venerdì 30 agosto 2019

Promemoria per Matteo Salvini: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso!"


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Piccolo promemoria per Matteo Salvini,  salviniani vari e non:


1. Chi ha fatto cadere il governo giallo-verde è Matteo Salvini in data 8 agosto 2019 avviando la crisi quindi frasi come “traditori”, “ve ne pentirete” e simili vanno rivolte a lui e agli scalmanati che l’hanno convito a prendere una decisione così stupida;


2. La Costituzione vuole che il governo si crei come espressione di una maggioranza parlamentare, non dei sondaggi. E in parlamento i gruppi politici maggiori sono, nell’ordine, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Lega Nord;


3. Pensare che si possa andare al voto ogni volta che lo si ritiene conveniente in base ai propri sondaggi significa non avere idea di cosa sia amministrare degnamente un Paese;


4. Chi afferma che “questo Governo non è espressione popolare” è semplicemente ignorante, il popolo elegge il parlamento non il governo. Le ultime elezioni sono state le europee non le politiche. La volontà popolare quindi, per la composizione del parlamento italiano, è ancora quella del 2018 dove il M5S prese il 34% e la Lega il 17%;


5. Chi afferma che “se non avete paura degli italiani allora fateci votare” è doppiamente ignorante perché le Camere le scioglie il Presidente della Repubblica ed è lui a decidere quando.
Ignoranza, malafede e presunzione trascinano alcuni esponenti della politica a raccontare la storiella del popolo tradito e della democrazia violata significa proprio che la parte sana e ragionevole della società debba prendersi l’incarico di ristabilire la verità.


Oggi Salvini torna all’opposizione dove lui stesso ha deciso di stare. Un giorno verrà il suo momento? Può essere in democrazia, ma non è adesso ed è solo colpa sua.


Grazie Costituzione Italiana!

Francesco Foglia 



P.S. A mio parere sbagliato è improprio è un sistema politico basato sull’insulto quotidiano e sulla demonizzazione degli avversari politici, come ci hanno purtroppo abituato tutti i partiti in questi ultimi anni. E per questo non sono affatto ottimista sui risultati che potrà ottenere questo governo, ma riconosco che se c’è una maggioranza che ha i numeri per governare è giusto (e perfettamente legittimo) che ci provi

giovedì 29 agosto 2019

Per il nuovo governo PD-M5S il segretario Nicola Zingaretti esprime speranza e buona volontà

Abbiamo espresso al Presidente della Repubblica il sostegno al tentativo di dare vita a un nuovo governo con una nuova maggioranza politica. Alla luce degli equilibri parlamentari, abbiamo riferito al Presidente di aver accettato la proposta del Movimento Cinque Stelle di indicare, in quanto partito di maggioranza relativa, il nome del Presidente del Consiglio dei Ministri. Questo nome c'è stato indicato dal Movimento 5 Stelle nei giorni scorsi.

Abbiamo altresì risolutamente confermato al Presidente Mattarella, in sintonia con quanto detto in occasione del nostro primo incontro, l'esigenza di costituire un governo di svolta e di discontinuità per questo Paese.


A seguito di un confronto tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, nei giorni scorsi abbiamo definito un primo comune contributo politico e di indirizzo da offrire al Presidente incaricato.
Deve essere chiaro che non c'è alcuna staffetta da proseguire e non c'è alcun testimone da raccogliere. C'è semmai una nuova sfida da cominciare. L'inizio per l'Italia di una nuova stagione politica, civile e sociale.
Un nuovo governo che convinca le Italiane e gli Italiani che le difficoltà economiche e sociali ci sono, ma possono essere superate dall'impegno comune e dall'ingegno di tutti.
Un governo per le ragazze e i ragazzi che tra pochi giorni torneranno a sedere sui banchi di scuola e nelle aule universitarie.
Per i tanti diplomati e laureati che non siamo riusciti a trattenere, costringendoli a cercare altrove, spesso molto lontano, quel diritto al futuro che un grande Paese, che è l'Italia, deve saper offrire.
Un governo per coloro che sono alla ricerca di un lavoro e desiderano realizzare qui il proprio progetto di vita.

Un governo che investa nelle imprese per la crescita economica fondata sulla legalità e su un nuovo modello di sviluppo verde, e che abbracci una chiara discontinuità delle ricette economiche in una chiave redistributiva e di attenzione all'equità sociale, territoriale, generazionale e di genere.
Amiamo l'Italia e crediamo che valga la pena tentare questa esperienza. In tempi complicati come quelli che viviamo, sottrarsi alla responsabilità del coraggio di tentare è l'unica cosa che non possiamo e non vogliamo, come Democratici, permetterci. Intendiamo mettere fine alla stagione dell'odio, del rancore e della paura.

C'è un'Italia che studia, che lavora, che produce, un'Italia che si mette alla prova giorno dopo giorno e raggiunge risultati eccezionali. è l'Italia bella a cui noi vogliamo dare voce.
L'Italia bella che sconfigge la paura con la speranza, il rancore con la comprensione e sa opporre all'odio la concordia e la condivisione.

Leggi qui il testo della relazione del Segretario Nicola Zingaretti, approvata nella Direzione del 28 agosto 2019.


