giovedì 31 gennaio 2019

Venezuela. Brutte nuove dalla UE e dalla perfida Albione...


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Il delfino di Berlusconi, Tajani,  gongola per il risultato ottenuto dalla votazione all'Europarlamento (con PD e FI uniti nella pugna) teso a spodestare Maduro, il legittimo presidente venezuelano.   Intanto la perfida Albione manovra dietro le quinte - La Banca d'Inghilterra non solo  ha detto no alla richiesta del presidente Nicolas Maduro  di restituire l'oro venezuelano tenuto in ostaggio  dalla GB,  Jeremy Hunt,  in piena fase  Brexit, chiede alla UE di imporre pesanti sanzioni contro il popolo venezuelano.   "Guaidò ha detto chiaramente di voler che facessimo pressioni su Nicolas Maduro, perché c'è bisogno di cambiamenti.".    Questa la dichiarazione  fatta dal capo della diplomazia britannica il giorno dopo la conversazione con il leader golpista  dell'opposizione venezuelana, Juan Guaidò, e dopo  essersi consultato con i capataz  Trump e  Netanyahu...

Paolo D'Arpini

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Notizie di cronaca e commenti: 

“Il parlamento europeo ha riconosciuto lo speaker del parlamento del Venezuela Juan Guaidò come “presidente temporaneo legittimo”. Tale risoluzione è stata approvata da 439 voti contro 104 a sfavore e 88 astensioni. "Il Parlamento europeo è la prima istituzione europea a fare questo" ha dichiarato il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani. Il Parlamento europeo ha esortato il servizio diplomatico dell'UE e i paesi membri a prendere la stessa decisione...” (Sputnik)

Commento di V.B.: “Notizie brutte, ma scontate. Ormai il sub-imperialismo europeo si allinea sempre alle indicazioni dell'imperialismo USA ed a quelle del suo braccio armato, la NATO. Senza vergogna...”

Commento di G.S.: “Cosa c'era da aspettarsi da un  "consesso" presieduto da tale  Tajani, da tale Juncker  e dai codazzi dei tal dei tali? Mi sarei meravigliato del contrario.”

Commento di F.L.: “L'UE si sta visibilmente posizionando per uno SCONTRO EPOCALE, di cui alcuni dei parlamentari sono sicuramente coscienti: il salto a piè pari nell'illegalità più sfacciata da parte del Parlamento, e non semplicemente della Commissione, a mio avviso è segno di determinazione allo scontro bellico, oltre che della diffusione e profondità del degrado democratico europeo (e non solo i nazisti che crescono!). Sulla faccenda Venezuela la prova di forza non mi sembra simile alle precedenti "prove", in questo caso si vuole arrivare fino in fondo contro Russia, Cina e Iran. Ad un seminario organizzato lo scorso ottobre a Napoli dal ministero dell'istruzione il presidente di un organismo internazionale, Federation Internationale des Societes de Philosophy, eletto nel 24th World Congress of Philosophy tenutosi a Pechino, ha fatto un intervento di neosovranismo europeista che mostrava mire di colonialismo culturale preoccupanti e mosse da quello che sembrava autentico panico da confronto con l'Asia. Mi sembrò un segnale tremendamente preoccupante ed orribile. Mai avrei pensato che solo pochi mesi dopo il Parlamento europeo sarebbe arrivato a rompere ogni legame con una certa cultura di legalità formale, giungendo ad acquisire da israele le pratiche linguistiche svincolate da ogni riferimento di cultura condivisa (qui la non ingerenza ed il rispetto delle forme della democrazia elettiva)...”

Commento di F.G.: “...cose molto giuste e preoccupanti, però ho qualche riserva. Non credo che sia rampante il sovranismo europeo, quanto lo statalismo imperialista e fascista 2.0 dell’alleanza carolingia Francia-Germania (finchè i Gilet Gialli non la saboteranno nel nome del sovranismo popolare e nazionale che è  l’unica uscita dalle barbarie).
Non credo neppure che i poteri forti europei abbiano in vista di “andare fino in fondo” contro Russia e Cina. Ci sono interessi convergenti, anche sulla Via della Seta, del gas, delle aziende, e poi, da soli, senza gli Usa, dove vanno?
Credo invece che il voto pro-golpe del parlamento europeo, sullo sfondo dell’opzione banditesca dell’Occidente più rappresentativo, sia la manifestazione non solo della rottura di ogni legame con la legalità formale della nostra para-democrazia, bensì qualcosa di molto peggio, espresso dall’appoggio che tutto lo Stato Profondo Usa e i media guidati dal New York Times, nemico mortale fino a ieri di Trump, danno alla sua operazione di disintegrazione del diritto internazionale e di ogni pretesa, mascherata dalla carta velina dei propaganda mediatica, di democrazia, ancorché formale.
I poteri finanziari che guidano questa parte del mondo nelle sue formulazioni statuali, industriali, bancarie, militari, hanno dismesso nei fatti ogni pretesa di bene e di male, di giusto e ingiusto.. Ritengono di essere stati capaci, grazie allo strumento militare, di sicurezza, ma soprattutto alle  piattaforme digitali, di organizzare i controlli, i condizionamenti psicofisici e la repressione in maniera tale da poter abbandonare la finzione della libertà (d’espressione, di pensiero, di manifestazione, di movimento, di qualsiasi scelta non conforme).
Un Occidente capeggiato da uno Stato utilizzato dalla Cupola per uccidere più umanità e devastare più mondo di qualsiasi predecessore, persiani, romani, cristiani post-Costantino, musulmani, unni, mongoli, nel tempo più breve di qualsiasi precedente genocidio, su Caracas ha gettato la maschera.
Tocca trovare una definizione per il sistema fatto inaugurare da Trump e condiviso dalla criminalità organizzata politica, massonica, mafiosa che si manifesta nelle classi dirigenti europee. Nazismo, fascismo, sebbene 2.0, non sono adeguati. Ciò che è arrivato farà rimpiangere il fascismo.
A meno che non ci saranno bolivariani e Gilet Gialli a milioni...”

