mercoledì 28 febbraio 2018

"Potere al Popolo" il 4 marzo 2018 ci sarà... ed annuncia la sua presenza


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Carissimi, purtroppo  la neve ci ha bloccato negli ultimi giorni e più importanti della campagna elettorale, penalizzando una forza nuova come Potere al popolo! che ha poco spazio in televisione.

Comunque qualcosa si può fare ugualmente e chiediamo a tutte e a tutti di dare una mano, intanto andando a votare il 4 marzo per Potere al Popolo! (basta fare la croce sul simbolo, senza altri segni) e poi parlando con altri compagni, amici,  familiari per informarli e invitarli a fare altrettanto.

Non è ancora tempo di bilanci, ma il movimento, giovane e potentemente unitario, che si è sviluppato in tutta Italia in così breve tempo, è qualcosa di  grande ed importante, che non si vedeva da tempo nel nostro Paese  e che segna una svolta reale e profonda  nella vicenda travagliata della sinistra del nostro Paese, una realtà destinata a crescere e durare ben oltre questa scadenza elettorale.

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Perché Potere al Popolo! Con un entusiasmo che non si vedeva da molti anni, Potere al popolo! ha superato di slancio il primo ostacolo della raccolta delle firme raddoppiando l’obiettivo in tutta Italia; ed è ora la vera genuina novità di queste elezioni. Potere al Popolo! è un movimento nato dal basso, da un’iniziativa del collettivo sociale di Napoli Je so’ pazzo, a cui concorrono più forze politiche e sociali, PCI e Rifondazione, risorgimento socialista, sinistra anticapitalista, sindacati di base e comitati di lotta di lavoratori, donne, intellettuali, giovani che si affacciano all’impegno partecipativo e solidale. Potere al Popolo! è un movimento nuovo, che sta crescendo e mettendo radici per durare. Che sta senza ambiguità dalla parte dei lavoratori e della gioventù, consapevole che il vero cambiamento deve essere opera dei giovani e dei lavoratori stessi. Potere al Popolo! significa battersi per contrastare la barbarie che ha mille volti: il lavoro senza diritti che sfrutta ed umilia, la povertà e l’ineguaglianza, i disastri ambientali, i nuovi fascismi, la violenza sulle donne, i diritti negati. Potere al Popolo! è una lista di uomini e donne che con generosità hanno accettato la sfida di un radicale rinnovamento . Sentiamo l’esigenza di un rovesciamento delle politiche che si sono affermate in questi anni di dominio sfrenato del capitalismo finanziario, dilapidazione dell’ambiente, privatizzazioni dissennate, saccheggio dei beni comuni, asservimento alle politiche di guerra della Nato, precarietà dilagante e incertezza per il futuro. Potere al Popolo! significa restituire alle classi popolari il controllo sulla produzione e sulla distribuzione della ricchezza, significa realizzare la democrazia nel suo senso vero ed originario. Dov’era il NO, con cui abbiamo respinto i disegni dello stravolgimento della Costituzione perseguiti prima da Berlusconi e poi da Renzi, chiediamo che si metta il SI, all’attuazione della Costituzione, al rispetto dei diritti e dei doveri che vi sono proclamati. E’ un programma semplice, chiaro e realizzabile, la rottura con l’Europa dei trattati ineguali e della finanza, un’altra agenda per l’Italia, un’altra idea di società, contro ogni discriminazione e ogni razzismo, per una politica estera di amicizia tra popoli e di pace. Nonostante il silenzio di stampa e televisione, Potere al Popolo! va imponendosi all’attenzione come l’unica vera alternativa in campo, per chi non si rassegna all’esistente, per cominciare il cammino di un vero cambiamento. 

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

POTERE AL POPOLO!  redazione@comunisti-ancona.it

martedì 27 febbraio 2018

Votate, votate, votate.... (almeno per il meno peggio) - Pot-pourri elettorale


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"Chi è che bussa a sto convento co'   sto freddo e co' sto vento?"

Speriamo che almeno si sciolga la neve che invade a cumuli le strade di Treia. Il maltempo non mi invoglia d'andare a votare. Il pensiero di  dover affrontare la discesona del seggio al quale sono stato indirizzato, la scuola Dolores Prato, discesona che al ritorno diventa salitona, non è allettante. Purtroppo ci debbo andare per forza anche perché sono stato nominato rappresentante di lista dal PD locale, al quale sono iscritto. Sono molto dubbioso sul  mio possibile voto, ma in fondo malgrado il mio atteggiamento ribelle in politica sono un "pragmatico". Recentemente sono andato a sentire il discorso di auto-presentazione del prof. Flavio Corradini, candidato uninominale per la Camera del nostro collegio, e mi sono convinto sul voto utile, anche se non condivido la gestione renziana del PD, voterò per Corradini e spero che venga eletto.  Per il Senato, non so, mi lascerò guidare dall'istinto nel silenzio dell'urna... 

