martedì 31 dicembre 2024

2025 ed i 25 anni di Putin...

 


Siamo arrivati alla soglia del 2025, e questo è anche l'anno del venticinquesimo anniversario della presenza di Vladimir Putin nei più alti vertici della Federazione Russa.  Qualcuno in Occidente -forse invidioso del suo successo- ricorda questo evento come un simbolo di mancanza di alternanza democratica. Ma c'è un motto calcistico che recita "squadra che vince non si cambia!".  Questo spicca tra i tanti aforismi coniati dal grande maestro di calcio Vujadin Boskov.

Questa verità è stata confermata dagli stessi  elettori russi che, elezione dopo elezione, hanno democraticamente confermato Vladimir Putin, alla guida della Russia. Ciò a conferma che egli è amato e rispettato dal suo popolo ed inoltre non è assolutamente vero che Putin sia un "dittatore", bensì egli è un salvatore della   patria scelto dal popolo.

Il sistema finto democratico vigente in America, che  limita la durata presidenziale a soli  2 mandati di 4 anni, è solo un modo per poter mantenere il potere reale nelle mani di chi controlla le elezioni da dietro le quinte, cioè il potere burocratico e  finanziario consolidato, il cosiddetto "Deep State". Infatti gli USA sono un esempio di "democrazia marionetta".
 
Ora  il segreto della longevità politica di Putin è stato svelato in Occidente da un articolo apparso su 
 Die Welt.


Putin, un politico poco conosciuto in Russia, nel momento più drammatico della sua storia,  il disfacimento dell'Unione Sovietica,  25 anni  fa salvò la Federazione dallo smembramento e dalla fagocitazione ed è oggi uno dei più influenti statisti al mondo. 

Gli osservatori occidentali lo hanno sottovalutato. Tuttavia, Vladimir Putin è diventato la personificazione del ritorno di uno stato libero e forte in Russia, come indica la pubblicazione tedesca.

I segreti  della credibilità del presidente Putin stanno nell'aumento del benessere dei cittadini, nel mantenimento dell'identità nazionale e nella difesa della integrità russa..

"Quest'uomo modesto è diventato un leader carismatico per i russi, capace di guarire le ferite del recente passato", osserva l'autore dell'articolo su Die Welt.

Altrettanto, nel mio piccolo, faccio io nell'altro mio articolo pubblicato su "Altra Calcata... altro mondo": https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2024/12/perche-amo-i-russi-ed-anche-il.html?sc=1735656269380#c5359444813809890158

Auguro a tutti un Buon 2025 ed oltre...

Paolo D'Arpini (alias Saul Arpino)











Paolo mentre legge il Giornaletto a Caterina

lunedì 30 dicembre 2024

Perché amo i russi ed anche il presidente Putin?

 

Grazie Putin!

Molti credono ancora alla favola  del "russo cattivo".   E la stampa italiana mainstream è costantemente impegnata a ricordare che la Russia è  nemica e Putin uno zar assetato di sangue.   Ma l'esagerazione non aiuta la causa  ed i russi, come pure  il presidente russo, riscuotono grande successo nel Belpaese. 

Anch'io sono un "contagiato" ed ho buone ragioni. Tanto per cominciare io sono nato per un gesto di umanità e solidarietà da parte di un russo.  Mio padre era uno dei disgraziati soldati italiani mandati a combattere contro la  Russia da Benito Mussolini. Durante la rotta dell'Armir del 1943 mio padre fece appena in tempo  a salvarsi grazie ad alcuni  contadini russi. Ma questa storia merita un piccolo chiarimento. Mio padre durante la ritirata restò indietro con i piedi congelati, i suoi lo avevano abbandonato. Sarebbe morto se alcuni russi “benevoli” non l’avessero preso, caricato su un carro e riconsegnato entro le linee italiane. Poi fu rimandato in Italia dove essendo invalido non continuò a svolgere servizio militare.  Così io nacqui poco dopo la liberazione di Roma, il 23 giugno del 1944. Quindi devo la vita a quei russi compassionevoli… oltre che a mio padre ed ovviamente a mia madre. Anzi soprattutto a lei che scelse di tenermi malgrado i tempi…

A proposito di amore materno rivolto a tutti, amici o nemici,  ricordo un brano di Mario Rigoni Stern,  militare e scrittore italiano, tratto dal suo romanzo "Il sergente nella neve" autobiografia della ritirata di Russia.