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Jeremy Hunt, dopo le dichiarazioni...

mercoledì 30 gennaio 2019

Roma, 17 febbraio 2019 - Nel Nome di Giordano Bruno

Nel Nome di Giordano Bruno
Laicità Dignità Democrazia

17 febbraio 2019  ore 17.00
Roma. Piazza Campo de’ Fiori

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Cerimonia
Deposizione corone di alloro e saluti istituzionali
Esibizione della Banda Musicale del Corpo di Polizia di Roma Capitale
C o n v e g n o
Maria Mantello - Giordano Bruno - Dignità Laicità democrazia
Francesco De Martini – Giordano Bruno e la cosmologia moderna
Alessandro Cecchi Paone – Giordano Bruno profeta europeo di libertà

Recitativi a cura di Annachiara Mantovani

Presenta Antonella Cristofaro


L’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” come ogni 17 febbraio in Campo de’ Fiori a Roma (dalle ore 17.00) ricorderà il filosofo Giordano Bruno, perché la memoria di quel rogo sia per ciascuno la fiamma della ragione contro l’oscurantismo.
Sono trascorsi 419 anni da quel 17 febbraio del 1600, quando Giordano Bruno fu arso vivo in Campo de’ Fiori a Roma per ordine del tribunale della Santa Inquisizione, presieduto dal pontefice romano.  «Eretico, pertinace, impenitente ...» recitava la sentenza nella sua tracotanza dogmatica di potere. E voleva essere espressione di massimo spregio per chi come Bruno rivendicava il diritto umano di pensare e scegliere autonomamente per uscire dalla caverna della sottomissione individuale e sociale.

In un contesto storico come quello attuale, dove il senso della ragionevolezza sembrerebbe smarrito nella ripresa del fideismo religioso che si fa anche terrorismo, mentre spettri fascisti avanzano in Europa, noi bruniani vogliamo rimettere al centro più che mai il valore della Laicità, supremo principio della nostra Carta costituzionale repubblicana, perché la democrazia si concretizzi nell’affermazione della dignità umana, individuale e sociale.  

Senza laicità non c’è democrazia, non c’è libertà, né giustizia, né uguaglianza nelle pari opportunità. Ma solo sopruso. Ben lo sapeva Giordano Bruno, che ha avuto il coraggio di alzare la testa per proclamare il diritto dovere di ciascuno a emanciparsi da dogmi e padroni con la sua rivoluzionaria filosofia, che dall’infinito cosmico apre prospettive formidabili in ogni ambito politico, sociale, etico, estetico... comunicativo.

Di tutto questo parleremo a Piazza Campo de’ Fiori il 17 febbraio 2019, a partire dalle ore 17.00 tenendo vivo lo straordinario insegnamento di filosofia e vita di Giordano Bruno.
«Nel nome di Giordano Bruno. Laicità Libertà Democrazia», è il titolo che l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” ha voluto dare alla Cerimonia-Convegno di quest’anno. Dopo la cerimonia di deposizione delle corone di alloro e l’esibizione della Banda Musicale del Corpo di Polizia Municipale di Roma Capitale, la manifestazione proseguirà con le relazioni di Maria Mantello - Giordano Bruno, dignità laicità democrazia; Francesco De Martini – Giordano Bruno e la cosmologia moderna; Alessandro Cecchi Paone – Giordano Bruno profeta europeo di libertà.  Recitativi a cura di Annachiara Mantovani. Presenta Antonella Cristofaro.

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Prof.ssa Maria Mantello 

martedì 29 gennaio 2019

L'auto-proclamazione prende piede... - Trionfa la "nouvelle vague democratica": Pelosi in USA e Fico in Italy portabandiera...