Ti aspettiamo domenica 8 settembre alle 17.30 a Ravenna alla manifestazione di chiusura della Festa Nazionale del Pd.

mercoledì 28 agosto 2019

Greta sbarca a New York… ad attenderla 17 barche dell’ONU e tutte le TV dei “gretini”

NEW YORK, 28 Agosto 2019 – “Abbiamo gettato l’ancora al largo di Coney Island, espletando le pratiche doganali. Sbarcheremo a North Cove Marina alle 14.45 (le 20.45 in Italia), marea permettendo”: così Greta Thunberg ha annunciato su Twitter il suo arrivo a New York, dove parteciperà ad un summit dell’Onu sulle emissioni zero. A dare il benvenuto alla giovane attivista svedese, dopo una lunga “traversata verde” a bordo dello yacht Malizia II di Pierre Casiraghi, ci sarà l’Onu con una piccola flotta di 17 barche a vela. In un altro tweet alcune ore fa Greta aveva scritto: “Terra! Vedo le luci di Long Island e New York City”. La piccola flotta dell’Onu, una per ciascun obiettivo dello sviluppo sostenibile, accoglierà l’imbarcazione con la giovane attivista svedese presso il ponte Verrazzano… (https://www.ilvaloreitaliano.it/greta-sbarca-a-new-york-dopo-la-lunga-traversata-verde/)

…è fatta:  tra poco sbarcheranno anche
i tacchi a spillo dell’informazione delle “ottoemezzo”,
le “mezzore”, sempre più “oremezzo”, di Lucia Annunziata,
i rotoloni di cartabianca della Berlinguer,
gli olezzi di puzza-pulita,
il forum serale della Parutelli,
le erre mosce di Mavianna Apvrile e Alessandvo De Angelis.
Sta per ritornare tutta la democraticissima schiera di opinionisti del calibro di Vittorio Sgarbi, Gianrico Carofiglio e Giampiero Mughini, solo per citarne alcuni. Per non parlare dei neutralissimi giornalisti come Massimo Giannini e Marco Damilano e della televisione di inchiesta di Andrea Purgatori, autentico spauracchio (manco si chiamasse Andrea Inferni) per CIA e FBI.
Sta tornando per la sua nuova stagione di frodi e omissioni, la tivvù di regime. Sta tornando per riproporci l’ennesima “ininterrotta mitragliata di manichini, guitti, passanti, comparse, figuranti, cartonati, fatti passare per protagonisti, attor giovani, prime donne, comprimari…. Zingaretti, Renzi, Del Rio, Di Maio, Salvini, Giorgetti, Grillo, Conte, Fico, Orlando, Berlusconi……un film di sole comparse, il cui burattinaio – pardon, volevamo dire “regista” – è accuratamente nascosto (1) ”, …… come nascosto, o meglio occultato al pubblico, da parte della RAI, presunto servizio pubblico televisivo è il film “Sweet Democracy” (2), interpretato dal premio Nobel Dario Fo, di Michele Diomà, sul tema del controllo e della manipolazione dell’informazione nel nostro Paese
Aveva decisamente ragione Gaber (3): ormai non ci facciamo neanche più caso. Ormai siamo uomini nuovi, talmente nuovi che è da tempo che non siamo neanche più fascisti. Siamo sensibili, altruisti e orientalisti. Da un po’ di tempo siamo pure ambientalisti! Siamo progressisti, al tempo stesso liberisti, antirazzisti e animalisti. Ultimamente, un po’ controcorrente, persino federalisti! ………. noi siamo nuovi e soprattutto siamo “isti”!… dippiù: bipollaristi ….. e poi c’abbiamo Greta che sta per raggiungere l’Onu in barca a vela (mi devi credere: l’ha detto oggi il tiggì) ……e quindi siamo pure un po’ Gretisti ….tiritiri-tiritì-rittiritti-ritistì!…..non trovi?
Adriano Colafrancesco – adrianocolafrancesco@gmail.com

“Per il bene dell’Italia”... e il cetriolo va sempre in c... al popol-ano


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Qualche domanda e qualche considerazione guardando in casa nostra, consapevoli di essere osmotici ad intenzioni che arrivano da fuori.

Non saprei da dove avviare la questione. Provo con una domanda. Chiedo, “È democrazia il popolo da un lato e il parlamento/governo dall’altro?” Domanda elementare la cui risposta è chiara ed univoca a chiunque. Fatto salvo a chi, invece dei principi democraticamente ovvi, preferisce la dialettica politica fino all’eventuale contratto col nemico. Se unire forze prive di consenso sia cosa costituzionalmente prevista non sposta l’importanza della questione.

Effettivamente le due posizioni – tra chi inorridisce a immaginare un governo estraneo al consenso popolare e chi no – sebbene inconciliabili nei loro principi, sono entrambe disponibili agli uomini. A quale verità vogliamo appartenere?

All’ambito popolare che non ha più nulla da spartire con quello dei suoi rappresentanti? Sembra un’imbecillità chiederselo, ma non lo è. Sono decenni che si osserva il crescendo della distanza tra le due parti. Ma è soprattutto la conseguenza implicita – anzi maledettamente esplicita – che dovrebbe iniziare ad essere presa popolarmente in esame: la democrazia è certamente stata concepita, ma è mai nata? La sua promessa quanto è stata mantenuta? Quanto ha fallito? O è abortita?

In ogni caso, la teniamo attaccata al polmone artificiale. Ci si prodiga ad allungarne l’agonia. Questioni affettive? Paura di perderla? Nella speranza si riprenda? Eppure da un punto di vista funzionale, non c’è più niente da fare. Stato vegetativo si direbbe personificandola. La nuce che conteneva non diventerà realtà. 
Comprensibilmente ci si esalta nei momenti in cui sussulta. Ma a questo punto sembrano più diversivi pilotati, assi che escono dalla manica del grande jokerpiuttosto che salute effettivamente riconquistata.

