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le sue proprie forze.

Per molte ore l’animale nitrì fortemente, disperato, mentre il contadino pensava a cosa avrebbe potuto fare.

Finalmente, il contadino prese una decisione crudele: pensò che il cavallo era già molto vecchio e non serviva più a niente, e anche il pozzo ormai era secco ed aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera.

Così non valeva la pena sprecare energie per tirar fuori il cavallo dal pozzo. Allora chiamò i suoi vicini perchè lo aiutassero a interrare vivo il cavallo.

Ciascuno di essi prese una pala e cominciò a gettare della terra dentro il pozzo.

Il cavallo non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo, e pianse disperatamente.

Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, il cavallo si calmò.

Il contadino guardò in fondo al pozzo e con sorpresa vide che ad ogni palata di terra che cadeva sopra la schiena, il cavallo la scuoteva, salendo sopra la stessa terra che cadeva ai suoi piedi.

Così, in poco tempo, tutti videro come il cavallo riuscì ad arrivare alla bocca del pozzo, passare sopra il bordo e uscire da lì, trottando felice.

La vita ti getta addosso molta terra, tutti i tipi di terra. Soprattutto se tu sei già dentro un pozzo.

Il segreto per uscire dal pozzo è scrollarsi la terra che portiamo sulle spalle e salire sopra di essa.

Ciascuno dei nostri problemi è un gradino che ci conduce alla cima. Possiamo uscire dai buchi più profondi se non ci daremo per vinti. Adoperiamo la terra che ci tirano per fare un passo verso l’alto!

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Ricordati delle 5 regole per essere felice:

1- Libera il cuore dall’odio.

2 – Libera la mente dalle eccessive preoccupazioni.

3 – Semplifica la tua vita.

4- Dà in misura maggiore e coltiva meno aspettative.

5- Ama di più e.... accetta la terra che ti tirano, poichè essa può essere la soluzione e non il problema.



CHE DOMANI SIA UN GIORNO MIGLIORE DI OGGI...

domenica 9 agosto 2009

"Affaire rave party di Monte Gelato" - Ragguagli sui fatti e lettera anonima ricevuta su Contatti dal VV.TT di Calcata

Messaggio del 9 agosto 2009:

Per una "par condicio", pubblico in questo blog la corrispondenza odierna intercorsa sull'affaire dello "squallido rave party" di Monte Gelato, che si è svolto dal 31 luglio al 3 agosto 2009, ma i cui strascichi continuano:


9 agosto 2009. Al Signor Presidente della Repubblica.
Faccio seguito alla precendete Lettera a Lei inviata, gentile Signor Presidente della Repubblica, in data 1 agosto 2009 (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/08/01/1-agosto-2009-%e2%80%93-rave-party-micidiale-a-monte-gelato-gli-animali-e-gli-umani-nella-valle-del-treja-impazziscono-per-la-%e2%80%9cfesta%e2%80%9d-autorizzata-da-chi/), per ragguagliarLa sui fatti, anche in seguito alla mail anonima oggi ricevuta, che segue in coda dabbasso.
In Lei, Signor Presidente, riponiamo una speranza di Giustizia, ed a Lei ci appelliamo!

Distinti saluti, Paolo D'Arpini

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Testo del messaggio inviato:

Ho ricevuto questa mail non firmata (salvo un fantomatico nick name "soldatojane") in cui si protesta contro la protesta per il "rave party" di Monte Gelato. Ho la sensazione che codesto signore sia direttamente coinvolto nel rave, in quanto esprime pareri che presuppongono la conoscenza dall'interno. Anche se questi "fatti" come da lui esposti (leggere dabbasso) cozzano con la verità:

1) i rumori dei bassi sicuramente fuori dai decibel consentiti sono giunti sino a Calcata Nuova ed anche a Faleria, tutti gli abitanti possono testimoniare.

2) Il comune di Mazzano ha consentito il "rave party" malgrado il parere contrario del Parco del Treja e del TAR Lazio.

3) I motivi per cui sono state concesse le autorizzazioni sembrano collegati al fatto che, malgrado il parco avesse tentato di bloccare la prevendita dei biglietti effettuata su internet, ciò non è stato possibile e gli organizzatori si sono fatti forti della prevendita già effettuata all'estero di 1400 biglietti per cui quegli "utenti" sarebbero comunque scesi a Mazzano e se non vi fossero state concesse le autorizzazione ciò avrebbe comportato gravi problemi di ordine pubblico (con interventi obbligati della forza pubblica etc.) Infine i "visitatori" del rave si stimano in almeno 7.000 persone, fra accampati ed occasionali, comunque tutti in qualche forma "paganti" o "consumanti" negli spacci organizzati all'interno della struttura adibita a camping, (ma priva delle opportune autorizzazioni di legge).