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Era ora!


Nancy Pelosi, speaker (presidente) della Camera bassa Usa, è apparsa a Baltimora da dove ha lanciato la sfida al presidente, Donald Trump, auto-proclamandosi nuovo presidente – ad interim – degli Stati Uniti in virtù del fatto che quello in carica è un usurpatore essendo stato eletto, sì ai termini della Costituzione e della legge elettorale vigente, ma contro la effettiva volontà del popolo, espressosi a maggioranza per Hillary Clinton. A  parte qualche pigolìo contrario di rappresentanti di terzo e quarto livello, la Comunità Internazionale ha condiviso l’azione di Pelosi. Alcuni  ne hanno riconosciuto subito la titolarità, altri hanno intimato all’usurpatore di indire nuove elezioni entro otto giorni e di ricordarsi che “tutte le opzioni sono sul tavolo” a sostegno dell’autonominata. Uno spiazzatissimo Trump, che aveva dato spago a un’analoga novità istituzionale in Venezuela, non ha potuto far altro che capovolgersi per l’ennesima volta e chiamare i suoi sostenitori della Rust Belt a unirsi ai bolivariani del presidente di quel paese nella resistenza agli infervorati presidenti golpisti delle Camere di tutto il mondo.

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Accomodatasi nella posizione di usciere alla porta orientale del palazzo e guadagnatasi il sussidio di sussistenza per la riconferma del suo servizio – costi quel che costi – a Usa, Nato e UE - l’Italia si è immediatamente allineata all’impresa interamericana. Roberto Fico, presidente della Camera, sceso dalla nave sulla quale aveva portato a viaggiatori dell’Agenzia Soros fette biscottate, permessi di soggiorno, asilo politico,  contratti di lavoro nelle masserie di Foggia e contratti d’affitto nelle ecobaracche di Rosarno, si è auto-proclamato duce d’Italia. Non si sa bene se al posto degli usurpatori Mattarella o Conte. Nessuno dei quali come lui eletti dal popolo. La comunità internazionale ha celebrato con ole e turiboli la coraggiosa mossa del diversamente pentastellato e ha intimato, chi a Conte, chi a Mattarella, di togliersi dai piedi entro otto giorni.

Sotto impulso della nuova moda liberaldemocratica, il metodo si è diffuso un po’ ovunque, tagliando le gambe a tutti i presidenti non perfettamente inseriti, secondo la nuova epistocrazia insegnata dai costituzionalisti euro-americani, nelle logiche del progresso liberaldemocratico  e quindi sostituiti  da presidenti autoproclamati in piazza, davanti un minimo di 80 persone, anche jihadisti...


Fulvio Grimaldi -  www.fulviogrimaldicontroblog.info

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Petizione alla UE contro il riconoscimento di Guaidò presidente del Venezuela.

Scrive Marco Palombo: "Ho inviato questa petizione al sito petizioni24.com . E' una iniziativa piccola che ho inserito ora, ma la divulgo perché le poche firme sono quasi tutte di persone a me sconosciute. Quindi forse è una prova che c'è un consenso potenzialmente grande contro il Golpe USA. 

Al link:  https://www.petizioni24.com/contro_il_riconoscimento_di_guaido_come_presidente_della_repubblica_del_venezuela_da_parte_dell_unione_europea

lunedì 28 gennaio 2019

Colonialismo, franco CFA e trattato di Aquisgrana


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Quattordici "ex" colonie francesi impiegano come moneta il cfa (franco "cooperativo" africano), emesso in Francia.
Per ogni cfa stampato (inclusi quelli che servono a convertire le offerte dei benpensanti alle organizzazioni di "assistenza" internazionale, come l'unicef) la banca centrale francese ne trattiene il 50%, con lo scopo formalmente dichiarato di "difendere il valore della moneta", agganciata a cambio fisso all'euro.


Dunque, 1000 euro di "aiuti" all'Africa, passano dall'unicef (o altra organizzazione) alla banca centrale, che ne tiene 500 per sè e stampa l'equivalente degli altri 500 in cfa, da assegnare al destinatario. Idem per eventuali bonifici di pagamenti d'altro genere (chi ha mai acquistato un prodotto africano pagandolo in cfa? nessuno: li si paga in moneta nostra, attraverso un intermediario).


I 500 euro rimasti in Francia non vengono lasciati inattivi: sono convertiti in titolo di stato nazionali.
Quindi l'Africa francofona sostiene il debito francese, contribuendo con metà della propria liquidità.


Ma che cosa significa "difendere il valore di una moneta sul mercato internazionale dei cambi" ?


Significa che se è agganciata ad un cambio fisso con l'euro si può convertirla in euro a quel valore (e, attraverso l'euro, in qualunque altra moneta di altri paesi).


E qui viene il bello: nessuna banca cambia i cfa in qualcos'altro.