Allora torniamo alla domanda tanto elementare quanto fondamentale. È democrazia il popolo da un lato e il parlamento/governo dall’altro? Anche se ha una risposta per molti univoca è obbligata. Va posta, per riflettere, per svegliare, per creare il necessario che la scongiuri, per prendere coscienza che il lavoro è lungo e smettere di pretendere e accontentarsi di risultati immediati. Noi del popolo dobbiamo porcela e avviare processi privato-politici utili alla salute della moribonda democrazia. Dobbiamo porcela e darci da fare per evitare di essere collusi con il suo funerale. Al quale si accoderanno uomini scesa da ogni lato del parlamento.

“Per il bene dell’Italia”. È la risposta di coloro che ritengono che la democrazia sussista anche separata dal consenso popolare, assoggettabile a mediazione. Una prospettiva elastica fino ai lontani confini dell’ossimoro. Mi riferisco naturalmente al principio democratico, non a quanto esiste nel dibattito parlamentare. E proprio in quest’ultimo sono rintracciabili i virus del do ut des, malattia degenerativa della mercificazione e compravendita dello spirito che ha costretto la democrazia al reparto Terapia Intensiva.

Niente compromessi allora? Parlamento inutile? No. Rinunciare alla propria modalità di esecuzione di un progetto politico, accomodarla dopo aver ascoltato altre parti fa parte della dialettica. Rinnegare le promesse e gli impegno, svendere la propria idea politica, privilegiare l’interesse personale, imbrogliare il prossimo è altra cosa. È mercificazione di sé. È incompatibile con l’idea di democrazia che media e istituzioni seguitano a venderci.


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“Per il bene dell’Italia”, passo-passo si è arrivati a stringere accordi con élite che non ci riguardano; a dimenticare a chi si era stretto la mano. Ai tempi, un gesto che valeva come la ceralacca, oggi, il tempo che trova. Chi s’è visto, s’è visto. O, meglio, business is business. Una formuletta magica onnipotente adatta a tutti i tavoli di lavoro, a mitigare tutti i mali, salvo non siano etici.

In sostanza siamo immersi nel genere – sì, come per i tipi di programma tv – democratico-mediatico. Del resto, nella società dello spettacolo sempre più citata in questi ultimi anni, è più opportuno riferirsi ai generi che non a progetti politici di lunga prospettiva. Dalle sue trincee di raso, chi dispone della comunicazione combatte una guerra che non perderà mai.

Ma anche noi partecipiamo al degrado. Chi vuole più aspettare? Dopo aver vissuto la Milano da bere, dopo aver visto il trionfo dell’edonismo individualista. Una spaccatura profonda della tradizione culturale italiana e molto milanese che aveva coperto di gloria sonante e in tempi brevi, schiere di giocatori in borsa e rampanti consulenti finanziari. Che questi avessero sostanzialmente derubato il loro prossimo, era cosa da soprassedere, la legalità glielo permetteva. Loro incassavano, gli altri piangevano. Meglio più furbi che più buoni.

Era la nuova era, il nuovo equilibrio. Dove, anche a cercarla, non c’era più parsimonia, frugalità, senso della vita. Il piacere immediato aveva sostituito quello della pagnotta guadagnata. I media, di quello parlavano, mica dei poveracci. Con gli strilli dedicati ai nuovi ricchi vendevano. Nessuno di loro aveva letto fino in fondo la leggenda del re Mida. C’era solo da spettare. La realtà gliela avrebbe servita.

Da lì, da quel punto, passaggio chiave di una via verso la giustizia sociale, la direzione della democrazia ha cambiato rotta. “Novanta a dritta” è stato l’ordine silente e convincente arrivato dalle eminenze ai capitani. Solo così avrebbero raggiunto il porto giusto. Al diavolo le alte vette della purezza. Ad attendere l’equipaggio festante c’erano gli oligarchi dell’ammiragliato. I capi della grande flotta che solca tutti i mari del mondo erano in banchina ad attenderli. In pochi semplici esami i nostri uomini hanno superato le richieste della commissione. Manco a dirlo i commissari erano tedeschi, francesi, americani, generali e qualche anonimo, che ha preferito rimanere nell’ombra.

Democraticamente la democrazia ha così camuffato – o cancellato? – se stessa. Sì, perché se si tolgono gli elettori dalla scena resta un giochetto per pochi oligarchi. Maestri del vincere facile.

Le scelte dei nostri prodi vassalli li avevano portati a giurare fedeltà a corone superiori con le quali il doppio gioco non è neppure pensabili. Così, per mantenere la nuova, edulcorata ma posticcia libertà, si attengono al giuramento che le hanno dovuto prestare. Quell’altro, compiuto con i loro elettori, che vuoi farci, complicava troppo le cose.

Girala di qui e girala di là, chi vuole ancora credere nella democrazia almeno faccia mente locale e si chieda se è in corso – per essere gentili – una sua parabola discendente. Se non siamo arrivati fin qui sospinti avanti, come l’asino, dalla carota democratica.

Quelli che invece ne hanno già visto l’arco ormai spento oltre l’orizzonte della giustizia sociale, del bene comune, della lungimiranza, dell’identità culturale con cui allevare i nostri figli, di un progetto condiviso per il quale rimboccarsi le maniche e strapparsi di dosso i lamenti dei bottegai – come successe per il boom economico – speriamo rimangano calmi e caccino via idee violente e dinamitarde.

