giovedì 30 aprile 2015

Roma - "8 maiali per me posson bastare!"



Da adottare a Roma 8 maialini di piccola taglia, dopo che le madri sono state  salvate già gravide.

Sono tutti in regola, la Asl ha fatto le analisi del sangue già a tutte le  madri.

Adozioni anche in altre regioni, ma soltanto a persone almeno vegetariane,  che assicurino di poterli accudire in modo adeguato, o a rifugi.

Attualmente si trovano ospitati in un'azienda agricola (che produce solo vegetali) di Roma, ma cercano adozione definitiva con urgenza.

Per informazioni e contatti: Massimo - virtvs@gmail.com

mercoledì 29 aprile 2015

Altro furto.. di plusvalore - Morgan Stanley all'opera!

Lo sfruttamento è il furto di plusvalore, una cosa molto semplice e chiara, che si realizza nelle circostanze più disparate.
Una moderna grande vittoria di classe capitalista è la straripante produzione di contratti derivati ed alti strumenti finanziari che drenano denaro semplicemente spostandolo, senza alcuna produzione di merce: si guadagna rubando direttamente soldi a qualcun altro, solo che il furto è mascherato dentro un complesso contratto.
In ultima analisi la lotta di classe esprime semplicemente la lotta contro il furto, dove la classe dominante per definizione si è arricchita legalizzando alcune forme di furto.
La lotta contro alcune tipologie di furto contemporaneo richiede strumenti diversi da quelli tradizionali, che erano nati nel mondo del lavoro produttivo, sicché risultano inadeguati nei settori di semplice spostamento del valore senza produzione.
Non puoi scioperare in una fabbrica che non esiste, ma si ruba plusvalore anche dove non ci sia una fabbrica.
I derivati fraudolenti (è facilissimo costruirli tali) di Morgan Stanley hanno prodotto in un colpo solo un furto di 5,6 mld dei cittadini italiani (con un plusvalore del 5000%, nientemeno, ricavato dal capitale iniziale senza produzione), ma ora renzusconi (rigorosamente minuscolo) ha comperato altri derivati (basta costruirli in modo che rendano prima all'acquirente, poi invece rendano alla banca quando il governo non ci sarà più, e si possono costruire in quel modo).
Quindi i lavoratori pagano le tasse credendo che servano per pagare i servizi (cosa che invece uno stato sovrano può fare da sè, ma il nostro sovrano non è più) mentre servono a regalare denaro alle banche.
Se non è furto di plusvalore questo !
 Lo è alle spalle di tutti, nientemeno.
Questi sono problemi che vanno affrontati politicamente, non vedo via di scampo, prima che la politica venga completamente azzerata dalla finanza.
I derivati di Morgan rendevano soldi, ma prevedevano una penale pari a 50 volte l'importo del contratto, e già qui c'è una componente fraudolenta, perché una penale deve essere una frazione, non un multiplo dell'importo contrattuale.
Ma il bello viene ora: quando scatta la penale ? Scatta nel caso che le agenzie di rating (società private inglesi) declassino i titoli di stato italiani.
Ponendo il presupposto di una seconda frode: dal governo pago le agenzie di rating perché non mi declassino, ed ho un'arma di ricatto verso le opposizioni, perché se mi fanno cadere non le pago più e son cavoli del governo successivo perdere gli introiti e pagare la penale.
Ma c'è di peggio: i grandi azionisti (ovvero i padroni) delle agenzie di rating sono gli stessi grandi azionisti (cioè padroni) di Morgan Stanley, quindi in ultima analisi in cambio di soldi iniziali il governo vende il paese ai padroni di Morgan e Standard&Poors.
Da questo episodio clamoroso è sorto persino un processo a Trani.
Ma ce ne sono infiniti ignoti, di episodi così.
I padroni del vapore in questa epoca sono le grandi banche, ossi assai duri.
Ma gli islandesi, che già hanno sconfitto le banche ai tempi del referendum contro il debito, ora hanno deciso di vietare alle banche di produrre valori monetari (di cui i prodotti finanziari fanno parte), riducendole alla loro condizione originale di gestori del risparmio.
Vincenzo Zamboni

martedì 28 aprile 2015

La città senza socialità: Viterbo


Alle politiche sociali… c’è nessuno?

Avete presente quella famosa pubblicità della goccia d’acqua che chiede: c’è nessuno? Ecco, il silenzio di risposta e l’eco che provoca la domanda, è simile a quello che in questi giorni si riceve quando a Palazzo dei Priori si chiedono lumi sul nuovo assessore alle politiche sociali. L’importante incarico è vacante dopo le dimissioni date dall’assessore Fersini al quale, a proposito, vanno i nostri migliori auguri per le sue condizioni di salute.

Si vocifera, ma non ci vuole nemmeno tanto per farsi un’idea propria sulle motivazioni, che l’assessore verrà magicamente trovato dopo le prossime elezioni provinciali; sì sì avete capito bene quelle elezioni dove sindaci, consiglieri dei vari partiti, movimento 5 stelle a parte, eleggeranno dei rappresentati di un ente locale che è stato soppresso dal Governo; sì, solo in Italia.

Ma non è di questa farsa che vogliamo parlare; ci chiediamo solamente, come crediamo se lo chiedano molti viterbesi: ma è possibile che un assessorato così importante resti sguarnito perché ci sono delle elezioni provinciali?

Il bando per l’emergenza case popolari e il rispetto della legalità ed equità sociale, la normativa che regola i centri sociali polivalenti cambiata nel 2008 alla quale il Comune non si è ancora adeguato, l’allarmante bisogno di incrementare gli interventi di sostegno economico alle famiglie in crisi sempre più numerose, sono solo alcuni dei temi caldi da affrontare con urgenza, e l’amministrazione comunale aspetta le elezioni provinciali? 

