martedì 29 giugno 2021

Draghi furbetto: "Minimizzati i contagi per attenuare l'opposizione allo sblocco dei licenziamenti"

 


Che in questo inizio estate 2021 i nuovi contagi fossero minimizzati mi era chiaro fino dall' inizio di giugno, quando mi accorsi che nei primi quattro giorni del mese i nuovi contagi erano più di quelli di tutto il giugno 2020.

Ma il dato assai eloquente passò quasi inosservato a chi lo avevo segnalato e nei successivi dieci giorni ci fu un calo dei n.c. che passarono in media dai 2.000 al giorno di inizio mese a meno di mille.

Quindi, pur continuando a seguire i dati, aspettavo a tornare sul tema che la questione fosse più evidente.

Ma la voglia di segnalare ancora la consapevole minimizzazione dei n.c. mi è tornata quando ho messo in relazione questa falsificazione della realtà con lo sblocco dei licenziamenti il 30 giugno.

Si, sono assolutamente sicuro che nei primi quindici giorni di luglio tornerà fortissima l' attenzione ai nuovi contagi, ma lo sblocco dei licenziamenti ormai sarà un fatto compiuto e nella prossima settimana sarà molto utile al governo Draghi tenere ancora gli italiani nella convinzione che l' epidemia sia ormai un ricordo.

Allora faccio un sintetico elenco di indizi che, in attesa di smentite, dimostrerebbero che non siamo certi dell' uscita dall' emergenza e che invece si vuole far credere il contrario.

  1. E' un falso il mantra “la situazione migliora per il successo della campagna di vaccinazione”. Sicuramente la situazione migliora d' estate per il cambio di clima, omettere completamente questo fattore nelle notizie di tutti i media attribuisce alla vaccinazione un valore superiore a quello che ha nella realtà.

  1. Viene omesso che i nuovi contagi del giugno 2021 sono comunque molto superiori a quelli del 2020. Il GR1 di domenica 27 giugno ha detto che i dati dei due anni sono simili. E' un ulteriore falso.

  2. Il tracciamento di quest' anno è molto meno accurato dell' anno precedente. Io ricordo che nel 2020 chi andava al ristorante doveva lasciare numero di telefono ed elenco di tutti i commensali, nel 2021 non ho visto niente di simile. Questo, insieme al numero assoluto di contagi nettamente superiore al 2020, rende molto più facile un rapido aumento dei n.c.

  1. La vaccinazione viene definita in generale: valida al 95% contro i decessi, al 90% contro malattia grave, all' 80% contro i contagi. Esistono numerosi casi di persone già vaccinate e contagiate. Inoltre in Israele e Gran Bretagna, paesi esempio di successo della vaccinazione, le aperture effettuate già sono state riviste.

  1. Rispetto al 2020, i contagi a inizio estate 2021 sono diffusi nel territorio nazionale in maniera più uniforme. L' anno passato erano bassissimi nelle regioni del Sud dove si recano nei mesi estivi migliaia di turisti.

Questi indizi spiegheranno molto dell' aumento dei contagi che arriverà presto, ma saranno evidenti solo dopo lo sblocco dei licenziamenti. E per fortuna è arrivato, da una agenzia della UE e non da istituzioni italiane, almeno l' allarme per variante Delta.

Ma la svolta ordoliberista del governo Draghi è ormai evidente. La morte di Adil a Novara, l' azione squadrista davanti alla polizia immobile avvenuta durante un altro picchetto della logistica, la messa in cassa integrazione di 900 operai a Genova, le morti anche di giovani causate dalla ricerca del profitto nei campi, nelle industrie, nei cantieri, persino nelle funivie e altri elementi, hanno mostrato un imbarbarimento delle relazioni sociali che non si vedeva da decenni.

Marco Palombo









Articolo collegato: http://lecorvettedellelba.blogspot.com/2021/06/covid-piu-nuovi-contagi-in-4-giorni-di.html

venerdì 25 giugno 2021

Con Biden torna l'America cattiva...

 


La partecipazione di Joe Biden ai recenti summit del G7 e della NATO é stata salutata da giornali e tv con lo slogan «l’America é tornata». Sottintendendo che il ritorno avveniva dopo i quattro anni della presidenza Trump, contrassegnati da attriti e incomprensioni con gli alleati europei. Slogan veritiero ma incompleto. Avrebbero dovuto aggiungere che era tornata l’America cattiva, quella del Deep State guerrafondaio, quella del “Complesso militar-industriale” che sogna lo scontro all’ultimo sangue con Russia e Cina, quella che vuole usare gli europei come carne da macello, quella delle “rivoluzioni colorate” per abbattere i governi non allineati, quella delle “primavere arabe” per aprire la strada al terrorismo islamico, quella che vuole dominare il mondo con la scusa della democrazia.

