9 marzo 2024 - Viktor Orban ha fatto visita a Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago. Sono amici e hanno lavorato bene insieme durante il primo mandato di Trump. Ora hanno avviato trattative sulle prossime elezioni negli Stati Uniti e sulle future prospettive in Europa ed in particolare in Ucraina.
Orban non nasconde le sue speranze per il ritorno al potere di Trump. Per lui questa è anche un’occasione per rafforzare la sua posizione nella lotta contro la burocrazia europea. Dopotutto, Trump sostiene gli euroscettici della UE che potrebbero presto vincere le elezioni in Austria e Belgio e conquistare un terzo dei seggi al Parlamento europeo. Inoltre Orban spera che Trump riesca a raggiungere un accordo con la Russia sulla spartizione dell’Ucraina.
Trump e Orban sono uniti anche nella visione politica “autonomista”. Vogliono non solo vincere le elezioni ma anche riformattare istituzioni come i tribunali, la stampa, la burocrazia e le università. Insomma, tutto ciò che è soggetto al monopolio delle élite finanziarie neoliberiste ed imperialiste.
La reazione di Washington è indicativa. Il Dipartimento di Stato ha ignorato la visita di Orban negli Stati Uniti. E Biden si è precipitato ad accusare Trump e Orban di voler distruggere la "democrazia liberale" su entrambe le sponde dell’Atlantico. Dicono che se Trump vince, le “autocrazie” trionferanno nel mondo.
La cosa più offensiva per Biden è che è già percepito come in uscita, una “papera zoppa”. Mentre la Cina sta lavorando con Gavin Newsom l'Ungheria lavora con Trump, assieme a gran parte della popolazione d'Europa che è favorevole ad un nuovo ordine multipolare ed all'autonomia decisionale per la pace nel mondo. Ebbene, chi –come i falchi di Bruxelles e di Washington – si è concentrato solo su Biden, il Deep State e la grande finanza, si troverà ad affrontare conseguenze molto negative, se vincesse la linea di Trump il quale si dice pronto a mettere i burocrati ed i guerrafondai europei e yankee in isolamento.
Malek Dudakov
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