È mai possibile che tutto venga fermato perché ci sono delle elezioni e delle supremazie politiche da affermare? È possibile che per una amministrazione comunale i giochetti di palazzo e la spartizione delle poltrone vengano prima delle necessità di una città? Continueremo a insistere, a chiedere e rendere conto ai cittadini, anche se al momento la riposta è silenziosamente assordante! …C’è nessunooooo?

Movimento 5 stelle Viterbo


lunedì 27 aprile 2015

Furbizie da Jobs Act




Il governo festeggia il primo mese di vita del Jobs Act.. (..) ma la la legge nasconde il rischio che licenziare sia vantaggioso. Come dimostrano questi casi.

Quando sono entrati nel locale che sulla carta ospitava la nuova azienda tessile, i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro sono rimasti di sasso: non solo non c’erano i 49 dipendenti da poco ingaggiati (tutti a tempo indeterminato) ma nemmeno i macchinari. Nulla di nulla. Per l’impresa di Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, solo le agevolazioni concesse dallo Stato sarebbero state vere. Centinaia di migliaia di euro da mettere in tasca grazie alle misure pensate per rilanciare l’occupazione.

Il governo festeggia con solennità le rilevazioni sul primo mese di vita del Jobs act. D’altronde i numeri, per quanto ancora parziali e suscettibili di variazioni, sembrano incoraggianti: 92 mila nuovi contratti attivati a marzo, un quarto dei quali a tempo indeterminato . «Merito della riforma del lavoro» esulta Palazzo Chigi.Ma non ci sono solo le luci. Perché per il modo in cui sono congegnati, gli incentivi a disposizione delle aziende rischiano di stimolare appetiti di tutti i tipi. Compresi quelli di chi sembra voler approfittare unicamente della possibilità di risparmiare su tasse e contributi previdenziali.

A Cinisello Balsamo, ad esempio, l’azienda Call&Call è intenzionata a chiudere lo stabilimento e dare il benservito a 186 operatori a tempo indeterminato del call center. Ma al tempo stesso, denunciano i sindacati , assumendo personale nelle altre sedi di Roma e Locri, che fanno capo ad altre srl del gruppo. Tutti dipendenti ingaggiati col contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs act, meno oneroso, e con gli annessi sgravi previsti per le nuove assunzioni: da 6 mila a 8 mila euro l’anno ciascuno. Una circostanza – la sostituzione dei vecchi contratti col nuovo – che l’Espresso aveva già paventato fra le possibili conseguenze della riforma del lavoro nel settore.

Andando a scavare si scopre tuttavia che, per quanto al momento isolati e numericamente poco rilevanti, i casi non mancano. Nemmeno nel Veneto ricco e produttivo. A Rubano, in provincia di Padova, a fine marzo la Industria confezioni – di proprietà del gruppo Ermenegildo Zegna – ha annunciato l’intenzione di chiudere lo stabilimento, che produce capispalla maschili di alta sartoria. Di conseguenza i 230 dipendenti (per lo più donne e con stipendi attorno ai 1.100 euro) avrebbero dovuto accettare di essere riassorbiti in uno degli altri impianti di Parma, Novara o Biella. Ovvero spostarsi a centinaia di chilometri


Leggi tutto: http://www.libereta.it/

venerdì 24 aprile 2015

Parco del Treja, viaggio nella storia bioregionale



Per la giornata festiva di sabato 25 aprile 2015 è prevista una visita
guidata all’insegna del viaggio nella storia della formazione della
valle del fiume Treja, della comprensione di come sia stato possibile
giungere al suo aspetto attuale attraverso le vicissitudini ed i
cambiamenti geologici, lenti ma inesorabili, che contraddistinguono un
territorio percorso da un fiume e dalla presenza, in tempi antichi, di
vulcani attivi. Il processo di erosione è tuttora in atto e non si
arresterà finché il fiume continuerà a scorrere in questi luoghi.

Domenica 26 una facile escursione per famiglie ci condurrà alla
scoperta dell’ecosistema fiume, dei suoi abitanti e dei suoi segreti
nascosti! Durante il percorso si raccoglieranno e si analizzeranno
macroinvertebrati presenti nelle acque del Treja, alla scoperta degli
organismi che popolano il fiume.

Ogni famiglia riceverà in prestito un “kit per l’analisi delle acque”
contenete una scatola di osservazione, un microscopio da campo,
retino, schede di riconoscimento. È previsto anche un gioco
naturalistico finale.

Appuntamenti:

sabato 25 aprile – “L’evoluzione della valle fluviale”
Appuntamento alle ore 9,30 in piazza Roma a Calcata vecchia.
Per informazioni e prenotazioni:
Nomos Trek Beatrice Cosentino
cell. 335 6908993

domenica 26 aprile – “Family river experience”
Appuntamento alle ore 9,30 al parcheggio di Calcata nuova.
Per informazioni e prenotazioni:
Viaggiare in natura - Alchimia Giulia Ruvidi
cell. 328 4385758

Abbigliamento comodo. Pranzo al sacco.

Si ricorda che la prenotazione è obbligatoria.

Il programma completo ed i riferimenti per contattare le associazioni
che svolgono le visite sono sulla pagina Internet delle visite guidate
del Parco.

mercoledì 22 aprile 2015

Altro genere... altro regalo - La finzione continua....