Paolo D'Arpini




Interventi aggiunti:

Scrive Bruno Boggio: "Il 4 marzo, election day, si prevede possano esserci da 13 a 15 milioni di elettori che si asterranno, tra cui una notevolissima percentuale di giovani. Sul piano dei consensi: si stima che il 21% vada al PD e il 27% siano voti per il m5s, mentre la coalizione di destra, se terrà fino a lunedì 5 marzo, potrebbe sfiorare il 35%. In tutto siamo all'83% circa. Credo ci saranno anche molte schede invalidate, nulle per errore di voto e bianche. I restanti soggetti in corsa potrebbero stare sull'8% complessivo. Potrei dare qualche altro numero, ma non mi pare il caso. Questo significa semplicemente una parola soltanto: o grande inciucio o ritorno alle urne senza un' altra Legge Elettorale. Credo che sia un errore dirottare il voto verso una delle parti che potrebbe avere, a livello tripolare, un maggior livello percentuale di consensi. In funzione delle riforme VERE e delle relazioni con l'Europa, penso che bisognerebbe potenziare l'area di sinistra, al fine di superare il 3% di soglia. 

Continuo a sostenere che, nell'ambito dell'area critica della sinistra alternativa:
1.- si debba votare,
2.- non si debba invalidare la scheda,
3.- non si debba votare per chi ha supportato le "riforme" di questi ultimi 5 anni anche se hanno assunto un altro nome
4.- in particolare, non si debba scegliere uno dei soggetti tripolari in funzione di protesta nei confronti del sistema stesso. 


Credo sia soltanto una questione di coerenza.



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Scrive Dade Norbu: "Penso che ora è il momento di farsi sentire non di lasciar far ai peggiori, se no siam sempre nelle loro mani, nelle mani delle logge, della ndrangheta politica, di quelli che non rispettano la natura, l'uomo... e comunque votate i meno peggio. Il non votare implica che vinceranno quelli che vanno più a votare: quelli che che ancora credono nelle vecchie guardie. Siamo struzzi?"



Scrive G.V.: "Salvini, camuffato da pretonzolo, giura sul vangelo da premier (con il rosario in mano): "Noi in pace, loro rabbiosi". Sicuramente il buon Salvini agita il rosario di Padre Pio. Quello che si vende nelle edicole a poco prezzo..."


Scrive Giuseppe Moscatello:  "...un popolo sotto ipnosi si avvia verso il voto, i piddini brancolano come appena svegli prima del caffè, rintontiti e incapaci di connettere, quelli del centro destra, inguardabili, recidivi, non pentiti, tutti assieme su un carrozzone pluridiretto si percepiscono svegli, ma sono intrappolati nel loro stesso sogno, incapaci di amare il loro paese scivoleranno presto nel sonno profondo dei voleri europei, poi ci sono i sognanti grillini, peggio dei farisei, disperati e certi del cambiamento, non immaginano neache le sorprese che l'etero diretto ex venditore di panini, giggino il burattino, gli riserva al risveglio dall'ipnosi, tanto dopo riprenderanno a dormire, poi ci sono i sovranisti, tanti e, divisi, bravi coglioni, che se mettevano da parte l'ego, scoprivano di avere tanti punti in comune essendo tutti sulla stessa barca, ma anche loro tengono al loro paese piuttosto in chiave teoretica che pragmatica, alla fine decideranno pochi votanti per tutti, e per USURA sarà la vittoria..."