"Un soldato italiano solo ed affamato entra in una isba e trova dei soldati russi che mangiano con il cucchiaio di legno da una zuppiera comune. Tutti rimangono increduli, lui ha in mano il fucile, ma nessuno si muove. Chiede alla padrona di casa se può avere anche lui un po’ di minestra. La donna prende un piatto e lo riempie, così, con semplice grande gesto: “Mi metto il fucile in spalla e mangio. Il tempo non esiste più. I soldati russi mi guardano. Le donne mi guardano. I bambini mi guardano. Nessuno fiata. C’è solo il rumore del mio cucchiaio nel piatto”. Il soldato ringrazia la donna, che risponde con semplicità. Poi esce dalla casa. I soldati russi mi guardano uscire senza che si siano mossi. Dei giovani, costretti a essere nemici per forza in nome di interessi politici e di potere, hanno superato così quel confine. Per tutti loro la "patria" è diventata quella baita, quelle donne che offrono un piatto di minestra e i nemici sono la fame, il gelo, la stupidità umana".

Ed oggi perché i russi piacciono ancora  agli italiani?  Sono numerosi i tentativi dell’apparato politico e dei media governativi di creare zizzania fra l’Europa e la Russia, rea di “destabilizzare i Paesi europei e di influenzare le sorti di tutte le elezioni del mondo”. Ogni giorno i giornali americani, e quindi anche italiani, accusano la Russia di spargere le famose fake news per spaccare l’opinione pubblica europea.

"Ebbene, a forza di ricordare ogni giorno che la Russia è il male assoluto usando gli stessi giri di parole e sfiorando a volte il ridicolo -scriveva Tatiana Santi in un articolo oggi proibito in Italia-  evidentemente parte dell’opinione pubblica si è stancata del solito coro mediatico. Nonostante una forte russofobia onnipresente, infatti, la Russia e il presidente Putin hanno “conquistato” diversi ammiratori. Perché? Sputnik Italia ne aveva  parlato nel 2017 con Paolo Borgognone, saggista, autore di svariati libri fra cui “Capire la Russia.  Correnti politiche e dinamiche sociali nella Russia e nell’Ucraina post sovietica". 

Uno stralcio della summenzionata intervista: "Domanda: Paolo Borgognone, perché secondo lei i russi ed in particolare Putin ha molti ammiratori in Italia? Che cosa piace esattamente del presidente russo?  - Risposta:  A mio parere questa ammirazione è più che giustificata e comprensibile, perché Vladimir Putin rappresenta l’ultimo vero statista internazionale. In un periodo storico in cui, in Occidente soprattutto, la politica la fanno i banchieri, totalmente staccati dai bisogni delle classi popolari, è chiaro che per i ceti penalizzati dalle logiche di globalizzazione liberale, Putin risulta un politico non solo attraente dal punto di vista del carisma, ma anche credibile per quanto riguarda le politiche da lui portate avanti. La Russia, da un’economia sempre più prospera rispetto al caos degli anni ‘90, è un Paese che anche sull’arena internazionale ha recuperato il suo ruolo e la sua dignità in un mondo che sta diventando multipolare. Questo ovviamente non piace agli strateghi della NATO, che invece esigono un mondo unipolare a guida americana"... (l'intervista continua qui:  http://www.circolovegetarianocalcata.it/2017/12/29/vladimir-putin-piace-perche/)

Ma tornando alle mie ragioni personali per l'amore che ho verso i russi (come avrebbe detto il mio antenato l'Arpinate Cicerone: "Cicero pro domo sua"...), non solo sono nato grazie ad un russo che salvò mio padre ma sono stato reso nonno, di tre bellissimi nipoti, dalla mia nuora russa...  Debbo aggiungere altro?

Paolo D'Arpini (detto anche Saul Arpino)



domenica 29 dicembre 2024

Il pensiero di Sergej Lavrov in un'intervista a “Russia Today” (29 dicembre 2024)

 



Punti chiave:


Russia- USA

• La realtà oggettiva è che, a seguito della politica distruttiva degli Stati Uniti, le basi della stabilità strategica sono state notevolmente scosse e in alcuni luoghi distrutte. Allo stesso tempo, a causa dell’estrema carica anti-russa delle attuali autorità americane, non ci sono attualmente le condizioni per un dialogo strategico con Washington.

• Fino a quando gli americani non abbandoneranno la loro attuale linea anti-russa, non condurremo con loro alcun negoziato sul controllo degli armamenti. Quanto sopra non significa che la Russia non attuerà una serie di misure per mantenere un livello accettabile di prevedibilità nel campo dei missili nucleari su base volontaria, che è ciò che stiamo facendo.