All’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di Strasburgo,  oggi  22 aprile 2015, si discute di una bozza di risoluzione sulla “Discriminazione contro i transgender in Europa”.
Sarà bene ricordare che il Consiglio d’Europa non ha nulla a che fare con l’Unione Europea. E’ una sorta di “piccola ONU” su scala europea, che ha come scopo mantenere la pace e la tutela dei diritti umani, a cui aderiscono 47 Paesi e a cui fa capo anche la famosa CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo): quella che ogni tanto condanna gli Stati perché non ammettono l’utero in affitto, perché tengono i crocifissi nei luoghi pubblici, ecc.). E al Consiglio d’Europa, evidentemente, gli ideologi del gender sono molto ben rappresentati.
Oltre alle solite guerre dichiarate a tutte le discriminazioni di gender e all’intolleranza “omo – transfobica”, questa bozza contiene disposizioni molto degne di nota, come il diritto di tutti di scegliere "per legge" il proprio genere.
La bozza, che è stata adottata all’unanimità dalla Commissione (l’organo esecutivo del Consiglio d’Europa), invita gli Stati a sviluppare procedure veloci, trasparenti ed accessibili, basate sull’autodeterminazione, per cambiare nome e sesso su certificati di nascita e tutti i documenti. Tali procedure devono essere accessibili per tutti, senza riguardo all’età, alle condizioni fisiche e mediche, alle condizioni economiche e alla fedina penale (anche i detenuti devono poterlo fare).
Perciò il transessualismo non sarà più una questione medica e chirurgica, ma una semplice manifestazione di volontà.
Il documento inoltre invita gli Stati a consentire ai transessuali di rimanere legalmente sposati con il coniuge che – ora – è (meglio: sembra) dello stesso sesso del richiedente, quindi gli Stati così riconosceranno automaticamente quello che in apparenza è un “matrimonio” omosessuale.
Infine la proposta chiede agli Stati di dare la possibilità di scegliere sui documenti un terzo gender oltre M (per maschio) e F (per femmina).
Siamo curiosi di vedere il dibattito e la votazione che seguirà.
Redazione Provita

martedì 21 aprile 2015

La malattia necessaria, come la fame o la sete, serve all'industria!

