mercoledì 22 aprile 2020

Clandestini? Un tanto al kilo...


Perché la regolarizzazione dei “clandestini” è nel nostro ...

Il Governo di bene in meglio: clandestini un tanto al chilo, come le vacche.... Ma quale senso avrebbe regolarizzare persone che lavorano solo perché la loro condizione di clandestinità li rende ricattabili e quindi disponibili sul mercato nero per pochi euro al giorno?

Tali persone, una volta regolarizzate, andrebbero a competere con gli Italiani e non solo Italiani che stanno perdendo il proprio lavoro in queste settimane, soprattutto nei settori del turismo e ristorazione, accendendo così un ulteriore focolaio di malcontento possibile fonte di atti violenti a sfondo razzista. Forse è l'ennesimo trucchetto per fare ulteriore deflazione salariale... (F.R.)


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Qualcuno avrà  strabuzzato gli occhi nel sentire un ministro della Repubblica proporre di regolarizzare 600mila clandestini? Magari avrete pure pensato che fosse una proposta talmente assurda da essere presa seriamente in considerazione da qualcun altro. E invece, dopo il prevedibile appoggio all’ideona del ministro Bellanova da parte dei soliti apologeti delle porte aperte, è arrivato pure il sostegno del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Anzi, quest’ultima ha proprio specificato che il governo “sta lavorando a una sanatoria” che però non riguarda proprio tutti i 600mila irregolari che il ministro delle Politiche agricole vorrebbe regolarizzare.

“Il problema che si pone è quello della raccolta, bisogna fare emergere chi lavora in nero anche per una questione di sicurezza”, ha detto Lamorgese durante un’audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera. Il ministro ha specificato che a riguardo è in atto “una riflessione” ma “per ora non c’è nulla di concreto”. La stessa Lamorgese ha poi aggiunto di essersi sentita con la collega Bellanova, con cui quindi sta cercando di mettere le basi per questa strabiliante iniziativa, ma la proposta “non è nei termini di 600mila“ essendo limitata soltanto al settore agricolo.  E quindi quanti sono i clandestini che il governo intende regolarizzare?

“Regolarizzare solo quelli che servono”

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“Vedremo poi – ha detto Lamorgese – se ci sarà una previsione normativa. Ora siamo in fase di discussione. Si parla di regolarizzare non tutti gli irregolari presenti, ma quelli che servono e con delle regole“. Allo stesso tempo c’è chi ha messo “sul piatto” anche la possibilità di regolarizzare anche “colf e badanti, ma non è stata ancora definita una linea certa con gli altri ministri”, ha precisato il ministro dell’Interno. Insomma in piena emergenza coronavirus il governo sta valutando seriamente l’ipotesi di mettere in regola gli immigrati clandestini, che in quanto tali andrebbero semmai espulsi, limitando però la gentil concessione soltanto a quelli “che servono” (ah, quanto umanitarismo).

Sorvolando sulla discutibile valutazione in merito, è piuttosto emblematico che in piena pandemia e con il dramma economico in atto che sta coinvolgendo gli italiani, due ministri si impegnino così tanto per assicurare documenti e lavoro a stranieri irregolari. Senza oltretutto prendere in considerazione, salvo ulteriori delucidazioni a riguardo, la proposta avanzata da vari politici e da buona parte del mondo del lavoro di coinvolgere i percettori di reddito di cittadinanza. Certo, non tutti saranno in grado di lavorare nei campi, ma davvero nessuno di questi può farlo? Ci permettiamo di dubitarne.


Eugenio Palazzini, Autore presso Il Primato Nazionale - Pagina 56 ...

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