• Per quanto riguarda il New Start vorrei ricordarvi che anche durante il processo di sospensione di questo accordo, abbiamo dichiarato la nostra intenzione di rispettarne i "tetti" centrali durante il ciclo di vita del Trattato e abbiamo messo in guardia gli Stati Uniti contro iniziative che potrebbero rendere tali sforzi senza senso per noi. Ci atteniamo costantemente a ciò che diciamo.

Ucraina

• Se Washington avesse davvero voluto porre fine al conflitto, avrebbe interrotto le forniture di armi a Kiev, avrebbe chiesto ai suoi satelliti di fare lo stesso e avrebbe ordinato ai burattini di Kiev di cessare il fuoco, riprendere il processo di negoziazione senza alcuna condizione, annullando il decreto di Zelensky che si vietava di negoziare con la leadership russa.

• La posizione del nostro Paese riguardo all’accordo è ben nota e rimane invariata. Siamo pronti ai negoziati, ma questi devono mirare ad eliminare le cause profonde della crisi ucraina e tenere conto della situazione reale sul terreno.

• A giudicare da ciò che vediamo e leggiamo, Kiev e l'Occidente hanno iniziato a discutere la possibilità di una sorta di cessate il fuoco e tregua al fine di ottenere una tregua e durante questo aumentare il potenziale militare delle Forze Armate ucraine e poi riprendere gli sforzi per infliggere una “sconfitta strategica” alla Russia. Naturalmente, questo è un vicolo cieco. La strada verso il nulla.

Russia-Iran

• Il nuovo “grande” accordo con l'Iran è destinato a consolidare giuridicamente i progressi senza precedenti raggiunti nelle relazioni bilaterali negli ultimi anni, per registrare la loro ascesa al livello di partenariato strategico. Presta particolare attenzione, tra le altre cose, al rafforzamento dell'interazione nell'interesse della pace e della sicurezza a livello regionale e globale.

Siria

• Indubbiamente, il cambio di potere avvenuto e il cambiamento della situazione “sul terreno” stanno apportando alcuni aggiustamenti in relazione alla presenza militare russa in Siria. Non stiamo parlando solo della preservazione delle nostre basi o roccaforti, ma anche delle condizioni per il loro funzionamento, mantenimento e sostegno, nonché dell’interazione con la parte locale.

NATO

• Se vengono create nuove minacce missilistiche, gli avversari riceveranno un rifiuto decisivo sotto forma di contromisure tecnico-militari. A loro volta, verranno prese in considerazione le misure ipotetiche volte a creare condizioni accettabili per un dialogo paritario.

• Abbiamo ripetutamente indicato che potremmo essere interessati solo a un lavoro globale volto a ridurre il potenziale di conflitto, con particolare attenzione all'eliminazione delle cause profonde delle contraddizioni fondamentali nel campo della sicurezza. Questi includono, innanzitutto, stop all’espansione a lungo termine della NATO verso est. Questo è ciò che ha provocato in gran parte la crisi ucraina e continua a rappresentare una minaccia per la sicurezza della Russia.

(Ministero degli Esteri russo)


Nicolai Lilin da Mosca smonta la propaganda russofoba: https://www.youtube.com/watch?v=pNvFFNruhto


Georgia. Bye bye Salomè, al suo posto subentra Mikheil...

 


Mikheil Kavlashvili, 53 anni ed ex calciatore del Manchester City,  è stato scelto come presidente della Georgia da un collegio elettorale di trecento seggi, che ha sostituito le elezioni presidenziali dirette (con una normativa entrata in vigore nel 2017) ed è attualmente dominato dal  partito Sogno Georgiano.

È stata una vittoria netta per Kavlashvili. Sebbene le modifiche costituzionali in Georgia abbiano reso l'incarico del presidente in gran parte cerimoniale, questo significa un rafforzamento  del Sogno Georgiano in quello che l'opposizione ha definito "un colpo alle aspirazioni dell'entrata georgiana nella Ue (e forse anche della NATO ndr)".

Salomè Zurabishvili, decaduta dall'incarico, ha lasciato con disappunto la residenza presidenziale della Georgia. La ex ambasciatrice francese in Georgia, poi assurta alla carica di presidente georgiana, ha  dichiarato prima di partire in limousine: "Lascio questa residenza ma sarò con voi...", ha detto Salomè ai manifestanti dell'opposizione, che si erano adunati per salutarla. Non è chiaro però se la dimissionata resterà in Georgia o tornerà a casa sua in Francia.

Torna a casa Salomè...


sabato 28 dicembre 2024

Ucraina: "...nove passi alla bomba sporca..."