 
Oggigiorno è virtualmente impossibile vivere da sani. Oggigiorno la normalità è vivere da malati e del resto se il settore medico-farmaceutico è il primo al mondo per fatturato un motivo ci sarà. E fin qui è tutto procede sui binari della normalità, perché noi moderni crediamo sia normale “ammalarsi”, crediamo sia normale “essere malati”, crediamo normale ricorrere ai medici, agli ospedali, alle medicine, per “curarci”. Noi crediamo che per curarci abbiamo bisogno della medicina, possibilmente una Medicina con la “M” maiuscola. Non è del resto la “guerra contro le malattie” il compito ufficiale di cui è investita la Medicina nell’immaginario comune? Da qui è tutto un proliferare di guerre: contro il cancro, contro l’alzheimer, contro la sclerosi, il diabete, la depressionequello e quell’altro. Del resto in un mondo in guerra contro tutto e tutti (natura, animali, popoli, clima, ecc.) non è normale essere in guerra anche contro le malattie?
Noi crediamo nella religione della medicina che ci salverà dalle malattie che, cattive che non sono altro, ci vogliono tutti morti. Bisognerebbe invece ficcarsi bene in testa anzitutto che i medici, con tutte le eccezioni del caso (e questo sia ben chiaro), non sono esperti di salute ma di malattie (che non è stessa cosa) e soprattutto che noi non viviamo affatto grazie alla medicina ma nonostante questa. Del resto alcune cifrette parlano chiaro: la medicina, tra vaccini, somministrazioni di farmaci con effetti collaterali vari, infezioni contratte in ospedale, diagnosi ed interventi chirurgici errati, varie ed eventualiè la prima causa di morte negli Usa(oltre 800.000 statunitensi muoiono ogni anno per colpa della medicina ufficiale) e la terza in Europa (2). Ma questo non conta perché nella nostra testa la Medicina ci salva e nemmeno le cifre ci convincono del contrario.
Se non avessimo abdicato del tutto alla nostra capacità di formulare pensieri logici e di buon senso, ci porremmo immediatamente un paio di domandine molto semplici: da dove vengono le malattie? E, soprattutto, cosa sono le malattie? Ma queste domande non ce le poniamo perché siamo stati educati a credere nel mondo in cui viviamo e nelle sue strutture, di cui la tecno-medicina scientifica è senza ombra di dubbio una struttura portante. Insomma, se ci ammaliamo la colpa non è mai del mondo e del modo in cui viviamo e proprio per questo crediamo nella Medicina che ci salverà. Perché la Medicina fa parte di quel mondo e rinnegarla significherebbe rinnegare quel mondo, cioè rinnegare come viviamo.
Perché ci “ammaliamo” dunque? Pensiamoci un attimo: siamo animali fisiologicamente frugivori e ci cibiamo di carne, pesce, latticini, uova, grani (il tutto ovviamente ben cotto e devitalizzato) combinandoli per di più tra loro (rendendo così la digestione estremamente difficile ed energeticamente dispendiosa, energie che il nostro corpo non può convogliare alla “salute”) e generando in tal modo tossiemia, ma questo non importa. Questi (pseudo)cibi che ingeriamo quotidianamente sono pieno di veleni e composti chimici per la loro colorazione, conservazione, ecc., ma anche questo non importa. Inoculiamo vaccini (organismi geneticamente modificati, metalli vari, formaldeide, ecc.) nei corpi dei nostri bimbi (e anche adulti), ma la cosa non è determinante. Nel corso della nostra vita assumiamo medicinali (cioè veleni) per “curarci”, ma pure questo non incide affatto. Respiriamo aria satura di composti chimici e nanoparticelle (sono dappertutto) ma la cosa non conta affatto.
Conduciamo vite del tutto innaturali, con pochissimo movimento, seduti per ore dietro ad un computer, su un divano, sul sedile di un auto, al chiuso di una casa, un ufficio, una fabbrica, un centro commerciale, un centro abbronzatura, quando sappiamo benissimo che il nostro corpo è fatto per muoversi e stare all’aria aperta). Ma questo non ci fa niente. Siamo costantemente immersi in campi elettromagnetici, ma potranno mai essere i campi elettromagnetici i responsabili della nostra salute? Usiamo l’aria condizionata per il troppo caldo e il riscaldamento per il troppo freddo (ormai non siamo in grado di sopportare più nulla), con ciò indebolendo progressivamente il nostro corpo. Ma nemmeno a pensare che un corpo indebolito e con le difese immunitarie altrettanto indebolite possa essere la causa delle nostre malattie! Ma come ci viene in mente?! Abbiamo lavori orribili e senza senso che ci fanno stare male, relazioni perlopiù altrettanto orribili al lavoro, in famiglia, in società, ma la cosa non conta nulla.
Siamo stanchi, depressi, annoiati, stressati, del tutto privi di gioia ed entusiasmo per la vita, ma non ci passa nemmeno per la testa che tutto questo possa influire minimamente sulla nostra salute. Assumiamo droghe di ogni genere (ufficiali e non) ma la cosa non incide minimamente. Spalmiamo sulla nostra pelle creme, lozioni, rossetti, shampoo, you name it, anche questi tutti pieni di composti chimici e delle onnipresenti nanoparticelle,  le quali, essendo nano, eludono le naturali barriere protettive del nostro sistema immunitario per arrivare dritte al sangue (e lì fermarsi). Ma pure questo non incide sulla nostra salute perché in fondo, (non)ragiona il cittadino medio, potranno mai essere creme, lozioni, rossetti, shampoo e tutto il resto i responsabili delle nostre malattie? Ma dai, non sono stati testati negli asettici laboratori del mondo progredito? Non hanno ottenuto l’imparziale placet per la commercializzazione dei vari Ministeri della Salute (leggi, della Malattia)?
Si potrebbe andare avanti all’infinito ma il senso è chiaro: la vita moderna, con tutte le sue impalcature e strutture, non si mette in discussione. Anzi, per risolvere questa cosa un po’ scocciante delle malattie che di tanto in tanto vengono a turbare le nostre meravigliose vite moderne, di vita moderna ce ne vuole ancora di più. Quindi ci vuole ancora più sviluppo (tecnico, scientifico, medico, economico), appena un po’ di più, fino a che tutto, abbiate fede, andrà a posto come da promesse reiterate. In ogni caso, se tra voi ci fosse ancora qualche dubbioso, volete mettere con il passato, quando tutti morivano come mosche? Uno sterminio terribile. E se proprio rimane qualche ultimo scettico recalcitrante critico della Megamacchina che domina le nostre vite, lo si zittisce con la frase magica che taglia la testa al toro: oggi si vive di più. Questa frase sortisce l’effetto miracoloso di mettere tutti in riga. Peccato non sia vera. Ciò che si è allungata non è la vita media bensì l’aspettativa di vita, che è tutt’altra cosa (tratterò il temanel prossimo articolo “La fabbrica dell’infelicità).
Per tornare a noi, dopo anni e decenni di abusi, soprusi e avvelenamenti vari, il nostro corpo, che a differenza del mondo della Medicina e delle multinazionali farmaceutiche, ci vuole bene, e che, a differenza nostra, è intelligente, cerca di comunicarci, attraverso la “malattia”, che qualcosa non va, che stiamo facendo qualcosa di sbagliato; il nostro corpo ce lo dice, per l’appunto, attraverso l’insorgenza di quella che chiamiamo “malattia”. Ma noi non sappiamo più ascoltare il nostro corpo; sappiamo solo seguire i consigli e le prescrizioni degli “esperti”, questi grandi salvatori dell’umanità (Umberto Veronesi, tanto per fare un nome tra i tanti) di fronte ai quali bisognerebbe genuflettersi ogni volta che per l’appunto ci dispensano i loro consigli e le loro miracolose prescrizioni (e a cui bisognerebbe fare statue in piazza), questi “grandi esperti” formatisi alle più prestigiose università del mondo progredito con i master conseguiti in qualche università ancora più prestigiosa (sarà un caso, ma anche le università sono controllate dall’alto dalle lobby tecno-farmaceutiche; ma pure questo non conta nulla).
Ma insomma, dirà il lettore, se quando ci “ammaliamo” la colpa non è dei nostri orribili, malsani, assurdi, folli, insensati, del tutto innaturali stili di vita, chi è il responsabile allora? Se ci vengono un raffreddore o la febbre (tanto per stare sul leggero) di chi è la colpa? Ma di un microbo, no? O di un germe, un bacillo, il freddo, troppo sole, troppo vento (tutte cose, fateci caso, “naturali”. L’aria condizionata no on ci fa ammalare, ma il vento sì) o se proprio il colpevole non si trova, allora sarà stato il casoil fatoil destinola sfortuna (che è ciò che di norma la gente commenta quando a qualcuno, dopo decenni di vita innaturale, viene un cancro: “poveretto. Che sfortuna!). Capite, la colpa non è di come viviamo, ma della sfortuna. Il mondo e il modo in cui viviamo non si toccano!
A questo punto però siamo “malati” (almeno ufficialmente) ed ecco allora arrivare lancia in resta in nostro soccorso, la Medicina con i suoi medici-stregoni e le sue medicine-pozioni magiche, che riporta tutto nei binari della normalità (ovvero della malattia, perché noi dobbiamo vivere  “malati”), che riporta tutto sotto controllo, un sotto controllo che ovviamente ci tiene tutti sotto. Sì, proprio sotto il potere della Medicina e delle lobbies tecno-farmaceutiche. C’è una semplice realtà che non si vuole accettare: la medicina non ci cura mai ma solo e sempre di sopprime dei sintomi.
Pur con tutte le infinite difficoltà a vivere in maniera sana in questo mondo, abbiamo comunque la possibilità di farlo. Per fare questo bisogna assumersi la responsabilità della nostra salute senza delegarla ad altri perché noi, naturalmente, già sappiamo (sapremmo) cosa fare e come vivere per essere in salute. Un buon punto di partenza è capire che la “salute” è la condizione normale degli esseri umani (e non solo), per poi proseguire con la consapevolezza che la malattia in sé non esiste ma è solo una (importantissima) comunicazione che il nostro organismo sta facendoci pervenire riguardo al nostro alterato stato di salute. Poi si prosegue (re)imparando ad ascoltare il nostro organismo, comprendendo ciò che stiamo facendo di sbagliato che ci fa “ammalare”, infine, con una generalizzazione necessaria in questa sede, riprendendo a vivere in maniera più naturale (a partire dal modo in cui ci alimentiamo). Insomma, cominciamo a fare qualcosa a favore della nostra salute piuttosto che contro.
La Fabbrica della Salute invece, lo avrete notato, si regge su tutt’altro: fantasmagoriche ricerche medico-scientifiche che ci salveranno (ma per il momento siamo sempre più malati), produzione di medicamenti portentosi che ci libereranno per sempre dalle malattie (“trovata la cura per sconfiggere il cancro, l’Alzheimer o qualunque altra cosa”, strombazzano ai quattro venti con ciclica ripetitività i media di potere), ospedali, presidi medici (soprattutto in quei paesi poveri dove, “poveracci che non sono altro, non hanno nemmeno gli ospedali”. Però adesso sono malati e prima no), università, ecc., insomma tutto un grande ambaradan che però non riesce a nascondere la verità: e cioè che siamo malati. Del resto, se non lo fossimo, non ci sarebbe alcun bisogno di medicine, ospedali, presidi medici, facoltà di medicina e tutto il resto, e la Fabbrica della Salute non sarebbe la prima al mondo per fatturato. Magari è proprio questa la causa delle nostre malattie.
Andrea Bizzocchi



