Onorevoli deputati e senatori di governo e d’opposizione, nel ricevere dal Vostro collega Ermete Realacci il laconico messaggio che segue
“Grazie, mi togli dalla tua mailing list. Auguri. ER”
in risposta al mio ultimo articolo sul tema dell’Informazione bene comune, mi corre l’obbligo di interpellarvi tutti al fine di verificare se, oltre a lui, altri esponenti della nostra attuale classe politica, non abbiano piacere di accogliere segnalazioni e pareri su argomenti di interesse pubblico e rilevanza sociale, espresse da liberi cittadini, ai fini del contributo utile e costruttivo per la vita autenticamente democratica del Paese.
Premesso che non è accettabile, in controdeduzione, la risibile scusa dell’eccessivo intasamento della casella di posta elettronica del destinatario il quale, come nel Vostro caso, per mandato ricevuto, dovrebbe prioritariamente tenere sempre viva l’attenzione alle istanze della società civile, qualunque sia la sua collocazione politica, detto anche che l’assenza di risposte a segnalazioni contenenti osservazioni critiche - tanto più se caratterizzate da elementi testimoniali circostanziati e documentali, come nel caso di questa stessa missiva - è verosimilmente equiparabile alla tacita approvazione di quanto denunciato, voglio sperare in un cortese e sollecito riscontro circa la vostra personale e singola disponibilità ad accogliere o meno comunicazioni e segnalazioni, come da parte mia è sin qui stato e sarà nel futuro.
Grazie e distinti saluti
Adriano Colafrancesco
Esempio di lettera pubblica di Adriano Colafrancesco indirizzata al presidente della Repubblica, Mattarella:
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/12/reverente-lettera-aperta-al-presidente.html
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Mio commentino:
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Mio commentino:
“Cancellarsi da una
lista è legittimo. Anch'io tempo addietro mi sono cancellato da un
gruppo, definentesi "filosofia dibattito", e dichiarantesi
"Gruppo di discussione libero sulla filosofia, SOLO per filosofi
appassionati, si promuove la libertà di pensiero e il senso critico:
puoi dire la tua, chiunque tu sia e comunque la pensi, purché sia
senza aggressioni." - Peccato che proprio la promotrice, in
verità, dimostrò di essere settaria e provocatrice nonché
apertamente propagatrice della religione cattolica e contraria a
qualsiasi altro pensiero. Visto che al minimo disaccordo manifestato
da parte mia la detta reagiva accusandomi di averla aggredita e
minacciata. Ovvero in tal modo ritorcendo sull'interlocutore la sua
stessa protervia e chiusura mentale. Non ho potuto far altro che
lasciare il campo. Non so se questo sia il caso del buon Realacci,
menzionato dall'amico Colafrancesco, ma non credo, conoscendolo, che
Realacci abbia cercato di interloquire impropriamente. Si sarà
semplicemente stufato di ricevere email indesiderate...” (Paolo D'Arpini)
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