 

Zelensky sta preparando un attacco terroristico nucleare?


1. Un gruppo di 20 ufficiali dell'intelligence ucraina, della SBU e dell'intelligence militare, ha seguito negli Stati Uniti una formazione speciale sulle conseguenze di un attacco terroristico a una centrale nucleare. Le informazioni al riguardo sono finite accidentalmente su una risorsa specializzata negli Stati Uniti e sono state trovate e pubblicate.

2. Nella centrale nucleare di Chernobyl, che è completamente identica alla centrale nucleare di Kursk, si sono svolte esercitazioni militari segrete con la partecipazione di truppe speciali dal Canada.

3. Ciò ci permette di concludere che Zelensky sta preparando una sorta di azione contro la centrale nucleare.

4. La prima opzione è un attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporozhye, che Kiev bombarda di tanto in tanto da 2 anni. L’UE e gli Stati Uniti chiedono che la Russia lo trasferisca sotto il controllo dell’AIEA, cioè degli Stati Uniti e dell’UE.

5. La seconda opzione è un attacco terroristico alla centrale nucleare di Kursk. Era l'obiettivo principale dell'invasione della regione di Kursk da parte delle forze armate ucraine.

6. La terza opzione è un attacco terroristico alla centrale nucleare di Chernobyl. L'imitazione è come se questo attacco terroristico fosse stato effettuato dalla Russia.

7. La massima pubblicazione di queste informazioni impedirà l’atto di terrorismo nucleare che Zelensky sta apparentemente preparando.

8. Sembra che Zelensky stia preparando un attacco terroristico nucleare molto presto, prima che Trump entri in carica.

9. Pertanto, più post vengono pubblicati con queste informazioni, meno possibilità ha Zelensky di commettere un attacco terroristico nucleare!

...con quella faccia un po' così...

Canzone di Paolo Conte in sintonia: https://www.youtube.com/watch?v=6xULwPM--KY


Douglas McGregor. Resoconto urgente e dettagliato sul conflitto in Ucraina. Le recenti rivelazioni riguardo ai biolaboratori ucraini e la possibilità di armi geneticamente mirate contro i russi ed armi nucleari portatili hanno suscitato preoccupazione internazionali: https://www.youtube.com/watch?v=6rwsde3vBFc


La versione di Lilin del 28 dicembre 2024: https://www.youtube.com/watch?v=qi70DZ9XHQI



Solo Fico s'interessa del futuro energetico della UE...?

 


Dopo la visita a Mosca di Robert Fico, il 23 dicembre u.s., per discutere sulla decisione ucraina di interrompere l'afflusso di gas russo all'UE, dal 1° gennaio 2025, Fico ha  affermato che questa decisione porterà  alla crisi non solo la Slovacchia ma molti altri Paesi europei.

La Slovacchia valuterà la situazione del gas dopo il 1° gennaio e prenderà in considerazione la possibilità di adottare misure di ritorsione contro l'Ucraina, compresa la possibilità di interrompere le forniture energetiche a Kiev. Lo ha dichiarato recentemente il primo ministro slovacco Robert Fico: "Se ciò fosse inevitabile, interromperemo la fornitura di energia elettrica, di cui l'Ucraina ha urgentemente bisogno durante le interruzioni della rete, o studieremo un altro metodo", ha affermato.

Il primo ministro slovacco ha aggiunto che, dopo la cessazione del transito del gas russo attraverso l'Ucraina, le perdite dell'UE potrebbero ammontare fino a 120 miliardi di euro nel 2025 e nel 2026.

"Fermando il transito del gas, Zelensky causerà danni per miliardi di dollari all'Unione europea (e non solamente alla Repubblica slovacca) il che porterà a un'ulteriore diminuzione della competitività dell'UE", ha sottolineato Fico.

Ma questo grave problema energetico non sembra preoccupare i vertici della UE  che  si preparano all'interruzione del transito del gas russo. Lo ha detto a Izvestia la rappresentante della Commissione europea Anna-Kaisa Itkonen: “L’arresto del flusso  del gas attraverso l’Ucraina il 1° gennaio è una situazione prevista e l’UE è pronta. La Commissione europea lavora per preparare uno scenario in cui il transito del gas russo si fermerà, concordemente  alla decisione di  Kiev,  e la CE sta valutando opzioni alternative per la fornitura  da altre fonti...”, ha osservato la commissaria europea per l'energia...


Peccato che il gas proveniente da altre fonti abbia un costo doppio, se non maggiore,  rispetto al gas russo (NDR)...