(1)  Manicardi, Enrico, Liberi dalla Civiltà, p. 10, Mimesis Edizioni (2010)
(2)  Nul-Dean-Feldman-Smith, Medicina Assassina (2004), in A.A.V.V., Tutto quello che sai è falso 2. Secondo manuale dei segreti e delle bugie”, Nuovi Mondi Media (2004)

lunedì 20 aprile 2015

Giubileo: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori..."


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Marco Saba, l'economista Italiano presidente di Iassem (Istituto di Alti Studi per la Sovranità Economica e Monetaria), e Gilberto Di Benedetto, psicologo e psicoterapeuta esperto nelle sindromi debitorie  lanciano una provocazione Mariana in onore alla Madonna dei debitori. 

Saba sostiene che sia le Banche che i loro debitori sono debitori entrambi in quanto le Banche non danno allo Stato le tasse dovute sulla creazione del denaro. In una breve nota l'economista propone: "Perché non approfittare del giubileo per una totale remissione dei debiti e invitare i banchieri e i debitori davanti al Papa per rimettersi i debiti a vicenda? I peccatori - continua l'economista - sono “debitori” verso coloro contro cui hanno commesso una trasgressione e perciò devono implorarne il perdono". Dio concede il perdono dei “debiti” a chi ha perdonato i propri “debitori”. (Mt 6:12, 14, 15; Lu 13:4). 

Il Dott Di Benedetto afferma invece in una nota: la proposta di Saba  potrebbe generale una  terapia di gruppo per il popolo Italiano,verrebbero stemperare le tensioni sociali,ed evitati numerosi suicidi. Da buon provocatore sociale (conclude il Dott Di Benedetto ) proporrei al Papa una scomunica a divinis per tutti quei banchieri che non rimettessero i debiti ai Cristiani indigenti. 


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Commento integrazione di Giorgio Vitali:

Prendiamo atto della geniale iniziativa degli amici Saba e Gilberto, che ci hanno ricordato il VERO SIGNIFICATO DEL GIUBILEO. Mettiamo alla prova la serietà e la sincerità del papa e vediamo se questo richiamo al giubileo è un richiamo VERO, che tiene conto delle REALI esigenze della popolazione o non un VOLGARE ESPEDIENTE PER FARE SOLDI COL TURISMO. Ricordiamo anche che nei precedenti giubilei si veniva a Roma anche per FOTTERE e respingiamo la falsa indignazione dei soliti CROQUANTS (alla Villon o alla Brassens) che o non sanno o fingono di non sapere. IL PAPA, QUALE MASSIMO ESTORTORE & USURAIO, azionista di maggioranza delle massime organizzazioni usuraie del mondo, può ben cancellare i debitucci dei poveracci.  (Giorgio Vitali)

domenica 19 aprile 2015

Ucraina - SBU versus Vitalij Skorohodov: "Non sei nazista...? Ed io ti arresto..."



15 aprile 2015 nella città Rovno, nell'Ucraina Occidentale è stato arrestato dai servizi segreti ucraini (SBU) il dottore - rianimatologo Vitalij Skorohodov per le sue idee antinaziste, espresse su social network. Un medico che ha lavorato per 23 anni  nel reparto di rianimazione ed ha salvato centinaia di vite, non ha mai appoggiato il colpo di stato in Ucraina. Prima dell'arresto è riuscito a telefonare alla sua amica, blogger Eva Merkurjeva per dire:"Sono venuti quelli di Praviy sektor o la Sbu a prendermi. In questo momento stanno abbattendo la porta della mia casa ...."


Oggi in Ucraina tutti i giornalisti e blogger indipendenti sono in pericolo di vita...La distribuzione veloce di questa notizia aiuterà salvare la vita e la salute di dottore Vitalij Skorohodov.