Commento di M.B.: "Per far sfumare nel nulla (se va bene) o addirittura per far diventare dannosa una qualunque innovazione pro-popolo, basta integrarla nel sistema vigente. Entro poco tempo viene passata nel dimenticatoio o trasformata nel suo opposto. Un esempio? Francesco d'Assisi: promuoveva la povertà, l'umiltà, il servizio agli altri e l'amore per gli animali e la Natura. Andò dal papa, accettò il compromesso e nel giro di poco i francescani divennero i torturatori delle cosiddette "streghe". Volete che un'idea controcorrente viva e si propaghi? Rimanete indipendenti. Come? Non accettando finanziamenti, gestioni di terze parti, .... non lasciatevi inglobare."

lunedì 26 febbraio 2018

Gerusalemme. La Tomba di Gesù chiude per protesta contro le "imposte" sioniste

«Il troppo è troppo», si legge su un manifesto appeso fuori dall'edificio  definito "Il Santo Sepolcro",  in cui si chiede di «fermare la persecuzione delle Chiese».
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La protesta segue la decisione delle autorità israeliane nella Città santa di reclamare il pagamento delle tasse comunali per gli immobili ecclesiastici che non sono adibiti al culto. Secondo le autorità municipali, tra strutture alberghiere, foresterie, negozi o ristoranti, le chiese cristiane sono in debito fiscale dell’equivalente di circa 190 milioni di euro. La stessa richiesta è stata avanzata per gli edifici delle Nazioni Unite.Per i leader delle chiese cristiane si tratta di richieste “contrarie alla storica posizione tra le chiese della Città Santa di Gerusalemme e le autorità civili, posizione in atto da secoli”. La misure, hanno sostenuto 13 capi di diverse chiese, inclusa la cattolica, la greco-ortodossa, l’armena, l’evangelica, “mettono a rischio la capacità di condurre le proprie attività, che non sono solo di carattere religioso ma anche sociale, per aiutare i bisognosi”.  (Fonte: afp)

A Gerusalemme il Santo Sepolcro resta chiuso per protesta contro le tasse municipali
E in una nota, i leader del Patriarcato greco-ortodosso, del Patriarcato armeno e della Custodia di Terra Santa - incaricati della gestione dei luoghi di culto cristiani a Gerusalemme - spiegano di voler restare «uniti, fermi e risoluti per proteggere i nostri diritti e le nostre proprietà». Perciò hanno deciso, con una mossa che non ha precedenti, di chiudere a tempo indeterminato le porte del luogo simbolo della Cristianità, la Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme che ogni anno è meta del 90 per cento degli oltre due milioni di turisti cristiani che scelgono la Città Santa (e il 2017 è stato un anno da record). 
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Ma al centro della controversia c'è un'altra misura - stavolta in capo alla municipalità di Gerusalemme - che riguarda invece la tassazione delle proprietà detenute dalla Chiesa e limiterebbe la possibilità di vendita ai privati. Si tratta in tutto di 887 proprietà per un totale di 650 milioni di shekel, 151 milioni di euro circa, che non includono tuttavia i luoghi di preghiera, come ha specificato il comune di Gerusalemme. Eppure, per le Chiese incaricate di gestire il Santo Sepolcro, si tratta comunque di provvedimenti che svelano «una campagna sistematica di abusi contro le Chiese e i cristiani» e di «flagrante violazione dello status quo». Non solo. «Queste azioni - scrivono - sembrano un tentativo di indebolire la presenza cristiana a Gerusalemme» e chiedono l'intervento dei leader mondiali, anche perché - insistono - le principali vittime saranno «le famiglie impoverite che non avranno vitto e alloggio».  

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Mio intervento:  
Era ora che le autorità civili intervenissero! La tomba di Gesù non è mai esistita, è solo un luogo inventato, costruito ad hoc per imbambolare i fedeli,  e trarne vantaggi economici,  come avvenne con la vendita delle  indulgenze e delle  "sante reliquie"  di cui i cristiani ed il vaticano hanno fatto commercio per secoli. Una volta tanto sono d'accordo con le autorità sioniste, che malgrado tutte le loro nequizie, almeno sono animate da "un criterio laico". Se le religioni vogliono commercializzare  le loro proprietà, non specificatamente i luoghi di culto,  e pretendere che i loro affari siano esentasse hanno ragione le autorità municipali di Gerusalemme (pur che siano  truppe di occupazione in Palestina) a pretendere che le chiese paghino il "guiderdone" dei loro affari. E mi auguro che, visto che  l'Italia segue sempre l'esempio indicato da Israele,  ben presto facciano altrettanto anche le autorità capitoline e quelle nazionali, applicando la legge uguale per tutti  nei confronti della chiesa cattolica apostolica romana. Paghi anche il Vaticano, diretto dal Bergoglio, la giusta mercede allo stato per i suoi smisurati introiti e business. Come disse il buon Gesù: "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio".  
Paolo D'Arpini
   In  veste di antipapa

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domenica 25 febbraio 2018

Braccia rubate all'agricoltura - PD e M5S... compagni di merende? No, di sventura!