Lorenzo Merlo  - 26 agosto 2019


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Fonte: 

domenica 25 agosto 2019

Crisi governativa - La soluzione di Antonio Ingroia: "Elezioni a tempi brevi con una grande lista civica compreso il M5S"

Nuovo governo, ultime notizie: chi sarà il nuovo premier

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Antonio Ingroia, ex magistrato palermitano, oggi avvocato, e fondatore del movimento 'Azione civile'  propone un "un governo del presidente che duri due o tre mesi" il tempo necessario ad affrontare le 'scadenze' nazionali e internazionali per poi tornare al voto. Per Ingroia ogni ipotesi di alleanza Pd-M5s è un "accordo contro natura" e "sconcertante" sarebbe l'altra alternativa, ossia "una piroetta del M5s" che torni a un'intesa con la Lega.
Nei giorni caldi della crisi di governo Antonio Ingroia aveva lanciato un appello ai pentastellati e messo in campo la sua idea: "una grande lista civica con un coordinamento nazionale". Un 'cartello' di movimenti, associazioni ambientaliste, antimafia e anticorruzione che si allei con il M5s alle prossime elezioni politiche. Magari con Conte come candidato premier.
Un progetto che, giura l'ex pm del processo trattativa Stato-mafia, ha raccolto il sostegno di attivisti e militanti pentastellati. "Ho ricevuto tante adesioni da parte della base , di qualche consigliere comunale e regionale e l'attenzione di alcuni parlamentari" racconta all'Adnkronos.
Secondo Ingroia al M5s non resta che un'unica strada.
"L'M5s faccia un'inversione a U dicendo che non ci sono le condizioni per fare un governo duraturo perché mancano gli alleati. Si apra a un governo del presidente che duri due o tre mesi, il tempo necessario per superare le emergenze e si vada al voto". Un arco temporale utile al M5s per "tornare alla propria essenza identitaria, aprendo un dialogo non con il vecchio sistema politico contro cui è nato, ma con le realtà che sono fuori dal Parlamento". Il riferimento è al partito dell'astensione. "Oggi il 60 per cento degli italiani non va a votare, è un potenziale enorme in termini numerici, al momento disperso, a cui il M5s potrebbe tornare a dare voce". Un'alleanza civica che, secondo il fondatore di Azione civile potrebbe riportare il Movimento a vincere e a conquistare una maggioranza nel Paese e in Parlamento per "tornare al governo a testa alta e senza subire i prevedibili ricatti e condizionamenti che dopo Salvini anche il Pd imporrebbe".

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Fonte notizie: https://www.today.it/politica/nuovo-governo-premier.html

sabato 24 agosto 2019

Riflessioni estive sulla distruttività umana, in attesa di conferme

Dopo solo un periodo breve di un millennio e mezzo, l’uomo ha portato il proprio mondo ad essere un habitat a rischio, dominato da un continuo sviluppo tecnologico e scientifico a scapito di quello umanistico ed umanitario.
Dopo due guerre mondiali, numerose e barbare esperienze di genocidi e continue crisi militariste e di supremazia unilaterale, il mondo intero deve registrare una deriva regressiva per quanto riguarda lo sviluppo delle scienze umane.
Tutto questo contrasta con l’enorme sviluppo delle potenzialità create dal intelletto umano che, proprio per questo, denota e sottolinea l’intervento di forze disruptive che si annidano in una deriva fondamentalista delle forme di convivenza e che riguardano il vero sviluppo del “genere-umano” che si basa sul riconoscimento delle pari opportunità e del rispetto totale ed assoluto della singolarità del genere femminile che, ormai da più di 6.000 anni, si trova a dover sopportare un soffocante predominio maschilista del tutto ingiustificato, pernicioso, disruptivo e distruttivo.
Partendo da questi presupposti, possiamo analizzare i fenomeni sociali che hanno portato ad una deriva disumanizzante, sostenuta da una incapacità patologica si sostenere uno sviluppo equilibrato, umanistico ed umanitario, capace di sostenere un diffuso equilibrio evolutivo assolutamente necessario per evitare tremende e distruttive pressioni migratorie.
Possiamo parlare di un “modello pseudo-democratico” che nel brevissimo periodo di soli due secoli ha sconvolto gli equilibri anche per una prospettiva di difesa e di sviluppo di una “civiltà” che è segno della “… qualità e della singolarità della Natura-Umana”.
Decalogo di un fallimento:
Assoluta incapacità di controllare le derive paternalistico e maschiliste che da 6.000 anni caratterizzano i fondamenti delle religioni monoteiste (tutte legate alla tradizione mosaica) centrate sulla emarginazione del potere del “femminino-sacro” e della “Grande-Madre” che per 60.000 anni aveva guidato uno sviluppo sostenuto, civile ed umanitario;
incapacità di controllare lo sviluppo demografico che ha portato ad affollamenti inusitati in Paesi poveri e ad una riduzione delle nascite nei Paesi ricchi e più sviluppati in tecnologica e nelle scienze applicate;
incapacità di modulare e contenere derive colonialiste anche attraverso l’utilizza disarmonico delle risorse naturali in netto favore per i Paesi colonizzatori, attraverso l’uso spropositato ed incontrollato della forza e del militarismo;
incapacità di controllare derive camorristiche, mafiose e di corruzione, capaci di contaminare anche le Istituzioni civili ed il potere sostenuto da una anomala ed antidemocratica “… etica del potere”;
incapacità di sostenere le esigenze primarie e secondarie delle popolazioni con il risultato di un soffocante aumento del potere economico di pochi ed un impoverimento sempre più schiacciante e dilagante nella stragrande maggioranza delle popolazioni in tutte le latitudini;
incapacità di sostenere lo sviluppo culturale soprattutto in riferimento alle scienze umane applicate, arrivando a misurare la civiltà sulla base quasi esclusiva del potere economico, commerciale e finanziario;
incapacità di diffondere d di sostenere i principi illuministici e laici di libertà ed uguaglianza, in favore del più forte, di un militarismo soffocante sostenuto da un consumismo dilagante e causa dell’impoverimento delle tradizioni integrative, delle pari opportunità e della sussidiarietà;
incapacità di sostener lo sviluppo di tradizionali impegni sociali nell’ordine della prevenzione e del miglioramento delle millenarie tecniche naturali, in favore dell’uso di sostanze allopatiche che aumentano il disequilibrio economico e commerciale;
incapacità di contenere una vera e propria devastazione dell’habitat ed una noncuranza patologica delle necessità ecologiche e di rispetto della natura con conseguenze tali da mettere in dubbio la possibilità di poter mantenere le fonti naturali per la vita;
incapacità di contenere la corsa agli armamenti e soprattutto alle derrate di armi nucleari con la deriva di instabilità politiche che allontanano sempre più le finalità etiche per una pace universale.
Romeo Lucioni – lerreomero@gmail.com
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mercoledì 21 agosto 2019