Nessun europeo, nessun asiatico, nessun americano, nessun australiano, ma soprattutto nessun africano, può convertire i propri cfa in dollari, o sterline, o corone, o fiorini, o yuan, o rubli.


L'Africa francofona sostiene il debito francese con metà della "propria" (a questo punto il virgolettato è d'obbligo) liquidità, in cambio di nulla.


Anzi, in cambio di un danno: essendo per scelta francese il cfa agganciato a cambio rigido con l'euro, non può essere svalutato in caso di bisogno.


Il che significa che di fronte ad una crisi il paese africano, non potendo svalutare la moneta (per sostenere le proprie esportazioni, e quindi la propria economia) può solo svalutare i salari.


Il che è esattamente quanto accade, rendendo i salari 
dell'Africa francofona bassissimi.


In Europa, la Germania ha costruito attorno a sé un identico meccanismo (per quanto riguarda il cambio) tramite l'euro.


La Francia colonizza l'Africa tramite il cfa, la Germania colonizza l'Europa tramite l'euro.


Entrambe le monete nate ad imitazione del modello monetario nazista costruito durante la guerra dal ministro tedesco Walter Funk.


Ora, i due governi colonialisti si sono esplicitamente alleati con una nuova pace di Aquisgrana, di cui si comprende pertanto sempre meglio la natura di alleanza tra banditi.

Benché il precedente di Vichy e la fine dell'esperimento monetario nazista non deponga a loro favore (Funk fu condannato all'ergastolo a Norimberga, Petain rischiò la fucilazione in Francia).


Vincenzo Zamboni

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sabato 26 gennaio 2019

Venezuela - Albione ed USA uniti nella rapina... Chi si prende l'oro e chi il petrolio


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“L'oro venezuelano? Se lo tiene Albione! - Nuovo colpo di scena nel misterioso sequestro dell’oro venezuelano in custodia presso la Bank of England: dietro il mancato rimpatrio a Caracas nel settembre scorso di 550 milioni di dollari di lingotti d’oro depositati a Londra, non c’erano infatti «problemi procedurali» come hanno sostenuto finora la banca centrale e lo stesso governo inglese, ma una vera operazione di esproprio internazionale organizzata segretamente dalla Casa Bianca. E non è tutto qui. Tre giorni fa, proprio alla vigilia dell’escalation diplomatica americana contro Maduro, un’altra operazione internazionale sull’oro del Venezuela sembra essere entrata nella lunga lista dei misteri finanziari che circondano la Casa Bianca di Donald Trump..." (Notizia di cronaca Sputnik)

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"Ecco l’accordo Trump-Guaidò sul petrolio del Venezuela:

Come Guaido,  l’avversario di Maduro in Venezuela, ha in serbo di aprire le porte alle compagnie Usa nel settore del petrolio venezuelano.

Anche il destino di Pdvsa è in gioco nel caos politico in cui è precipitato il Venezuela. La compagnia petrolifera di Stato potrebbe essere parzialmente privatizzata e molte delle oil company che hanno abbandonato il Paese (le statunitensi, soprattutto) verrebbero invitate a tornare, se il presidente ad interim Juan Guaido, il leader dell’opposizione, riuscisse a dare la spallata finale al governo di Nicolas Maduro..." (Angela Zoppo)



giovedì 24 gennaio 2019

Avanti con la ferrovia dei due mari


Cari amici, in occasione del 125° anniversario della apertura della linea ferrovia Roma Capranica-Sutri Viterbo e della tratta Capranica-Sutri  Ronciglione, vorremmo rilanciare l’impegno attraverso una grande iniziativa che riesca a coinvolgere maggiormente i cittadini nella rivendicazione della riapertura della Civitavecchia Capranica Sutri Orte o Ferrovia dei Due Mari.
Per  far ciò abbiamo elaborato una proposta che sottoponiamo alla vostra attenzione.  Invitiamo tutti gli amici della Ferrovia  a farci pervenire osservazioni, proposte di correzioni e/o  aggiunte.
                
Grazie. Un caloroso saluto
                                                                                                                                             
  Raimondo Chiricozzi
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COMITATO PER LA RIAPERTURA DELLA TRATTA CIVITAVECCHIA CAPRANICASUTRI ORTE DELLA FERROVIA DEI DUE MARI E PER LO SVILUPPO ECONOMICO DEL CENTRO ITALIA
Tel 0761652027 – 3683065221 www.vafevirtuel.it email: comitato.civitavecchia.orte@gmail.com

INIZIATIVE  PER IL  125° APERTURA FERROVIA ROMA CAPRANICASUTRI  VITERBO  E TRATTA CAPRANICASUTRI RONCIGLIONE DELLA FERROVIA DEI DUE MARI
1-Sabato 27 aprile 2019 -  Camminata sui sentieri che affiancano la ferrovia, in collaborazione con il Comitato provinciale AICS Viterbo e i Centri sportivi Active Space di Capranica e Vetralla, nell’ambito della manifestazione “ La Primavera della mobilità dolce”, che si tiene in tutta Italia dal 21 marzo 2019 a 21 giugno 2019 indetta dall’associazione Mobilità Dolce A.MO.DO. La manifestazione è altresì inserita nel Circuito “ ARCHEO TREKKING ETRURIA “ organizzato dall’AICS Nazionale TRAIL, che si svolge nelle Regioni Toscana Umbria e Lazio .

