martedì 29 gennaio 2019

L'auto-proclamazione prende piede... - Trionfa la "nouvelle vague democratica": Pelosi in USA e Fico in Italy portabandiera...

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Era ora!


Nancy Pelosi, speaker (presidente) della Camera bassa Usa, è apparsa a Baltimora da dove ha lanciato la sfida al presidente, Donald Trump, auto-proclamandosi nuovo presidente – ad interim – degli Stati Uniti in virtù del fatto che quello in carica è un usurpatore essendo stato eletto, sì ai termini della Costituzione e della legge elettorale vigente, ma contro la effettiva volontà del popolo, espressosi a maggioranza per Hillary Clinton. A  parte qualche pigolìo contrario di rappresentanti di terzo e quarto livello, la Comunità Internazionale ha condiviso l’azione di Pelosi. Alcuni  ne hanno riconosciuto subito la titolarità, altri hanno intimato all’usurpatore di indire nuove elezioni entro otto giorni e di ricordarsi che “tutte le opzioni sono sul tavolo” a sostegno dell’autonominata. Uno spiazzatissimo Trump, che aveva dato spago a un’analoga novità istituzionale in Venezuela, non ha potuto far altro che capovolgersi per l’ennesima volta e chiamare i suoi sostenitori della Rust Belt a unirsi ai bolivariani del presidente di quel paese nella resistenza agli infervorati presidenti golpisti delle Camere di tutto il mondo.

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Accomodatasi nella posizione di usciere alla porta orientale del palazzo e guadagnatasi il sussidio di sussistenza per la riconferma del suo servizio – costi quel che costi – a Usa, Nato e UE - l’Italia si è immediatamente allineata all’impresa interamericana. Roberto Fico, presidente della Camera, sceso dalla nave sulla quale aveva portato a viaggiatori dell’Agenzia Soros fette biscottate, permessi di soggiorno, asilo politico,  contratti di lavoro nelle masserie di Foggia e contratti d’affitto nelle ecobaracche di Rosarno, si è auto-proclamato duce d’Italia. Non si sa bene se al posto degli usurpatori Mattarella o Conte. Nessuno dei quali come lui eletti dal popolo. La comunità internazionale ha celebrato con ole e turiboli la coraggiosa mossa del diversamente pentastellato e ha intimato, chi a Conte, chi a Mattarella, di togliersi dai piedi entro otto giorni.

Sotto impulso della nuova moda liberaldemocratica, il metodo si è diffuso un po’ ovunque, tagliando le gambe a tutti i presidenti non perfettamente inseriti, secondo la nuova epistocrazia insegnata dai costituzionalisti euro-americani, nelle logiche del progresso liberaldemocratico  e quindi sostituiti  da presidenti autoproclamati in piazza, davanti un minimo di 80 persone, anche jihadisti...


Fulvio Grimaldi -  www.fulviogrimaldicontroblog.info

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Petizione alla UE contro il riconoscimento di Guaidò presidente del Venezuela.

Scrive Marco Palombo: "Ho inviato questa petizione al sito petizioni24.com . E' una iniziativa piccola che ho inserito ora, ma la divulgo perché le poche firme sono quasi tutte di persone a me sconosciute. Quindi forse è una prova che c'è un consenso potenzialmente grande contro il Golpe USA. 

Al link:  https://www.petizioni24.com/contro_il_riconoscimento_di_guaido_come_presidente_della_repubblica_del_venezuela_da_parte_dell_unione_europea

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