Un emendamento notturno dell' 11 dicembre 2019 alla manovra economica 2020 approva la legalizzazione della Cannabis light, esulta il deputato del M5s Luca Merola, promotore dell'iniziativa. Emendamento alla prova del Senato.
Lo scorso mercoledì notte, forse per sfinimento, Luca Merola, deputato del M5s, riesce a far passare il suo emendamento alla manovra economica 2020 per far legalizzare la commercializzazione della cannabis con contenuto di Thc al di sotto dello 0,5%.
Esulta il deputato del Movimento 5 stelle su Facebook e titolare di una catena di negozi dedita alla vendita della cosiddetta ‘cannabis light’.
“Missione compiuta. Due anni e mezzo fa ho individuato le problematiche della legge, ho messo su un’azienda per la commercializzazione di un prodotto che ha mandato in cortocircuito la politica, la magistratura, le istituzioni e il dibattito pubblico e, a distanza del tempo che è passato, sono riuscito a dimostrare la bontà dell’iniziativa e della battaglia”.
Una vittoria personale quella di Merola, più che del Movimento 5 Stelle che preferisce glissare sull’emendamento per evitare che la Lega usi l’approvazione a fini elettorali per screditare ulteriormente l’operato del partito pentastellato.
Una liberalizzazione che non riguarda solo la cannabis
Ad essere rimesso in discussione non è solo il principio che non distingueva tra cannabis light e cannabis psicotropa, l’emendamento modifica la norma che stabilisce i limiti di principio attivo sotto i quali un prodotto a base di droghe non potrà più essere considerato una sostanza stupefacente. L’emendamento stabilirà quindi la vendita legale definitiva di altre sostanze.
500 milioni l’introito per lo Stato
La misura prevede anche l’introduzione di una tassa pari a 12 euro ogni mille chilogrammi di biomassa di canapa. Secondo le prime stime, l’erario potrebbe incassare circa 500 milioni di euro all’anno, rimpinguando non poco le casse in difficoltà del sistema paese.
Ora spetterà al Senato della Repubblica approvare in via definitiva l’emendamento, durante il voto in aula.
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L'opinione di Paolo D'Arpini sulla
canapa:
Sia
la "cannabis indica" che la "canapa sativa" fra
di loro si fecondano e si mescolano. Un po' come succede
nell'accoppiamento fra un nero ed una donna bianca. Possono
prolificare e ciò dimostra che sono della stessa specie.
Esiste la selezione naturale e la selezione artificiale ma se la
natura è lasciata a se stessa alla fine la canapa si adatta
semplicemente al clima ed alla latitudine. Infatti la canapa
coltivata in Italia per centinaia o migliaia di anni era una pianta
completamente adattata al clima ed alla latitudine dell'Italia... -
Continua:
http://paolodarpini.blogspot.com/2018/03/canapa-o-cannabis-le-piante-si-adattano.html
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