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m5s e pd sono due calamità nazionali, pur contrapposte, incapaci di risolvere la crisi e di restituire libertà agli italiani. Davanti a questa affermazione gran parte dell'area del dissenso politico è prontissima a concordare riguardo il pd, specialmente dopo le sciagurate prove di governo date, mentre molti non lo riconoscono riguardo i pentastellati, specialmente coltivando la classica speranza verso chi governato non ha, con la illusoria convinzione che "cambiare" significhi automaticamente "migliorare".

Non è così.


E le critiche ad m5s vengono spacciate per semplice "paura del nuovo".


Non è così.


Anzitutto, le elezioni sono il momento di picco della conflittualità politica, quindi due aree che non sono alleate, bensì sono sempre state contrapposte, è logico che si scontrino nei modi più polemici possibili.


Figuriamoci tra i due primi partiti in competizione, che si contendono la parte maggiore del consenso e del potere che ne consegue, cioè due avversari naturali.


In modo particolare m5s è stato sempre così profondamente radicalmente ferocemente e costantemente all'attacco aggressivo contro tutti, sicché non può proprio lamentarsi di ricevere reattivamente lo stesso trattamento, avendo contribuito a provocarlo e renderlo inevitabile.


Tuttavia rimane il grave problema sostanziale che la sua politica è profondamente sbagliata, e di questo bisognerebbe discutere in un paese serio: degli errori progettuali dannosi alla comunità civile.


A partire dal programma economico, diametralmente opposto a ciò che serve.
"Non siamo contro l'unione europea" (2017, Cernobbio)
"Non è più tempo di uscire dall'euro" (2018)
"Revisione di spesa per abbattere 40 punti di debito in 10 anni" (2018).


Tutto ciò coincide perfettamente con il programma golpista Monti, quello che ci ha impoveriti con 13 trimestri di recessione e 13 punti aggiuntivi di debito relativo, imponendo il rigore padronale della tirannide antidemocratica europea.
M5s dunque è Monti 2.o .


Va aggiunto l'impianto politico sempre più antidemocratico del partito non partito, il quale del resto uno statuto democratico non ha.


Ecco evidenziato dunque per quali motivi fondamentali m5s è una calamità nazionale, parallela a quella dello sciagurato pd.


Vincenzo Zamboni

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sabato 24 febbraio 2018

Porno Gay News - Le "checche" dell’informazione omologatrice

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Il singolare silenzio mediatico (al netto delle fugaci apparizioni televisive del cappottino arancione iscritto ad un circolo cul-turale, a sua insaputa) sulla porno gay news Unar – al secolo Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali del Dipartimento Pari Opportunità (o, se preferite, a questo punto giunti, delle Opportunità tra Pari) – non fa specie.
Di quante notizie veniamo privati dalla laboriosa macchina dell’insabbiamento giornalistico di sistema, non ci rendiamo neanche più conto. Basta essere professionisti di provata onestà intellettuale e, soprattutto, cittadini desiderosi di contribuire alla crescita autentica e responsabile del vivere civile, che, a cura dei lenoni della disinformazione, scatta l’oscuramento (quando non il vilipendio).
E’ il caso, per fare un esempio eclatante, di Enrica Perucchietti tanto impegnata su una materia attuale e inquietante, come quella dei cosiddetti transgender, quanto oscurata!
Cosa vi spaventa di più di questa ideologia gender?
L'evidente tentativo di mutazione antropologica e di cancellazione di ciò che è natura viene divulgato come una rivendicazione di diritti delle minoranze. Lo trovo una strumentalizzazione di battaglie lecite e nate in modo spontaneo, poi cooptate dal potere. L'intenzione evidente è di sradicare l'identità sessuale per rendere fluida la sessualità e a-morfo l'individuo. Se fosse una semplice rivendicazione per i diritti gay non staremmo qua a parlarne. Invece si sta tentando di cancellare il dimorfismo, sradicare l'identità sessuale e omologare gli individui in un clima di crescente intolleranza e violenza contro chi semplicemente biasima questo processo. Dall'altra si sta creando un clima di totalitarismo dei "buoni sentimenti" teso a uniformare le menti in un pensiero unico: chi pensa e si esprime fuori dal coro viene accusato di essere omofobo in una plateale caccia alle streghe. Si avvicina l'introduzione dello psicoreato immaginato da Orwell: non si potrà più nemmeno pensare fuori dal coro”. (tratto da un’Intervista a Enrica Perucchietti, autrice di Unisex: il genderismo come arma di manipolazione)
Tutto torna e tutto si spiega!
E’ per occultare queste cose che, senza alcun pudore, con sfrontatezza arrogante si industriano nei machiavelli più ignobili per controllare e soffocare la libertà di espressione garantita in qualche misura dalla rete. Per fortuna qualcosa si muove e non mancano forti ruggiti.
Vogliono privare i cittadini della libertà di espressionescrive senza mezzi termini Marcello Foa nella denuncia del tentativo di stampo fascista in atto, per incaprettare ancora più di quanto non lo sia già il sistema dell’informazione. E aggiunge con tanto di foto “a destra il testo del disegno di legge presentato pochi giorni fa, a sinistra il decreto sulla stampa fascista del 1923 
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E, per fortuna, non è solo!
Si, diciamolo alto e forte, è in atto un tentativo di instaurare una dittatura strisciante, fintamente umanitaria, pedagogica ma sottilmente isterica, intollerante, censoria verso la “trascurabile maggioranza dei popoli” che non appartiene alle minoranze protette e ai migranti clandestini”, gli fa eco Marcello Veneziani.. E aggiunge: “È il momento di reagire in modo deciso e composto, a partire dalla denuncia sistematica di ogni episodio”…..a partire – aggiungiamo noi, associandoci volentieri - dalle chicche, anzi, pardon, volevamo dire le checche, dell’informazione  di cui parlavamo all’inizio!

