Sarà stato metà marzo, allorché Laura Lucibello ed io, gli organizzatori della Biennale, facemmo un giro di "propaganda fide" per cercare sponsor e sostenitori (in realtà mai trovati) e durante l'escursione facemmo incontri interessanti, che ci fecero conoscere il mondo culturale "alternativo" della Città dei Papi. Ricordo che pranzammo in un ristorante storico pieno di quadri di autori viterbesi ed incontrammo anche qualcuno di essi. Al pranzo partecipò anche l'amico Peter Boom di Bagnaia e qualcun altro.
Girando per laboratori e studi d'arte finimmo a parlare con Giovanni Faperdue, nel suo studiolo, lì osservavo le foto della sua bellissima raccolta “Viterbo in mostra”… Mi sentivo estasiato dalla bellezza architettonica che mi appariva davanti agli occhi, pagina dopo pagina. “Questa è Viterbo!” -mi dicevo fra me e me e mi chiedevo: "saremo degni di poterla rappresentare in questa simbolica rassegna, in questa Biennale delle Arti Creative che stiamo cercando di realizzare?”
Poi passeggiando per le vie del centro storico mi sono ritornate in mente alcune delle immagini viste, mentre parlavamo con questo o quell’artista/artigiano, rivedevo i cieli, rivedevo le torrette, rivedevo le corti… Eppure qualcosa era diversa da come la ricordavo, in effetti ero mancato dal centro storico da diversi anni, ed in quel momento mi sembravo più vuoto… più scenografico e meno vissuto.
Quella è Via delle Piaggiarelle dove venivo agli incontri con Signorelli, accompagnato da Angelo Bonelli e compagni, ma la porta è chiusa, questo era il baretto dove presi il cappuccino.. ma il locale è in abbandono e sbarrato, qui c’erano diversi artigiani ed artisti, ed allora manco l’ombra di un cane che passa… Insomma Viterbo, il Centro storico di Viterbo, così affascinante nella sua eleganza, era deserto! Da allora non ho più visitato Viterbo, il centro storico sarà ancora così negletto?
E poi le pozze del Bullicame sono ancora vuote, abbandonate, con un po’ d’acquetta fredda pompata a stento… come mi raccontava Faperdue? Eppure qui al Bullicame qualche anno prima ci venni a mettere i piedi a bagno, una mattina, con la giornalista Marinella Correggia quando imperversava la lotta contro l'aeroporto. Chissà se l'amministrazione comunale vorrà adoperarsi affinché venga restituita l’acqua calda alle antiche terme di Dante!?
Girovagando in città ho scoperto però anche svariati aspetti simpatici ed umani, nel parlare con alcuni viandanti, nel mangiare una pizza ottima in un locale fatto a labirinto, anche lì con tanti quadri appesi alle pareti, i sorrisi del popolo non ci sono mancati… sembrava che ognuno volesse invogliarci: “Sì… venite a Viterbo, sì…. Questa è la città dell’arte e della cultura…”.
Tornato a Calcata la sera mi sono meravigliato di vedere la solita calca, le migliaia di persone che giravano inebetite, visitando il vuoto, ed a Viterbo con tutte le sue bellezze e le sue attrattive artistiche… nemmeno un turista per strada!
Paolo D’Arpini
Di ritorno a Calcata
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