Viterbo, 3 settembre 2019 - “Una finestra per Santa Rosa con i 5 stelle”



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Anche quest'anno il Movimento 5 Stelle mette a disposizione dei cittadini viterbesi i posti spettanti al nostro portavoce Massimo Erbetti per assistere, il 3 settembre 2019,  al trasporto della macchina di Santa Rosa dalle finestre degli uffici consiliari su via Cavour.

Tutti i cittadini viterbesi interessati possono inviare una mail all’indirizzo info@viterbo5stelle.it entro il 27 agosto 2019 chiedendo di partecipare all’iniziativa “una finestra per Santa Rosa con i 5 stelle” indicando nome, cognome ed un recapito telefonico.

Durante la nostra riunione pubblica del 29 agosto provvederemo ad estrarre ed a comunicare l’estrazione al vincitore che potrà assistere al trasporto insieme ad un accompagnatore a sua scelta.

Si ripete come negli anni passati una iniziativa che riteniamo giusta e che ha già permesso a diversi nostri concittadini di usufruire di un privilegio altrimenti riservato ai “soliti noti”.

Movimento 5 Stelle Viterbo

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Articolo di cronaca con il programma completo:   https://www.newtuscia.it/2019/08/20/programma-della-festa-santa-rosa-2019/

lunedì 19 agosto 2019

"Karma e sangue freddo"


Con i tempi che corrono, pieni di disastri, cattiverie, guerre, oppressioni, miserie... molta gente continua a chiedersi "...ci sarà mai giustizia in questo mondo? Perché i malvagi imperano ed i buoni sono sempre vittime?" e simili dubbi.

Il fatto è che anche i cosiddetti buoni molto spesso sono oppressori, magari non di altri uomini ma nei confronti della natura, degli animali, di se stessi. Questi atteggiamenti poi richiedono una compensazione karmica. Questo almeno è il dettame della legge di Causa ed Effetto. La cosa va avanti con slanci pendolari fra alti e bassi, fra bene e male, finché il movimento non si affievolisce e si trova una moderazione, una via di mezzo, come la chiamano i buddisti.

Son convinto che in questo momento storico, visto anche l'enorme aumento della popolazione umana, si sono reincarnati sul pianeta milioni e milioni di animali. Si vede anche dal basso livello di coscienza che contraddistingue la nostra epoca. E si vede soprattutto dalle sperequazioni sociali e dalla violenza interspecista e fra i sessi. Molti perseguitati del passato sono diventati persecutori. Molte azioni cercano una compensazione. In tal modo il male, ovvero la febbre del desiderio di vendetta, prevale sul perdono e sull'amore per il prossimo e per la vita. La vita stessa sembra una punizione. Insomma il destino ci impartisce una lezione spirituale ed etica e finché non l'abbiamo appresa siamo costretti a ripetere la prova...

Spesso, durante la mia permanenza in India, diverse persone ponevano domande ai vari maestri presso i quali andavo a soggiornare in merito al destino dei popoli, alla crudeltà di Hitler, alla persecuzione millenaria degli ebrei, alla distruzione delle civiltà meso-americane, alle guerre civili e simili argomenti apocalittici. La riposta dei saggi era sempre più o meno la stessa: "Come esiste un destino individuale esiste anche un destino per le nazioni e per i popoli".

Insomma par di capire che la summa di atti e coinvolgimenti che videro diverse anime convergere in un particolare momento storico non è altro che un riaggiustamento karmico. Questo non significa che coloro che furono perseguitati come ebrei, ad esempio, sono nati sempre in quella religione o razza, anzi parrebbe essere proprio il contrario, e cioè che l'entrata in un particolare karma collettivo sia necessario per un riequilibrio degli opposti. Ad esempio se diversi individui furono perseguitati durante la strage degli Ugonotti pareggiano il conto perseguitando a loro volta, in un'altra condizione gli zaristi durante la rivoluzione bolscevica. Oppure se le anime dei Maya cercano rivalsa si incarnano in Spagna e scatenano la guerra civile.