 2- Lunedì  29 aprile 2019 ore 18 Convegno Gallese Museo Scacchi  “LA MOBILITA’ FERROVIARIA PER LO SVILUPPO ECONOMICO E IL RIEQUILIBRIO DEL TERRITORIO DI TUTTO IL CENTRO ITALIA”
2a – saranno invitati e daremo notizia della loro adesione non appena perverranno:
                personalità del Governo, del Parlamento ( Camera dei Deputati e Senato della Repubblica);
                rappresentanti  delle istituzioni e amministrazioni locali comunali provinciali e nazionali, di tutte le        posizioni politiche;
                rappresentanti delle  AUTORITA’ DI SISTEMA DEL MAR TIRRENO CENTRALE DI CIVITAVECCHIA E
                DEL MAR ADRIATICO CENTRALE ;
                rappresentanti della INTERPORTO CENTRO ITALIA DI ORTE;
                dirigenti RFI, Trenitalia e Fondazione FS;
                personalità  della cultura, degli enti della ricerca;
                dirigenti sindacali provinciali, regionali e nazionali;
                dirigenti partiti politici;
                dirigenti delle associazioni della mobilità dolce ( AMODO );
                dirigenti dell’ORT Osservatorio Regionale Trasporti ;
                comitati pendolari ferrovie RFI e ATAC ex Roma Nord;
                informazione
2b – premiazione personalità che più si sono adoperate per la riapertura della Civitavecchia CapranicaSutri Orte della Ferrovia dei DUE MARI  e per il riequilibrio del territorio del Centro Italia
               
 3- Martedì 30 aprile 2019 ore 13,30 Pranzo sociale, premiazione dirigenti comitato.

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Articolo collegato: 

Il territorio appenninico delle regioni Lazio e Marche da tempo soffre di gravi carenze infrastrutturali ed economiche aggravatesi con i recenti eventi sismici. Lo spopolamento di questi territori, è ormai una realtà che si protrae dagli anni '60, con l'emigrazione di massa verso la costa e le città più industrializzate.
Nel post-terremoto è ancor più chiaro il profilo di un territorio meraviglioso ma fragilissimo ed è evidente la necessità di nuove riflessioni, proposte ed idee che possano andare in parallelo alle risposte più immediate tipiche della fase emergenziale.
Non possiamo farci mancare una prospettiva ed una progettualità a lungo termine per non perdere di vista l'obiettivo: far rivivere questi luoghi.
Quali motivazioni possiamo quindi dare alle persone fuggite, o alle nuove generazioni per ritornare nei borghi colpiti dal sisma? Eppure, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Accumoli ed Antrodoco non sono mai stati paesi così sperduti: tutti si collocano lungo ad un'arteria stradale, tra le più antichissime, la Via Salaria, un passaggio obbligato per poter raggiungere la Capitale e la costa orientale.
Nonostante ciò, hanno sopportato fino ad oggi un costante declino, frutto di politiche nazionali che non hanno mai creduto nella montagna e in tutte le floride realtà che la costellano.
Ecco una delle possibili motivazioni di cui sopra:
un treno per Roma ed un treno per l'Adriatico. Ripartire, riavvicinandosi.
La parola d'ordine è dunque:rompere l'isolamento al quale sono stati relegati il reatino e l'entroterra ascolano nel rispetto delle loro bellezze paesaggistiche, naturali, storico ed artistiche.
Come? Rispolverando il progetto antichissimo, ma sempre attuale della Ferrovia dei Due Mari, risalente già al 1841 ma mai realizzato a causa di ostacoli di vario genere (contrasti sul tracciato da adottare, dissidi campanilistici con altre regioni, ostacoli burocratici ed economici) ed abituale promessa elettorale irrealizzata.
Oggi l'unico mezzo per raggiungere Roma o l'Adriatico è il trasporto privato su gomma con i costi ambientale ed economico che ne conseguono(vedi traforo del Gran Sasso): il treno è invece riconosciuto quale mezzo di trasporto tra i più sostenibili con un minor dispendio di tempo , impatto paesaggistico e quantità di emissioni di CO2 nell'atmosfera.
Ma ci pensate? Questo progetto era considerato come una spina dorsale per l'istituenda Italia Unita, di rilevanza strategica per un'intera Nazione, altro che sogno di troppa ambizione!
Noi ci riproviamo, ma questa volta si fa per davvero: il treno passa una volta sola!
E voi? Ci state a partecipare?
Guido Benigni

mercoledì 23 gennaio 2019

Declino economico e geopolitico dell'Italia e nascita del populismo e del sovranismo


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Molti storici fanno risalire l’inizio del declino geopolitico ed economico dell’Italia all’uccisione di Mattei, voluta dalle grandi compagnie petrolifere, ma io non sottovaluto nemmeno la strana morte di Berlinguer che spianò la strada all’ascesa di Napolitano, né il peso negativo della svolta ‘liberista’ imposta dalla massoneria nell’incontro del ’92 sul Britannia.