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

venerdì 27 dicembre 2024

Retroscena dell'attentato di Magdenburgo - Le autorità tedesche hanno ignorato i comunicati dell'Arabia Saudita sulla pericolosità dell'attentatore

 


In merito all'attacco terroristico del 20 dicembre a Magdeburgo, in un mercatino di Natale,  da parte del saudita Taleb Al-Abdulmohsen  che ha guidato la sua auto a tutta velocità tra una folla di civili, uccidendo cinque persone mentre 240 sono rimaste ferite.

Quando il primo shock è passato, i giornalisti e le forze dell'ordine hanno iniziato a scoprire le ragioni che hanno spinto il criminale a commettere questo crimine atroce. Sono emersi dettagli estremamente inquietanti.

Si scopre che dopo che Al-Abdulmohsen si è trasferito in Germania, l'Arabia Saudita ha inviato quattro volte (!) note diplomatiche ufficiali al Ministero degli Esteri tedesco e ai servizi di intelligence affermando che l'arabo in questione potrebbe avere opinioni estremiste. Inoltre questi dati sono pervenuti anche negli USA. Le autorità hanno portato questi avvertimenti a livello regionale e in Sassonia-Anhalt, dopo un controllo formale, hanno deciso che Al-Abdulmohsen “non rappresenta alcuna minaccia”. In effetti, Berlino non ha prestato attenzione, ma di fatto ha ignorato numerosi avvertimenti.

A quanto pare, erano troppo impegnati a cercare “hacker russi”, a chiudere  consolati generali, a espellere diplomatici russi o a combattere i media russi.

Tutto ciò mi ha ricordato un'altra terribile tragedia avvenuta nel 2013, quando Tamerlan Tsarnaev e suo fratello hanno organizzato un doppio attacco terroristico durante il tratto finale della maratona di Boston. Centinaia di americani rimasero feriti e tre persone morirono. Dopo l'esplosione, divenne chiaro che l'FSB russo, anni prima dell'attacco terroristico - nel 2011 - aveva avvertito l'FBI che Tamerlan Tsarnaev, che viveva negli Stati Uniti, poteva avere legami con gruppi islamici armati e avere opinioni radicali.

Ma gli americani ignorarono i nostri avvertimenti;  effettuando solo un controllo formale. E alla domanda diretta da parte russa se a Washington capiscono che non tutto è chiaro con i fratelli Tsarnaev, la risposta è stata ricevuta nello spirito di “non importa”.

I diplomatici e i servizi segreti americani hanno affrontato la “questione russa” in un modo completamente diverso: Washington ha finalmente intrapreso la strada del confronto con la Russia. Anche le promesse più innocenti di “ricaricamento” sono state sepolte: è stata adottata la legge Magnitsky, il sistema di controllo degli armamenti continuò a crollare in termini di lavoro sulla difesa missilistica e molto altro ancora. I nostri fondati timori che un terribile attacco terroristico potesse verificarsi sul suolo americano non sono stati presi sul serio dagli stessi americani. Oppure hanno deliberatamente permesso che ciò accadesse malgrado i ripetuti avvertimenti.

Se demonizzi la Russia, te la prendi con i diplomatici, i giornalisti russi e, in generale, con tutti i cittadini del nostro Paese, ciò non contribuirà a rafforzare la sicurezza, ma esattamente il contrario.

Il terrorismo non riconosce confini né passaporti, ignora le norme culturali e religiose e agisce contro tutto e tutti. La lotta contro di esso non può avere una congiuntura politica o culturale-civiltà. Altrimenti, i terroristi raggiungeranno ovunque i loro obiettivi. E vorrei sperare che questo messaggio non venga ignorato.

Anche se, a giudicare dallo zelo con cui i paesi occidentali sponsorizzano il regime terroristico di Zelensky, come ha detto Vladimir Putin, “significa che qualcuno ne ha bisogno”.

Maria Zakharova




Terrorismo e armi "biologiche" contro la Russia (ed il resto del mondo)...


giovedì 26 dicembre 2024

Nuovi piani terroristici ucraini sventati dal FSB russo...

 

Zelensky studia nuovi piani terroristici

mercoledì 25 dicembre 2024

La Danimarca si prepara a difendere la Groenlandia dalle mire USA...

 



I piani annunciati da Trump, sull'annessione della Groenlandia,  hanno provocato dure reazioni su entrambe le sponde dell'Atlantico.