Quindi perseguitati e persecutori si scambiano le parti a seconda delle circostanze sino al compimento finale ed alla comprensione che son la stessa identica cosa, sono lo stesso sognatore che prende varie forme.

Lasciando da parte questa analisi generale voglio solo soffermarmi un attimo sulla tendenza karmica che contraddistingue il popolo ebraico.

La chiave della comprensione del destino di questo popolo sta nel senso del dominio, della trasgressione e della punizione. "Occhio per occhio, dente per dente". E quando ci si trova alle strette si preferisce la morte onorevole, come avvenne ai rivoluzionari di Masada che preferirono il suicidio collettivo piuttosto che cadere in mano ai Romani. Ma l'esempio più significativo di questa filosofia di vita collettiva è il famoso detto: "Muoia Sansone con tutti i Filistei" . Che siano tutti morti è meglio che qualcuno salvato, soprattutto se quel qualcuno è un "altro".

Questo mi fa pensare a cosa succederà delle testate nucleari conservate da Israele. Finché si tratta di spedire queste bombe verso la lontana Persia non ci sono problemi ma se si tratta di usarle contro i nemici vicini, come la Siria, i rischi di ricadute per i cittadini israeliani sono maggiori. Ma se dovessero infine essere usate contro la Palestina chi si salverebbe? Il muoia Sansone con tutti i Filistei è ancora un mito ricorrente.

Paolo D'Arpini 

sabato 17 agosto 2019

Commedia dell’arte e Governissimo: “Tasse fino all’ultimo respiro…”


Foto di Gustavo Piccinini – Calcata, recita in piazza

Ricordo tantissimi anni fa (a metà degli anni ’70), quando il Circolo era  ancora a Calcata ed io ero un giovane attore di belle speranze, una delle prime commedie recitate in piazza dal sapore premonitore.  Il titolo l’ho dimenticato ma il tema era quello della burocrazia e delle tasse che strozzano ogni iniziativa e sottopongono l’uomo ad elemosinare il suo pane.
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La storia raccontava di un villico che voleva farsi un pollaio per sé e la famiglia, in un ipotetico medioevo (futuribile),  così egli  si recava dal ciambellano tributario per la necessaria autorizzazione ma la domanda veniva respinta per mancanza dei bolli. Ed il villico: “ma no, ma no i polli ci sono e anca le galline…”. Al che visto che il pollaio era già stato posto in atto il buon ciambellano comminava l’inevitabile multa “per non aver ottemperato alle norme tassatorie del reame”
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Quelli erano anni in cui il comunismo ancora resisteva a Cuba, in Russia ed in tutti i paesi dell’est Europa ma la propaganda democristiana  spiegava al volgo che  “che i comunisti non sono democratici,  fanno votare solo per liste prescritte, e inoltre non consentono la proprietà privata, un povero cristo non può possedere nemmeno la casa in cui abita…”. Per non parlare poi delle storie trucide di bambini cucinati a fuoco lento… Poi il comunismo cadde. Finalmente tutti liberi e padroni della propria esistenza? Macché, macché… dopo qualche anno di sesso droga e rock and roll ecco che la democrazia occidentale mostra la sua vera faccia.
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Le  tassazioni aumentano, la burocrazia strozza ogni attività, le  elezioni libere con le preferenze sono abolite, si vota solo per i partiti con liste bloccate, anzi non si vota  più manco alle province… Ed ora il governo Conte prima di cadere vuole far passare una legge per la diminuzione dei parlamentari. Un manipolo di nominati agli ordini dei caporioni.  Mentre già da tre o quattro legislature è stato  eliminato il proporzionale, con la scusa della “governabilità” e si concede il premio di maggioranza consentendo ad una minoranza, anch’essa prestabilita,  di governare senza opposizione alcuna. Per non parlare poi della proprietà. Questa parola resta solo nel vocabolario ma di fatto  è abolita (almeno per i singoli, continua ad esistere solo per le banche e le multinazionali).  I risparmi custoditi in banca possono essere sequestrati in qualsiasi momento senza avviso alcuno,  tutti i servizi sono a pagamento, le pensioni per i lavoratori scompaiono, il lavoro è “liberalizzato” (ovvero reso precario e sottopagato)… ecc.
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Ma in questi momenti di perdurante  “crisi” il governo,  qualsiasi esso sia o sarà, per mantenersi al potere  ha bisogno di ulteriori tassazioni  necessarie  a soddisfare altri interessi, partitici o di altro genere sotto-governativo. Da qui l’idea di aprire le porte ad una nuova categoria di burocrati:  gli inventori/estensori di nuove tasse.
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Ed i risultati già si vedono. E’ stato scoperto un nuovo filone lasciato sinora vuoto.  Considerando che tutti i beni tassabili: acqua, cibo, carburanti,  etc. sono già abbondantemente gravati da imposte dirette ed indirette,  l’unico  bene tassabile “libero” resta l’aria. Si prevede quindi che il presente  governo (o quello che seguirà)  provvederà definitivamente  ad ottemperare a questa carenza strutturale.
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Allo studio del futuro Governissimo un “ariometro” per calcolare il costo di ogni respiro da imporre ai cittadini italiani. Ovviamente sono già pronte misure coercitive di pagamento e per i morosi  è prevista l’ammenda finale eufemisticamente chiamata “ultimo respiro”. Gli evasori sono quindi avvisati!
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Paolo D’Arpini

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venerdì 16 agosto 2019

Società civile e ritorno all'esercito popolare...

