lunedì 28 gennaio 2019

Colonialismo, franco CFA e trattato di Aquisgrana


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Quattordici "ex" colonie francesi impiegano come moneta il cfa (franco "cooperativo" africano), emesso in Francia.
Per ogni cfa stampato (inclusi quelli che servono a convertire le offerte dei benpensanti alle organizzazioni di "assistenza" internazionale, come l'unicef) la banca centrale francese ne trattiene il 50%, con lo scopo formalmente dichiarato di "difendere il valore della moneta", agganciata a cambio fisso all'euro.


Dunque, 1000 euro di "aiuti" all'Africa, passano dall'unicef (o altra organizzazione) alla banca centrale, che ne tiene 500 per sè e stampa l'equivalente degli altri 500 in cfa, da assegnare al destinatario. Idem per eventuali bonifici di pagamenti d'altro genere (chi ha mai acquistato un prodotto africano pagandolo in cfa? nessuno: li si paga in moneta nostra, attraverso un intermediario).


I 500 euro rimasti in Francia non vengono lasciati inattivi: sono convertiti in titolo di stato nazionali.
Quindi l'Africa francofona sostiene il debito francese, contribuendo con metà della propria liquidità.


Ma che cosa significa "difendere il valore di una moneta sul mercato internazionale dei cambi" ?


Significa che se è agganciata ad un cambio fisso con l'euro si può convertirla in euro a quel valore (e, attraverso l'euro, in qualunque altra moneta di altri paesi).


E qui viene il bello: nessuna banca cambia i cfa in qualcos'altro.


Nessun europeo, nessun asiatico, nessun americano, nessun australiano, ma soprattutto nessun africano, può convertire i propri cfa in dollari, o sterline, o corone, o fiorini, o yuan, o rubli.


L'Africa francofona sostiene il debito francese con metà della "propria" (a questo punto il virgolettato è d'obbligo) liquidità, in cambio di nulla.


Anzi, in cambio di un danno: essendo per scelta francese il cfa agganciato a cambio rigido con l'euro, non può essere svalutato in caso di bisogno.


Il che significa che di fronte ad una crisi il paese africano, non potendo svalutare la moneta (per sostenere le proprie esportazioni, e quindi la propria economia) può solo svalutare i salari.


Il che è esattamente quanto accade, rendendo i salari 
dell'Africa francofona bassissimi.


In Europa, la Germania ha costruito attorno a sé un identico meccanismo (per quanto riguarda il cambio) tramite l'euro.


La Francia colonizza l'Africa tramite il cfa, la Germania colonizza l'Europa tramite l'euro.


Entrambe le monete nate ad imitazione del modello monetario nazista costruito durante la guerra dal ministro tedesco Walter Funk.


Ora, i due governi colonialisti si sono esplicitamente alleati con una nuova pace di Aquisgrana, di cui si comprende pertanto sempre meglio la natura di alleanza tra banditi.

Benché il precedente di Vichy e la fine dell'esperimento monetario nazista non deponga a loro favore (Funk fu condannato all'ergastolo a Norimberga, Petain rischiò la fucilazione in Francia).


Vincenzo Zamboni

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1 commento:

  1. Commento di Giorgio Mauri: "Il FCA è identico all'euro, cambia solo il beneficiario, dalla Francia si passa all'asse Tedesco (Olanda-Lussemburgo-Germania). Siamo di fronte a due paesi "canaglia" che stanno facendo esattemente quello che fece la Russia (lo disse Gorbaciov) con i satelliti dell'est, tranne il fatto che Germania e Francia vogliono farlo con tutti i paesi europei caduti nella rete dell'euro, Italia in primis..."

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