Alina Telep


СБУ за пророссийские взгляды арестовала врача Виталия Скороходова

Сейчас в квартире у Скороходова идет обыск

Фото: webcome.WordPress.com
Фото: webcome.WordPress.com
СБУ пришла с обыском в квартиру известного врача, популярного блогера Виталия Скороходова. Об обыске он успел написать на своей странице в Facebook. Информацию подтверждает блогер Ева Меркурьева, лично знакомая с Виталием.
Приводим текст сообщения Евы:
Час назад мне позвонил очень хороший человек – Виталий Скороходов, врач, 23 года проработавший в реанимации, спасший от смерти сотни своих соотечественников. Буквально сейчас у него в квартире ломают дверь. За ним пришли. Он успел мне позвонить и написать короткое сообщение в Фейсбуке:
ВНИМАНИЕ!!!
Если это сообщение появилось в моей ленте, значит за мной пришли правосеки или СБУ. Сегодня на Украине всех независимых журналистов и блоггеров, выступающих против хунты зачищают. Надеюсь успеть опубликовать это в ФБ. В том случае, если не убьют на месте, а арестуют и посадят в застенки СБУ, с вашей помощью у меня будет надежда оттуда выйти.
Просьба максимально распространить эту информацию и донести сведения о репрессиях против журналистов на Украине до России и других стран».
Виталий – журналист и блогер. Живет он на Западной Украине в Ровенской области, много лет пишет статьи. Он никогда не брал в руки оружия. Единственная причина, по которой его стали преследовать – это его убеждения. На Украине за убеждения теперь могут вломиться в дом, арестовать, сделать все, что заблагорассудится.
Сейчас у Виталия идет обыск. Ни один из представителей СБУ, вломившихся к нему в дом, со мной разговаривать не стал, повод, по которому его преследуют, не назван. А другого повода, кроме журналистской, блогерской деятельности Виталия, и не существует.
Он – очень честный и умный человек. Эксперт по вопросам общественной безопасности в области медицины. Один из тех, кто никогда не поддерживал переворот на Украине. Антифашист.
Прошу максимального распространения этого короткого сообщения. Возможно, Ваше участие в этом спасет человека от тюрьмы и сохранит ему жизнь и здоровье.
Ева Меркурьева - http://glagol.su/2015/04/15/sbu-za-prorossiyskie-vzglyadyi-arestovala-vracha-vitaliya-skorohodova/

A nuclear war with Russia will have fatal consequences for the US

A nuclear strikes exchange between the United States and Russia will lead to the complete destruction of the United States, leaving Russia and China in a far better position, editor of the French portal Europesolidaire Jean-Paul Baquiast said.
A potential nuclear war with Russia will have fatal consequences for the US, whose territory would be completely destroyed in the event of mutual rocket exchange, Jean-Paul Baquiast said.
His comment came in the wake of recent internet speculation about the US’ possible intent to carry out a preemptive nuclear attack on Russia.
The concerns have risen after General Robin Rand was appointed as head of the US Air Force Global Strike Command.
There are assumptions that he might take an example from American General Curtis LeMay who became famous in 1949 for preparing a plan for a massive nuclear attack on the Soviet Union.
Unable to subdue Russia by conventional methods, Washington is preparing to destroy it with its armed forces, Jean-Paul Baquiast wrote. In the event of an armed conflict, American politicians may carry out a preemptive nuclear strike.
"Chances of the United States to destroy Russia without consequences for itself are small," Baquiast said.
However, even the highly efficient S-500 missile system, which Russia is currently working on, would be unable to protect the country against a massive launch of ballistic missiles from US submarines, he noted.
In turn, Russia would launch its missiles from its submarines off the coast of the United States. And if the Americans manage to hit only a part of the Russian territory due to its large size, the US will be destroyed completely, the journalist wrote.

(Source: http://sputniknews.com/us/20150417/1021016791.html#ixzz3XlX2O0at)

sabato 18 aprile 2015

Ronciglione - Il lago di Vico ribolle di radiazioni e veleni



Da quando andai a vivere a Calcata, a metà degli anni '70 del secolo scorso, mi dilettavo a compiere gite verso tutti gli specchi lacustri del circondario. A cominciare dal laghetto di Monterosi a quello di Martignano, di Bracciano, di Vico e fino al grande lago di Bolsena. 

Il mio preferito, non solo perché più vicino, era il lago di Vico, sulle cui spiaggette trascorsi parecchie giornate estive. Il lago di Vico era il mio preferito anche perché a Ronciglione ci abita la mia consuocera Paola Igliori, in una grande tenuta denominata Villa Lina, ed anche la cara amica Ilaria Gaddini, che mi portò per la prima volta a Spilamberto allorché conobbi Caterina. Una volta portai anche Caterina sulle rive di quel bel lago romantico, circondato da boschi e da colline. Infatti il bacino lacustre ha un'origine vulcanica e quindi è situato in una conca naturale. 

Ma, sin quei  primi anni '70, ogni volta che mi trovavo a fare il giro del lago notavo un perimetro militare chiuso da reticolati costellato di scritte minacciose: “Attenzione pericolo di morte”.  Infatti quel luogo era stato usato come deposito dell'esercito per veleni chimici e simili schifezze. E sin d'allora si parlava di una necessaria bonifica che però non avveniva. Ricordo che di quella situazione inquinante me ne occupai spesso anche a livello giornalistico, scrivendo diversi articoli su Il Messaggero ed altri giornali di Roma, il buon amico Ennio La Malfa potrà testimoniarlo. Ma in particolare delle problematiche del lago di Vico, essendo egli stesso residente nel luogo,  se ne occupò l'altro amico e collega Raimondo Chiricozzi, dell'AICS, il quale mi ha inviato l'articolo che segue..
(Paolo D'Arpini) 


