venerdì 22 marzo 2024

Europa. Base e bersaglio di una possibile guerra nucleare... - Corrispondenza intercorsa...

 


 "Costruendo la falsa immagine di una Russia e una Cina minacciose, le istituzioni Ue preparano l’opinione pubblica ad accettare una disastrosa guerra nucleare, grazie anche alla follia autolesionista di Francia ed Inghilterra. In realtà sono gli Usa che stanno preparando la trappola all'Europa con la scusa di «difendere» il Vecchio Continente. Gli Stati uniti forniscono gli euromissili che faranno dell’Europa la base e allo stesso tempo il bersaglio di una guerra nucleare..." (M.D.)

 “L'aumento dell'attività della Nato in Ucraina, ai confini della Russia, crea una situazione che favorisce la corsa agli armamenti in uno scenario in cui aumenta la conflittualità possibile tra le due parti...” (G.M.)

"Ma perché l’Italia dovrebbe fare la guerra alla Russia? Uno dei ritornelli più consunti della politica internazionale che si leggono in questi giorni sulla stampa italiana, dopo la scontata rielezione Putin alla presidenza russa, si chiama “solidarietà atlantica”. Ma per l’Italia in che cosa consiste? In termini militari, oltre al continuo esborso all'Ucraina di armi e denaro, la constatazione che il nostro è il Paese della Nato con più ordigni nucleari americani in Europa (gestiti direttamente dagli USA). Tra le testate ci sono anche bombe termonucleari della potenza di 50 chilotoni la cui presenza costituisce in caso di conflitto nucleare il motivo di un ipotetico attacco preventivo. Se poi si passa alla politica, vediamo che  la “solidarietà atlantica” per l’Italia ha aspetti paradossali. Il mantenimento delle basi o le “facilities” delle forze armate americane, sono a carico dell'Italia, anche se questo per i politici italiani è un argomento tabù, anche per quelli che hanno vinto le elezioni all'insegna del “sovranismo”. Ma di sovranità non se ne parla affatto perché il gradimento di Washington a un leader o a un partito resta un aspetto imprescindibile per restare al governo...” (A.N.)

"La vittoria di Putin e l’analisi realista della deriva dell’Occidente, è un monito a chi si diverte a disegnare nuovi ordini mondiali sulla pelle di nazioni e popoli… un avvertimento agli alchimisti della dittatura unipolare e ai guerrafondai umanitari che alimentano le guerre e il terrorismo per generare il caos funzionale ai propri progetti egemonici. Poveri quegli italioti che non vedono il dissesto profondo nella nostra società mentre impiantano ideologie distruttive per l’identità culturale e nazionale altrui… e che non si preoccupano di questa Europa schiava della finanza apolide che ci sta scavando la fossa sotto i piedi. Povera Italia, servile al punto da osannare i suoi nemici..." (M.M.)




1 commento:

  1. Scrive Jure Eler: "Come dichiara al Bundestag Sahra Wegenecht, nella UE sono tutti impazziti, chi più chi meno e chi peggio.

    Ecco lo "storico" editoriale de Il Sole 24 Ore di ieri, riportato e commentato da Marco Palombi sul FQ di oggi: "Ormai la barriera del dicibile è stata frantumata. Un editoriale del Sole 24 Ore sul Consiglio Ue di oggi iniziava così:
    “L’Europa ha bisogno dell’effetto Pearl Harbor, di uno choc devastante che ne scuota le democrazie, polverizzi la trincea di dubbi, egoismi ed esitazioni infinite, costringendola ad agire col consenso delle sue opinioni pubbliche. […]"
    (https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/03/21/macron-ucraino-col-kiev-degli-altri/7486460/)

    P.S. Come dovrebbe essere noto oramai a tutti, l'attacco giapponese alla base navale USA delle Hawaii che diede il destro agli USA di intervenire nella II guerra mondiale era stato preannunciato dall'intelligence, e l'informativa giacque "inascoltata" sul tavolo del presidente statunitense Roosvelt, che fece finta di non crederci. Altro che attacco a sorpresa. L'importante era intervenire in guerra, per la gioia dell'industria USA. Allora, come oggi.
    Aspettiamoci quindi un auto-attentato modello Golfo del Tonchino, o 11 Settembre. Oppure, appunto, Pearl Harbour, o 7 Ottobre che dir si voglia." (Jure Eler)

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