Che gli alti e nobili ideali democratici siano soltanto un pretesto per fare le guerre, é un fatto storicamente accertato. Cento anni or sono – nel 1917 – fu un altro Presidente americano, Thomas Woodrow Wilson, a trascinare gli Stati Uniti d’America nella Prima guerra mondiale (contro la volontá della stragrande maggioranza degli americani) con la scusa di «rendere sicuro il mondo per la democrazia».

Non era vero niente, i motivi erano ben altri, assai meno nobili. Ma quando, vent’anni piú tardi, una commissione d’inchiesta senatoriale fu sul punto di dimostrarlo ufficialmente, quella commissione venne imbavagliata e poi sciolta.

La democrazia non c’entrava nulla, né allora né in tutte le successive guerre (la seconda mondiale, la Corea, il Vietnam, la Serbia, l’Afghanistan, l’Irak, eccetera). Era e sará sempre una scusa, buona per gli allocchi e per i creduloni. A parte il fatto che la democrazia parlamentare é solamente uno dei sistemi di governo vigenti nel mondo: il sistema praticato dalla maggior parte degli Stati nel cosiddetto Occidente, ma che altrove (Asia e Africa senza dimenticare tanta parte dell’America Latina) non é certamente il preferito.

D’altro canto, come dar credito a un Presidente americano che strepita contro la Russia per un oppositore incarcerato (Navalnyj), ma che non dice una parola sulla Turchia – membro della NATO – le cui carceri traboccano di oppositori e di semplici dissenzienti?

No, decisamente quello della democrazia in salsa americana é soltanto uno specchietto per le allodole, a patto che le allodole siano veramente stupide.

La veritá é che, una volta mandato a casa Trump (non senza fortissimi dubbi sulla regolaritá del voto), a Washington sono tornate al comando le lobby piú spregiudicate e pericolose del Partito Democratico, quelle che da sempre tifano per guerre, rivoluzioni e colpi-di-Stato: sempre in nome della democrazia, beninteso...

Adesso, la scampagnata di Biden al G7 e alla NATO non ha portato grandi elementi di novitá. Due – al di lá dei roboanti proclami anti-cinesi – le “missioni impossibili” del nuovo Presidente USA: coinvolgere gli europei in una ipotizzabile guerra NATO in Ukraina, e scongiurare il pericolo di una alleanza militare operativa fra Russia e Cina.

Entrambe missioni fallite. La Germania ha detto nein. Con garbo, con eleganza... ma sempre nein é. E, se la Germania dice nein, l’Europa intera si tira indietro. D’altronde, é o non é l’Unione Europea un Quarto Reich mimetizzato?

Questo significa che le provocazioni della NATO in Ukraina e dintorni non potranno sortire l’effetto desiderato. Le poche divisioni americane nell’Est europeo non sono assolutamente in grado, da sole, di resistere alla formidabile macchina da guerra russa.

Ció ha súbito consigliato a Biden di ritirare gli artigli e di affrontare con grande cautela il successivo colloquio con Putin. Il quale Putin non si é sbilanciato sulla Cina, pago di poter continuare ad utilizzare la possibile alleanza con Pechino come una formidabile arma di dissuasione nei confronti degli USA. Cosí il buon Vladimir ha avuto buon gioco nell’ottenere il massimo ottenibile dal suo interlocutore: il sostanziale via-libera al gasdotto Nord Stream 2 (che sta a cuore anche alla Merkel) e la ritirata americana sul caso Navalnyj.

La gita fuori porta di Joe Biden, quindi, é stata un sostanziale fallimento. É servita, si, a ricordare al mondo che lo Zio Sam continua ad esserci e a mostrare la faccia feroce. Ma niente piú di questo. D’altro canto, a parte la breve parentesi giuggiolonesca di Trump, la politica estera americana resta sempre quella del Deep State e dell’ossessione anti-russa della NATO. Un’ossessione ferma ai tempi della guerra fredda, quando il pericolo per l’Occidente veniva da est. Oggi il pericolo viene invece da sud, da un mondo islamico che guarda all’Europa come a un territorio da conquistare. Ma alla NATO non se ne sono accorti, e neanche alla Casa Bianca. Forse a causa di certe inconfessabili solidarietá multimiliardarie. In nome della democrazia, naturalmente.

Michele Rallo - ralmiche@gmail.com






giovedì 24 giugno 2021

Tutti i mali del PNRR del Governissimo Draghi

 


Sud preso in giro: l’alta velocità aiuta i costruttori e i più ricchi.