Continuano le operazioni di bonifica del CNBC (Centro nucleare batteriologico e chimico del lago di Vico), richieste da anni con forza da molte associazioni ambientaliste in particolare da:  AICS, COMITATO ACQUA POTABILE, ACCADEMIA KRONOS e dal PSI di Ronciglione.  La bonifica ripresa dopo l’ultima visita del parlamentare on. Bernini del M5S e dopo l’interrogazione al Ministro svolta in Parlamento dall’on Oreste Pastorelli del PSI, si svolge ininterrottamente da febbraio 2015 con grandi e profondi scavi, ben visibili dalla strada che costeggia e sovrasta il centro chimico,   che si presume porterà alla luce le masse ferrose (bombe chimiche, cisterne che contenevano gas letali e i tunnel utilizzati per la fabbricazione delle armi, di cui la popolazione parla con insistenza.
Purtroppo tutto si è svolto, finora, senza informazione alla popolazione e tanto meno deviazione del traffico e ci auguriamo sia stato fatto in piena sicurezza. Stranamente però nella precedente fase della bonifica, con scavi superficiali, la strada venne chiusa al traffico  e le forze di polizia, ambulanze, protezione civile, esercito, vigili urbani, ecc, presidiavano tutta la zona. Riteniamo ora, con l’arrivo dell’estate, stagione nella quale la spiaggia limitrofa al Centro Chimico si riempie di cittadini, sia necessario che le istituzioni locali chiedano e ottengano la sospensione delle operazioni.
Mentre uno dei gravi problemi che interessano la conca del lago di Vico, viene affrontato e si spera venga risolto con la vera bonifica del sito militare, gli altri problemi del lago di Vico persistono nella sua interezza. Nessuna bonifica delle sue acque è stata avviata; nessuna iniziativa siano opere di drenaggio o altre scelte tecniche o legge o ordinanza ha bloccato e bloccherà l’apporto di sostanze inquinanti nelle acque del lago, derivanti dalla monocoltura delle nocciole.
Quanto tempo ancora dovrà passare per assicurare alle generazioni future la vivibilità e salubrità dello stupendo e bellissimo ambiente dei Monti Cimini e del lago di Vico?
La tigre dormiente come l’ha definita il perito nominato dal Giudice per le indagini preliminari nella causa contro gli ex Sindaci di Ronciglione e Caprarola, non è affatto dormiente ed è ben sveglia.
Siamo noi cittadini che dormiamo sonni profondi e non siamo capaci di pretendere il diritto all’ambiente sano e pulito, di pretendere il diritto alla vita. Le istituzioni insabbiano e lasciano passare gli anni disinteressandosi del problema perché incapaci di affrontare il toro per le corna, ovvero gli interessi economici di pochi, a danno della collettività. Ciò che occorre per salvare il lago, le sue acque e la salute dei cittadini, oltre che una effettiva bonifica dagli inquinanti, che sono nel ventre della tigre, il definitivo abbandono dell’agricoltura chimica che sappiamo bene provoca dolore e  morti in primis fra gli stessi agricoltori succubi della noncuranza dell’industria chimica e delle scelte dannose alla salute dettate dal mercato.
Sezione PSI di Ronciglione

Federal Reserve - Qualcosa bolle in pentola




NEW YORK (WSI) – Pare che la Federal Reserve di New York si prepari a una calamità di grandi dimensioni. La preoccupazione è tale da spingere il trasferimento di personale a Chicago e la costruzione di un ufficio succursale.

Inoltre le autorità federali statunitensi hanno previsto lo svolgimento di “esercizi di addestramento” inusuali in tutta la nazione.

Quale disastro naturale potrebbe essere tale da costringere l’interruzione di tutte le operazioni alla Fed della Grande Mela? Potrebbe trattarsi di semplice paranoia delle autorità.

Fatto sta che nella storia degli Stati Uniti nella città di New York non si è mai verificato un disastro naturale così grave da portare alla sospensioni delle attività della banca centrale cittadina per un periodo prolungato.

Il tutto mentre il Dipartimento della Difesa americano ha deciso di comprare 62 milioni di set di munizioni che di solito sono usate per fucili semi automatici AR-15 e che verranno utilizzate in sessioni di addestramento.

A rendere la situazione ancora più strana è la notizia secondo cui dopo dieci anni dalla sua chiusura, il sito nelle Rocky Mountains di Cheyenne ospiterà nuovamente le apparecchiature più avanzate di comunicazione dell’esercito americano. Il commando aerospaziale nordamericano (NORAD) si sposterà nel Colarado per far si che i server e i sensori più sensibili del Pentagono siano al riparo da eventuali attacchi di impulsi elettromagnetici (EMP).

La settimana scorsa la Difesa ha stretto con Raytheon un contratto del valore di $700 milioni per chiedere la supervisione delle operazioni del NORAD e del commando del nord (USNORTHCOM), incaricato di proteggere il territorio statunitense e fornire sostegno alle autorità locali e federali.

Spendere 700 milioni di dollari per tornare in una montagna solo perché il luogo è al riparo dagli impulsi elettromagnetici, è una motivazione che deve destare qualche sospetto.

Fonte: Reuters – Tratto da Wall Street Italia

Da un’altro sito web,  Zero Hedge, solitamente ben informato, oltre a quanto riportato sopra, apprendiamo altre notizie preoccupanti:



Le autorità degli USA hanno programmato una serie di inusuali “esercizi di addestramento” per tutta la nazione.
Tutti questi movimenti sono indicativi del fatto che qualche cosa potrebbe accadere o si tratta soltanto di normali manovre?
Il primo luogo focalizziamo la questione della Federal Reserve di New York.
Che tipo di disastro naturale sarebbe sufficientemente forte  per  far bloccare completamente le operazioni della Banca Federal Reserve di New York?

Senza dubbio si dovrebbe trattare di un avvenimento  molto grande ed inusuale.

Bene sembra che la Federal Reserve di New York stia molto preoccupata del fatto che tale avvenimento potrebbe verificarsi.
Secondo l’agenzia Reuters, la FED di New York ha provveduto a trasferire personale da New York a Chicago ed ha costruito un ufficio parallelo che entrerebbe in funzione nel caso in cui un disastro naturale rendesse impossibile la prosecuzione delle normali operazioni a New York.

Questa manovra a molta gente sembra normale ma, a molti altri,  è sembrata realmente strana.
In tutta la storia degli USA, non si è mai verificato un disastro naturale nella città di New York che sia stato tanto catastrofico da annullare tutte le operazioni della FED  di New York durante un prolungato periodo di tempo.