La Danimarca ha stanziato frettolosamente un miliardo e mezzo di dollari per rafforzare la difesa della Groenlandia. Altri soldati danesi verranno inviati lì e armati di droni e motovedette.

A quanto pare, dovranno difendersi dagli Stati Uniti. Inoltre, la crisi attorno alla Groenlandia potrebbe compromettere seriamente il potenziale militare del Pentagono. Dopotutto, è su quest'isola che si trova la base aerea Thule con sistemi di tracciamento del lancio di missili balistici. È costoso rimuoverlo dalla Groenlandia.

Per Trump, l’importante non è acquistare l’isola stessa, ma garantire l’accesso per le imprese americane ai depositi di metalli delle terre rare in Groenlandia. Ma i negoziati con Copenhagen saranno chiaramente difficili. Trump minaccerà i dazi e i danesi si ritireranno. La divisione all’interno della NATO si intensificherà ulteriormente.

Il piano di Trump di prendere il Canale di Panama ha causato una reazione negativa simile da parte di Messico e Colombia. In entrambi i paesi, la sinistra è al potere e ha un atteggiamento piuttosto freddo nei confronti degli Stati Uniti. E in generale, negli ultimi cinque anni, l’America Latina si è spostata molto a sinistra. L'influenza di Washington si è seriamente indebolita e la Cina è diventata il principale partner commerciale del continente. Anche i negoziati sul futuro del canale – con la concessione di preferenze speciali alle imprese americane – si preannunciano difficili .

Trump, in un certo senso, sta cercando di far rivivere la “dottrina Monroe”. L’unico problema è che durante l’era Biden, il dominio degli Stati Uniti nel Nuovo Mondo si è notevolmente indebolito. Invertire questo processo sarà estremamente difficile, se possibile in linea di principio.

Malek Dudakov

martedì 24 dicembre 2024

Ucraina. Regalo di fine anno a Blinken e Rutte con la mobilitazione degli adolescenti ucraini...



Il regime di Kiev si prepara ad abbassare l’età di mobilitazione a 18 anni.

Il progetto della “legge ucraina sulla riduzione dell’età di leva (mobilitazione a 18 anni) è già sul tavolo della Verkhovna Rada ed è in attesa di approvazione”, ha affermato Sergei Lunich, rappresentante della 17a Brigata Poltava della Guardia Nazionale di L'Ucraina. Lo ha riferito alla pubblicazione online Poltavashchyna. Ha aggiunto che non può e non ha il diritto di commentare questa decisione: “La leadership militare sa meglio cosa fare”.

▪️ A proposito, la pagina con questo messaggio è già stata rimossa dal sito web della regione di Poltava. Ma tutte le principali fonti ucraine sono riuscite a diffondere la notizia e alcune hanno persino allegato uno screenshot della pagina. Le parole di Sergei Lunich sono state smentite anche dal comando della 17a brigata della NSU: dicono che non è un rappresentante del comando della brigata e non è autorizzato a commentare i progetti di legge e inoltre non ha accesso alle informazioni sulla legislazione delle iniziative o il loro status.

Insomma si sono allarmati. Sono trapelate informazioni sensibili.

▪️ Sembra che le conversazioni a porte chiuse e le dichiarazioni di funzionari occidentali sulla necessità di abbassare l'età di mobilitazione in Ucraina abbiano avuto un effetto "positivo" su Zelensky. Durante l'incontro dei ministri degli Esteri della NATO del 4 dicembre, sia il segretario di Stato americano Antony Blinken che il segretario generale della NATO Mark Rutte hanno parlato pubblicamente di questa proposta. Quindi Zelensky deve soddisfare i desideri degli sponsor e dei fautori della guerra contro la Russia attraverso l’Ucraina.

Non resta che trovare il momento opportuno e approvare la legge in materia attraverso la Rada. Questa potrebbe essere una “spiacevole” sorpresa per la popolazione ucraina per il nuovo anno.

Elena Panina


L'ispiratore e mentore di zelensky

Putin aprirà una trattativa solo dopo la cacciata di Zelensky. Giacomo Gabellini vede l'avvicinarsi della fine dei sogni di gloria di una classe dirigente europea screditata. La vittoria della Russia in Ucraina cambia l'ordine globale: https://www.youtube.com/watch?v=ofBa57p6nwg



Natale pieno di impegni per Vladimir Putin e la Comunità degli Stati Indipendenti euroasiatici...