Con il Pnrr arrivano miliardi per infrastrutture costosissime, senza stime di traffico e con effetti ambientali negativi. Al Meridione serve occupazione stabile in settori avanzati, invece le linee Alta Velocità favoriscono, a costi enormi pagati da tutti, una piccola minoranza di persone che viaggia, dell’ordine del 5 per 1.000. E sono viaggiatori che hanno molta fretta, non certo i cittadini a più basso reddito del Sud. A cui servono buoni servizi ordinari di trasporto, per i loro spostamenti quotidiani per studio e lavoro.


Sanzioni e non miliardi ai responsabili del ponte Morandi.


Lo Stato non deve corrispondere neanche un centesimo ai Benetton. Non si scenda a patti con chi ha svenduto la sicurezza di tutti per il proprio personale tornaconto. Manifestazione davanti alla Prefettura di Genova per chiedere al governo che venga interrotta la trattativa per l’acquisizione onerosa delle quote di Aspi da parte dello Stato e venga invece riavviato il procedimento di caducazione della concessione autostradale per le gravi inadempienze che hanno provocato la tragedia del Ponte Morandi nonché l’isolamento della Liguria con i relativi danni economici e i continui disagi per i cittadini.


Draghi cala definitivamente la maschera.

Comitato tecnico di Draghi: una dichiarazione di guerra all’ambiente e alla democrazia. Arrivano le nomine di ultra-liberisti a guardia del PNRR e delle riforme collegate. Rivela così ancora una volta il suo vero disegno di ritorno al passato.  Non ci si poteva attendere di meglio da un Presidente del Consiglio che nel 2011, 50 giorni dopo il referendum sull’acqua, ha scritto nero su bianco che andava fatta una riforma volta alla privatizzazione dei servizi pubblici locali.


Recovery plan italiano in aperta violazione dei trattati europei.


Nel testo inviato alla commissione europea del Recovery Plan o P.N.R.R. del governo Draghi, a fronte di un ipotetico fondo europeo da 196 miliardi di euro per la “transizione ecologica”, il budget previsto per l’economia circolare è di soli 2,1 miliardi di euro, pari a meno dell’1 % del totale! Nonostante questo, tutti i giorni i media riportano le dichiarazioni di ministri, sottosegretari e parlamentari che ci spiegano come l’obiettivo centrale per la sostenibilità dei processi produttivi sia l’economia circolare e la de-carbonizzazione della produzione di energia attraverso fonti rinnovabili (non le biomasse, il metano o l’idrogeno prodotto dal metano).  Nel recovery plan viene spacciata per “economia circolare” la produzione di biogas e di bio-metano a partire dalla coltivazione e fermentazione di colture intensive (mais, sorgo) e di rifiuti organici differenziati per produrre “bio-metano sostenibile”! 

Notiziario a cura di Rete Ambientalista



mercoledì 23 giugno 2021

DDL ZAN-Scalfarotto ed il bavaglio innaturale

"Nell’isolamento non si sposteranno mai le montagne. Se nel corso della storia si sono realizzate grandi cose, è perché gli uomini si erano riuniti per lavorare insieme...” (Omraam Mikhaël Aïvanhov)



Vorrei buttarla in vacca, come si dice in Veneto, giocando sul significato recondito dei nomi dei primi firmatari del DDL "altro" per antonomasia, quello per cui sei fai  zan...  lo scalf... (è) rotto. Ma tutto sommato l'argomento è troppo  serio. Ne parlavo con la mia compagna Caterina proprio l'altra sera. 

L'alienazione dal genere non è  segno di libertà né  di rispetto per  Madre Natura. Noi non siamo cristianucci ma tutto sommato certi argomenti ci toccano,  tanto da poter affermare il nostro NO categorico ad una legge inutile e pericolosa che introdurrebbe il reato d’opinione.

Se il progetto  di legge Zan-scalfarotto passasse, sarà ancora legittimo affermare:
• Che in natura esistono un padre ed una madre?
• Che l’utero in affitto è una pratica ignobile?
• Che l'educazione gender è anti-ecologica?
• Che il sesso biologico è binario, maschio e femmina, e che non è intercambiabile?

Se il DDL Zan-scalfarotto passasse, avremo una situazione in cui  non si potrà dissentire sulla sessualità stabilita per legge. Non  più libera espressione e rispetto per ciascuna opinione ma prona adesione alla trasformazione dell'essere umano in robot bionico, con pezzi intercambiabili,  ignaro si sé e della sua natura.  
Forse  le pochissime speranze di salvezza che abbiamo, sono riposte  nell'istinto di sopravvivenza e di autodifesa...

Un conto è la Pansessualità, perfettamente naturale,  ed altro è l'alienazione chirurgica e la scienza al servizio del transumanesimo.

L’omosessualità o la eterosessualità sono comunque espressioni della sessualità umana senza dover ricorrere alla correzione od al cambiamento chirurgico del “genere”. Questa, seconde me, è il senso dell’ecologia sessuale espressa nella teoria della Pansessualità.

