giovedì 22 giugno 2023

OGM: brutte nuove dall'Europa...

 


Quella che si sta prospettando a livello europeo è una regolamentazione dei nuovi OGM che possiamo definire solo DEMENZIALE, priva di qualsiasi base scientifica e molto pericolosa.

Il 5 luglio 2023 la Commissione europea renderà pubblica la sua decisione, le cose possono ancora cambiare, ma dato il livello di partenza così basso, la voce della società civile dovrebbe farsi sentire molto forte prima che sia troppo tardi, e il tempo stringe...  (Attivisti Coordinamento Zero OGM)



La Commissione Europea vuole esentare i nuovi OGM dall’etichettatura, sottoponendoli a un percorso autorizzativo più rapido e su due livelli. È quanto emerge dalla bozza di proposta avanzata dalla Direzione Generale Salute (DG SANTE), attesa per il 5 luglio ma filtrata al pubblico grazie a un leak. La proposta, inviata alle altre direzioni dalla direttrice, l’italiana Sandra Gallina, sta passando attraverso la consultazione interservizi, quindi non è detto che il 5 luglio contenga le stesse disposizioni di oggi.

Se resterà invariata o simile, pone le basi per un cambiamento di vasta portata per il sistema alimentare europeo. L’idea è infatti creare altre due categorie di OGM, che seguirebbero un iter di autorizzazione diverso da quello previsto oggi, che obbliga i produttori di OGM alla valutazione del rischio, la tracciabilità e ad etichettare alimenti e mangimi geneticamente modificati.

Il nuovo regolamento ipotizza un percorso parallelo e più agile per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia come Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). La DG SANTE propone di considerare piante NGT di “categoria 1” quelle che “potrebbero anche essere presenti in natura o prodotte tramite riproduzione convenzionale”. Per queste sarà necessario soltanto notificare la messa in commercio alle autorità competenti (anche chiedendo di mantenere confidenziali le informazioni). Nessuna etichettatura, valutazione del rischio o tracciabilità sarà richiesta, eccetto per quelle resistenti agli erbicidi. Verrà inoltre costituito un registro pubblico delle NGT considerate di categoria 1. L’equivalenza tra nuovi OGM e piante che si possono trovare in natura è fissata dalla proposta in un allegato specifico. Verranno considerate equivalenti tutte le piante NGT ottenute con massimo 20 diverse modifiche genetiche, tra cui:

  • sostituzione o inserimento di massimo 20 nucleotidi (le molecole fondamentali che costituiscono DNA e RNA);
  • cancellazione di qualsiasi numero di nucleotidi;
  • inversione di una sequenza composta da qualsiasi numero di nucleotidi;
  • introduzione di sequenze di DNA prelevato da organismi della stessa specie.





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