La linea politica decisa sul Britannia, imperniata su regalo alla grande finanza di Bankitalia e delle industrie e imprese pubbliche, fu facilmente attuata previo contemporanea operazione di ‘mani pulite’ che demolì la prima repubblica (https://www.youtube.com/watch?v=8csewRrKvu0).

Sull’Euro e sui limiti dell’Europa della grande finanza:

https://wordpress.com/block-editor/post/nandorossi.wordpress.com/730
http://goofynomics.blogspot.com/2011/12/euro-una-catastrofe-annunciata.html

Le decisioni della grande finanza (https://www.controinformazione.info/i-veri-padroni-del-mondo-sconosciuti-al-pubblico/), ratificate dai suoi organi di governo (  https://www.popoffquotidiano.it/2014/11/23/la-massoneria-deviata-che-controlla-il-mondo-ecco-la-lista/) e comunicate in primis negli incontri con politici, militari, imprenditori e manager di fiducia attraverso le riunioni della Trilaterale e del Club Bilderberg, sono sempre state attuate e condivise dai sui partiti, persino quando si è trattato di guerre, di golpe e di sostegno al terrorismo, o di ‘riforme’ dannose per il proprio paese o imposizioni di ‘cambi’, vedi il farsi da parte di Berlusconi e di Renzi.

Questa sudditanza e questi inganni hanno violato la nostra Costituzione e rovinato il nostro paese, che si è indebitato, ha perso un terzo della sua produzione industriale (il 22% dal 2007 al 2016) e non ha più alcun ruolo geopolitico.

Il nostro popolo ha visto la crescita esponenziale della povertà, della disoccupazione e dell’incuria per difesa del suolo, ambiente, servizi e opere pubbliche, mentre chi lavora ha meno diritti e meno salario.

Dopo aver fatto tutto ciò e gridato nei TG, nelle radio e dalle colonne dei ‘loro’ giornali che quelle erano le ‘Tavole della legge’ economico-finanziaria, per essere competitivi nella democratica e dirittumanista globalizzazione voluta dalla grande finanza, per poter crescere ‘domani’, e dopo che centinaia di imprenditori ed ex-lavoratori si sono suicidati, vengono a dirci che hanno sbagliato ad ubbidire al Fondo Monetario Internazionale.

Sarebbe già grave, ma è vero ?

Non è vero!

Già nell’ottobre 2012 non un ‘complottista’ né un ‘populista’ o ‘Sovranista’, ma il capo economista del FMI, Olivier Blanchard, criticò i fondamenti della politica del FMI dettata dalle superlogge newyorkesi e grandi banchieri USA raggruppati nel reganiano “Washington Consensus” (https://www.repubblica.it/economia/rubriche/eurobarometro/2015/05/23/news/blanchard_il_nemico_numero_uno_dell_austerity_lascia_il_fmi-115024052/).

Le sue tesi e le sue analisi convinsero molti, apportando anche correzioni alla politica del FMI, ma UE e BCE restarono ancorati alle vecchie scelte.

Perché?

Perché alla Germania e alla grande finanza egemone in Europa che controlla i propri partiti europei, conveniva continuare l’indebolimento della sovranità degli stati già intrappolati nel sistema Euro e anche ai banchieri USA e governi democratici USA stava bene una Europa con al piede la palla di piombo della austerità della BCE, che avvantaggiava la sola Germania.

L’ammissione di essere stati servi ubbidienti del FMI (ma in realtà della Merkel e di Draghi, uomo della Goldman Sachs, come Prodi) non è un’attenuante ma una aggravante; talmente grave che basterebbe a fare in modo che tutti gli elettori (fuori dalle loro clientele) che sono fin qui riusciti ad ingannare, decidano di non votarli più.

Tajani, Zingaretti, Berlusconi, Mattarella, e compagnia bella di politici e giornalisti al seguito, devono ancora resettarsi e continuano a sparare le loro accuse di ‘populismo’ e di ‘sovranismo’, vestendole di disprezzo, verso i partiti e i politici che sostengono l’esperienza del Governo Conte.