E invece? Stiamo diventando un popolo di mutanti e ancora non lo sapevamo.

Mutiamo il genere all’esterno. Siamo trans-gender: siamo uomini che decidono di diventare femmine e donne che hanno deciso di diventare maschi.

Ma l’essere umano in realtà non è esclusivamente maschio o femmina nella forma esteriore. Nella “anima” ognuno di noi è mezzo yang e mezzo yin. Se si fa la pace fra le due parti, anzi se le due parti lavorano all’unisono allora l’esperimento riesce, il matrimonio interiore è una alchimia riuscita, l’unità è raggiunta.

Smettiamola di essere dei passivi mutanti. Qualcuno ci sta iniettando un virus: crediamo che stiano “liberando” i nostri corpi e i nostri costumi e invece stanno mutando le nostre menti e le nostre coscienze, rendendoci simili a burattini.

Paolo D'Arpini



Integrazione: 

Dopo le dichiarazioni della Chiesa a proposito di quella boiata antidemocratica ed autoritaria del DDL Zan mi fa specie leggere le critiche alla Chiesa di tutti coloro che da Sinistra si esaltavano per il compagno Bergoglio. Per alcuni papa Francesco I sarebbe dovuto diventare il leader dei no global e del movimento anticapitalista. Mi chiedo ma costoro hanno mai capito che esiste un nesso tra la difesa dell' ambiente e la questione che attiene il DDL Zan? Hanno capito o no che le questioni non sono due ma solo una ? Ma hanno capito che ridurre ogni cosa a costruzione culturale equivale a negare il senso stesso della natura? La conseguenza logica di una teoria che sostiene che la realtà sia solo una costruzione culturale è che anche la natura è una costruzione culturale e che potrebbe non esistere nemmeno al di fuori della ragione. Negare come pretende la teoria gender che il genere sia una scelta che dipende da fatti culturali, educativi, da come ci si percepisce, ecc equivale a negare la natura stessa. La questione ecologica in tanto ha senso perché riconosciamo che noi stessi siamo parte integrante della natura e che attraverso essa conserviamo noi stessi. La difesa dell'ambiente ha in sé l'idea della conservazione e una tale idea non può essere scissa da dati naturali come ad esempio la riproduzione. Nel momento stesso in cui si interviene su un dato come questo automaticamente si mette in discussione il dato naturale. È dal dato naturale che nasce la prima forma di società. Voler forzare determinati elementi significa creare le condizioni per la disumanizzazione e la contestuale negazione della natura.
Gerardo Lisco 

sabato 19 giugno 2021

Scienza. Quando la religione cambia nome...



Ante scriptum - Un importante articolo questo di Patrizia Gentilini,  medico oncologo, ematologo e membro di Isde - Associazione Italiana Medici per l’Ambiente - tratto da Comune-Info

Qui il medico ha il grande merito di riportare all'attenzione del lettore  

un appello  che la Rete Sostenibilità e Salute  rivolge alla politica (marzo 2019) "Appello per una scienza al servizio della comunità. La responsabilità della politica.https://www.sostenibilitaesalute.org/appello-per-una-scienza-al-servizio-della-comunita-la-responsabilita-della-politica/
 
in risposta al Patto per la Scienza, gennaio 2019 "Patto Trasversale per la Scienza un appello a tutte le forze politiche italiane, affinché sottoscrivano il seguente Patto Trasversale per la Scienza e s’impegnino formalmente a rispettarlo, nel riconoscimento che il progresso della Scienza è un valore universale dell’umanità, che non può essere negato o distorto per fini politici o elettorali.
https://www.medicalfacts.it/2019/01/10/il-patto-trasversale-per-la-scienza-che-mette-daccordo-grillo-e-renzi/ 

Questi due anni hanno visto la quasi totalità delle persone dipendere dalle notizie che tv e giornali hanno diffuso quotidianamente sul  Covid 19; crediamo che rimettere in luce i due appelli ci aiutino a comprendere le dinamiche cui la politica e l'informazione sono soggette.

Segue l'articolo. Pensiamo sia opportuno leggere i due appelli prioritariamente. Qui sopra abbiamo messo i link. Nell'articolo i link agli appelli si aprono nelle parole chiave scritte in giallo
 



Se la scienza diventa un dogma

E' stato di recente pubblicato a cura della Rete sostenibilità e salute un appello, con scarsa eco sui media, in risposta al Patto per la Scienza, accolto e diffuso viceversa con grande enfasi e visto come un passo in avanti in difesa della “Scienza”, contrapposta alla “pseudo scienza” e a un presunto oscurantismo dilagante. La questione ancora una volta non è né banale né semplice, ma ritengo sia molto utile cercare di chiarire le perplessità espresse nell’appello dalla Rete, perché non si tratta solo di diversità concettuali o culturali ma di riflessioni che coinvolgono elementi fondanti del nostro modo di vivere e concepire la società, su cui a mio avviso non si riflette mai abbastanza.