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Fra le proposte  non andate a buon fine nel moribondo  governo Conte risulta esserci quella di ripristinare un servizio  misto, metà civile e metà militare, "per riabituare i giovani a svolgere mansioni utili alla patria e risvegliare in loro un senso di disciplina".  Io personalmente ho svolto servizio militare per 15 mesi e debbo dire che quel periodo fu per me molto utile per capire come funzionavano tante cose nella società. Non penso quindi -come disse Berlusconi- che "il servizio militare (o civile che fosse) rappresentasse una perdita di tempo per i giovani"....

Inoltre non sono d’accordo con il sistema corrente in cui il servizio militare -come deciso da un  precedente governo Berlusconi- sia riservato a forze prezzolate, semplici volontari, credo che l'onere della difesa (dico “difesa”…)  della nostra terra o dei legittimi interessi dei suoi abitanti non possa essere delegata a “mercenari”. Senza dimenticare le proposte  avanzate da alcuni partiti "progressisti" di concedere la cittadinanza italiana a  quegli stranieri che si impegnassero a servire nell'esercito... 

Prima di "omologare" gli  stranieri -che 
 hanno già raggiunto nel nostro paese  un numero critico...- e che  in realtà non risultano "omologabili", poiché insofferenti  alle regole civili o  impossibilitati al lavoro per ragioni burocratiche  (se non quello in nero o ad attività illegali) occorre pensare alla "rieducazione" dei giovani italiani.   Considerando anche che perlopiù questi giovani non sono in grado di "resistere", perché viziati dalla società dei consumi, dalle droghe e dalla mancanza di senso di responsabilità e di disciplina civica.  

Mi sembra ovvio che la situazione corrente rispecchi pienamente quella decadente del tardo impero romano, in cui la morale e l'incapacità di  dignità  fece dell'Italia una terra dominata dai barbari.  Le famose invasioni barbariche contavano a malapena poche migliaia di individui (comprese donne e bambini ed armenti) mentre Roma aveva oltre un milione e mezzo di abitanti ma quei pochi barbari determinati bastarono per annichilire e distruggere un sistema, forse marcio, forse indegno di essere mantenuto,  come probabilmente sta succedendo ai giorni nostri…!   E la causa anche allora fu che la difesa della società era stata delegata a mercenari di origine straniera (che alla prima occasione presero il potere) ed al "buonismo" degli alti prelati  cristiani che, nel frattempo, avevano assunto  il controllo religioso e politico della società. 

Insomma se in Italia ci fosse bisogno di difendere il territorio o la comunità un esercito di leva potrebbe aiutare mentre quello vigente dei mercenari serve solo a combattere le guerre della Nato in varie parti del mondo (sempre a spese dei cittadini) mentre il popolo può essere oppresso e vilipeso sia dai burocrati e tassatori che dai delinquenti comuni e mafiosi (aborigeni o allogeni che siano) in santa alleanza.  

Il Libro dei Mutamenti afferma: "Nel grembo della terra vi è l’acqua: l’immagine dell’Esercito. Così il nobile magnanimo verso il popolo accresce le sue masse” - L’immagine dell’esagramma L’Esercito (Shih n. 7) del Libro dei Mutamenti, è molto chiara nell’indicarne il significato. Infatti nell’antichità, in virtù della coscrizione obbligatoria, i soldati erano presenti nel popolo come l’acqua sotto la terra. Ed avendo cura della prosperità del popolo si ottiene un esercito valoroso. 
Ed ancora nella prima linea: “Un esercito deve servire in buon ordine ed armonia. Se ciò non avviene incombe sciagura”.

La coscrizione obbligatoria può sembrare una sopraffazione, se serve ad una causa ingiusta, ma è l’unico modo, oggi,  per riconoscersi tutti figli dello stesso paese.  Questa possibilità di servizio misto civile-militare potrebbe essere allargato anche a livello Europeo, alleggerendo così la sudditanza agli USA  e creando una valida alternativa  alla NATO.


Paolo D’Arpini
 

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giovedì 15 agosto 2019

Aria di mafia... finalmente si respira!


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Al governo tecnico, di unità nazionale, di scopo, di accozzaglia, di salute, di Alzheimer, con Briatore, di Al Capone, di chi ci sa fare, di chi sa disfare, neocrispino, bergogliano, del presidente (e qui siamo fritti)...

A questo punto non siamo più alla battaglia delle idee, di quelle poche emerse dai 5 Stelle e di quelle porche che frullano in testa a tutti gli altri che di stelle ne portano tante, insieme a strisce e con una stella polare a sei punte, ma corsa per o contro il tempo. Chi vuole raccogliere subito le mele bacate, prima che marcino del tutto e chi vuole che cadano a terra e se le pappino le cornacchie. Tutte le ipotesi messe in campo, ognuna che si pretende favorita dall’oracolo sul Colle che, peraltro, medita solo su chi eleverebbe le migliori preci nel tempio Nato-UE, fanno davvero schifo. Far ammazzare i 5 Stelle dal plebiscito pro-Salvini, auspicio di chi nel sistema si occupa più di interessi nei caveau che di poltrone nella giostra del “calcio in culo” parlamentare, dalla Banca d’Italia alla Confindustria, dai furbetti del quartierino ai furboni del quartierone, a quelli che si affidano al sovranista di pongo per succhiare il sangue al Sud e poi godersi il morso sul collo dai tedeschi, fino al Vaticano da sempre fedele al sistema che accoppia i  “pieni poteri” di Salvini ai propri pieni poteri spirituali (non solo) e che funziona al meglio dopo la messa di mezzanotte.