Adriano Colafrancesco - adrianocolafrancesco@gmail.com
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mercoledì 21 febbraio 2018

Previsioni per il dopo 4 marzo e la grande coalizione di centrodestrasinistra che ci aspetta


Il dramma del centrosinistra  cominciò il dì in cui Bersani, per dare una dimostrazione di "apertura democratica", acconsentì ad indire le "primarie aperte" per la nomina del segretario nazionale a chiunque pagasse 2 euro ai seggi. La prima volta gli andò bene ma fu costretto a "rinunciare" alla formazione di un governo  per l'impossibilità di creare alleanze in sintonia  (anche a  causa della dabbenaggine dimostrata da Grillo che non accettò l'accordo).  Di ciò se ne avvalse il "rottamatore fiorentino" che  nelle successive primarie  (in finta concorrenza con i due bolsi Civati e Cuperlo) trionfò e prese tutto il cucuzzaro.  Tale  risultato fu ottenuto perché  a votare alle primarie  ci andarono  tutti quelli che avevano un interesse a sostenere renzie. Ovvero forzaitalioti ed ex democristiani  e frotte di extracomunitari, di picciotti, di "simpatizzanti" di vario genere e di varia estrazione e natura cooptati all'occorrenza.  Così renzie fu eletto segretario e subito dopo si sostituì a Letta alla  Presidenza del Consiglio, senza passare dalle urne (ricordate il celebre  detto "Stai sereno Enrico" prima del calcio in c.?). 

Da allora le malefatte di renzie non si contano più... in tutti gli  anni di malgoverno egli riuscì a fare un discreto numero  di riforme negative  che hanno cambiato lo scenario politico ed economico del paese... Senza volerle menzionare tutte ricordo la soppressione dei diritti dei lavoratori, l'eliminazione del voto provinciale, la politica filo bancaria e armaiola a tutto scapito dei servizi sociali e sanitari e scolastici, etc. Per fortuna le sue riforme peggiori, quelle costituzionali, sono state bocciate  dal popolo, con il recente referendum.  Perso il quale egli avrebbe dovuto abbandonare la politica, così almeno avevo minacciato e promesso, ma evidentemente renzie ha imparato a promettere dal suo amico marinaio Schettino. 

Ed ancora una volta, con il sistema ormai collaudato delle "primarie aperte", e con l'aiuto dei soliti picciotti riuscì a restare segretario del PD ed  a decidere la legge elettorale e le candidature per le prossime elezioni, ora  i posti sicuri  sono stati tutti accaparrati da scherani ed aficionados.

La sua caparbietà è  giunta sino al punto di  provocare la frantumazione del partito nel quale si era incistato -come fa il cuculo ponendo le sue uova nei nidi altrui. In verità il PD è risultato il nido ideale per il cuculo  renzie. 