Va innanzitutto chiarito che la Rete Sostenibilità e Salute è costituita da oltre venti diverse associazioni, fra cui Medici per l’Ambiente e Medicina Democratica, che – pur con diverse caratteristiche e specificità – sono accomunate dalla convinzione che per difendere la salute non sia sufficiente occuparsi di servizi sanitari, ma sia necessario agire sui determinanti ambientali, socio-economici e culturali che la influenzano. È quindi necessario contribuire alla costruzione di un modello culturale, economico e sociale basato su equità sociale, rispetto per l’ambiente e prevenzione primaria, alternativo al modello attuale fondato su una crescita economica fine a se stessa.

Anche per quanto riguarda la “Scienza”, la Rete ha una visione piuttosto diversa da quella proposta dal “Patto”, secondo cui, in modo piuttosto ingenuo, la si dipinge come un’entità “superiore”, di fronte alla quale quasi ci di deve inchinare in religioso rispetto: contrapponendo la “Scienza” alla “pseudo scienza”, ma trascurando completamente qualunque considerazione circa il contesto economico, sociale, culturale in cui la scienza stessa si viene a sviluppare.

LEGGI ANCHE Ai bambini non serve AA. VV. Imparare la lezione o vaccinare i bambini? Patrizia Gentilini

Eppure gli artefici della scienza sono gli scienziati che operano, vivono, agiscono all’interno di sistemi sociali, culturali ed economici che ne condizionano priorità, orientamenti e risultati. Troppo spesso conflitti di interesse e grossolani intrecci economici hanno segnato il ruolo degli scienziati e offuscato pesantemente l’immagine della scienza: come è possibile dimenticarsi di tutto questo? Possibile che si faccia un salto all’indietro con un ritorno a un positivismo acritico di stampo ottocentesco e che nulla sia rimasto delle riflessioni epistemologiche del Novecento o delle critiche a una scienza solo in apparenza neutra, fatte ad esempio da Marcello Cini ne L’ape e l’architetto?

Specie nel campo della medicina, scienza e potere sono strettamente intrecciati. Questo legame è stato oggetto di profonda riflessione sia da parte di Giulio Maccacaro, fondatore di Medicina Democratica, che di Lorenzo Tomatis, tanto da rappresentarne “il filo rosso” dei libri autobiografici. Ad esempio ne La Rielezione Tomatis scrive:

“Scienza e potere hanno storie parallele, perché se a volte la scienza ha avuto sviluppi estranei o addirittura ostili al potere o è stata osteggiata dal potere, quest’ultimo è poi sempre riuscito sia a domare gli insorti, che a fare sue le conquiste della scienza”.

O in un dialogo ne Il Fuoriuscito fra Tomatis e un suo ex direttore, quest’ultimo afferma:

“Quando mi sono lasciato comprare? Quando ho capito che la ricerca è al servizio del potere e che il ricercatore è un’oca che produce uova d’oro e che quell’oro andava tutto sulla tavola di chi comanda”.

Credo poi che mai bisognerebbe dimenticare che ciò che oggi può apparire verità acquisita e assolutamente consolidata rapidamente può essere superato e radicalmente capovolto alla luce di nuove conoscenze. Ad esempio, nel campo della cancerogenesi, la convinzione imperante fino al secolo scorso era che alla base dell’insorgenza dei tumori vi fosse un danno genetico e che da una singola cellula “impazzita” originasse una proliferazione cellulare incontrollata, progressiva, sempre più svincolata dai fisiologici meccanismi regolatori dell’organismo e soprattutto irreversibile. Questo approccio riduttivo e semplicistico, incentrato sul ruolo prioritario del genoma come “direttore d’orchestra” , è stato completamente rivoluzionato. Oggi sappiamo infatti che per l’insorgenza del cancro – e di molte altre malattie – sono molto più importanti le modificazioni epigenetiche, ovvero l’alterata espressione dell’informazione contenuta nel genoma, in assenza di specifiche mutazioni, a seguito di stimoli esogeni (fisici, chimici, biologici). Agenti quali metalli pesanti, pesticidi, diossine, interferenti endocrini, tipo di nutrizione, ma anche stress e campi elettromagnetici inducono modificazioni epigenetiche e possono condizionare la salute, specie se l’esposizione avviene in utero. La convinzione quindi che ciò che siamo fosse già scritto e completamente racchiuso nel nostro Dna è stata completamente sostituita da una concezione molto più fluida e dinamica, in cui è soprattutto importante l’interazione fra genoma e ambiente; e soprattutto l’ambiente risulta rivestire non il ruolo di comparsa, ma di protagonista. Così il cancro, in una visione molto più articolata e complessa, non originerebbe da una singola cellula, ma da un’alterata organizzazione nella struttura dell’intero tessuto, che può insorgere già nel momento della programmazione fetale. Teorie quindi che potevano sembrare fantasiose hanno poi trovato convalide e aperto scenari assolutamente impensabili proprio sulle interazioni ambiente-salute, e la visione incentrata sul ruolo preponderante del genoma è stata completamente capovolta.