Personalmente (in attesa che la sinistra si liberi della egemonia sorosiana), nonostante dissenta da più d’un fatto, decisione o comunicato di questo Governo e/o di qualche Ministro o figura istituzionale, continuo a sostenere il Governo Conte, ritenendolo l’unica strada oggi aperta per arrivare al rispetto del primo articolo della nostra Costituzione:

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La SOVRANITA’ appartiene al POPOLO, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (sarà proprio perché è imperniata su populismo e sovranismo che PD e complici volevano cambiarla?).


Fernando Rossi




martedì 22 gennaio 2019

Africa da mangiare. Macron, il vampiro smascherato...



Il panafricanista Kemi Seba rivela di essere stato l'ispiratore delle esternazioni degli esponenti M5S circa le rendite neocoloniali francesi, a seguito dell'incontro svoltosi lo scorso autunno in Italia. (B.B.U.S.)  

Ecco una notizia europea stupefacente. Di Maio continua il suo affondo contro la politica colonialista della Francia in Africa e contro la colossale ipocrisia di Parigi nei confronti del problema immigrazione da quel continente. L'attacco di Di Maio ad Avezzano in un commento sull'ennesima strage nel Mediterraneo è stato particolarmente violento. Ora, ciò che dice Di Maio è giusto, anzi giustissimo, compresa l'affermazione che senza la rapina di 14 Paesi africani, l'economia della Francia sarebbe pesantemente ridimensionata. Io penso le stesse cose e dico le stesse cose. Ma io sono un privato cittadino, mentre Di Maio è il vice premier. Siccome queste cose le dovrebbero dire il premier o il ministro degli Esteri, devo confessare che non capisco bene la piega che prenderà questo "affaire".  Per conto di chi sta parlando Di Maio? Sta parlando ad esempio a mio nome, a vostro nome, a nome di chi sa che cosa sta facendo la Francia in Africa, a nome della lunga lista di leader anticoloniali africani assassinati dalla Francia e dai suoi scagnozzi locali, a nome dei 4 milioni di morti africani dovute alle guerre coloniali di Parigi?” (P.P.)

Forse non sono più, forse non siamo più voces clamantes in un deserto. Credo sia merito di Di Battista, primo politico europeo a smascherare così l’operazione migranti nel Loft di Scanzi e forse me ne prendo un po’ di merito, dato che sono quattro anni che, prima da solo, batto sul tasto: No immigrazione perché è deportazione e destabilizzazione, in breve, tratta degli schiavi...” (F.G.)


lunedì 21 gennaio 2019

Gaza. Ospedali pediatrici chiusi per mancanza di gasolio


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Gaza:  al Naser and al Rantisi hospital sono stati chiusi da oggi per mancanza di gasolio per i generatori.

Sono i due ospedali pediatrici di Gaza. Il primo per tutti i pazienti, il secondo per i casi specialistici (tra cui la dialisi).
Il Nasser ha anche una unità di cura intensiva perinatale.
Buona parte della striscia di Gaza affluisce alla pediatria del Naser e Rantissi, e centinaia di pazienti sono ricoverati, tra cui una ventina in cura intensiva neonatale, altre centinaia  sono visti nel day hospital ogni giorno.

Sabato 19 gennaio 2019  aveva già chiuso l'ospedale di Beith Hannoun

In lista per chiusura  il 22 gennaio 2019 sono Ophthalmology, Psychiatry e l'ospedale Abu Yusif Al Najjar, notizie dal ministero della salute.
A Gaza ci sono 13 Ospedali governativi e sono tutti nelle stesse condizioni di mancanza di carburante.
Hanno fatto un piano di chiusure successive per limitare i danni e poter spostare i pazienti come possibile, ma sembra che si potrebbe arrivare al blocco di tutti gli ospedali in questa settimana.

Come attivisti o persone di coscienza o solidali con Gaza questa volta quello che possiamo fare è portare questi fatti in tempo reale all'attenzione pubblica e sollecitare, per chi può farlo politici, associazioni e reti in Italia ma anche all'estero a informare e fare cosi pressione su Israele, sperando che serva a farlo vergognare delle sue azioni, ovvero ritenga che avere "cattiva" stampa non gli giovi. 

La crisi energetica infatti ha non solo le sue radici nella mancanza di rispetto delle regole internazionali per cui lo stato occupante deve provvedere, mentre ormai sembra normale che abbia appaltato la sopravvivenza dei Gazawi (altrimenti resa impossibile dal blocco) alle organizzazioni internazionali, ma le ostacola.

Ha la sua strategia in atto da 12 anni attraverso il controllo delle frontiere per beni e persone, la strategia di strangolare e tenere in emergenza continua le persone ed i servizi essenziali, come punizione collettiva, ma non solo, e oggi è più che mai chiaro. Come strumento per stringere sempre più la corda al collo dei Gazawi tutti, minaccia sempre presente ma soprattutto "agibile", come vediamo ora in qualsiasi momento con grande facilità.