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Ed avendo eliminato ogni scomoda opposizione alla sua linea centrista egli  finalmente potrà, dopo le elezioni del  4 marzo 2018, congiungersi  apertamente al suo predecessore e pard  Berlusconi. Infatti ormai è chiaro che non essendoci accordi  e simpatie  tra renzie e la sinistra transfuga e dall'altro lato, quello del berlusca, non essendoci accordi sul programma tra Salvini e Forza Italia, l'unica alternativa di governo sarà la "grande coalizione" di  centrodestrasinistra, con l'appoggio dei partitini sorosiani ed ex democristriani. 

A meno che il M5S non riesca  da solo a raggiungere il 40%  dei voti, ma la vedo dura dopo le recenti campagne di smerdamento per le non trasparenti restituzioni (attenti, non di furti si tratta ma di mancate auto-riduzioni da parte di alcuni deputati di una quota delle indennità parlamentari) ed inoltre  c'è la poca affidabilità e capacità politica  di Masaniel Di Maio, prescelto da non si sa chi e per quale ragione,  al posto del più credibile e simpatico Alessandro  Di Battista...  

Male fecero i cattivi consiglieri che convinsero Bersani e  soci a svolgere ‘primarie aperte ai non iscritti’  ed ora se ne vedono le disastrose conseguenze. 

Piango, da tesserato del PD,  e non so più a quale santo votarmi. Qui si tratta di passare dalla padella alla brace... 


Paolo D'Arpini




lunedì 19 febbraio 2018

Viterbo. Chiara Frontini: "oh, Bullicame, Bullicame delle mie brame...


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Viterbo – Domenica 18 febbraio 2018, le previsioni meteo su Viterbo, assicuravano pioggia e temperature da vero inverno. Poi il luogo del ritrovo, sul punto più alto della collina del Bullicame, dove il vento la fa da padrone assoluto, non hanno incoraggiato certamente il plotone dei pozzaroli, a partecipare al pellegrinaggio al capezzale della nostra meravigliosa sorgente termale. Sicché sono state poche decine i super eroi, che hanno sfidato impavidamente l’incombente minaccia di Giove pluvio, e compiere il pellegrinaggio organizzato da Giovanni Faperdue (ex presidente Associazione Il Bullicame) e Franco Marinelli, per consolare quel che resta del Bullicame. 

 Da segnalare che l’unico personaggio politico di Viterbo che ha partecipato al pellegrinaggio è stata Chiara Frontini, accompagnata dal “camminatore” Giulio Febbraro. La rappresentante di Viterbo 2020, ha voluto anche immergere un dito nelle acque delle pozze. 

La prima pozza, quella circolare per intenderci, che riceve uno schizzetto di acqua dalla flebo che arriva dal San Valentino, le ha ricordato il mare d’inverno, mentre la seconda pozza quella più grande le ha invece evocato il Polo Nord. Dalla sommità della collina si vedevano ad occhio nudo gli sbuffi di vapore del liquido termale che fuoriusciva dal San Valentino, e si disperdeva nel Fosso Madonna degli Occhi Bianchi. 

A tutti la situazione del Bullicame è apparsa disperata, e se qualcuno non obbligherà la Gestervit a fare subito i lavori, la stagione delle pozze libere del Bullicame sarà pregiudicata anche quest’anno. Le famiglie viterbesi subiranno l’ennesimo scippo dell’uso civico del Bullicame. Non è bello. L’educazione ci impedisce di dire ben altro. 

Giovanni Faperdue  

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sabato 17 febbraio 2018

Il 4 m'arzo... con la suoneria “il gesto di coraggio”


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Una volta appurato che nel nostro Paese la più pericolosa razza ladrona esistente è quella dei 5 stellecapaci di restituire dalle proprie tasche solo 24 miloni di euro (dei 25 di loro spettanza per il lavoro di parlamentari), tutto si fa più chiaro per gli orientamenti al voto del prossimo 4 marzo 2018.

Gli italiani, al netto degli ultimi crimini parte-campani e partenopei denunciati a carico dei candidati nelle file PD-FI,

  • forti dello stomaco forte con cui hanno ingurgitato di tutto negli ultimi tre decenni,
  • incuranti del curriculum criminale del sempre più ristuccato faraone di Italia Nostra,
  • convinti della compatibilità politica della coppia “sovran-separatista” Meloni-Salvini,
  • assuefatti alla mendacità del figlio della ruota della fortuna,
  • estasiati dalle transumanze dei popolani della libertà nel PD (Partito della Destra),
  • incantati dall’avvento in politica dei pallonari già distruttori dell’Italia calcistica,
  • conturbati dal fiorire di nuove leadership lorenzin-tabaccin-nenciniane,
  • rincuorati dalla fondatrice di +Europa (pe’ tutti) sul fatto che il “gruppo Bilderberg non è il Ku klux Klan” (sic, in prima serata su La7, l’eutanasiologa Emma Bonino sostenitrice del Project on Death in America di George Soros e della privatizzazione dell’ATAC a Roma),

non hanno che l’imbarazzo della scelta

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Quanti fossero toccati da altro tipo di imbarazzo, per lo più di natura gastrica, sono pregati di centrare bene il water, prima di tirare più volte la catena!

