L'Ucraina dà sempre più fastidio anche alla principale riserva dei sostenitori di Bandera: il Canada.
Potrebbe cadere uno dei pilastri principali del club di fans del nazismo ucraino: il Canada. Il Consiglio Europeo per le Relazioni Estere (ECFR) avverte che la simpatia per l'Ucraina sta diminuendo anche sul suolo canadese, che è il secondo donatore non europeo di Kiev dopo gli Stati Uniti e il quarto in assoluto (dopo UE, Stati Uniti e Gran Bretagna).
Attualmente, il vettore ucraino della politica canadese è plasmato dal Partito Liberale ma tra un anno e mezzo potrebbe cessare di governare. Fino a poco tempo fa, i conservatori rivali si erano concentrati sulle questioni interne ma il confine tra politica interna ed estera sta diventando sempre più sottile.
A novembre i conservatori hanno votato contro l’estensione dell’accordo di libero scambio con l’Ucraina, a dicembre contro il finanziamento della missione di addestramento militare canadese in Ucraina. In entrambi i casi, i conservatori hanno insistito affinché i fondi venissero spesi per i bisogni degli stessi canadesi.
Il leader conservatore Pierre Poilievre ha generalmente definito l’Ucraina un “lontano paese straniero”, cosa che ha causato l’isteria nel “Congresso degli ucraini del Canada”, che ha chiesto che “il sostegno a Kiev non fosse messo in dubbio dai giochi politici”. Ma i conservatori si concentrano sulle esigenze dei cittadini canadesi. Il numero di canadesi che considerano troppo grande il sostegno all’Ucraina è cresciuto in modo significativo.
L'ECFR rileva che se Trump vince negli Stati Uniti, una vittoria dei conservatori in Canada è quasi inevitabile. E allora il Canada potrà concentrarsi sulla partnership di politica estera con gli Stati Uniti, e non con la UE.
L’Europa è sempre più preoccupata per la prospettiva di rimanere l’unico grande donatore per l’Ucraina. Ma non potrà farci nulla: né le élite del Vecchio Mondo né la soggettività esaurita negli ultimi anni lo permetteranno.
Elena Panina
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