“Il 27 novembre 2012, al
circolo Almo di Piumazzo, Davide Donelli ha presentato il suo
libro “Io sono il tuo specchio” scritto in collaborazione con
Matteo Rizzato”
Resoconto di Dominique De
Mario: “In
una tiepida serata di novembre, ci siamo incontrati
all'ALMO di Piumazo (Centro Culturale di Vicenzo Fancinelli) noi
umani desiderosi di condividere ed imparare cosa fossero i neuroni
specchio.
Tento, oggi, di darvi qualche informazioni al riguardo.
I
neuroni specchio permettono di spiegare fisiologicamente la nostra
capacità di porci in relazione con gli altri.
Quando osserviamo un
nostro simile compiere una certa azione si attivano, nel nostro
cervello, gli stessi neuroni che entrano in gioco quando siamo noi a
compiere quella stessa azione. Per questo possiamo comprendere con
facilità le azioni degli altri: nel nostro cervello si accendono
circuiti nervosi che richiamano analoghe azioni compiute da noi in
passato.Anche il riconoscimento delle emozioni sembra poggiare su un
insieme di circuiti neurali che, per quanto differenti, condividono
quella proprietà "specchio" già rilevata nel caso della
comprensione delle azioni.
Le
nostra azioni e le nostre emozioni possono dunque "condizionare"
le azioni e emozioni degli altri. Stiamo dunque attenti a quello che
facciamo e diciamo. Il benessere o il malessere degli altri diventa
cosi nostra responsabilità.....
Insomma, facciamo del
bene...riceveremo del bene. Ci ha spiegato tutto ciò un ragazzo
bravissimo di cui non ricordo il nome... accidenti a me! Ha scritto IO
SONO IL TUO SPECCHIO. Adesso mi ricordo!!! Si tratta di Davide
Donelli, ha scritto questo libro in collaborazione con Matteo
Rizzato.
Buona
lettura a tutti!”
..........................
Intervento
di Caterina Regazzi: “Non
voglio manifestare quella negatività che è stata tanto
vituperata nell'incontro
serale del 27 novembre u.s. (quella in cui gli altri si
specchierebbero
negativizzandosi
a loro volta) ma i discorsi che sono stati fatti
all'incontro
mi sono sembrati un po' semplicistici o almeno,
necessiterebbero
di un approfondimento.
Purtroppo il libro non l'ho
comprato,
magari lì vi avrei trovato altri suggerimenti).
La
buona volontà nel diffondere certe conoscenze, dimostrate
scientificamente,
comunque è stata ammirevole e se le persone
intervenute
sono andate a casa col sorriso sulle labbra e convinte che
basta
risolvere i problemi cominciando la giornata con un sorriso un
certo
risultato è stato ottenuto.
Io
stessa sto vivendo un momento del genere, prima ancora di
intervenire
all'incontro e di sapere cosa sono i neuroni specchio,
vedo
che nei giorni in cui "mi sveglio bene" le cose vanno bene,
il
confronto
con le persone è sereno e alla fine della giornata si va a
dormire
pensando di aver dato almeno quel piccolo contributo alla vita sulla
terra.
L'immedesimazione
negli altri, neuroni a specchio o meno, ci fa
entrare
in empatia, in risonanza e quindi si crea fra gli
interlocutori
un'atmosfera di "pace" a cui tutti agogniamo.
Ma
è possibile "atteggiarsi" a gioioso quando tutto ti sembra
nero? E'
sufficiente
"guardarsi allo specchio", ad uno specchio anche
simbolico e
nel caso in cui ci vediamo negativi, cambiare "volontariamente"
il
nostro
stato d'animo?
L'atteggiamento si che lo potremmo anche
cambiare
ma, se questo cambiamento non parte dal di dentro, dalla
coscienza,
è possibile contribuire a creare un'armonia?
Sarebbe
sufficiente programmare la nostra espressione mattutina, per
creare
quella massa critica in grado di rivoluzionare questo mondo che
tutti
critichiamo ma dove non si è ancora capito che il cambiamento si
fa
per gradi, granello dopo granello? Dove la mettiamo la sincerità?
Il lavoro di trasformazione forse può partire dalla consapevolezza di questa capacità riflettente dell'altro, nei nostri confronti, ma deve essere accompagnato da una pratica a livello della coscienza, di autosservazione da cui scaturisca.... cosa? Un distacco dalle cose mondane? La facoltà di discernimento e riflessione?
Infine
sarebbe stato importante parlare di come questi neuroni
specchio
sono stati scoperti. Ho saputo poi, ma vorrei essere
smentita,
che sono stati scoperti casualmente osservando l'attivazione
di
una certa parte del cervello di scimmie con elettrodi infissi nel
cervello,
mentre assistevano ad una certa manualità (mangiare?) da parte
del ricercatore lì presente.”
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