L’Union Sacrée di tutti contro Salvini, oltre che dalle appendici locali dei liberal clintoniani e sorosiani, è propugnata dal settore che, quanto ad affidabilità si fida più del PD e codazzo sinistro, politico, mediatico, sindacale, per quel che riguarda un neoliberismo meno spocchiosamente arraffone e trasparente, ma più turbofinanziario, di maggiore tenuta grazie a modi più opachi e urbani e con l’indisturbato apporto degli schiavi da tratta, deportati dai paesi delle risorse da recuperare. Ha per riferimento i guerrafondai e ricolonizzatori del Partito Democratico americano. E qui potrebbe rispuntare un Giuseppe Conte di transizione, uno che ha già dato buona prova di sé con Washington, Bruxelles, Guaidò e Nato e che si trascinerebbe qualcuno della non sempre limpida miscellanea eletta, un po’ per celia e un po’ per non morire, nelle ultime politiche.

C’è poi la soluzione Monti, pardon Draghi che, dopo aver fatto per le banche tedesche e francesi quanto è culminato con il matricidio della Grecia, ora potrebbe sistemare definitivamente al carretto italiano il traino dei più belli spiriti animali del capitalismo neocarolingio. Ha dietro Goldman Sachs, come si sa, il che comporta anche la benevolenza di Rothschild, IOR, banche private tutte e Federal Usa, nonché l’operatività discreta del già citato mondo di mezzo, ormai globalizzato...


Fulvio Grimaldi -  www.fulviogrimaldicontroblog.info

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mercoledì 14 agosto 2019

Governo.... Avanti un altro!


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Badiamo al sodo....
In Italia non si fa governo che Washington non voglia.
Ed ora alla casa bianca  NON c'è più oblablama.... c'è il nemico giurato della ue. E matty  può rompere i coglioni a tutti in Italia, ma non a Washington.


D'altronde, non è sospetto il comportamento del matty, che ha detto immediatamente "allora votiamo il 13 ottobre", come chi sa fin dall'inizio che non ci sono speranze?


Lui detesta cordialmente Salvix e il cdx, come ha dimostrato l'anno scorso, quando in tre mesi non ha MAI affidato l'incarico a loro, e quest'anno si dispone al volo a regalare a costoro il prossimo governo, senza provare ad aggirare l'ostacolo?

Ubi maior minor cessat.


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Guardiamo anche il comportamento di Salvini.
Non è un improvvisatore né uno scriteriato.
Ha sempre difeso la continuità del governo nonostante le avversità.
Dopo il voto sul Tav, nel quale ha stravinto (quindi non aveva necessità di infierire) ha improvvisamente cambiato marcia, e risolutamente annunciato crisi di governo.


Avrebbe potuto esigere un rimpasto, invece è andato giù durissimo.
E dopo una simile mossa non si è mostrato minimamente preoccupato, rilassato come un pascià, nonostante i rischi formali di un "governo del presidente" (il quale però ha detto subito il contrario).


E' un comportamento compatibile con uno che abbia ricevuto dall'alto il segnale "Ok, ora vai".

Vincenzo Zamboni

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Nota aggiunta:
"Voto ad ottobre?  (a proposito in ottobre si libera  il draghi...)  Non possono rischiare un governo pd-5stelle, Trump vuole sfasciare la UE e conta di farlo attraverso l'Italia.  E poi voi ce lo vedete Salvix a ficcarsi in questo casino formalmente così rischioso e starsene in relax mentale se non ha avuto rassicurazioni più che solide alle spalle? Con tutti i rischi formali di perdere tutto che ci sono, come fa a starsene così tranquillo?  Deve sapere che c'è la copertura di qualcuno  in alto, altrimenti la cosa sarebbe incomprensibile..."



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Commento di C.M.: "Io continuo a pensare che Salvini fa quello che per me era evidente che avrebbe fatto: far cadere il governo giusto in tempo per non doversi intestare una nuova manovra stile “lacrime e sangue” in autunno, dove bisognerà alzare l’IVA, trovare i soldi per il reddito di cittadinanza e quota 100, quelli per fare la Flat Tax e così via. Soldi che non ci sono e che non sa come reperire. Quindi lascia la responsabilità a qualcun altro che, poi, accuserà di aver alzato l’IVA, etc..."


Commento di F.B.: "Ho molti dubbi che gli USA di Trump intendano favorire Salvini ed ostacolare altri governi, di scopo o che altro, piuttosto credo che Mattarella farà di tutto per non andare ad elezioni, quantomeno nell'immediato o anche medio termine. Se così sarà, e se è giusto il concetto "In Italia non si fa governo che Washington non voglia" capiremo finalmente che non possiamo fidarci dell'America e sperare che siano lei e Trump a risolvere i nostri problemi."


Commento di D.C.: "Tutto prescritto a tavolino. Ogni litigio ed ogni accordo. Fili tirati da molto più in alto per distruggere sempre di più popolo e nazione, passin passetto fino all' obbiettivo finale. Controllo globale orwelliano. E tutti ancora qui a discuterne..."