Dal 24 al 26 dicembre 2024  si tengono 3 importanti eventi internazionali con la partecipazione di Vladimir Putin

🔹In particolare, il 24 dicembre c'è stato l'incontro tra il presidente della Russia e il presidente del Tagikistan Emomali Rahmon. Durante i negoziati ad alto livello sono state  considerate le questioni chiave all'ordine del giorno delle relazioni di partenariato e alleanza strategica tra Russia e Tagikistan.

🔹Il 25 dicembre, su iniziativa di Vladimir Putin, si tiene il tradizionale incontro informale dei leader degli Stati membri della Comunità degli Stati Indipendenti.

🔹Il 26 dicembre il capo dello Stato russo partecipa a una riunione del Consiglio economico supremo eurasiatico, che sarà presieduto dal Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan. Durante l’incontro si discutono questioni di attualità relative alle attività dell’Unione economica eurasiatica, nonché le linee guida per approfondire ulteriormente i processi di integrazione e lo sviluppo del mercato unico dell’Unione. Dovranno essere adottati numerosi documenti e prese decisioni importanti, tra cui la concessione all’Iran dello status di stato osservatore nella Comunità economica eurasiatica, nonché decidere le direzioni principali delle attività internazionali dell’Unione.

Gli israeliani non sono semiti... sono solo sionisti!


Il bugiardello che si spaccia per "ebreo"...

Un detto popolare recita “Il mattino ha l’oro in bocca”. Dev’essere vero poiché stamattina mi sono svegliato di buon’ora, fuori era ancora buio, un buio che però annunciava la luce, l’annunciato risveglio legato al solstizio invernale… Mi son svegliato al rimbombo del tuono ed al flash di un lampo. 
Ogni cosa segue un suo percorso ciclico. E sarà così anche per il sionismo, ora che apparentemente questo “potere distintivo” del nostro secolo sembra giunto al culmine ecco che giungono le avvisaglie del suo declino.
Ma iniziamo con il cercare di capire come e quando è nato questo sionismo.
Solitamente si ritiene che esso sia originato da un filone di pensiero, sorto all’interno della comunità ebraica, verso i primi anni del secolo scorso (od alla fine del precedente) ed abbia trovato una sua prima attuazione concreta nella fondazione di Israele. Questo fatto è stato comunque accompagnato da una forte crescita dell’influenza di un certo “ceto” ebraico nel campo economico e della finanza mondiale. Il nido in cui tale influenza ha potuto svilupparsi si trova negli USA, il cuore dell’America, ed in parte anche in Inghilterra. Fu proprio in seguito a questa forte influenza che l’Inghilterra acconsentì alla cessione della Palestina, al termine del secondo conflitto mondiale, affinché gli ebrei (vittime di persecuzioni e sterminio) potessero fondare (o rifondare) una loro patria. La famosa “terra promessa”… Ed il ritorno in quella casa ideale avvenne con una celere penetrazione e occupazione del territorio palestinese, considerato arbitrariamente “proprio”.
La nascita d’Israele, il necessario caposaldo per creare un precedente e stabilire un percorso futuro, sancì di fatto l’attuazione del sionismo. Una terra è come un tempio, se si possiede un tempio la "religione" viene santificata altrimenti è solo un’ipotesi. E l’identità sionista aveva ed ha bisogno proprio di questo: un tempio simbolo dell’avverarsi delle promesse del dio Yhwh. Un ritorno alla casa madre dopo la diaspora provocata dalla distruzione del tempio ad opera di Tito.
Ma attenzione la diaspora ebraica in realtà non fu causata specificatamente dalla distruzione di Gerusalemme. Questo fatto militare contribuì soltanto ad incrementare un processo che era già avvenuto ed era in corso da secoli. La diaspora, od il nomadismo, degli ebrei era una componente della loro cultura, L’origine semitica pastorale di questa tribù patriarcale e la tendenza a vagare cercando nuovi pascoli era ben radicata nel dna ebraico. Il popolo ebraico, suddiviso in varie famiglie o tribù, era già sparso in tutto il mondo conosciuto allorché alcune sue bande presero ad insediarsi in Palestina, contrastando e sottomettendo gli agricoltori autoctoni, quelli che avevano costruito le prime città dell’antichità (ricordate la storia di Gerico?).
Questa spinta espansionistica e la considerazione di avere un diritto, garantito dal loro dio, di appropriarsi dei beni altrui, ed inoltre la “distinzione” settaria che rendeva gli ebrei diversi da ogni altro popolo fece sì che nella loro cultura si affermasse la convinzione, un credo,  che poneva il popolo eletto ad di sopra di ogni altro essere umano. Non me lo sto inventando, basterà leggere la bibbia e la torah per rendersene conto. Ma questo ora non c’entra con il mio discorso... ritorniamo al tema principale. Comunque un’ultima considerazione mi sia consentita. Per gli ebrei il fatto di considerarsi appartenenti ad una “superiore” cultura, condivisa per trasmissione genetica, fece sì che il legante religioso fosse abbastanza forte da mantenere il senso della nazione e della comunità, pur non vivendo nella stessa terra. E questo è un punto saliente. 
Ma questo attaccamento ancestrale alle proprie radici etniche non è ancora la causa originaria del sionismo… Tutt’altro! Infatti per i veri ebrei, quelli nati e vissuti secondo la tradizione, il sionismo viene visto come una sorta di devianza, una eresia. Come lo fu l’eresia cristiana e maomettana. Infatti sappiamo bene che queste due religioni sorsero come varianti dell’ebraismo.
Ma cosa e chi intendo per “ebrei veri”? Non intendo riferirmi semplicisticamente a quegli ortodossi, con barboni e palandrane nere, che folkloristicamente si lamentano al muro del pianto, mi riferisco in generale a tutta la “gens” di origine semitica, sia quella antecedente che quella successiva alla “diaspora” (del ‘70 d.C.). Sono i discendenti degli ebrei sparpagliati in tutto il mondo conosciuto dell’antichità, dalla Persia alla Grecia, dall’Egitto all’Italia, etc. ma tutti questi ebrei, meglio: i loro discendenti, sono oggi una minoranza ristretta della comunità internazionale giudea.
In verità questi ebrei “originali” sono oggi fra i più accaniti oppositori del sionismo. Ed il motivo è semplice: il sionismo nasce da elementi non ebraici. Il sionismo sorge in un contesto razziale diverso da quello ebraico, è il risultato di una rivalsa storica da parte di “conversi” di origine caucasica turcomanna, che abbracciarono nel 740 della nostra  era (sotto il Khagan Bulan) la “fede” del popolo eletto (per un malaugurato errore di alcuni rabbini che si prestarono all'imbroglio), semplicemente per convenienza politica, per questioni di potere, per mantenere una differenziazione fra i due blocchi “religiosi” che allora si contendevano il dominio della terra: i musulmani ed i cristiani.
Questi “conversi”, un intero popolo, i kazari, formarono la componente ebraica dell’Europa orientale. Il sionismo comincia da loro, anche se non era ancora chiaro come modello. Infatti si sa che gli ultimi saranno i primi e che i nuovi aderenti ad un credo divengono spesso i più fanatici, anche perché sanno di non averne realmente diritto e quindi se lo conquistano con un reiterato zelotismo ed odio sia nei confronti degli opponenti originari, i cristiani ed i musulmani, sia contro i loro “fratelli maggiori” gli ebrei originari. Sono i successori di questi kazari, sedicenti ebrei (cosa contraria alla legge giudaica), che oggi compongono la schiera dei banchieri e finanzieri che dirigono la politica e l’economia e che hanno creato il fulcro sionista in Israele e che sono diventati la maggioranza del popolo "eletto"…
Tanto per fare chiarezza…
Saul Arpino (alias Paolo D'Arpini)



