Vi segnalo un articolo del NYT, l'ultimo sul caso Svezia (non fatevi però ingannare dal titolo) preceduto dal commento di Marina Minicuci, penso che si debba leggere, soprattutto qui in Italia, il paese che in percentuale rispetto alla popolazione ha avuto l numero di morti più alti al mondo, secondo statistiche certo da verificare. Ciao, Marinella Correggia
IL COMMENTO DI MARINA MINICUCI
E alla fine è successo. Dopo esser stata criticata per un mese circa (Siete senza cuore!), la Svezia si prende sua rivincita. Il NYtimes le dedica un lungo reportage a pagina 5 in cui racconta come, numeri alla mano, gli svedesi sono quelli che hanno avuto ragione in Europa: hanno minimizzato i contagi, senza mettere in difficoltà il proprio popolo. Se pensate che quel modello funziona perché gli svedesi sono pochi, vi sbagliate. E infatti il New York Times non accenna a questa cosa, Stoccolma ha il doppio della densità di Roma (5200ab/km2) e grande vitalità nelle sue strade.
Il punto è un altro, dice il New York Times, forse (ripetiamolo forse) sta nel senso di responsabilità dei suoi cittadini ( c'è da sempre un po' di pregiudizio positivo sui popoli nordici). Stoccolma non ha chiuso neanche i cinema, ma ha evitato solo i grandi assembramenti di oltre 50 persone, ha chiuso i musei, e cancellato gli eventi sportivi. Non ha chiuso i ristoranti, né barbieri, né le scuole, né palestre, né i confini. Gli svedesi hanno continuato a vivere normalmente. Sono state dettate regole per il distanziamento sociale, che sono spesso dei suggerimenti.
Come notano i giornalisti Thomas Erdbrink e Christina Anderson, i poliziotti non possono obbligarti, ma solo chiedere cortesemente di tenere un determinato comportamento, e se usi la mascherina all'aperto ti guardano come fossi un marziano (Citazione originale: Pedestrians wearing masks are generally stared at as if they have just landed from Mars). Se un ristorante è troppo affollato, e non rispetta le distanze sociali, non c'è la multa, il locale viene chiuso e poi riaperto dopo un'ispezione. Ovviamente anche in Svezia ci sono stati problemi, nella case di cura soprattutto. Ma in linea di massima la loro strategia ha avuto senso. Si son detti- ha spiegato il virologo Tegnel che è oramai diventato una star nel suo paese- se chiudiamo, oltre al danno c'è la beffa, perché poi come si fa a far ripartire un'economia dopo averla distrutta?
Come si fa a tirare su un popolo dopo averlo terrorizzato e demoralizzato?
E infatti i suoi consigli sono stati seguiti dal governo socialdemocratico (non destra, ma sinistra) che, ripetiamolo, ha fatto qualcosa di eccezionale: resistere alle pressioni internazionali (non era facile), e pensare al benessere del suo popolo. L'articolo si chiude col racconto dei ragazzi felici che si sono laureati e si baciano e abbracciano a Medborgarplatsten, mentre la polizia li osserva senza far niente. Benvenuti in Svezia.
Ecco l'articolo sopra menzionato (non ci si inganni dal titolo)
Commento di Giuseppe Fioretti (via FB):
RispondiElimina"...ecco la differenza...il senso civico di un popolo.. certo che anche anche noi potevamo avere meno restrizioni...ma per quanto siamo rimasti chiusi in casa...ho l'impressione che molti si, sono rimasti in casa...ma con gli amici. Poi i mezzi pubblici, sempre strapieni nelle grandi città,..le fughe verso il sud in treno..il numero dei morti, sono stati tutti deterrenti che ci hanno minato la libertà, la libertà di chi ha avuto un atteggiamento consono ma a causa del comportamento anche di tanti non sufficiente come nazione."