Riteniamo che la scienza mai vada intesa come dogma e vorremmo che la politica garantisse non solo l’indipendenza di ricercatori, medici e degli altri operatori sanitari, ma contribuisse a creare e mantenere un clima scientifico antidogmatico, aperto al libero dibattito, trasparente e soprattutto il più possibile esente da conflitti d’interessi.

Patrizia Gentilini  *

* Medico oncologo ed ematologo, membro di Isde



Fonte: https://comune-info.net/quando-la-scienza-diventa-un-dogma/ 

venerdì 18 giugno 2021

Informativa per le terapie domiciliari anti-covid

 


E TU LO SAI ?

1 -Sai che esistono terapie domiciliari per curare il Covid con farmaci collaudati da anni, con il 99% di guarigione a casa (come per le influenze stagionali che sembrano ora scomparse)?

2 - Sai che con un protocollo di terapia che guarisce non potrebbero essere autorizzati questi farmaci sperimentali, cosiddetti vaccini?

3 - Sai che chi riceve il “vaccino” può:

  1. Contrarre questa malattia (Covid 19) e le sue varianti?

  2. Essere infettato dal virus (Sars Cov2) anche in modo asintomatico?

  3. Contagiare chiunque e, quindi, NON PROTEGGERE gli altri?

4 - Sai che recenti studi stanno dimostrando che chi ha contratto il Covid potrebbe essere immune a vita?

5 - Sai che per chi ha già contratto l’infezione da Sars Cov2 anche in maniera asintomatica è rischiosissimo ricevere questi “vaccini” per reazioni avverse e decessi altamente sottostimati? (Studio alle Seychelles, Israele, Gibilterra….)

6 - Sai che le aziende produttrici di questi “vaccini” hanno preteso ed ottenuto di non essere responsabili di qualsivoglia loro effetto lesivo?

(Testo a cura di Anita F. - anifi023@gmail.com - pensato e scritto con l'aiuto di alcuni medici che seguono i malati di Covid con terapie domiciliari. Info: https://ippocrateorg.org/ )


NON PIU’ TERRORE

Serenità e sorriso

Per difenderci, per vivere sereni malgrado il bombardamento mediatico del sistema vaccinatorio, rafforziamoci con momenti consapevoli di gioia e sorriso.




giovedì 17 giugno 2021

"Sulla Terra siamo in troppi"... Cingolani dixit


Segnalazione  ai gentili lettori: 

 Ecco di seguito l'audio originale, per chi fa fatica a credere alle "lucide" affermazioni di pochi anni fa, di un rappresentante dell’attuale governo (peraltro mai votato da nessuno), che nel video, al min 12,40, parla,  senza vergogna, di nano-robot da introdurre nel corpo umano… argomento a dir poco inquietante alla luce dei fenomeni occorsi a chi ha preso il siero in questi ultimi mesi.


ROBERTO CINGOLANI

Ministro per la Transizione Ecologica

Nanotecnologie per l'essere umano - YouTube


“….e poi c’è una generale questione: che tutto il pianeta è sovrappopolato, il numero di abitanti aumenta ed è evidente che c’è un problema di sostenibilità di un ecosistema che è quello del pianeta, progettato per tre miliardi di persone, e dell’essere umano che è biologicamente un parassita perché consuma energia senza produrre nulla….”


Adriano Colafrancesco  - adrianocolafrancesco@gmail.com


martedì 15 giugno 2021

Fallimento del sistema europeo di vaccinazione contro il virus Sars Cov-2



La gestione delle vaccinazioni contro il virus Sars Cov-2 in Europa ha mostrato notevoli criticità, soprattutto in una fase iniziale, quando molti paesi si sono trovati di fronte la ferma volontà delle aziende produttrici di vaccini di non rispettare i contratti che erano stati firmati.                              