Così  ci si domanda  perchè le autorità siano così preoccupate?
Realmente è difficile immaginare che tipo di disastro naturale potrebbe far decidere di chiudere la FED di New York durante un periodo  di tempo talmente prolungato .

Un altro strano evento che ha fato parlare l’altra settimana è stato quello del massiccio acquisto,  da parte del governo USA, di munizioni che si utilizzano normalmente per  i fucili automatici AR-15, Così come le ha descritte il giornalista Paul Joseph Watson in un recente articolo….

La domanda in questo caso è perchè gli agenti delle Dogane e Protezioni delle Frontiere degli USA necessitano di tanti milioni di proiettili con la finalità generica di “addestramento”?

Una terza questione ha richiamato l’attenzione in queste ultime settimane ed è stata il ritorno del NORAS (Comando di Difesa Aerospaziale) alle vecchie istallazioni sotterranee nelle Cheyenne Mountain, un fatto di cui si parla nell’articolo che fa riferimento alla preparazione in vista di un possibile attacco elettromagnetico.

Ricordiamo che questa base all’interno delle montagne fu abbandonata come centro del NORAS nel 2006, dovuto agli alti costi di manutenzione e tuttavia, 10 anni dopo, il Pentagono decide di ritornare in quella sede, sotto il pretesto ufficiale che la Cheyenne Mountain si trova in un sito meglio protetto in vista di un possibile attacco Elettromagnetico che potrebbe distruggere le reti informatiche e le comunicazioni digitali, cosa che potrebbe accadere in forma naturale per causa di una tormenta solare, o di forma artificiale, per causa di un attacco nucleare elettromagnetico, che si potrebbe provocare mediante una esplosione nucleare a grande altezza.
Occorre sottolineare che il costo totale di questo trasferimento dalla base abbandonata di recente corrisponde a circa 700 milioni di dollari.

Questi non sono gli unici movimenti strani che stanno vivendo negli USA negli ultimi mesi.
I media alternativi degli USA, sono sovra eccitati davanti alle quantità di strani “esercizi di addestramento” dell’Esercito USA,  programmati di recente in tutto il paese.

Uno di quegli esercizi  si sta realizzando nello Iowa, tale e quale come lo indica la web del 13 Whotv.com.
Tutti questi esercizi si producono nel mezzo della polemica che riguarda  il grande assieme delle manovre che hanno inondato le reti nordamericane queste ultime settimane.
Stiamo parlando delle manovre chiamate “Jade Helm”, una serie di “esercizi i guerra non convenzionale”, nei quali gli stati del Texas e dello Utah sono designati  come “territori ostili”…

Certamente questi esercizi stanno provocando un certo grado di allarme in alcuni media alternativi nordamericani, che li considerano come i preparativi per la possibile proclamazione di una Legge Marziale negli USA.
Nonostante che non esista  alcuna  prova che alimenti questi sospetti, a volte paranoici e senza fondamento, risulta indicativo che le manovre dell’esercito si accentrino, non nel combattere nemici esterni, ma sul  come controllare la popolazione civile.
Da ultimo, un altro degli indizi che hanno causato un certo stupore negli ultimi giorni, è stato la chiusura improvvisa di cinque grandi centri  commerciali della gigantesca catena Wall-Mart, tale e quale, come si indicava in un precedente articolo.  (……………………….).

La parte più curiosa della questione è che tali chiusure si sono prodotte simultaneamente ed a causa, presumibilmente di problemi di idraulica in tutti questi centri avvenuti in tutti i casi, con la chiusura programmata per 6 mesi.
Di fatto la chiusura è stata tanto improvvisa che i lavoratori sono stati licenziati in un solo pomeriggio con solo il tempo di portarsi via i loro effetti personali.

La questione ha sollevato molti dubbi ed interrogativi in proposito.

Cosa  potrebbe costituire una grave minaccia per gli stati Uniti?  Alcuni esperti si riferiscono all’ERP, che significa un attacco di impulsi elettromagnetici,  che potrebbe essere attuato, secondo l’ex direttore della CIA,  James Woolsey, il quale ha diffuso la preoccupazione di una possibile bomba atomica che i nemici degli USA potrebbero far esplodere in orbita sopra gli Stati Uniti, bomba  che metterebbero fuori uso le reti elettriche ed informatiche.

Quali sono i nemici temibili per gli USA?  Arriva pronta la risposta: la Corea del Nord, la Russia di Putin e, naturalmente, l’Iran.  Quest’ultimo giudicato  il più pericoloso. Lo sostiene il prof. Peter Vincent Pry, israelita, direttore di un Istituto (Homeland Security) che scrive su un giornale on line Aruts Sheva (giornale dei coloni ebraici) e che risulta abbia collaborato con organismi della CIA.

La minaccia di un imminente attacco dell’Iran, non è nuova ed è stata pubblicizzata già da oltre un mese da ambienti  israeliti-americani, interessati a far fallire le trattative sul nucleare dei 5+1 che si sono tenute a Losanna. Sembra ovvio che la lobby filo israelita negli USA stia facendo di tutto per demonizzare il pericolo dell’Iran che rappresenta il maggior nemico di Israele.

L’altro possibile grande nemico degli USA è la Russia di Putin che potrebbe, nella narrazione dei “neo cons”, una volta messa alle strette  dall’accerchiamento militare della NATO, attaccare gli USA nei suoi centri nevralgici.

La popolazione nordamericana potrebbe risvegliarsi un’altra volta dopo un grande evento tipo 11 Settembre che, come già accaduto, potrebbe giustificare una nuova campagna di guerre per “esportare la democrazia”.

Il mondo ha già dato per le guerre americane ma, per i responsabili di Washington, forse non è mai abbastanza.

Fonte: Zero Hedge




Fonte: Controinformazione.info