Il potente politico tedesco Schauble, intervistato dal FINANCIAL TIMES: "Il peccato originale del “discutibile”(Romano, ce l’ha con te?) processo di costruzione europea fu l’aver creato una moneta comune senza comuni politiche economiche, del lavoro e sociali…
…Avremmo dovuto fare prima passi più grandi verso l’integrazione, passi che non si possono più fare perché non possiamo convincere gli Stati a farli."
E perché – aggiungo io – gli Stati sono diventati decisamente troppi!!
Quattro, per esempio, sono entrati perché devono lavorare per i tedeschi che vendono poi il prodotto finale!
Schauble racconta di aver proposto ai greci di “uscire dall’Euro per un po’”, sia nel 2010 che nel 2015. Senza specificare all’intervistatore “a che condizioni”. Dimenticando che l’85% dei soldi ricevuti dall’Europa dai greci sono andati alle banche tedesche e francesi? E che il tasso era alticcio?
Solennemente e, da vero statista, conclude: "se la costruzione è sbilenca e irriformabile, quando c’è una crisi, servono scelte difficili da fare in una democrazia." Sottintende forse che “ci vorrebbe un uomo forte”? Magari, con i baffetti?
E SE – per rinforzare i più deboli – RESTITUISSE QUALCOSA DEL TANTO CHE LA SBILENCA COSTRUZIONE HA FRUTTATO AI SUOI COMPATRIOTI?
E voi, italici osservatori (con gli occhi chiusi), ve li ricordate (ne ho ripetutamente parlato) Fubini, De Bortoli, Panebianco, il Direttore e lo stuolo dei suoi vice del Corriere quando – quotidie – insistevano che era nostro preciso dovere obbedire – senza fiatare – a tutto quello che stabilivano (senza avercene prima parlato) il lussemburghese Juncker e i suoi incompetenti, presuntuosi e antipatici commissari (il francese Moscovici, il lettone Dombrovskis e la ineffabile addetta alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager)?
Dopo che la Corte di Giustizia europea ha deciso che ELLA aveva avuto torto a bloccare gli aiuti che – su suggerimento Bankitalia – una società italiana (creata proprio a quello scopo) si apprestava a dare a quattro banche italiane in difficoltà, ha arrogantemente replicato che era compito di Banca d’Italia evitare il fallimento delle banche italiane senza obbedire al suo…suggerimento. Era il suo solo un … parere.
VOGLION QUALE PER PADRON?
Cosa or dicono Fubini
e la schiera dei cretini?
Se danese era il parere
italiano era il sedere.
Cosa faccia a Roma Visco,
son sincer, non lo capisco.
Già cornuti e mazziati,
chi è l’autor dei risultati?
Ora lodano MACRON
e l’italico cazzon.
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OR VEDIAM STOP ALLA NATO
DAI FRANCAIS RACCOMANDATO
Per leggere il parere di due importanti
esponenti del mondo bancario mondiale
Luigi Caroli – ste72mi@yahoo.it
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