L'atmosfera euforica e speranzosa creata sul Recovery Fund non solo non riesco proprio a condividerla, addirittura mi preoccupa molto.
E continuo a pormi due domande che gelano il mio sangue.
Il Recovery Fund - che ci darà miliardi di euro - detta due condizioni ben precise:
1. finanzia il progetto che, naturalmente, ha il cronoprogramma;
2. fissa il termine del fine lavori finanziati entro il 31 dicembre 2026.
Non voglio, nè lo ritengo giusto, generalizzare la situazione romana.
Per Roma, quelle 2 condizioni sono impossibili da rispettare.
Ecco, quindi, le domande agghiaccianti:
- chi paga se non rispettiamo il cronoprogramma finanziato?
- chi paga se non rispettiamo la conclusione dell'opera finanziata entro il 2026?
Tralascio gli eclatanti e noti casi della Metro C e B1; come tralascio quel marciapiede largo appena metro 1 e parapedonato del tunnel di Santa Bibiana, vietato al transito del pedone e fatto funzionare come pista ciclabile.
Prendo il caso romano di una semplice pista ciclabile: Nomentana (ridotta a km. 3,6).
Nel 2019 è stata attivata la pista ciclabile Nomentana che era stata progettata e finanziata per i campionati mondiali di calcio del 1990 e non realizzata.
Quell'opera venne inserita nella Legge n. 396/1990 (Roma Capitale) e non realizzata.
Venne ripresa nel 2005 e finanziata nel 2007 (un paio di centinaia di migliaia di euro) ma non realizzata.
Venne inserita nello sviluppo mobilità ciclabile del 2015 da realizzare con 1.600.000 euro.
Finalmente, nel 2019, con 1.700.000 euro e una lunghezza inferiore ai progetti citati, viene attivata massacrando i marciapiedi per conservare il parcheggio ai veicoli privati e lasciare immutata la carreggiata.
Dal 1989 al 2019 ci sono stati tutti a governare questa Roma; nessuno escluso; tutti intenti a peggiorare la situazione ereditata.
I miliardi di euro del Recovery Fund ci apriranno altre ferite?
Vito De Russis
Integrazione dell'autore: "Nel bailamme romano sui miliardi del Recovery Fund (1), ora si dice che, di fronte a dei ritardi dei lavori rispetto agli impegni assunti, verrà nominato un Commissario.(2)
RispondiEliminaE’ una notizia rasserenante, buona per tutti, tranne per noi romani.
Qui Roma: “E’ uno scherzo? Stiamo pazziando?”
E’ la memoria che mi aumenta le domande agghiaccianti.
Possiamo non ricordare che nell’estate del 2006, a Roma, venne dichiarata l’emergenza da traffico e mobilità (DPCM 4.8.2006) e che nel 2012 la situazione era molto peggiorata? Per ritornare presto alla normalità, nel 2006, subito venne nominato Commissario il Sindaco di Roma (OPCM n. 2543 del 26.9.2006)(3). Nel 2012, la Protezione Civile dichiarò il tutto non utile a risolvere quella drammatica mobilità urbana.
Possiamo dimenticare la intensa girandola degli Assessori nella Giunta Raggi?
Non dispero che alle prossime elezioni si riscontri un serio e reale capovolgimento della presente situazione.
Ma restano quelle domande agghiaccianti.
Vito De Russis
(1) Roma ha presentato n. 159 progetti per un corrispettivo di oltre 25 miliardi di euro;
(2) Esperienza positiva registrata a Genova per la ricostruzione del ponte crollato (49 morti pari ai morti annuali sulle strade romane);
(3) https://www.carteinregola.it/index.php/mobilita/emergenza-traffico/emergenza-traffico-le-tappe/