PS:  Di seguito suoneria “il gesto di coraggio”, in omaggio

Adriano Colafrancesco

www.adriacola.altervista.com

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https://www.youtube.com/watch?v=xqZxNgKkq3Y

venerdì 16 febbraio 2018

La scomparsa della civiltà antalidea e Calcata fra storia e psicostoria

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Questa è una testimonianza sulla amicizia e sulla connivenza culturale che mi legò all'archeologa Gilda Bocconi. In seguito all’insistenza e alla pressione che continuamente operai nei suoi confronti infine ottenni il documento che segue. Voglio però raccontare alcuni retroscena sul perché ed in che modo tutto ciò avvenne.
Tanti anni fa sentii l’ascendere di sensazioni e messaggi dall’inconscio, percepii quello che realmente Calcata era stata ed il suo ruolo nelle trame primigenie della vita nella società umana. E’ come se gli antichi spiriti della valle del Treja, il genius loci, mi parlassero per confidarmi dei segreti rimasti per troppo tempo nascosti. 
A dire il vero la verità su Calcata e sull’antichità della civilizzazione ad essa collegata mi era stata svelata già con il libro dell’archeologo Potter che negli anni ’60 fece una grande campagna di scavi su Narce, riscontrando le vetustà del sito. In un’altra occasione ricordo la visita di Marcello Creti, un sensitivo che viveva a Sutri, il quale mi raccontò di una antica civiltà Antalidea che aveva trovato rifugio qui a Calcata, attenzione non si tratta dei rifugiati di Atlantide bensì di un’altra mitica popolazione di “prima che nascessero gli dei”, secondo lui di origine extraterrestre. Io invece propendo per una provenienza terrestre, dalla valle dell’Indo (Moenjo Daro, Harappa e Dwarka) che subì un tracollo in seguito all’essiccazione del fiume Saraswati ed a una grande guerra universale. 
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Secondo alcuni storici religiosi induisti tale guerra è descritta nel Mahabharata, un’epica in cui si parla di armi potentissime e di veicoli volanti. Insomma presuppongo che una fazione transfuga riuscì infine a rifugiarsi lontano dal campo di battaglia, qui sul Treja (che tra l’altro riprende il nome di un maestro d’origine divina chiamato Dattatreya) contribuendo infine alla fondazione di Fescennium (la città primigenia dei Falisci) . Infatti i Falisci parlavano una lingua indoeuropea (molto simile al sanscrito) essendo in realtà il latino stesso, cosa che mi fa presupporre che i latini non fossero altro che una tribù falisca. Ma di tutto questo parlerò un’altra volta…
Insomma l’importanza di Calcata mi era stata rivelata in vari modi, ma non c’è un vero e proprio riconoscimento ufficiale delle mie teorie da parte degli archeologi e storici, che preferiscono non sbottonarsi su ipotesi “fantasiose”, sia pur affascinanti e presumibilmente vere. Comunque è certo che Calcata è all’origine di ogni altra civilizzazione italica, essendo il luogo in cui una civiltà si manifestò per prima, più avanti leggerete che Gilda fa risalire il luogo al XV° secolo a.C. ma altre fonti si spingono molto più indietro nel tempo.
Allorché conobbi Gilda Bocconi, una archeologa che si era occupata lungamente dell’Agro Falisco, prima abitando a Capena e studiando i Falisci Capenati ed infine a Nepi, città di confine tra Falisci ed Etruschi percepii la sua disponibilità ad accondiscendere, almeno in parte, alle mie teorie “fantascientifiche”. Gilda era una persona incredibile, all’apparenza sembrava l’incarnazione della Grande Madre…
Gi ultimi anni della sua esistenza li trascorse restando chiusa in una casetta in mezzo ad un bosco, riuscendo a malapena a spostare la sua mole corporea fra il tavolo dov’era la sua macchina da scrivere ed il suo letto. Proprio in quel periodo di sua totale inamovibilità fisica ma di piena lucidità mentale riuscii a convincerla a scrivere alcune “ipotesi” sulla nascita della civilizzazione falisca e sul nostro rapporto personale. Quello che segue è il suo articolo sul tema.
Paolo D’Arpini