Questo ha sviluppato diseguaglianze e diversi rapporti di forza all’interno dell’UE che meritano una riflessione sul sistema attuale retto dalla Commissione Europea e pongono in rilevanza la necessità di ricostruire un impianto socialista alternativo a quello oggi vigente.     
                                     
Nella fase iniziale della vaccinazione i dati relativi alla popolazione vaccinata non possono essere lasciati nel buio: nel periodo di periodo marzo / aprile 2021 dicevano che il 30 % della popolazione del Regno Unito era stata vaccinata, il 20 % in USA, e solo il 6% nell’Unione Europea. Le ragioni di questa disproporzione sono da ricercare negli aspetti giuridici e nella filiera industriale. Da un punto di vista giuridico l’Unione Europea si è intestata sia la gestione della firma dei contratti con le aziende, sia la distribuzione dei vaccini all’interno del territorio Europeo. Così facendo l’establishment Europeo pensava di diventare egemone sul suo territorio in occasione della pandemia, in modo da condizionare le politiche dei singoli Governi e omologarli alla sua volontà.                                                                                                                                                       
La Commissione Europea viene propagandisticamente menzionata come Governo Europeo, in realtà non ha funzione governativa, non rappresentando uno Stato, ma su quest’onda di propaganda si è arrogata il diritto di farsi garante della comunità tutta, senza avere i poteri che le consentono di svolgere questo ruolo. La Commissione si è trovata, sotto l’aspetto giuridico, a firmare dei contratti molto laschi con le aziende farmaceutiche, contratti che sono impugnabili da parte delle stesse aziende. Ad un certo momento le aziende avevano annunciato la riduzione delle forniture e questo è avvenuto impugnando i contratti di cui sopra. In queste condizioni, qualsiasi azienda farmaceutica può decidere di non consegnare dosi di vaccino, impugnando quei contratti e lo può fare in termini più o meno legalistici. Perché le aziende decidono di non consegnare più le dosi in Europa?        

 Per rispondere a questo quesito bisogna esaminare gli aspetti delle filiere produttive. La filiera industriale farmaceutica inerente al vaccino presente sul territorio Europeo produce il 75% dei vaccini presenti nel mondo (danno e beffa!) e quasi sempre queste filiere industriali appartengono ad industrie che non sono locali (americane o britanniche, quindi fuori dall’UE), quindi non hanno, al di là dei siti di produzione, una pertinenza con il Paese di appartenenza.          
          

Conta poco l’aspetto giuridico e legale, tantomeno per una realtà cosi aleatoria come la Commissione Europea, quando in ballo c’è la vita o la morte delle persone. Le ragioni di questa debolezza europea possono essere riassunte almeno in 4 punti:      
                                                           
 1) I Paesi europei , che esistono a differenza della Commissione, non hanno industrie locali in grado di produrre in maniera massiccia il vaccino, con una grande eccezione, quella di BIONTECH ,  un’azienda tedesca che insieme a PFIZER  ha sviluppato il noto vaccino, ma che ha scelto di non privilegiare l’UE e di puntare essenzialmente su altri mercati.           
                                                      
  2) Concetto di potenza politica. Quando in ballo c’è la vita o la morte delle persone entra in campo la potenza del governo di un paese. Chi infatti si è distinto per meriti in questa fase sono tutte le grandi potenze o i loro alleati (USA, CINA, RUSSIA, REGNO UNITO, ISRAELE). Nel momento in cui la Commissione Europea che non rappresenta alcuna potenza, decide di gestire il problema si espone ad un grande fallimento. Curioso è il caso dei cittadini tedeschi che hanno manifestato una certa rabbia. La Germania era nelle condizioni di fare almeno parzialmente da sé per la presenza di BIONTECH sul suo territorio e per la notevole organizzazione interna del Paese, ma ha scelto, per ragioni di geopolitica propagandistica, di unirsi al disegno della Commissione Europea per egemonizzare il Continente. (anche se poi ha preso i vaccini sottobanco da CUREVAC azienda tedesca).                                                                                                                                                     
3 ) Capacità di spendere i propri soldi . Prendendo in esame il caso di Pfizer Biontech, osserviamo come l’azienda americana non prende soldi dal Governo Federale americano durante l’amministrazione Trump. Biontech , invece, riceve sia i fondi del Governo tedesco sia quelli europei per lo sviluppo del vaccino. Tuttavia, alla fine del 2020 le aziende scelgono di non relazionarsi con L’EMA (agenzia europea del farmaco) ma con la FDA negli Stati Uniti. Un conto è trattare con la superpotenza americana, un conto è trattare con la Commissione Europea che non rappresenta nessuno Stato. Questo è legato al mercato ed al profitto, infatti gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno speso molto di più per le dosi di cui hanno disponibilità, perché hanno la possibilità di prendere i soldi dai mercati molto più facilmente, cosa che l’UE non fa.     
                                        
4) Monopolio indotto. Escludendo Stati Uniti e Regno Unito che hanno produzioni interne, alcuni Paesi, anche se piccoli come estensione sono riusciti a raggiungere un buon risultato vaccinale. Lo hanno fatto diversificando l’accesso ai vaccini, cioè non prendendo solo i vaccini occidentali ma guardando ai vaccini cinesi, nel caso della Serbia, o allo SPUTNIK, nel caso dell’Ungheria o della Slovacchia. Questo aspetto è direttamente collegato al concetto di potenza. C’è, infatti, una fortissima pressione americana sulla Commissione Europea (ricordiamo che l’EU è ancillare agli Stati Uniti) affinché il vaccino SPUTNIK sia usato solo in estrema ratio ed in notevole ritardo.