4) Non è assolutamente vero che gli abitanti del luogo, di Mazzano e Monte Gelato, abbiamo goduto la musica infatti risulta che sono state fattte decine di segnalazioni alla forza pubblica ed anche denunce penali.

5) E' però vero che una parte della popolazione di Mazzano è stata favorevole allo squallido evento del "rave party" massimamente in seguito al coinvolgimento economico di una qualche natura.

6) Che il signor "soldatojane" già preannunci l'attuazione di un prossimo "rave party" significa che è informato sui fatti e quindi, viste le denunce in corso, dovrebbe risponderne alle autorità che stanno indagando sull'evento.

7) In effetti non si è trattato di un vero e proprio "rave party", in quanto i "rave" presuppongono l'improvvisazione e non considerano necessario il pagamento di un ticket. In questo caso di Monte Gelato si è trattato di un vero e proprio "affare commerciale", con prevendita di biglietti prima ancora di aver ricevuto le necessarie autorizzioni e con incassi che globalmente e prevedibolmente hanno superato le centinaia di migliaia di euro. Il tutto a scapito della popolazione circostante e del Parco del Treja ed al solo vantaggio degli organizzatori (da voci raccolte pare siano imprenditori del casertano...) e di chi è stato "integrato" nell'affare (i proprietari del terreno, etc. etc.).

8) La Regione Lazio, nella veste dell'assessorato Ambiente ha anch'essa espresso parere negativo che simili manifestazioni rumorose e nocive per l'ambiente possano essere ripetute all'interno o nei precinti di un parco regionale.

9) Chiunque, "soldatojane" compreso, difenda simili operazioni distruttive per l'habitat ed antisociali è evidentemente colluso....

10) Il comitato per la difesa della Valle del Treja costituentesi in questi giorni, compirà tutti i passi necessari per evitare che simili "rave party" o simili "affari" vengano svolti nel territorio della valle, che è invece preposto alla tutela degli animali e della natura, e non è quindi idoneo a ricevere concentrazioni di migliaia di persone bivaccanti che emettono rumori al di sopra di ogni decibel consentito (per legge i decibel consentiti in un parco sono gli stessi consentiti in aree ospedaliere, ovvero praticamente nulli!).

Grazie per la lettura e per l'attenzione prestata, Paolo D'Arpini

P.S. Per quanto concerne la lamentela di "soldatojane" in merito al parcheggio abusivo sulla provinciale calcatese, giro questa mail al Comune di Calcata ed ai CC di Civita Castellana per competenza.

P.P.S. Avrei anche pubblicato sul sito del Circolo Vegetariano il messagio ricevuto da "soldatojane" se fosse stato debitamente firmato.... ma siccome non lo è mi limito a pubblicarlo su questo "blog alternativo" per mantenere comunque una par condicio sulle opinioni contrastanti.

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Messaggio ricevuto da "soldatojane" oggi:

Un nuovo messaggio proveniente dal Modulo Contatti del sito www.circolovegetarianocalcata.it
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Inviato il: 9 August 2009
Dalla pagina: /contatti/
Da: ugo - soldatojane@email.it - (IP: 195.81.20.3)


------------------------Dati contatto----------------------

Nome: ugo
Email: soldatojane@email.it
Website: http://
Telefono:

--------------------Il testo del messaggio-----------------


Messaggio:
Io vivo nel territorio del parco della valle del treja esattamente a mazzano romano !!! Ho letto con molta attenzione i suoi commenti sul \"rave\" (termine improprio usato solamente da lei ) e credo che le sue lamentele siano del tutto esagerate infondate e fuoriluogo.La invito per tanto ad andare negli uffici comunali di Mazzano Romano per constatare di persona che le autorizzazioni della prefettura ,questura,asl,carabinieri e comune ci sono tutte !!! Per quanto riguarda i rumori molesti della musica \"satanica \" posso dirle che forse satana stesso li ha dirottati tutti su calcata visto che noi mazzanesi abbiamo dormito sonni tranquilli senza bisogno di batuffoli di bambagia .Credo piuttosto che lei dovrebbe preoccuparsi ed interessarsi del problema irrisolto ormai da anni delle macchine parcheggiate abusivamente sulla strada di fronte calcata vecchia , luogo questo situato all\'interno del parco che infastidiscono oltre tutti gli esseri umani che passano di li\' anche tutti gli animali ,e non per soli 4 giorni ma da anni ormai .La saluto invitandola a partecipare alla prossima manifestazione \"sonica reloaded \" per constatare che la musica e soprattutto i paetecipanti non sono satanici ma gente che si vuole divertire amando la natura.
Molto piu\' di lei !!!