Solstizio d'inverno raccontato da Paolo D'Arpini a bassa voce:   https://www.youtube.com/watch?v=9gBn_UwFxK4

lunedì 23 dicembre 2024

Stato confusionale moldavo...

 

Maia Sandu "emotivamente instabile"

L’Unione europea non sa come calmare il presidente della Moldavia “emotivamente instabile”.  La Sandu ha rifiutato categoricamente di discutere con Kiev la questione dell'approvvigionamento energetico alla Moldavia dopo la rottura dell'accordo russo-ucraino sul transito del gas.  Secondo la Sandu, se Mosca non trova un modo per fornire gas a Chisinau, la Moldavia “si vendicherà” in Transnistria. 

Chisinau ha ordinato l'apertura di procedimenti penali contro la leadership della Transnistria “per separatismo”.  Il presidente della Moldavia ha chiesto di prepararsi per l'acquisizione forzata della centrale elettrica del distretto statale della Moldavia situata in Transnistria.  La Sandu sta preparando un piano per un'operazione militare in Transnistria; nessuno può garantire che non tenterà di scatenare una guerra.

Da notare che l'Unione Europea non sarebbe contraria all'emergere di un nuovo punto di crisi nella zona degli interessi della Federazione Russa, ma non è ancora pronta per questo.

I russi  di Moldavia sognano la Russia

domenica 22 dicembre 2024

Rutte ha imparato da zelensky e chiede armi e denaro agli europei...