Per quanto riguarda il gasolio. la storia è lunga, ma limitandosi all'ultima fase:
Una donazione del Quatar in novembre avrebbe garantito 6 mesi di gasolio e di salari per gli impiegati pubblici (quindi anche tutti i medici, infermieri, pulizie etc) ma Israele adesso, dopo 2 mesi, ha bloccato i fondi e il gasolio. "Semplicemente" non sono arrivati da 3 settimane, e per il gasolio questo significa che le minime scorte che c'erano si sono esaurite.
Questo nonostante che questo permesso per i 6 mesi di aiuti umanitari fosse stato concordato anche con la mediazione dell 'Egitto, insomma un accordo ufficiale con il governo di Gaza.

Un 'altra volta, una altra elezione in Israele ed un'altra contesa a chi vuole strangolare i Palestinesi prima e chi dopo... Lieberman e Nataniahu , chi più violentemente e chi zitto zitto (che magari nessuno lo nota finché non è successo). Questa crisi, anche se si risolvesse avrà fatto altre vittime per mancanza di assistenza,...zitto zitto, giorno per giorno. E naturalmente trai più fragili, bambini, malati cronici.... anziani, chi ha un 'incidente.


Marco Palombo  - palombo.marco57@gmail.com

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Qui l appello ufficiale del 15 gennaio del ministero della salute, per vostro uso


Tue, Jan 15, 7:45 PM (5 days ago)  

  MOH in Gaza appeals to all concerned parties to intervene immediately to end the fuel crisis hitting the governmental hospitals in Gaza Strip as the generators of the Emirati Maternity hospital in Rafah will stop within hours, this crises will expand to involve the entire health facilities within days.
 The Palestinian Health Ministry warns from an alarming crisis that hits the healthcare system in the besieged Gaza Strip due to the shortage of fuel supplies which provide power for hospitals.
The fuel crisis which  hit the Emirates Crescent Hospital and health facilities began after the end of November 2018 
with the depletion of the remaining fuel quantities due to power outages and increased electricity  loads due to the cold winter.
We have not been supplied by any quantities of fuel from the donors, we reached  a state of severe shortage and  we are counting down to stop many hospitals' generators in the coming hours, which will lead to stopping the health service of additional hospitals and health facilities and therefore we appeal to all the concerned parties  to provide our hospitals with  fuel to ensure the continuity of  health services for thousands of patients in Gaza strip.
The monthly consumption of fuel is 300,000 liters per month.
 The Palestinian Health Ministry warns from an alarming crisis that hits the healthcare system in the besieged Gaza Strip due to the shortage of fuel supplies which provide power for hospitals.
The fuel crisis which  hit the Emirates Crescent Hospital and health facilities began after the end of November 2018 
with the depletion of the remaining fuel quantities due to power outages and increased electricity  loads due to the cold winter.
We have not been supplied by any quantities of fuel from the donors, we reached  a state of severe shortage and  we are counting down to stop many hospitals' generators in the coming hours, which will lead to stopping the health service of additional hospitals and health facilities and therefore we appeal to all the concerned parties  to provide our hospitals with  fuel to ensure the continuity of  health services for thousands of patients in Gaza strip.
The monthly consumption of fuel is 300,000 liters per month.
 Al-Aqsa Martyrs Hospital in the middle zone of Gaza Strip transferred 2500 liters of fuel from its own tanks to save the UAE Crescent Maternity Hospital in Rafah city, which is about to halt operation because of fuel shortage  , noting that the transferred amount will be enough for two days in the maternity hospital and the remaining fuel in Al-Aqsa hospital  will be finished in 5 days only
  Continuing crisis of fuel depletion in health facilities will have catastrophic consequences for patients in the Gaza Strip when the generators stop within a few days.

☜ It will threaten the lives of 800 patients with renal failure who attend for 128 dialysis machines 3 times a week, including 30 children.

☜  40 operation rooms will be interrupted in which 250 operations are being operated per day.

☜ The lives of hundreds of pregnant women who require caesarean sections will be threatened when the operation rooms in the delivery sections stop

☜ The health situation of thousands of patients who require laboratory tests and blood units will be exacerbated every day when 50 medical laboratories and 10 blood banks are suspended at Ministry of Health facilities

☜ The lives of 120 new born premature babies will be threatened as their lives are directly dependent on  electricity supply to the nurseries in the Gaza Strip hospitals

☜ The lives of 100 patients in the intensive care units will be threatened as their lives are linked to the continuous  electricity that run life saving medical devices.

☜ Halting the oxygen concentrators, sterilization units, laundries and other supportive services in Gaza Strip hospitals.

☜ The health situation of thousands of patients will be at risk as they  will be deprived of diagnostic services in the radiology departments of the Gaza Strip hospitals .

• Dozens of patients every day  will be denied of   therapeutic and diagnostic cardiac  catheterization services

qui un articolo di sabato