In conclusione, di fronte ad un contesto tale, emerge la necessità di mettere in discussione l’impianto liberista e filoatlantico che regola le nostre azioni, di ricostruire un fronte comunista culturalmente evoluto e saldo nei principi dialettici materialisti in grado di ridare potenza al nostro Paese e al nostro continente e di rompere la gabbia atlantica.    
                                                                 
Bisogna guardare con grande interesse a Paesi come la Cina o la Repubblica Popolare di Nord Corea, prendendo da essi spunto su come pianificare lo sviluppo tecnologico nel quadro strategico che questo assume in sé riportando alcuni settori strategici sotto il controllo dello Stato (non borghese ovviamente). Le politiche di sviluppo sanitario e di ricerca scientifica, pianificate e concordate con le scelte industriali nell’ambito di uno Stato comunista assumerebbero cosi il loro vero significato che è quello di essere al servizio della protezione della salute e della vita dei cittadini e non al servizio delle logiche di profitto e di mercato che ci hanno condotti fino a questo punto.

Antonino Massara *


laureato in Chimica e Tecnica Farmaceutica, che lavora nel campo farmaceutico

domenica 13 giugno 2021

A giugno 2021 gli stessi casi Covid del giugno 2020. Allora i vaccini?

 

"L'eurovaccino AZ fa schifo e va buttato, quelli che avanzano diamoli ai poveri, per tutti gli altri, vaccini USA". Lo hanno deciso i "capi" europei in Cornovaglia, al G7, su suggerimento d'oltre oceano. 

(Già lo cantava il bravo Trenet nel 1968:  https://www.youtube.com/watch?v=qEkd1qWonj8)

Per il resto, che l'Europa parli a monosillabi (preferibilmente "Sissignore!",  o "Comandi!"), sull'attenti e pronta a partire contro Russia e Cina, prima in guerra sistemica,  poi si vedrà. Intanto si prepari con missili, jhadisti, contractors e mercenari vari. Quanto alla rappresaglia, pazienza, è sfiga.

Intanto l'Italia festeggia l' "Open Day". Ma poi gli scappa qualche morto perchè s'era scordato (o no?) di precisare che quella pera di Astrazeneca va bene (boh!) solo agli ultrasessantenni. Quelli che a toglierli di mezzo ci aveva già pensato il lockdown. 

Ti fa fuori il vaccino? Tranquillo, tanti altri no! - Allora i covidisti ti arrivano addosso come tante prefiche urlanti rivelando che quel morto  da vaccino, "dopotutto aveva già una patologia" (di cui l'inoculatore s'era bellamente fregato). Sventolano la legge mosaica, trucida e falsa come tutte quelle, che incide nella roccia la sentenza "nel rapporto rischi-benefici prevalgono i benefici". Siamo alle scommesse, tipo mandrakata, se ricordate. 

Hanno giocato alla roulette russa. Cioè, dichiarano rasserenati che, se crepi di vaccino, stai sereno perchè molti altri no. Sei solo finito su una pietra d'inciampo. Per cui ti rassegni: Tanto vale morire di Covid (o anche no,  perchè, se non ci mettono le mani loro, non ne muori). 

Intanto il VAERS, l'organo di Stato USA, che registra morti ed altri effetti avversi dei farmaci, ma in difetto, visto che riceve segnalazioni volontari e non verificate di sanitari coraggiosi (quanti ne sono?), ci racconta che i danni causati dall'eurovaccino sono un colpo di culo rispetto a quanto vanno combinando Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson in America. Le segnalazioni di miocarditi, trombi, coaguli vari arrivano alle migliaia e gli effetti avversi nel primo quadrimestre superano quelli di tutti i vaccini dei precedenti vent'anni.

Allora, amici, cosa abbiamo, la guerra al virus, o la guerra al vaccino europeo? Senza neanche parlare di quell'incubo che è lo Sputnik V russo, efficace, senza accertati effetti collaterali (nonostante accurati test europei) e che, dunque, l'ex-lobbista di Pfizer e soci, Emer Cooke, per questi meriti assunta a direttrice dell'EMA (Agenzia UE che autorizza o no i farmaci), ovviamente ci nega. E tutti questi, pensate, sono ancora a piede libero.

Fulvio Grimaldi -   https://fulviogrimaldi.blogspot.com/


E per finire in bellezza: https://www.youtube.com/watch?v=VqhCQZaH4Vs