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Calcata. Una storia nella storia.
Non ricordo esattamente quando andai per la prima volta a Calcata ma ho ben presente il senso di vertigine che ebbi nel passare sul ponte sospeso nel vuoto e poi sulla via stretta fra il dirupo e la parete rocciosa, messi i piedi in terra, l’accogliente piazzetta mi rassicurò definitivamente. Passai sotto la porta e in poco tempo, oltrepassato il paese medio ed entrata in quello antico, mi sono trovata di nuovo affacciata sul nulla, in posizione aerea in uno sfolgorio di verde e di sole. Rimasi incantata dal contrasto fra il borgo piuttosto piccolo, raccolto, dalle architetture graziose, quasi un nido, e gli aspri e selvaggi orridi della valle del Treja.
Narce si ergeva ardita proprio di fronte, Narce, la favolosa Narce! Croce e delizia di una generazione di archeologi italiani ed inglesi. In quel periodo frequentavo i corsi di proto-storiaeuropea e, benché non avessi partecipato agli scavi, vivevo l’atmosfera bollente delle dispute e delle gelosie che aveva suscitato quel ritrovamento importantissimo. L’insediamento testimoniava infatti una continuità di vita dal Medio Bronzo (XIV° sec. a.C.) al VI° secolo a. C.. In seguito gli abitanti si erano spostati anche su Pizzo Piede, Montelisanti e sull’attuale Calcata. Era la prova dell’autoctonia degli Etruschi e dei Falisci, accettando però l’ipotesi dell’arrivo di piccoli gruppi, mercanti e artigiani, provenienti soprattutto dal mondo egeo-anatolico.
Tornai a Calcata in seguito, quando seppi come il Comitato per Calcata Viva fosse riuscito a far togliere il vincolo di inabitabilità. Capena, nella quale nel frattempo mi ero trasferita aveva gli stessi problemi. Fu allora che conobbi anche il Circolo vegetariano e Paolo D’Arpini. Il Circolo si trova sulla destra, prima di passare sotto l’arco, e spesso vi si poteva incontrare Paolo seduto su una scaletta, un pò nascosto dai fiori (o dalle erbacce), contornato da cipolline, broccoletti e melucce piccole ma buone, quasi sempre calmo e olimpico (perché le tempeste lui le nasconde socchiudendo gli occhi), con un berretto alla ‘garibaldina’, sornione guarda chi passa, quando ti riconosce si alza sorridente e ti fa entrare al Circolo. Malgrado l’aspetto egli ha portato avanti molte iniziative per la valorizzazione della valle del Treja: la lotta per impedire una discarica inquinante, la difesa dell’identità locale, con il bioregionalismo, e altre attività per la libertà individuale.
Ricordo ancora con piacere le riunioni che spesso terminavano con un convivio sempre accompagnato da un ottimo vinello e da dolcetti paesani. A quel tempo ero una accanita fumatrice ed ho sofferto perché al Circolo non si può fumare, spesso (per rifarmi) andavo in un baretto vicino, simpatico e all’antica, gestito da una famiglia, dove potevo fumare voluttuosamente. Comunque Paolo è un vulcano di idee, con lui puoi anche non essere d’accordo su certe cose, infatti egli accetta volentieri il dibattito ed il confronto. Osservando lo stemma di Calcata, ho cercato di spiegarmi meglio questo nome (ed il suo significato). In effetti la forma è quella di un tallone, tallone di calcare, cioè roccia, ma forse il nome è estensibile anche ad un altro vicino insediamento diruto, in cui vi sono i resti della chiesa di Santa Maria di Calcata.
Nell’antichità era indicato come ‘tallone’ anche la pietra al centro dei circoli sacri, ove erano celebrati i riti ed i sacrifici, certo nella zona son stati ritrovati diversi templi sin ora di epoca ellenistica (IV sec. a.C.) mentre sappiamo che Narce (Fescennium?) risale all’età del bronzo. Chissà se proprio nell’attuale Calcata fosse situata l’antica area sacra? Probabilmente resta solo un’ipotesi, una sensazione, così come Paolo ’sente’ ed immagina gli antichi falisci della valle del Treja nello spirito arguto e smaliziato dei “Fescennini” e le preghiere alla Dea Madre, manifestazione della natura e della vita.
Gilda Bocconi